ISIS: PORTAEREI NUCLEARE FRANCESE NEL GOLFO PERSICO

Redazione

Le forze francesi sono pronte all'assalto al Califfo. E' arrivata nel Golfo Persico per partecipare ai raid aerei anti-Isis la portaerei a propulsione nucleare francese Charles de Gaulle con la sua squadra navale. Già stamane il primo caccia-bombardiere Rafale è decollato dal ponte della De Gaulle in direzione dell'Iraq dove, a differenza che in Siria, i jet francesi effettuano raid da settembre contro le postazioni Isis nell'ambito della coalizione internazionale a guida Usa.

L'operazione contro l'Isis. La de Gaulle è accompagnata dalla sua squadra navale di scorta formata da un sottomarino d'attacco a propulsione convenzionale, diverse fregate, un'unità per il rifornimento ed una fregata britannica anti-sommergibile. L'operazione, che durerà diverse settimane, è stata battezzata Chammal e si limiterà, come è stato sin dall'inizio, lo scorso settembre, solo alle postazioni contro Isis in Iraq senza estendersi alla Siria. Con l'arrivo della de Gaulle le truppe francesi nell'area coinvolte nell'operazione Chammal sono ora oltre 3.000. La de Gaulle si è posizionata a 200 km a nord dalle coste del Bahrein. Decollando dalla portaerei i jet francesi dimezzeranno i tempi per raggiungere gli obiettivi in Iraq rispetto a quelli schierati negli Emirati Arabi Uniti. Finora Parigi aveva 6 Mirage e 9 Rafale schierati, rispettivamente, negli Emirati ed in Giordania.

Ritiro passaporti a francesi diretti in Siria. Le autorità francesi hanno ritirato i passaporti a sei connazionali che stavano pianificando un viaggio imminente in Siria. Lo ha riferito una fonte della sicurezza. Si tratta della prima misura preventiva di questo tipo, dopo le nuove leggi approvate a novembre, assunta dalle autorità francesi per impedire che francesi si rechino all'estero per combattere al fianco dei jiahadisti e poi tornare in patria come 'foreign fighters' per portare la jihad in Francia.

Raggiunto accordo per la tregua nell'ovest della Libia. Intanto è stato raggiunto un accordo preliminare tra le milizie di Misurata e quelle di Zintan, nell'ovest della Libia, per il raggiungimento di una tregua in quella regione del paese. Secondo quanto riferisce il quotidiano algerino "el Khabar", l'accordo prevede la riapertura dei corridoi di transito tra le due città libiche per l'arrivo degli aiuti umanitari e uno scambio di prigionieri. Intanto il tribunale d'Appello di Tripoli ha deciso di rinviare a marzo il processo contro i gerarchi del regime di Muammar Gheddafi alla luce della mancanza di sicurezza che si registra nel paese. Tra gli uomini dello Stato islamico arrivati nei giorni scorsi nel villaggio di al Nawafilia, a sud di Sirte in Libia, erano presenti diversi miliziani mauritani. Secondo quanto denuncia l'agenzia di stampa mauritana "Ani", sarebbero stati mauritani i capi del gruppi jihadista che hanno dato ai funzionari pubblici di al Nawafilia 3 giorni di tempo per firmare un documento di richiesta di pentimento e di giuramento di fedelta' al gruppo islamico. Nella delegazione che ha incontrato i rappresentanti del villaggio c'era anche un saudita.