UNICREDIT: PROCESSO PER GHIZZONI E PROFUMO ACCUSATI DI BANCAROTTA FRAUDOLENTA

di Angelo Barraco
 
Unicredit – La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per 16 dirigenti di Unicredit, l’accusa contestata è di bancarotta fraudolenta. Tra i soggetti a cui è sopraggiunta l’accusa vi è l’AD Federico Ghizzoni e il suo predecessore Alessandro Profumo, attuale presidente di Mps. Si tratta del crac della società barese di nome “Divania” che aveva circa 430 dipendenti fino a qualche anni fa. L’accusa sostiene che i vertici della banca hanno tratto in inganno il proprietario della società “Divania”, inducendo quest’ultimo a sottoscrivere 203 derivati che avrebbero portato la società a fallire, quindi Profumo e Ghizzoni  avrebbero indotto Parisi a “compiere operazioni dolose a seguito delle quali la società veniva esposta a rischi di perdite potenzialmente illimitate e dal compimento delle quali derivava il dissesto della società che successivamente falliva”. I fatti contestati risalgono ad un periodo compreso tra il 2000 e il 2005. L’Unicredit, in merito alla vicenda, aveva dichiarato nel marzo scorso: “Unicredit, in relazione alla vicenda, ancora una volta non può che ribadire fermamente la correttezza del proprio operato, di quello di ex esponenti e propri dipendenti ed è convinta che ciò potrà emergere dal vaglio delle sedi giudiziarie”, continua dicendo “Le vere ragioni del default di Divania sono peraltro contenute nella sentenza dichiarativa del suo fallimento del giugno 2011, confermate anche dalla Corte d'Appello di Bari. L'attuale amministratore delegato di Unicredit, all'epoca dei fatti, ricopriva peraltro altri incarichi all'estero e quindi in nessun modo può essere coinvolto in questa vicenda”.