Anguillara Sabazia, è svolta per la Piroga: dopo 25 anni di attesa parte finalmente il restauro

Il Sindaco Angelo Pizzigallo ha dato il benvenuto ed augurato buon lavoro a tutta la delegazione di tecnici e restauratori

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – La Piroga di Anguillara Sabazia sarà restaurata grazie a un finanziamento del Mibact. Una notizia attesa da quasi 25 anni per il prezioso reperto archeologico risalente a 8000 anni fa e portato alla luce nell’ambito delle annuali campagne di scavi subacquei portate avanti dalla Soprintendenza alla Preistoria.

Scoperta nel lago di Bracciano, dove è riemersa, rappresenta una tra le più antiche d’Europa. Si tratta di una piroga scavata in un unico tronco, lunga circa sei metri. Il reperto è stato estratto dall’antichissimo abitato de ”La Marmotta”, sommerso dalle acque del lago di Bracciano, nel comune di Anguillara Sabazia, a circa 30 chilometri a nord di Roma. Costruita nel VI millennio a.C. dalle popolazioni che facevano capo al grande villaggio sorto nell’area centro occidentale della penisola italiana durante le fasi più antiche del Neolitico italiano. Un gioiello rimasto fino ad oggi abbandonato al suo destino, segregato in un museo/magazzino.

Il Sindaco Angelo Pizzigallo lo scorso 26 febbraio ha dato quindi il benvenuto ed augurato buon lavoro a tutta la delegazione di tecnici e restauratori che lavorerà al “Centro Visite del Neolitico” sulla via Anguillarese per i prossimi due anni.

La ditta che si occuperà del restauro (“Conservazione e Restauro di Ilaria B. Perticucci”) ha assicurato che renderà il lavoro fruibile agli studenti delle scuole ed ai cittadini, con una struttura adatta alla visione, in totale sicurezza per i tecnici e per la stessa Piroga.

Il progetto di recupero, fortemente voluto dal Prof. Mario Mineo, sarà possibile grazie al finanziamento del Mibact e sarà dedicato alla memoria dell’ex Direttore del Museo Pigorini Dott. Filippo Maria Gambari venuto a mancare da pochi mesi.




Anguillara Sabazia, la piroga: la solita storia degli amministratori che la vogliono raccontare ma poi s’addormentano

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Visitando il sito ufficiale del Museo della Navigazione nelle Acque Interne (MNAI) si ha il piacere di assistere al primo incontro della “piroga” con il pubblico di Anguillara Sabazia. In un breve video l’allora Consigliere delegato alla Cultura del Comune di Anguillara Sabazia, Vanessa Roghi, illustrava la storia del rinvenimento del reperto archeologico storico portato alla luce nel 2002 nei pressi della località “La Marmotta”, lago di Bracciano.

Un gioiello archeologico abbandonato al suo destino

Con rammarico si deve constatare però, che da quel giorno a oggi, quel gioiello archeologico, risalente a 8000 anni fa, è stato abbandonato al suo destino, segregato in un museo/magazzino.

Escludendo l’associazione sportiva Dragolago alla quale si deve il progetto “Salviamo la piroga” e qualche altra persona di buona volontà, in pochi si sono interessati alla salute della millenaria piroga, in questi ultimi anni specialmente, il prezioso reperto è stato compromesso definitivamente.

Una responsabilità condivisa tra amministrazioni

E le responsabilità di questo scempio sono da addebitare sia alla presente che alle passate amministrazioni. Di questo reperto archeologico, sempre su questo giornale nel passato, sono stati versati fiumi di parole. Ahinoi, tutti hanno fatto orecchie da mercante e mostrato un’impietosa ed apatica indifferenza.

ANGUILLARA, ANCORA UNA SPERANZA PER LA PIROGA?

Aspettative disattese

Con la nomina della dottoressa Viviana Normando, ASSESSORE alla Cultura del Comune di Anguillara Sabazia, considerando il ricchissimo curriculum vitae di cui si pregia l’assessore, ad Anguillara Sabazia gli appassionati della cultura tiravano un sospiro di sollievo certi che finalmente avrebbero potuto usufruire delle ricchezze che schiudono i tanti reperti archeologici e fra questi, certamente la piroga millenaria. Tutti si aspettavano un’apertura imminente del Centro Visite del Neolitico, sito nell’ex Consorzio, dove è custodita la piroga. A rafforzare queste attese del cittadino è stato lo stesso Comune. Nel 2016, rendicontando le attività svolte dall’Amministrazione nei primi sei mesi della Consiliatura Anselmo, si leggeva, fra l’altro:

“ – Incontri periodici e contatti costanti con il Sistema Museale territoriale “Maneat” Musei di Arte natura Etnografia Archeologia del territorio (Comuni di Campagnano di Roma, Formello, Mazzano Romano, Sutri e Trevignano Romano)”.

Più avanti in quella relazione dei primi sei mesi, è stato dedicato un capitolo a sé alla voce “Piroga” che qui, per l’importanza dell’impegno allora assunto da questa amministrazione, si riproduce integralmente:
“Per la Piroga: – acquisizione dagli Uffici Comunali e studio del materiale inerente la situazione della Piroga e constatazione di una mancata convenzione per la gestione della piroga tra Comune di Anguillara Sabazia e già Speciale alla Preistoria;

– Controllo e verifica settimanale della piroga e del suo stato di conservazione;

– Attività “Emergenza Piroga”. Riunioni con la Direzione del Museo Pigorini ai fini di una imminente stipula di convenzione tra la Città di Anguillara Sabazia e il Museo della Civiltà, di cui oggi fa parte lo stesso Museo, già Sovrintendenza Speciale alla Preistoria. Ciò anche al fine del reperimento dei fondi necessari per il restauro della quinta piroga del più antico villaggio di sponda dell’Europa Occidentale, sito ad Anguillara Sabazia in Località La Marmotta;– studio di un adeguato piano gestionale del Centro Visite del Neolitico, sito nell’ex Consorzio;– individuazione, tramite Museo Pigorini, della società tecnica specializzata, Hydra Ricerche affinché, con titolo di ispezione onoraria della Sovrintendenza alla Preistoria, a titolo volontario, controlli una o due volte la settimana la piroga (e il materiale neolitico esterno alla teca della piroga, ligneo o fittile), di proprietà dello Stato Italiano, ai fini della sua tutela e per segnalare eventuali emergenze”.

Il testo è chiaro e gli impegni solenni

Il dopo è la solita storia degli amministratori che la vogliono raccontare ma poi s’addormentano. Dopo circa due anni e mezzo da quella trionfale marcia della cultura, allora inaugurata da Viviana Normando, ASSESSORE alla Cultura, a tanti venne voglia di visitare il Centro Visite del Neolitico, annunciato dalla stessa Normando.

L’impatto con il cancello chiuso, lo stato di abbandono ed il pensiero che là dentro, in quella desolazione e coperti da tanta incuria, ci siano reperti che altri paesi pagherebbero chi sa cosa per averli esposti nei loro musei, cara ASSESSORE Cultura Viviana Normando, fa venire in mente “…il povero ragazzo (che) voleva raccontarla e s’addormì”. Questo viene in mente davanti ad un simile spettacolo indecoroso.

Si potrebbe replicare che l’Amministrazione, con atto di Giunta comunale ha già disposto la spesa di 300mila euro quale compenso rimborso alla Società Hydra Ricerche per il servizio di monitoraggio della piroga, come per dire che l’Amministrazione non dorme ma si da fare.

Va bene monitorare, misurare la febbre, magari somministrare anche l’aspirina, ma la gente vuole visitare il malato, vuole conoscere il suo stato di conservazione.
Ai cittadini di Anguillara, amanti della cultura piacerebbe sapere come procede la “Emergenza Piroga”- Riunioni con la Direzione del Museo Pigorini ai fini di una imminente stipula di convenzione” e ancora piacerebbe conoscere qualcosa al riguardo del “reperimento dei fondi necessari per il restauro della quinta piroga del più antico villaggio di sponda dell’Europa Occidentale”

Benvenute le feste dei rioni, le mostre mercato dell’artigianato, va benissimo il festival del gusto, il festival degli “Artisti di Strada”, nulla da eccepire sui 3 giorni di concerti, teatro nel centro storico sul lago e neanche sulla mostra di pittura “Creatività ad Anguiilara Sabazia” ed infine anche al passaggio di moto e scooter d’epoca , ma tutto ciò non perdona l’incuria e l’indole passiva che si dimostra verso questo prezioso reperto e verso tutti gli altri reperti archeologici racchiusi in quel museo/magazzino ed in altri magazzini del Comune di Anguillara Sabazia.

Tremonti diceva che con la cultura non si mangia. Qualcun altro, più accreditato di Tremonti, diceva che non si vive di solo pane. Una civiltà che snobba la cultura e rinnega il suo passato storico, prima o poi soccomberà. Più prima che poi!

Emanuel Galea




ANGUILLARA, REPERTO ARCHEOLOGICO DEL 6000 a.C., SI SCHIUDONO I LUCCHETTI DEL MUSEO

Emanuel Galea

Vanessa Roghi consigliere comunale ad Anguillara con deleghe alla cultura e centro storico, in merito a due tabella pubblicati su l’osservatore laziale (ANGUILLARA: REPERTO ARCHEOLOGICO DEL 6000 a.C. GIACE NEL PARCHEGGIO pubblicato il 19 Gennaio 2012 e ANGUILLARA, DEDITA AL “ MERCATO DELLA TERRA” TRASCURA UN POLO CULTURALE EUROPEO pubblicato il 6 Marzo 2012) scrive alla nostra redazione: “Gentile signore la ringrazio di aver posto attenzione sulle vicende della Piroga solo che nel suo articolo ci sono un po' di lacune, quindi ci tengo ad inviarle una relazione che ho scritto sull'argomento se le interessa”. Ricevuta la relazione di 6 pagine che abbiamo letto con interesse, viene descritta nei minimi dettagli tutta la vicenda storico/politica della piroga. Dobbiamo quindi precisare che nei due tabella in questione, non si intendeva affatto presentare una relazione tecnica del reperto e tanto meno una relazione storico/politica delle varie amministrazioni che hanno avuto a che fare con questa vicenda. Non l’abbiamo fatto in quanto le notizie che volevamo dare erano altre. Nell’articolo del 19 gennaio che la Piroga avrebbe meritato, per il suo alto valore archeologico ben altro spazio espositivo anziché quello dell’ex consorzio agrario. E che il museo centro espositivo del neolitico languiva nella solitudine e con il passare del tempo nell’incuria e disinteresse comune. Mentre nell’articolo del 6 marzo si evidenziava il fatto di non incentivare il turismo attraverso questo bene prezioso per Anguillara a causa della mancata apertura del museo. Evidenziando infine  la proposta di un residente che lanciava un appello all’assessore Flenghi di aprire quantomeno il museo una volta al mese in contemporanea con il mercato della terra. Nella relazione di Vanessa Roghi, a pagina 4 leggiamo che a seguito di un sopralluogo da parte di alcuni tecnici della Soprintendenza, presenti in rappresentanza dell’amministrazione la Capo area del Comune Vanda Filzi e la signora Joanna Horvath. si è manifestata l’urgenza di un approfondimento dato lo stato di abbandono ormai manifesto in cui versa non solo la Piroga stessa, la cui teca in vetro è danneggiata, ma l’intera area museale che è ricoperta di muffa. Nella relazione tecnica si suggerisce altresì di provvedere nel frattempo alla rimozione dei pannelli di cartongesso ricoperti di muffe e al lavaggio della moquette. L’articolo dell’osservatore laziale del 19 gennaio veniva concluso: “In attesa che si riapra, le erbacce crescono, i vandali imbrattano e la polvere copre parte della preistoria di questa bella cittadina lagunare”. Vanessa Roghi pare quindi confermare ad litteram quanto da noi pubblicato, scrivendo a pagina 3 della relazione : “L’area subisce un progressivo degrado dovuto ad atti di vandalismo ed all’abbandono di fatto dell’area dell’Ex Consorzio che ospita la Piroga”. Se i beni culturali si valorizzano con l’abbandono si spiegano i crolli delle mura a Pompei. Il fatto di non aver inventariato numerosi reperti archeologici, non è affatto una scusante perché si debbano tenere nascosti al pubblico. La cultura non ha colore politico e pertanto si deve evitare di tingere le problematiche con sapori partitici.                 
Ci duole evidenziare che il consigliere Roghi, mentre denuncia questi fatti ed altri più gravi, come i documenti importanti di cui non si trova traccia nell’archivio del Comune, chiude la sua relazione affermando: “siamo consapevoli della ricchezza non solo materiali,in termini di ‘beni culturali’, ma umana che questo Comune custodisce. A noi il compito di valorizzarla”. Mentre volentieri evidenziamo la notizia che i lavori di recupero sono iniziati. Vanessa Roghi fa infatti sapere: “I lavori di recupero sono iniziati comunque, dopo anni di abbandono, se le interessa la tengo al corrente degli interventi così può venire a vedere”. Ringraziamo il consigliere Roghi per l’invito e aspettiamo di sapere quando poter visitare il museo per poter riportare lo stato dei lavori. Fino a qualche giorno fa il cancello ci risultava chiuso con catena e lucchetto e non siamo potuti entrare. Se vero com’è vero che ci sono associazioni, giovani e competenze che sono pronti a trasformare la loro passione in un lavoro di volontariato è compito del consigliere alla Cultura di valorizzarne le energie in nome e per il bene della cultura.

Per completezza di informazione alleghiamo all'articolo la relazione del consigliere con deleghe alla cultura e centro storico Vanessa Roghi