Morta la moglie di Romano Prodi

“Con enorme dolore, il Presidente Romano Prodi, insieme ai suoi figli Giorgio, Antonio e a tutta la sua famiglia, annuncia che oggi, all’improvviso, si è spenta sua moglie, Flavia Franzoni”.

E’ quanto si legge in una nota dell’ufficio stampa dell’ex presidente del Consiglio. 

“Attonito nell’apprendere della scomparsa di Flavia, mi stringo a Romano Prodi e ai suoi figli in questo momento di grande dolore.

È stata senz’altro una donna speciale che lascerà un vuoto immenso; penso in queste ore a quanto Romano e Flavia siano stati una coppia esemplarmente unita in tutti i momenti della loro vita”. Così Pier Ferdinando Casini sulla scomparsa di Flavia Franzoni. 

“Sono giorni di profonda tristezza. Condoglianze a Romano Prodi, che oggi ha perso l’amata moglie Flavia. Ci stringiamo al suo dolore e a quello dei suoi cari”. Lo scrive su twitter il vicepremier e ministro, Matteo Salvini. 




PROCESSO LAVITOLA, COMPRAVENDITA SENATORI: PRODI, "ERANO CHIACCHIERE QUOTIDIANE"

Redazione

“Se avessi saputo che il senatore De Gregorio intendeva passare al centrodestra avrei avuto più attenzione. Io al Governo ci stavo bene". L’ex premier Romano Prodi risponde così ai giudici di Napoli nel corso del cosiddetto processo Lavitola, il procedimento sulla sospetta compravendita di senatori dove Silvio Berlusconi è accusato di corruzione e dove il professore è stato ascoltato oggi come testimone. "Erano chiacchiere quotidiane e mai fui informato di cose specifiche altrimenti sarei ancora presidente del Consiglio", ha spiegato l’ex premier.

Prodi ha risposto alle domande dei pm Vincenzo Piscitelli e Fabrizio Vanorio, titolari del fascicolo con il pm Henry John Woodcock, e poi a quelle degli avvocati di Berlusconi Niccolò Ghedini e Michele Cerabona. "Ho avuto contezza dell'acquisto specifico di un parlamentare solo quando ho ricevuto la lettera di un senatore". 

Prodi ha letto in aula il testo della missiva inviatagli da De Gregorio il 12 giugno 2013 nella quale l'ex senatore, eletto con l’Idv e poi passato con il centrodestra, gli chiedeva scusa per essere stato "corrotto da Berlusconi". Prodi ha ribadito di essere rimasto sorpreso dalla lettera, "sono caduto dalle nuvole".

Prodi ha ricordato poi le tensioni sulla nomina di Sergio De Gregorio a presidente della Commissione Difesa. "Ci furono fortissimi scontri quando ci fu la nomina di De Gregorio a presidente della Commissione Difesa. Fu molto contestata e contrastata perché fu eletto con voti dell'opposizione e fu una elezione inaspettata. Ogni giorno c'erano incontri per contare i senatori sulla tenuta della maggioranza”.

L'ex premier ha ricostruito quindi che il suo governo, nato con una maggioranza "risicata" in Senato,  andò in crisi in un momento che appariva "di tranquillità. Era passata la Finanziaria dopo un mese di dicembre durissimo. C'era maggiore coesione". A una domanda della difesa di Lavitola, che gli ha chiesto delle richieste dell'allora senatore Pallaro per votare la Finanziaria, Prodi ha risposto: "Io non trattavo voti, non so delle trattative parlamentari". 

All'avvocato Ghedini, che gli chiedeva delle posizioni assunte dalle minoranze linguistiche altoatesine e dell'Udeur di Mastella, Prodi ha spiegato: "L'appoggio al governo è sempre condizionato a un rapporto politico. Gli altoatesini, ad esempio, pur essendo più di centrodestra, si fidavano di me. E portavano avanti le richieste per il loro territorio. La politica si fa così".