ALBANO, SALMA PRIEBKE: FUGA NOTTURNA A PRATICA DI MARE

C.R.

Albano Laziale (RM) – Con le parole di sottofondo di Fauzi Cassabgi, assessore alle Politiche Sociale del Comune di Albano si chiude il capitolo castellano per il gerarca delle SS la cui salma, questa notte tra martedì 15 e mercoledì 16 ottobre, ha lasciato la cittadina di Albano Laziale per raggiungere l'aeroporto militare romano di Pratica di Mare. Adesso è giallo sulla prossima destinazione. Scontri fino a tarda serata ieri ad Albano Laziale, dove si sarebbero dovute svolgere le esequie dell'ex ufficiale delle Ss.

Oggi la comunità ebraica di Roma ricorda il 16 ottobre del 1943, quando il ghetto fu rastrellato da uomini che portavano la stessa divisa di Priebke.

“Portare Priebke ad Albano è stata davvero una offesa per la nostra collettività, alla sensibilità della cittadina – dice Fazi Cassabgi – basti pensare a Propaganda Fide. Ci sono cittadini di Albano, non destra e sinistra, oggi ci sono dei cittadini idgnati. Siamo vicini al sindaco Nicola Marini che come noi non sapeva nulla fino alle 15: 30 quando ci hanno avvisato”.

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ALBANO LAZIALE: SFUMA LA FUNZIONE E PRIEBKE RESTA AI CASTELLI ROMANI. E' MISTERO SULLA SEPOLTURA

Chiara Rai

Albano Laziale (RM) – Grande tensione nel Comune alle porte di Roma dove avrebbero dovuto svolgersi i funerali dell'ex capitano delle SS Erich Priebke.Stanotte la salma resterà ad Albano Laziale. Tante proteste e la polizia intenta a sedarle. Il prete, all'ultimo secondo, ha rinunciato a celebrare la funzione.

Ad Albano tutti conoscono Maurizio Boccacci. Lui è un militante filonazista convinto e residente nella cittadina castellana oggi teatro di proteste a seguito della notizia dei funerali del gerarca nazista delle SS Priebke in forma privata presso confraternita dei Lefebriani di Albano Laziale, dove si sono tenuti i funerali.

E’ Maurizio Boccacci l’uomo che, secondo indiscrezioni, avrebbe messo a disposizione la tomba di famiglia per accogliere Priebke ad Albano Laziale? Non ci è dato saperlo e comunque la salma, salvo eventuali oscuri programmi, dovrebbe tornare a Roma Prima Porta. Ma questa notte resterà ad Albano e tutto può accadere.

Maurizio Boccacci resta comunque un fan di Priebke e su questo non ci sono dubbi. Infatti nella notte fra l'10 e 11 dicembre 1995 viene fermato mentre affigge manifesti con la scritta "Liberate Priebke", il capitano delle SS condannato per la strage delle Fosse Ardeatine. Il 3 giugno 1996 organizza una manifestazione di solidarietà per Priebke fuori dal tribunale di Roma, dove si sta svolgendo il processo al gerarca nazista. Si definisce "soldato fascista senza compromessi" e dice: "Ammiro quello che Hitler ha fatto. Gli ebrei erano dei nemici che si opponevano ai suoi disegni". Originario di Verona, 54 anni, è stato fondatore nei primi anni Novanta, nella cittadina di Grottaferrata del Movimento Politico Occidentale di stampo neofascista poi sciolto nel 1993 in ottemperanza della Legge Mancino. Successivamente milita in Base Autonoma, diventandone uno dei leader, per poi approdare nel gruppo di Militia, ora al centro della cronaca per le perquisizioni dei Ros sopracitate. Nel dicembre del 2011 Boccacci finisce in carcere insieme ad alcuni militanti dell'organizzazione neonazista "Militia", protagonista soprattutto a Roma di episodi di razzismo, minacce e insulti alla comunità ebraica. Oltre a Boccacci 54 anni, residente ad Albano Laziale, furono coinvolti anche a Stefano Schiavulli (26 anni, di Roma), Giuseppe Pieristé (54 anni, di Ascoli Piceno), Massimiliano de Simone (43 anni, di Roma) e Daniele Gambetti, (26 anni, di Albano Laziale). Perquisizioni sono in corso anche nel Napoletano, a Perugia e Salerno.

 




ASSOTUTELA: “PER PRIEBKE C’È IL CIMITERO MILITARE DI POMEZIA”

Redazione

Roma – “In questo strano Paese si riesce a fare polemica anche sui morti, quando la soluzione migliore sarebbe sotto gli occhi di tutti”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che spiega: “A circa 30 chilometri da Roma, sulla via Pontina nel comune di Pomezia, c’è il Deutscher Soldatenfriedhof, cimitero militare germanico dove sono sepolti più di 27 mila soldati tedeschi, di cui 3770 senza nome. Piuttosto che assistere al teatrino delle dichiarazioni, smentite, repliche e ridicole prese di posizione, avremmo preferito che i nostri amministratori si orientassero sulla soluzione più ovvia: funzione e sepoltura nel luogo deputato a ricevere una tale, ingombrante presenza. I nostri politici e amministratori purtroppo ignorano l’ovvietà, questa è la dimostrazione della loro totale incompetenza e poca conoscenza del territorio. Anzi, in questo caso si tratta di poca conoscenza della storia e delle passate, tragiche vicende della seconda Guerra Mondiale. Adesso – chiosa il presidente – è arrivato il momento di seppellire insieme al boia delle Fosse Ardeatine anche l’orrendo passato e le sofferenze che il conflitto ha causato in ogni parte del globo, in silenzio, senza passerelle e senza esibizionismi di sorta”.