SESSO PER I DETENUTI: ARRIVA LA PROPOSTA DI LEGGE, MA E’ POLEMICA

di Cinzia Marchegiani

Padova
– Approda oggi la proposta di legge in commissione Giustizia sulle relazioni affettive dei carcerati. Sesso per i detenuti in locali a prova di privacy. Il primo firmatario del testo, Alessandro Zan PD si dichiara ottimista, certo dell’accordo politico e del parere positivo del ministro Orlando.

Audizione con detenuti in collegamento Skype in Commissione Giustizia. Un gruppo di carcerati che sta scontando la pena in una sezione di alta sicurezza a Padova verrà ascoltato in Parlamento per la prima volta. Saranno sentite in audioconferenza anche le famiglie. Anche i detenuti potranno dire la loro per difendere questa proposta di legge, infatti la commissione Giustizia si è organizzata con un collegamento Skype che permetterà a due detenuti del carcere di Padova e ai loro familiari di collegarsi con i deputati, e raccontare le loro necessità.

20 firmatari della proposta di legge. I firmatari spiegano questa proposta di legge: “E’ tesa a garantire il diritto all'affettività in carcere inteso in senso ampio: dalla sessualità, all'amicizia e al rapporto familiare. Un diritto all'affettività che sia, in primo luogo, diritto ad avere incontri, in condizioni di intimità, con le persone con le quali si intrattiene un rapporto di affetto. Per tale motivo i proponenti auspicano che il Parlamento esamini tempestivamente la presente proposta di legge, finalizzata a garantire la dignità nella prioritaria sfera affettiva delle persone che si trovano detenute in carcere".

Proposte al diritto alle affettività. Per tutelare e garantire il diritto alle affettività, il testo prevede una visita al mese, fino a un massimo di 24 ore, in locali a prova di privacy senza controlli visivi e auditivi. Le visite lontane da occhi indiscreti potranno avvenire con qualsiasi persona che già effettua i colloqui ordinari. I detenuti e gli internati hanno diritto a una visita al mese della durata minima di 6 ore e massima di 24 ore con le persone autorizzate ai colloqui.

La Lega solleva forti critiche e polemiche sulla sicurezza. Follia totale. "Galere diventano bordelli" ecco come giudica la proposta di legge la Lega. L'esponente della Lega, Nicola Molteni caustico tuona: "Ennesimo delirio targato Pd: stanze per il sesso in carcere per allietare i detenuti. In pratica il partito di Renzi vuole trasformare le galere in veri e propri bordelli. Anziché calendarizzare la nostra proposta di legge sulla legittima difesa, portano avanti una legge per offrire sesso ai detenuti. Ormai siamo alla follia totale".

La presidente della commissione Giustizia, Donatella Ferranti respinge le accuse: «E’ propaganda e banalità l’idea che si voglia trasformare le celle in bordelli: il diritto all’affettività non coinvolge solo i detenuti, ma si estende a tutte quelle persone, dal coniuge ai figli e ai familiari, con cui vi è un rapporto d’amore che il carcere non può e non deve spezzare».

Il problema trascina con se risvolti sicuramente legati alla sicurezza e alla possibilità di non saper gestire trasferimenti di notizie sensibili dall’esterno all’interno o viceversa, essendo i beneficiari, detenuti che si trovano in detenzione di alta sicurezza. In totale privacy ciò potrebbe pregiudicare processi personali o addirittura anche di altri detenuti, con un inquinamento delle prove. Insomma se per un aspetto questa proposta di legge permette la tutela delle affettività, dall’altra dovrebbe assicurare il rispetto della sicurezza legata a situazioni ovviamente estreme, ma di particolare sensibilità e importanza. Una proposta di legge che dovrà essere analizzata in ogni minimo dettaglio.