Lazio, addio al piano casa: arriva la nuova legge di rigenerazione urbana

Presentata ieri alla Regione Lazio la nuova legge sulla Rigenerazione urbana. La norma, approvata dal Consiglio regionale, chiude una fase drammatica nella quale lo sviluppo urbanistico era sinonimo di distruzione del suolo e di aumento quantitativo.

Dopo 8 anni, finisce l’epoca delle deroghe.
Uno dei primi atti di questa legislatura fu proprio la modifica del Piano casa, con l’abrogazione delle norme che prevedevano l’applicazione del piano in deroga alle leggi nazionali e alla pianificazione regionale sulle aree naturali protette, i parchi e le zone sottoposte a vincoli paesistici. Ora, per la prima volta dal 2009, nel Lazio finisce la stagione delle deroghe in tema di pianificazione urbanistica.

Lo spirito della legge:
una relazione virtuosa tra edilizia e paesaggio. Il modello di sviluppo basato sull’aggressione del suolo ha prodotto bruttezza, disagio sociale, profitto per pochi e pessime condizioni di vita per molti. La nuova legge mostra attenzione alla bioedilizia, alla staticità, all’antisismicità, il tutto con l’obiettivo di non consumare ulteriore suolo e a introdurre il riuso dei materiali frutto delle demolizioni. Un’idea di sviluppo basata sul rispetto del territorio, sulla capacità di produrre lavoro ed economie puntando su innovazione e sostenibilità.

Nuovo protagonismo ai comuni nella pianificazione, per favorire interventi che contribuiscano migliorare la qualità urbana e la vivibilità dei nostri quartieri mediante la realizzazione di nuove opere pubbliche e nuovi servizi per i cittadini.

Ecco i grandi obiettivi della nuova legge:

Qualità, per favorire la qualità urbana con tanti interventi nelle zone più degradate. Come? I comuni potranno individuare gli ambiti territoriali di riqualificazione e recupero edilizio e prevedere premialità per il rinnovo del patrimonio edilizio esistente, per le opere pubbliche e per le cessioni di aree aggiuntive.

Sicurezza e sostenibilità, i consigli comunali potranno inserire negli strumenti urbanistici generali vigenti ampliamenti, a questi scopi, del 20% della volumetria o della superficie utile esistente degli edifici a destinazione residenziale, per un incremento massimo di 70 mq. I comuni, inoltre, potranno accordare sconti sugli oneri di urbanizzazione se gli interventi riguarderanno la prima casa.

Nelle zone colpite dal terremoto, gli ampliamenti, con realizzazione di un corpo edilizio separato, potranno essere autorizzati anche in un altro lotto dello stesso comune, ma non in zona agricola. quanto alla ricostruzione dei comuni, la legge prevede anche disposizioni per la riformulazione degli strumenti urbanistici nei comuni del cratere, oltre a una serie di misure per la prevenzione e la riduzione del rischio.

“La legge sulla ‘Rigenerazione urbana e il recupero edilizio’ è un pilastro della fase legislativa della nostra Regione. In questi quattro anni stiamo realizzando quelle che io chiamerei una ‘rivoluzione gentile’ – parole del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: una rivoluzione del Lazio basata sull’inesistenza di polemiche, di scontri, di voglia di apparire, basata invece, in primo luogo, su una forte solidarietà dell’alleanza di centrosinistra, una grande concretezza degli atti amministrativi e politici”.

“La nuova legge è molto differente dal vecchio Piano Casa per tre ragioni:
perché dà strumenti e più poteri ai Comuni, permetterà ai Comuni non solo di autorizzare ma di avere una idea sullo sviluppo della propria comunità. In secondo luogo perché si superano le norme che prevedevano deroghe al normale iter amministrativo”- così Michele Civita, assessore regionale alle Politiche del Territorio.

“Con questa approvazione, si consentirà ai Comuni di progettare la rigenerazione urbana e la riqualificazione del tessuto edilizio esistente in un’ottica di maggiore sicurezza per i cittadini, anche a seguito dei noti tragici eventi sismici che hanno interessato il centro Italia, oltre che di salvaguardia ambientale: si limita, infatti, il consumo del suolo e vengono preservate le aree protette- è il commento di Mauro Buschini, assessore all’ambiente, che ha aggiunto: si introdurranno, inoltre, norme di semplificazione e di snellimento delle procedure al fine di garantire tempi certi nell’attuazione degli interventi. Vanno i più sentiti ringraziamenti al consiglio regionale e a tutti coloro che hanno contribuito all’approvazione di questa importante norma”.




Regione Lazio, Palozzi: "Inefficienza centrosinistra su piano casa e rigenerazione urbana"

LAZIO – “In materia urbanistica il presidente Zingaretti e la maggioranza stanno purtroppo dimostrando tutta la loro inefficienza amministrativa. Mentre in questi giorni, in maniera piuttosto tardiva e alquanto a rilento, è in commissione l’analisi della proposta di legge concernente “Norme per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio”, c’è una scadenza normativa che rischia di incidere negativamente sui territori e sulle famiglie: il termine della proroga del Piano Casa, fissato per il prossimo 31 maggio. In sostanza, tra una settimana la Regione Lazio potrebbe non vedere né approvata la prima, né prorogata la seconda: una ipotesi deleteria, che deve essere presa di petto e risolta. Tutto questo è la dimostrazione lampante dell’ottusità politica e della miopia istituzionale del centrosinistra che, da una parte, ancora non affronta con tempistiche rapide e certe il Piano Casa. E, dall’altra, preferisce concentrarsi sulle norme di rigenerazione urbana, tanto decantate dal prode Zingaretti ma ad oggi lacunose, tardive e carenti di quegli strumenti necessari a rendere più sostenibile il contesto urbano e più oliate le procedure burocratiche. In questo contesto, sollecitiamo ancora una volta amministrazione e maggioranza regionali a procedere con la tempestiva proroga del Piano Casa, provvedimento fondamentale per cittadini, imprese e per lo sviluppo di un comparto chiave della nostra regione, quale l’edilizia”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Urbanistica, Adriano Palozzi.




PIANO CASA, VALENTINI (PL): CERTEZZE PER CITTADINI E IMPRESE

di Gennaro Giardino
 
"L'approvazione del Piano casa e' un passaggio importante per questa Regione. Un testo che tocca molti ambiti, primo tra tutti la rigenerazione urbana, cioè la possibilità di ricostruire ‘bonificando aree dismesse’ e migliorando il paesaggio nel suo complesso. Il Piano riguarda inoltre l'housing sociale, con il quale si dà la possibilità per le famiglie a basso reddito di reperire alloggi a canone calmierato, così come lo sviluppo dell'agricoltura ‘multifunzionale’ e la semplificazione delle procedure”. A dichiararlo è Riccardo Valentini, capogruppo di Per il Lazio al Consiglio regionale.
“Si passa da una legge derogatoria – prosegue Valentini – a un provvedimento con finalità ben determinate, di recupero, riconversione, risanamento e tutela ambientale. Ringrazio l'assessore Michele Civita per l'impegno profuso per l'approvazione della proposta di legge, che può avvantaggiare le famiglie e le imprese del Lazio semplificando norme e facilitando iter, garantendo al contempo maggiore certezza dei tempi di attesa. All'interno del ‘piano casa’ viene poi introdotto l'obbligo di utilizzare l'importo degli oneri di urbanizzazione e dei contributi straordinari derivanti da interventi per la realizzazione delle opere pubbliche nel perimetro dell'intervento stesso o nel territorio circostante. In più – sottolinea Valentini – le somme sono vincolate in un apposito capitolo di Bilancio. Le abitazioni di nuova realizzazione dovranno essere costruite tenendo conto del risparmio energetico e delle tecniche all'avanguardia tanto da poter essere annoverate in Classe A energetica. All'interno delle aree agricole, infine, è possibile rigenerare aumentando la funzionalità delle imprese che operano sul territorio.  Si è trattato di un lavoro complesso – conclude Riccardo Valentini – che ha dimostrato la coesione della maggioranza ed ha affermato la validità del metodo Lazio capace di coniugare buona politica a buona amministrazione".



APPROVATO IL DECRETO CASA: COSA PREVEDE LA NUOVA LEGGE

di Maurizio Costa

Il Governo di Matteo Renzi porta a casa una vittoria: il Piano casa è stato approvato alla Camera con 272 sì e 92 voti contrari. I voti favorevoli sono stati quelli del Pd, Scelta Civica, Cd, Psi e Minoranze Linguistiche, mentre all'opposizione si sono schierati Sel e M5S. Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno preferito astenersi dal voto.
Questo nuovo Piano, che ha portato moltissime polemiche e manifestazioni, stanzierà quasi 2 miliardi di euro per affrontare l'emergenza casa e le occupazioni abusive di immobili. Il decreto, inoltre, prevede agevolazioni per il compimento delle opere dell'Expo di Milano.

Vediamo punto dopo punto tutto ciò che prevede la legge.

Soldi – Verranno stanziati in totale 1 miliardo e 741 milioni di euro per affrontare l'emergenza abitativa e restaurare gli immobili destinati all'edilizia popolare.

Fondi nazionali – Verrà incrementato il Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, destinato a chi è più colpito dalla crisi e non riesce a pagare l'affitto, che viene finanziato con 50 milioni per il biennio 2014/2015. Anche il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli viene finanziato con 15,73 milioni per il 2014 e 12,73 per il 2015, 59,73 milioni per il 2016, 36,03 milioni per il 2017 e 46,1 per il 2018.

Inquilini morosi incolpevoli – Il Comune di residenza potrà erogare direttamente al locatore interessato l'importo dovuto dal locatario moroso incolpevole fino ad assicurare la sanatoria della morosità.

Nuove residenze – Verrà istituito un programma straordinario di realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, di rinnovamento del patrimonio immobiliare dello Stato e, inoltre, di acquisto di nuovi beni per affrontare l'emergenza abitativa. A tale scopo viene istituito un Fondo di 18,9 milioni di euro l'anno fino al 2020. I Comuni e gli Istituti autonomi della case popolari, inoltre, avranno a disposizione un fondo di 567,9 milioni di euro per razionalizzare e migliorare gli immobili pubblici e assegnarli, in parte, agli inquilini meno abbienti che beneficiano della sospensione degli sfratti.

Detrazioni fiscali – Chiunque abbia un contratto di locazione sociale e versi in una situazione economica disagiata, potrà usufruire di 900 euro di detrazioni IRPEF. Secondo i calcoli del Governo, le detrazioni raggiungeranno la cifra di 21,2 milioni di euro. Inoltre, fino al 31 dicembre 2014, viene disposto che l'acquisto di mobili o elettrodomestici di classe A+ sono detraibili, limitatamente a 10.000 euro.

Occupazioni abusive – Il decreto stabilisce che chiunque occuperà abusivamente un alloggio non potrà richiedere la residenza né l'allacciamento alla rete dei pubblici servizi (gas, luce, acqua).

Cedolare secca – Verrà tagliata dal 15 al 10% la cedolare secca per gli affitti del triennio 2014-2017. Questo abbassamento dovrebbe diminuire la possibilità di contratti in nero.
Expo – Il decreto concede al Comune di Milano ben 25 milioni di euro per affrontare le spese dell'Expo. La città lombarda dovrà terminare le linee metropolitane M4 e M5 e il piano di infrastrutture per collegare l'Expo alla rete autostradale.

Questo decreto ha fatto nascere molte proteste: proprio ieri, un ex deposito dell'Atac situato in via della Collina Volpi, a Roma, in zona San Paolo, è stato occupato da un gruppo di manifestanti del collettivo "Neet Bloc". Gli attivisti, che hanno anche esposto uno striscione con scritto "Paolo e Luca liberi", in riferimento a Paolo Di Vetta e Luca Fagiano, i due leader dei Movimenti agli arresti domiciliari, si schierano apertamente contro il Piano casa: la nuova legge, infatti, togliendo agli occupatori abusivi la possibilità dell'allaccio di luce, acqua e gas, andrebbe contro i princìpi della Costituzione Italiana. Questo deposito, tra l'altro, è dismesso da anni e gli attivisti vorrebbero una destinazione d'uso diversa da quella attuale.




REGIONE LAZIO, PIANO CASA: APPROVATE LE PRIME MODIFICHE

Redazione

Regione Lazio – La commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio ha approvato la prima modifica al ‘Piano Casa’ del Lazio.  Abbiamo un patrimonio straordinario che dobbiamo tutelare. L’unico modello di sviluppo possibile oggi coniuga innovazione, progresso e salvaguardia dell’ambiente.

‘L’approvazione della legge – ha spiegato Michele Civita, assessore alle Politiche del territorio – permette la tutela dei parchi e le aree protette. Punta a migliorare il Piano casa e a ricostruire un normale rapporto istituzionale con il Ministero per i Beni e le attività culturali, che ha portato alla sottoscrizione da parte del Ministro Bray e del Presidente Zingaretti di un accordo per l’approvazione definitiva del Piano Paesistico, il più importante strumento regionale in materia di pianificazione urbanistica”.

L’obiettivo è offrire un incentivo concreto per rigenerare gli spazi delle nostre città che devono diventare più funzionali e belle e non prevedere altre costruzioni. Per le famiglie in difficoltà, inoltre, vogliamo realizzare delle abitazioni a canone calmierato, ossia garantire un prezzo di affitto più basso: una risposta concreta all’emergenza abitativa della nostra Regione.

Soddisfatto il presidente, Nicola Zingaretti, “si va avanti, le cose cambiano”, ha detto.




ELEZIONI REGIONALI, BONESSIO (RIVOLUZIONE CIVILE): PD VUOLE GOVERNO DI EMERGENZA CON UDC?

Redazione

Roma – "Ciocchetti, il grande regista del Piano casa regionale, dell'aggressione alle aree protette della nostra regione, svela le carte e parla della necessità di un 'governo d'emergenza' per la Regione Lazio. Ci auguriamo che il Pd proceda velocemente a una presa di distanza da queste dichiarazioni, altrimenti potrebbe significare che il Pd sia pronto ad accettare le politiche sull'edilizia e sui rifiuti, del partito di Ciocchetti". Lo dichiara Nando Bonessio, capolista di Rivoluzione Civile per la Regione Lazio. "E' chiaro che gli unici che vogliono mettere in campo un serio progetto per la tutela del territorio, per il potenziamento del trasporto pubblico, per una gestione virtuosa dei rifiuti, siamo noi di Rivoluzione Civile".

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CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI

Emanuel Galea

Le puntualissime osservazioni del giurista Daniele Natili dell’associazione “Voci di strada” apparse su questo quotidiano lo scorso 19 settembre (CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA) hanno offerto una limpida analisi riguardante alcuni degli effetti del "Piano Casa" sulla riserva naturale di Monterano. “Quale sarebbe il piano di sviluppo di quelle zone e che tipo d’insediamenti si prevedono, ha domandato Saverio Scicluna sulla pagina Fb del nostro quotidiano, domanda alla quale Natili ha risposto: “Non si fanno piani di sviluppo, ma si pongono sul territorio aree a macchia di leopardo per massimizzare le cubature d’edilizia privata. Non si vede alcun tipo di sviluppo coordinato fra aree pubbliche e aree private”. Con quest’affermazione il giurista conferma quanto la stessa delibera del Consiglio n. 37 del 9.08.2012 stabilisce e cioè : ” …. che con questa delibera si chiude la serie di iniziative con le quali il Comune, a costo zero, apre all’economia” Siamo arrivati al nocciolo della questione. E’ tutta un’operazione per fare cassa. Il trasferimento della cubatura è un fatto grave, modifica l’assetto della riserva e apre la corsa alla lottizzazione  Che non ci sia un piano di sviluppo lo dice la delibera e lo conferma lo stesso Natili. Il decreto Monti  anti cementificazione per la difesa del suolo, fra l’altro contiene la clausola “ disincentivo attivita’ edificatoria” con la quale si abroga inoltre la norma che prevede che una percentuale dei proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal Testo Unico in materia edilizia sia utilizzata per il finanziamento delle spese correnti dell’Ente locale. Il fine e’ quello di disincentivare la speculazione edilizia sul territorio”. Una ragione che dovrebbe scoraggiare ulteriormente l’Ente dal concedere concessioni edilizie. L’articolo di Loris Pietrelli pubblicato su questo quotidiano sempre il 19 settembre dal titolo “CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE? ”, evidenzia dettagliatamente gli aspetti “nefasti” derivanti da questa interpretazione del Piano Casa. Invitiamo ambientalisti, ecologisti ed associazioni varie, che in questo momento serbano uno strano silenzio, a voler far sentire chiaramente la loro voce. Da Natili veniamo a sapere di una “disputa” tra la Regione ed il Comune dopo che la stessa Regione, il 4 settembre,  aveva richiesto la revoca della delibera di marzo.  Il gioco torna ora nelle mani del sindaco Angelo Stefani. Se venisse consentito un indice di fabbricabilità di nuove costruzioni di 0,03 mc/mq entro i confini dell’area protetta, questa verrebbe gravemente compromessa. E’ proprio qui che le varie associazioni devono fare sentire la loro voce, sposando la tesi della Regione. La Riserva Naturale Monterano, istituita nel 1988, tutela 1100 ettari di boschi, valli fluviali, pascoli e, nel centro dell'area protetta si trova l'altopiano tufaceo con i ruderi dell'antico abitato di Monterano. Il Monteranese è terra vulcanica, e per questo " terra di fuoco" ed è  ricca di minerali. Numerose sono le sue miniere per la ricerca di zolfo, manganese e, in tempi recenti, addirittura minerale di uranio. Speciali le sue orchidee. All’interno dell’area, determinando ulteriori vincoli archeologici sono presenti Necropoli Etrusche. Non mancano poi monumenti storici come il Convento e l’Eramo. Facciamo un appello al sindaco Angelo Stefani ed a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza affinché vogliano smettere per un solo istante di ragionare con mc/mq e fare uno sforzo: Pensare alle generazioni future. I giovani d’oggi si trovano senza risorse e senza opportunità. A quelli di domani, lasciamogli perlomeno l’ossigeno e l’aria da respirare.

ARTICOLI PRECEDENTI:

19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE

 




PIANO CASA BONESSIO (VERDI), PIANO CASA PER IL GOVERNO NON PUO’ ESSERE APPLICATO, GIUNTA ALEMANNO ANCORA IN TEMPO PER FERMARSI

Redazione

“Lo avevamo sostenuto quando fu approvato in Regione, che questo Piano Casa una volta nelle mani degli enti locali, come il Comune di Roma sta dimostrando in queste ore, sarebbe stato il mezzo per tentare di fare cassa aumentando e concedendo metrature senza alcun rispetto per ambiente, paesaggio ed esigenze sociali”. Lo dichiara Nando Bonessio, presidente dei Verdi del Lazio. La panacea di fare cassa induce i comuni a concedere metrature, e la Regione che avrebbe dovuto assumersi la responsabilità di impedire manovre speculative, come i cambi di destinazione d’uso, non l’ha fatto. Vogliamo però ricordare ad Alemanno, che va ad intervenire su un Piano Casa che è una legge in difetto, che su nostra segnalazione il governo ha impugnato presso la Corte Costituzionale. Il governo ha chiesto la totale cancellazione dell’art. 2 che è quello riguardante l’ambito applicativo della legge, vale a dire che il Piano Casa della Polverini non può nei fatti essere applicato”.