Kosovo, operazione Kfor: CIMIC italiano in “prima linea” anche in agosto

NEPOLJE – Negli ultimi giorni sono state portate a termine due importanti donazioni in favore dei cittadini Kosovari da parte dei militari del 5° Reggimento Alpini, reggimento attualmente impiegato in Kosovo all’interno dell’operazione KFOR.

Il 14 agosto personale del CIMIC italiano (Civilian Military Cooperation) ha donato diversi serbatoi da 1500l che verranno adibiti alla raccolta di acqua potabile e per l’irrigazione in favore della comunità RAE (Rom, Ashkali ed Egiziani) – una minoranza etnica composita presente in Kosovo – di Nepolje/Nepole, che vive una condizione di particolare difficoltà per quanto concerne la disponibilità di acqua corrente, disagio accentuato dalla calura estiva.

Il 15 agosto sono stati invece donati alcuni PC ed un proiettore in favore dei Vigili del Fuoco di Djakovica/Gjakova, al fine di poter attrezzare un aula didattica che verrà utilizzata per l’addestramento e l’aggiornamento del personale del corpo.

Attività come queste ricadono pienamente nel mandato del CIMIC, tanto quelle mirate ad un miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia delle istituzioni locali, quanto quelle di immediato supporto alla popolazione per il ripristino dei fabbisogni primari.




KFOR: CONCLUSA SENZA INCIDENTI LA CELEBRAZIONE ORTODOSSA SERBA DEL GIORNO DI "SAN VITO".

Redazione

Pristina –  Si sono concluse senza incidenti a Gazimestan, una piccola località nelle vicinanze di Pristina, le celebrazioni del giorno di “San Vito”, ricorrenza religiosa con cui la Chiesa Ortodossa serba celebra ogni 28 di giugno (secondo il calendario Gregoriano, e 15 giugno secondo quello giuliano) la memoria del martirio di San Vito. Nella stessa data la comunità serba ricorda la battaglia nella piana di Kosovo Polje quando nel 1389 l’esercito ottomano sconfinse l’alleanza balcania guidata dal principe Lazar.

Per l’occasione migliaia di persone provenienti sia dal Kosovo che dalla Serbia si sono radunate durante lo scorso week end a Gazimestan attorno all’obelisco eretto in ricordo della battaglia.

La manifestazione è stata preceduta da una funzione religiosa che si è tenuta nel monastero di Gracanica nel corso della quale sono stati comemmorati i combattenti serbi caduti. Numerosi gli eventi culturali che si sono svolti in diverse località. 
L’assenza di incidenti nel corso di questo importante evento, che per la comunità serba è molto di più di una ricorrenza religiosa, rappresenta come anche la rimozione nei giorni scorsi delle barricate che dividevano la citta’di Mitrovica, un altro importante positivo segnale nel senso della convivenza e della integrazione.
“L’importante dispositivo di sicurezza dispiegato con un low profile ci ha consentito di rassicurare I cittadini e di prevenire eventuali scontri inter – etnici pertanto anche questa giornata si può archiviare come un altro successo delle organizzazioni internazionali e locali responsabili della sicurezza: KFOR, Kosovo Police ed EULEX”, ha detto il Generale Farina al termine delle operazioni.

“Questi tre principali protagonisti in Kosovo”, ha sottolineato il Generale nel ringraziare la Kosovo Police, EULEX e tutto il personale di KFOR per la professionalità dimostrata nello svolgere il proprio ruolo rispettivamente di primo, secondo e terzo responsabile della sicurezza, “nel riconoscere il diritto e la libertà di tutte le persone a celebrare la loro eredità culturale e religiosa hanno operato affinchè l’evento si svolgesse in modo pacifico e ordinato”.
“Abbiamo di nuovo lavorato gomito a gomito in stretto coordinamento sia nella fase di pianificazione che durante il dispiegamento delle unità sul terreno al fine di garantire un ambiente sicuro, effettuando il monitoraggio dell’evento pronti a intervenire qualora fosse stato necessario”.
“In kosovo, in questi 15 anni di presenza, KFOR ha sempre agito in maniera imparziale, vigile, prudente ma ferma e decisa quando necessario ottenendo la stima ed il rispetto di tutti i cittadini a prescindere dall’etnia di apparetnenza. Il fine ultimo è quello di promuovere il dialogo, la riconciliazione, i valori democratici che sono il fondamento di una convivenza multietnica, pacifica e del progresso. Un piccolo passo avanti verso la vera graduale lenta normalizzazione di questa parte dell’Europa”, ha concluso in Generale Farina.

Note storiche e curiosità
Vidovdan, il giorno di “San Vito”, è la ricorrenza religiosa in cui ricorre la memoria del martirio di San Vito osservato dalla Chiesa ortodossa serba e da quella bulgara nel giorno del 15 giugno del Calendario giuliano e che corrisponde al nostro 28 giugno del Calendario gregoriano.
Il Vidovdan è anche data di rilevante importanza storica:
–          il 28 giugno 1389, la tradizione religiosa e nazionale commemora la Battaglia di Kosovo Polje che i Serbi hanno combattuto contro l'Impero Ottomano nella;
–          il 28 giugno 1914, l' assassinio dell'Arciduca Francesco Ferdinando d'Austria erede al trono dell'Impero Austro-Ungarico e di sua moglie la Duchessa Sofia a Sarajevo è la miccia che farà scoppiare la prima guerra mondiale;
–          il 28 giugno 1919, viene firmato il Trattato di Versailles mettendo fine alla prima guerra mondiale;
–          il 28 giugno 1989, nel 600º anniversario della Battaglia di Kosovo Polje, il leader serbo Slobodan Milošević tiene il famoso discorso sull'origine serba del luogo dove è stata combattuta la storica battaglia.
 




KOSOVO: DOPO 15 ANNI RIAPRE LO SPAZIO AEREO

Redazione
Pristina (Kosovo) – . Dopo 15 anni dall’inizio della missione militare a guida NATO è stato riaperto ieri il traffico aereo civile sopra i cieli del Kosovo. L’accordo tecnico siglato poche settimane fa dal Comandante della Missione multinazionale a guida NATO in Kosovo, Generale di Divisione Salvatore FARINA e le autorità responsabili della gestione del trafficio aereo civile dell’Ungheria, è da considerare uno dei più importanti passi avanti verso la normalizzazione di questo paese.

Dal 3 aprile scorso è infatti possibile effettuare il sorvolo diretto da parte di velivoli civili dello spazio aereo del Kosovo lungo le rotte internazionali. Il gestore di queste tratte è HungaroControl, l’agenzia Ungherese responsabile dell’amministrazione dei servizi di aeronavigazione di questo Paese.
La decisione che ha portato alla firma dell’accordo finale scaturisce da un processo avviato qualche anno fa in seno al Consiglio del Nord Atlantico che ha accettato l’offerta del governo ungherese di provvedere alla gestione tecnica del servizio attraverso HungaroControl.
“La riapertura dello spazio aereo sopra i cieli del Kosovo è stato possibile grazie alla buona volontà dimostrata da tutte le autorità politiche delle nazioni limitrofe, dalle Organizzazioni Internazionali deputate alla gestione dei servizi di navigazione e soprattutto grazie al patrocinio della NATO e di KFOR. L’attuazione di questo progetto consentirà di accorciare notevolmente la distanza geografica tra i Paesi della regione balcanica ma non solo.

L’Europa stessa è adesso più vicina!” ha sottolineato il Generale Farina in occasione della firma dell’accordo. “Questa operazione ha anche un significato simbolico nell’ottica della normalizzazione del Kosovo dopo 15 anni dall’arrivo delle forze militari multinazionali a guida NATO: oggi più che mai reputo l’apertura di questa importante porzione dello spazio aereo come un ideale ponte che può ancora di più unire i popoli. Non dobbiamo dimenticare poi gli aspetti connessi con il risparmio economico ed i vantaggi dal punto di vista ambientale intrinsechi all’operazione” ha aggiunto il Comandante di KFOR. “Tanto per fare un esempio i circa 180 mila velivoli che sorvoleranno il kosovo in un anno accorceranno le rotte di quasi 370 mila miglia nautiche per un risparmio complessivo che si aggira attormo ai 18 milioni di Euro a favore delle compagnie aeree e, di conseguenza, dei passeggeri. Ritengo altresì importante anche il positivo impatto ecologico derivante dall’attuazione di questo progetto: 24 mila tonnellate di carburante in meno equivalenti ad una riduzione di 75 mila tonnellate di emimissioni di CO2 nell’atmosfera”.

In linea con la risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e l'Accordo Tecnico Militare siglato nel 1999 che autorizza la forza militare a guida NATO ad operare in Kosovo, lo spazio aereo in questione rimarrà comunque sottoposto all'autorità della NATO e di KFOR. Non a caso la denominazione ufficiale è: “KFOR Sector”.
 




KOSOVO: VISITA DELL'ORDINARIO MILITARE PER L'ITALIA AL CONTINGENTE ITALIANO.

Redazione

Pristina –  È  giunto ieri in Kosovo Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, in visita al contingente italiano impegnato nella missione NATO Kosovo Force (KFOR). Monsignor Marcianò è stato ricevuto dal Comandante della Kosovo Force (KFOR), Generale di Divisione Salvatore Farina che, nel ringraziare l’Ordinario Militare per l’Italia ha sottolineato come “la sua presenza e l’opera quotidiana svolta dai due cappellani militari, rappresenti un messaggio di forte vicinanza a tutti i militari e confermi il supporto spirituale al contingente. “KFOR”, ha poi sottolineato il Generale Farina, “favorisce il dialogo tra tutte le rappresentanti religiose in Kosovo, operando quotidianamente a supporto della pace, la cooperazione e il progresso del territorio”.

“L’Italia”, ha concluso il Generale Farina, attuale Comandante di oltre 5000 militari appartenenti alle forze armate di 31 nazioni, “è tra i principali sostenitori della missione in Kosovo”. In serata, presso la base di “Film City”, Monsignor Marcianò ha incontrato il personale del contingente italiano ed ha officiato la messa nella cappella situate all’interno del campo militare internazionale. Nei giorni a seguire, durante la sua visita, Monsignor Marcianò visiterà il Patriarcato di Pec e, a seguire, il Monastero ortodosso di Decane, dove sarà ricevuto da Padre Sava, Abate del monastero che dal 2004 fa parte dell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO ed è sotto la protezione delle Nazioni Unite e del Multinational Battle Group West (MBGW) di KFOR a comando italiano.

A Belo Polje, presso il campo di Villaggio Italia, sede del Multinational Battle Group West, Monsignor Marcianò incontrerà gli uomini e le donne del contingente italiano a testimonianza della vicinanza e dell’apprezzamento per la professionalità e il quotidiano impegno dimostrato nel delicato processo di supporto della pace in Kosovo. A Klina, città del settore ovest del Kosovo, all’interno dell’area di responsabiltà del contingente italiano, Monsignor Santo Marcianò visiterà la sede della Caritas Umbria in Kosovo, per poi partecipare all’inaugurazione della casa di accoglienza delle Sorelle Basiliane.
Nel comune di Gracanica, presso il monastero ortodosso, dedicato alla “Nostra Signora di Ljeviš”, Monsignor Marcianò incontrerà il Vescovo ortodosso Teodosie.

L’Ordinario Militare concluderà la sua visita in Kosovo nella cattedrale di Pristina, dove sarà ricevuto dal Vescovo cattolico Monsignor Giergi Dode, con il quale avrà modo di approfondire i temi riguardanti la condizione della comunità dei cristiani residenti nel paese.

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