Contrasto della violenza di genere e sui minori: a palazzo Chigi il bilancio di un anno del protocollo interistituzionale

ARICCIA (RM) – Primo bilancio sull’importante protocollo operativo interistituzionale realizzato dalla Procura di Velletri guidata dal Procuratore Capo della Repubblica Francesco Prete e dalla Asl Roma 6 diretta dal professor Narciso Mostarda volto al contrasto della violenza di genere e sui minori e a cui hanno aderito 30 sindaci del territorio sotto la giurisdizione del Tribunale di Velletri, il Tribunale di Velletri, il Tribunale e la Procura per i minorenni di Roma, la Regione Lazio, la Questura di Roma, il Comando provinciale dei Carabinieri, l’Ufficio Scolastico Regionale, l’ordine degli psicologi.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa il 14/3/2019

Ad un anno esatto di distanza, 8 marzo 2018 – 8 marzo 2019, si è tenuto presso la prestigiosissima sede di Palazzo Chigi ad Ariccia, l’incontro promosso dall’amministrazione comunale ariccina in collaborazione con la Procura di Velletri e la Asl Roma 6, dove si è fatto un primo bilancio sui risultati raggiunti.

A fare gli onori di casa il sindaco di Ariccia Roberto Di Felice

“In questo anno abbiamo preparato – ha detto il sindaco di Ariccia – tutto quello che serviva per far si che il centro antiviolenza di Ariccia e il centro di ascolto funzionassero nel modo migliore” Il sindaco ha poi fatto sapere che il centro, aperto da alcuni giorni, sta già registrando la frequentazione di diverse donne.

Il Procuratore Capo della Repubblica: “Fatti non parole”

“Oggi portiamo fatti e non parole – ha detto Il Procuratore della Repubblica di Velletri Francesco Prete – ad un anno di distanza dall’impegno preso”.
Il Procuratore ha quindi fatto riferimento all’importante obiettivo raggiunto relativo l’apertura di tre centri antiviolenza nell’area dei Castelli Romani e del litorale. Tutti già operativi e nell’area castellana con utenti già presi in carico. I nuovi centri si trovano all’interno di locali messi a disposizione dal Comune di Nettuno, un altro nell’ospedale “L. Spolverini” di Ariccia e un altro ancora all’interno della Casa della salute di Rocca Priora. Inoltre, è di prossima attivazione la casa rifugio per le donne in difficoltà, anch’essa nel territorio della Asl Roma 6. “Questa rete – ha detto il Procuratore – ha portato all’apertura di tre centri antiviolenza sul nostro territorio, oltre ad una casa rifugio per accogliere le donne in difficoltà che verrà a breve attivata sempre in quest’area”.

Numeri definiti “sconcertanti” dal sostituto Procuratore Cristiana Macchiusi

Il sostituto Procuratore della Repubblica Cristiana Macchiusi, attiva tutto l’anno nel coordinare la rete contribuendo a portare risultati concreti, si è rivolta direttamente ai numerosissimi ragazzi presenti nell’aula: “Immagino sia un po’ complicato capire la struttura” ha detto Macchiusi, la quale ha cercato di rendere comprensibile per i più giovani come è nata l’esigenza di mettersi in rete attraverso il protocollo interistituzionale snocciolando quelli che rappresentavano i numeri dell’analisi giuridica e sociale rispetto al fenomeno della violenza di genere sul territorio della Procura di Velletri dell’ultimo anno, un’analisi definita dallo stesso magistrato come sconcertante.

Soddisfatto il direttore generale della Asl Rm6 Narciso Mostarda

“Le vittime – ha detto il professor Mostarda – avranno a disposizione ulteriori presidi di prossimità dove trovare conforto, ascolto e tutela. Il professor Mostarda ha poi voluto evidenziare l’importante ruolo dell’istituzione scolastica nel divulgare una cultura di contrasto al fenomeno della violenza di genere e del bullismo in accordo con tutte le altre istituzioni della rete. “La presenza di tanti ragazzi e ragazze dei licei del territorio – ha proseguito il direttore generale Asl – dà speranza per il futuro: è da loro che dobbiamo ripartire per creare una nuova cultura dell’affettività, orientata al rispetto e all’equilibrio”.

Presenti anche il Presidente del Tribunale di Velletri Mauro Lambertucci, il Garante regionale per l’infanzia Jacopo Manzetti, l’Avvocato Scifoni in rappresentanza dell’Ordine degli avvocati di Velletri.




Donne vittime di violenza, Cristiana Macchiusi (sost. Procuratore): “dati del sommerso in aumento che non entrano nelle statistiche”. L’associazione ‘Gens Albana’ in prima linea accanto alle istituzioni

ARICCIA (RM) – Partecipata la cena evento organizzata dall’associazione ‘Gens Albana’ lo scorso venerdì 30 novembre per ricordare le donne vittime di violenza e dove il ricavato della serata sarà devoluto a famiglie con disagio. Un salone strapieno, quello dell’agriturismo ‘Il Borgo’ di Ariccia che ha visto la partecipazione di personalità politiche, civili e militari.

IL VIDEO SERVIZIO


A introdurre la serata l’avvocato Francesca Andreani che ha recitato una poesia di Alda Merini. La parola è poi passata alla presidente dell’associazione ‘Gens Albana’ la dr.ssa Cinthia Vercelloni che ha ricordato quella che è la mission associativa la solidarietà sociale.

La giornalista e direttore di questo quotidiano Chiara Rai ha poi intervistato il sostituto Procuratore della Repubblica dr.ssa Cristiana Macchiusi sul tema del contrasto alla violenza di genere, sulle donne, sui minori ricordando che oggi esistono strumenti che rendono questo lavoro meno arduo rispetto al passato quando iniziava la lotta a questo fenomeno che rappresenta una vera e propria piaga sociale.

Macchiusi ha quindi descritto quella che è la giornata tipo in Procura che inizia con il fare fronte, insieme ad un gruppo specializzato e poi con la polizia giudiziaria, alle numerose emergenze che arrivano dal territorio di competenza. “Una vera e propria corsa contro il tempo quando si parla di questi reati” ha detto il magistrato.

Macchiusi ha anche voluto evidenziare quella che oggi è a tutti gli effetti una maggiore preparazione da parte della polizia giudiziaria nell’affrontare questi casi. Parlando di dati percentuali riguardo l’aumento o la diminuzione di questi reati il sostituto Procuratore ha voluto evidenziare quello che è il fenomeno dell’immigrazione che ha caratterizzato la nostra società negli ultimi anni.

Un fenomeno in costante aumento che vede spesso donne, appartenenti a culture religiose diverse o a clan, non denunciare questo tipo di violenze.

Un aumento del così detto sommerso che di fatto non entra nelle statistiche.

Quindi non è possibile determinare – ha aggiunto Macchiusi – se questi reati sono in aumento o in recessione. Il magistrato ha concluso complimentandosi con la presidente di ‘Gens Albana’ per la bellissima iniziativa.




“La libertà è donna”, il convegno di Castel Gandolfo: un focus dopo 9 mesi dalla firma dello storico protocollo interistituzionale

CASTEL GANDOLFO (RM) – La libertà è donna il titolo del convegno promosso dal Comune di Castel Gandolfo e realizzato insieme a “Incontriamoci”, laboratorio di idee Associazioni di Castel Gandolfo.

IL VIDEO SERVIZIO TRASMESSO A OFFICINA STAMPA DEL 29/11/2018

Nel corso dell’incontro è stato fatto un focus sul protocollo Operativo Interistituzionale realizzato dalla Procura di Velletri guidata dal Procuratore Capo della Repubblica dr. Francesco Prete e dalla Asl Roma 6 diretta dal prof Narciso Mostarda e siglato lo scorso 8 marzo a Palazzo Chigi ad Ariccia. Un protocollo che ha visto l’adesione di ben 30 comuni del territorio, del Tribunale di Velletri, del Tribunale e la Procura per i minorenni di Roma, della Regione Lazio, della Questura di Roma, dell Comando provinciale dei Carabinieri, dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’ordine degli psicologi.

L’incontro moderato dalla giornalista Chiara Rai ha visto la partecipazione di relatori d’eccezione che hanno snocciolato le varie criticità sulle quali fare fronte comune per cercare di debellare il fenomeno della violenza di genere.

Il direttore generale della Asl Rm6 professor Narciso Mostarda riferendosi ai casi di violenza ha parlato di numeri molto più alti rispetto alle segnalazioni che arrivano nei pronto soccorso o all’Autorità Giudiziaria. “Una violenza diluita – ha detto Mostarda accendendo i riflettori su quelli che ha definito come “atteggiamenti che quotidianamente imprimono accelerazioni perverse vere e proprie distorsioni della qualità della giornata” Un meccanismo la sanità sta cercando di aggredire aldilà dei protocolli per cercare di fare sempre di più. Mostarda ha poi concluso l’intervento invitando a pensare a come superare i retaggi antropologici che ci portiamo in eredità e che sono alla base di molti fenomeni di violenza lavorando soprattutto su come rigenerare quelli che saranno gli adulti di domani ovvero i bambini di oggi.

La dr.ssa Cristiana Macchiusi Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, che si occupa di questi casi da oltre un ventennio ha illustrato a grande raggio quelle che sono le direttive europee in merito ad un sistema di tutela tra i vari stati. Macchiusi ha anche parlato del grande tema dei così detti reati culturalmente orientati “quando l’uomo – ha detto il magistrato – è convinto di poter ammazzare di botte la moglie, è convinto che la può sequestrare, è convinto che la può stuprare, è convinto che può ammazzare la figlia perché è andata a letto con uno di religione diversa e ha disonorato tutta la famiglia”. Macchiusi ha poi snocciolato in maniera analitica quelle che sono concretamente le azioni messe in campo per attuare le tre P Prevenzione, Protezione e Punizione di chi commette questi reati.

Le psicologhe Clara Borri e Giovanna Vannini hanno approfondito quelli che sono gli aspetti determinanti, spesso trascurati, del ruolo della famiglia. Borri e Vannini hanno esposto la tematica legata alle dipendenze affettive sane illustrando quella che viene definita dipendenza affettiva patologica nella relazione di coppia

Non sono mancati i saluti istituzionali del sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi, un amministratore donna che da sempre ha mostrato una particolare sensibilità nell’affrontare queste tematiche.

Allestita per l’occasione la mostra “La Caduta” a cura dell’artista iraniana Bahar Hamzehpur a cura di Laura Giovanna Bevione: ritratti di donne che hanno vissuto all’ombra di un uomo.

Antonella Ingiosi e Roberta Pettinella hanno interpretato dei brani sul tema della violenza alle donne oltre alla giovane Erica Sciacca.




Bracciano, il sostegno di chi subisce la violenza di genere è una realtà grazie al volontariato

BRACCIANO (RM) – Corsi di difesa personale dedicati alle donne, anche minorenni, in una palestra a Bracciano (Rm), dove i proventi vengono devoluti a sostegno delle attività delle case rifugio.

I corsi sono organizzati da Cinzia Spaccatrosi e vedono come finalità la capacità di aumentare l’autostima nelle persone che subiscono le violenze di genere quindi a gestire la paura e la rabbia. All’interno del corso vengono programmati anche incontri con l’avvocato penalista per spiegare il reato di eccesso di difesa e dare assistenza legale a queste persone.

Da 3 anni, quindi, a Bracciano esiste una realtà che può essere di valido aiuto e sostegno per chi è vittima di violenza

Una realtà, portata avanti all’interno della palestra Systhema Sport di Lungolago Argenti, 33 che consente a Spaccatrosi di avere uno spazio, senza dover pagare compensi, dove essere di supporto a queste persone, sotto l’aspetto psicologico e coordinando i corsi, insieme al maestro judo Bernardini, i maestri di karate Biagio Pietrarota e Mauro Moriconi e con l’aiuto dello studio dell’avvocato Fabio D’Amato specialista per la difesa delle vittime di violenza.

“Le case rifugio sono state concepite per offrire alle donne un luogo sicuro in cui sottrarsi alla violenza dell’(ex) partner, che spesso aumenta nel periodo in cui la donna tenta di separarsi. – Spiega Cinzia Spaccatrosi – È un luogo in cui intraprendere – prosegue – con tranquillità un percorso di allontanamento emotivo e materiale dalla relazione violenta e ricostruire con serenità la propria autonomia. Nelle case rifugio lavorano operatrici esperte per i bambini che offrono loro sostegno emotivo e pratico in un delicato momento di passaggio e di cambiamento. Viene garantito inoltre approvvigionamento alimentare al fine di sostenere coloro che non hanno alcuna fonte di reddito. Io sono una infermiera strumentista di sala operatoria ma ho anche una specializzazione come infermiera legale forense, dove mi occupo degli aspetti giuridici del personale sanitario non medico, nelle mie attività c’è anche l’approccio e il sostegno verso le vittime di violenze di genere, dal pronto soccorso ospedaliero al follow up seguente, fino all’indirizzamento delle vittime verso le strutture dedicate, come appunto le case rifugio. Per sostenerle – conclude Spaccatrosi – ho iniziato quattro anni fa dei corsi di difesa personale dedicati alle donne (anche minorenni) in una palestra a Bracciano, dove i proventi vengono devoluti alle attività delle case rifugio”.

 

Il primo protocollo operativo interistituzionale realizzato dalla Procura di Velletri e dalla Asl Roma 6  volto al contrasto della violenza di genere e sui minori

Riguardo la lotta contro la violenza di genere lo scorso 8 marzo è stata scritta una pagina importante di storia, dove per la prima volta è nato un protocollo operativo interistituzionale realizzato dalla Procura di Velletri guidata dal Procuratore Capo della Repubblica Francesco Prete e dalla Asl Roma 6 diretta da Narciso Mostarda volto al contrasto della violenza di genere e sui minori e a cui hanno aderito ben 30 sindaci del territorio sotto la giurisdizione del Tribunale di Velletri, il Tribunale di Velletri, il Tribunale e la Procura per i minorenni di Roma, la Regione Lazio, la Questura di Roma, il Comando provinciale dei Carabinieri, l’Ufficio Scolastico Regionale, l’ordine degli psicologi. Un protocollo che sicuramente potrà fare da apripista per le istituzioni degli altri territori nazionali e che rappresenta una risposta concreta alla lotta contro la violenza di genere.

Violenza contro le donne e sui minori: un successo la firma del protocollo interistituzionale a Palazzo Chigi ad Ariccia




Violenza contro le donne e sui minori: un successo la firma del protocollo interistituzionale a Palazzo Chigi ad Ariccia

ARICCIA (RM) – Quello di oggi a Palazzo Chigi ad Ariccia è stato un appuntamento, moderato dal direttore de L’Osservatore d’Italia Chiara Rai, che ha segnato una pagina importante di storia del territorio dove per la prima volta nasce un protocollo operativo interistituzionale realizzato dalla Procura di Velletri guidata dal Procuratore Capo della Repubblica Francesco Prete e dalla Asl Roma 6 diretta da Narciso Mostarda volto al contrasto della violenza di genere e sui minori e a cui hanno aderito ben 30 sindaci del territorio sotto la giurisdizione del Tribunale di Velletri, il Tribunale di Velletri, il Tribunale e la Procura per i minorenni di Roma, la Regione Lazio, la Questura di Roma, il Comando provinciale dei Carabinieri, l’Ufficio Scolastico Regionale, l’ordine degli psicologi.

All’evento ha partecipato anche il Procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma, Giovanni Salvi, il presidente della Regione Nicola Zingaretti, la rappresentanza dell’Avvocatura di Velletri, i ragazzi del mondo della scuola e alcuni referenti locali dell’associazionismo.

Qual’è l’obiettivo: accoglienza, ascolto e protezione delle vittime di violenza. Quindi si è presentato come un “protocollo del fare”

È stato un momento molto intenso dove si è celebrato la giornata delle donne ascoltando tutti i protagonisti del protocollo impegnati sul campo per la tutela delle donne vittime di violenza. Una colonna sonora di canzoni dal forte significato simbolico dedicate a valori universali come la libertà, il rispetto e l’uguaglianza che si sono alternate in uno scenario fatto di mimose e due sedie vuote con delle magliette con su scritto i nomi di Alessia e Martina le due bambine vittime della strage di Cisterna di Latina.

Ha fatto gli onori di casa in maniera splendida il sindaco di Ariccia Roberto Di Felice

Il neo presidente della Regione ha parlato alla pancia dei convenuti: “Questo è il modo per stare dentro la giornata dell’8 marzo non in maniera ipocrita ma attiva. Raccontare questa collaborazione con le procure per offrire alle donne che hanno paura o sono vittime di violenza una reale vicinanza e presa in carico dallo Stato con una grande alleanza tra procure, avvocati e forze dell’ordine, Asl, assistenti sociali che l Regione sostiene e finanzia per questo progetto di collaborazione e per i centri antiviolenza”. Il “Protocollo operativo per il contrasto alle varie forme di violenza di genere e sui minori” è, tra l’altro, diretta conseguenza dell’accordo siglato a febbraio tra Regione Lazio e Procura Generale presso la Corte d’Appello di Roma con il quale erano previsti nuovi strumenti (operativi e finanziari) per la realizzazione di strutture da integrare nella Rete sociosanitaria e giudiziaria utile al contrasto della violenza su donne e minori.

Perché, come hanno sottolineato tutti i relatori, chi richiede una maggiore attenzione sono le persone fragili, persone che finiscono per essere private della loro libertà. Quindi oggi si è registrato un momento alto perché Istituzioni, amministrazioni, enti, aziende,volontari con una rinnovata sensibilità si affiancano al mondo della magistratura, alle forze di polizia, alla sanità, all’apparato Regione per dare una risposta a quello che può definirsi un fenomeno ancora allarmante con risvolti sociali preoccupanti e oggi non si può che registrare una forte coesione tra istituzioni

Hanno dato il loro contributo i massimi rappresentanti della Procura Generale presso la Corte d’appello di Roma, della procura e Tribunale di Velletri, della Procura e Tribunale per i minorenni di Roma. Insomma non si è parlanto soltanto di intenzioni ma anche di fatti soprattutto riguardo l’apertura di una casa rifugio per le donne in difficoltà inaugurata alla presenza del Vescovo di Albano, Marcello Semeraro il quale ha voluto mantenere alta l’attenzione anche sul tema dei padri separati e ha ricordato l’inaugurazione di una struttura a Tor San Lorenzo.