Lazio, politica a confronto: Luca Andreassi (PD) e Marco Cacciatore (M5s) su piano rifiuti 2019-2025

La giunta regionale del Lazio
ha approvato ad agosto il Piano rifiuti 2019-2025, che prevede
l’autosufficienza di Roma nella gestione della spazzatura con impianti per il
trattamento e lo smaltimento, ovvero con una discarica di servizio. Inoltre è
previsto l’innovativo presidio industriale di Colleferro, la raccolta
differenziata al 70% nel Lazio entro il 2025, legalità e investimenti regionali
per sostenere Comuni e aziende pubbliche nella realizzazione di impianti per il
trattamento e lo smaltimento dei rifiuti.

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Piano Rifiuti 2019-2025: le posizioni del professor Luca Andreassi (Facoltà di Ingegneria all’Università di Tor Vergata ed esponente del partito Democratico e del Consigliere regionale del Lazio Presidente della X Commissione Urbanistica-Politiche Abitative e Rifiuti Marco Cacciatore 

Nel Piano rifiuti regionale è
ricompresa anche la dismissione del termovalorizzatore di Colleferro,
assegnando a LazioAmbiente la progettazione di un nuovo presidio industriale.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 26/09/2019

Il nuovo complesso vedrà la luce nel 2021

In pratica sarà incentivata la promozione dei centri per il riuso alla realizzazione dell’innovativo compound industriale di Colleferro, dove verranno trattati i rifiuti indifferenziati con processi di lavorazione a freddo, permettendo il recupero di materie prime secondarie, senza alcun impatto ambientale, che potranno essere rimesse sul mercato. Ma ci sono dubbi sulla sua fattibilità e finalità.

Inoltre, per contribuire a
colmare il gap impiantistico, la Regione stanzierà circa 6 milioni di euro, che
verranno messi a disposizione di Comuni e aziende pubbliche del settore,
attraverso un bando pubblico, per la realizzazione di impianti di trattamento e
smaltimento dei rifiuti.

È di qualche giorno fa infine
la notizia che la Giunta regionale abruzzese ha autorizzato, su proposta
dell’assessore Nicola Campitelli, il trattamento di ulteriori 16 mila
tonnellate di rifiuti negli impianti di Aielli (Aciam) e Chieti Scalo (Deco
Spa), in base ad un accordo sottoscritto tra Regione Abruzzo e Regione Lazio,
dopo aver verificato la compatibilità ambientale e gestionale. Si tratta di
rifiuti urbani indifferenziati prodotti da Roma capitale.

Nel frattempo lo scorso 17
settembre è stata approvata in Consiglio Regionale del Lazio la proposta di Legge
113, a prima firma del consigliere Marco Cacciatore (M5S) volta a incentivare
le pratiche di compostaggio aerobico di comunità, di prossimità,
l’autocompostaggio e il compostaggio domestico. Come verrà digerita dai
cittadini del Lazio?




ROMA CAPITALE: IL "DECRETO SALVA MARINO" SBARCA ALLA CAMERA… DAJE CON IL PIANO RIFIUTI

di Maurizio Costa

Roma – Il decreto Salva Roma si avvicina all'approvazione da parte della Camera dei Deputati. Le Commissioni congiunte Bilancio e Finanze della Camera hanno approvato il decreto legge sugli Enti locali, che racchiude al suo interno la parte riguardante il salvataggio della Capitale. Il decreto stanzierà molti soldi per le casse capitoline (circa 485 milioni di euro) ma l'Amministrazione comunale dovrà chiudere il bilancio del 2014 entro fine aprile e preparare un Piano di rientro per portare Roma al pareggio di bilancio entro tre anni.

Il deputato e segretario del PD del Lazio, Fabio Melilli, il relatore delle Commissioni che hanno approvato il decreto, ha dichiarato che: "Da lunedì ci sarà la discussione del decreto in Aula e da martedì si inizierà a votare." Il decreto che verrà votato la settimana prossima contiene anche una proroga di altri 30 giorni per dare modo al Comune di Roma di approvare il bilancio del 2014. Punto fondamentale saranno anche le disposizioni che riguardano la mobilità dei dipendenti tra le municipalizzate romane.

Intanto, il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, si fionda sulla questione rifiuti: "A Roma non esiste il rischio di un'emergenza rifiuti come quella di Napoli del 2008", ha dichiarato il primo cittadino della Capitale, che aggiunge: "Per 50 anni le tecnologie sono appartenute ad una sola persona, che adesso è agli arresti." Il Sindaco parla delle vicenda Cerroni, patron di Malagrotta. Secondo Marino il piano c'è e mercoledì ci sarà un incontro con il Ministro dell'Ambiente Galletti.

Sembra che il cerchio si stia chiudendo intorno all'Amministrazione romana, che, da adesso in poi, non potrà fare neanche un passo falso.




PIANO RIFIUTI, ROBILOTTA: "RIPASSARE LA COMPETENZA DELLA MATERIA, COME È GIUSTO CHE SIA, ALLA REGIONE E AGLI ENTI LOCALI"

Redazione

"Concordo con il Ministro Clini, la sentenza del Tar sull’impianto di Colfelice è sorprendente anche perché non tiene conto che un’analoga ordinanza del Tar è stata respinta dal Consiglio Stato. – Dichiara Donato Robilotta Coordinatore dei Socialisti Riformisti – Insomma il Ministro Clini – prosegue Robilotta – si è assunto responsabilità non sue e, da un lato, sta facendo di tutto per evitare le infrazioni europee ed una eventuale condanna della Corte di Giustizia europea e, dall’altro, di evitare a Roma e al Lazio l’emergenza rifiuti.

Ma non si può gestire un piano rifiuti delicato come quello redatto dal Ministro con i codicilli e i cavilli giuridici. Ma quello che è veramente grave è la irresponsabilità degli amministratori locali, non solo di Colfelice e Albano ma dell’intera classe politica regionale che, da un lato, non si è voluta prendere la responsabilità di decidere sulla questione della discarica alternativa a Malagrotta ed ha chiesto allo Stato di farlo e, dall’altro, ad ogni proposta che fa lo Stato, attraverso il Ministro o il commissario per l’emergenza Malagrotta, si oppone con manifestazioni pubbliche o ricorsi davanti al Tar. Il massimo della irresponsabilità.

Ecco perché consiglio vivamente il Ministro Clini di andare in Consiglio dei ministri per far revocare la dichiarazione di emergenza per Malagrotta e la nomina del relativo commissario e ripassare la competenza della materia, come è giusto che sia, alla Regione e agli enti locali. Il problema di Malagrotta riguarda la Regione e il Comune di Roma-Capitale , siano i loro amministratori a norma di legge ad occuparsi del problema in maniera responsabile, altrimenti non si capisce perchè eleggere degli amministratori quando della questione principale di cui dovrebbero occuparsi se ne occupa lo Stato.