Nemi, via Nemorense: la Città Metropolitana finirà i lavori prima della Sagra delle Fragole


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di Ivan Galea

 

NEMI (RM) – Procedono a gonfie vele i lavori della Città Metropolitana per la messa in sicurezza della via Nemorense chiusa dallo scorso 23 febbraio scorso per frana massi. La strada provinciale è ancora interrotta dalla via Dei Laghi verso Nemi e viceversa dalla galleria che sbocca nel paese. L’importo dell’intervento, finanziato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale (ex Provincia di Roma) è di 173.844,70 e la data di termine lavori è prevista per il 23 maggio 2017.


La Città Metropolitana ha fatto un grande lavoro per stabilizzare il costone e il muro di contenimento, in particolare all’altezza del cavalcavia che affaccia sulla via De Santis. Infatti dopo aver effettuato delle indagini per verificare la consistenza della struttura stradale provinciale, si è deciso di far crollare il muro di sostegno e cioè il paramento di sostegno che si trova sopra a sei metri dalla strada comunale.

 

Ed ora il muro è in via di ricostruzione con anche una rete metallica di contenimento sull’intera parete. Inoltre gli operatori della Città Metropolitana di Roma Capitale hanno posizionato alcune barriere di sicurezza con rete metallica ai margini della via De Santis per assicurarsi che i massi non finiscano sulla strada.


Dunque tra poco, sicuramente prima della Sagra delle fragole, la strada Nemorense sarà completamente in sicurezza grazie alla Città Metropolitana di Roma Capitale




PROVINCIA DI ROMA, RIGHINI (FDI-AN): "OTTIMO LAVORO DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA E MARCO SILVESTRONI"

Red. Politica

Guidonia (RM) – "L'ingresso di Marco Bertucci, già consigliere più votato del comune di Guidonia e con lui di molti altri amministratori della Provincia di Roma in Fratelli d'Italia è un ulteriore segnale del buon lavoro svolto dal movimento guidato da Giorgia Meloni." Questo il primo commento a caldo di Marco Silvestroni coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia-AN e di Francesco Lollobrigida responsabile nazionale organizzazione del partito della Meloni dopo aver appreso la notizia dell'ingresso di Marco Bertucci in FDI-AN. "Diamo il benvenuto a Marco e a tutti coloro che con lui hanno deciso di intraprendere questo percorso con noi. – Hanno aggiunto Silvetroni e Lollobrigida – Il suo ingresso rafforza ulteriormente il già solido partito a Guidonia e conferma la volontà di FDI di essere la forza trainante del centrodestra per le prossime amministrative in questo importantissimo comune".

Il capogruppo in Regione Lazio di Fratelli d'Italia-AN Giancarlo Righini è intervenuto con una nota dove ha salutato con entusiasmo la scelta di Marco Bertucci di aderire a Fratelli d’Italia. "La scelta di Marco – ha detto Righini – certifica, una volta di più, l’ottimo lavoro che si sta facendo nel partito che si conferma come punto di riferimento per esponenti politici ed amministratori. Fa piacere sapere che un uomo di grande qualità e consenso come Bertucci decida di entrare a far parte della nostra grande famiglia, mettendo a disposizione la propria competenza, il proprio impegno e la propria passione".

Righini ha poi speso parole di elogio per quello che ha definito "l’ottimo lavoro di Francesco Lollobrigida, responsabile nazionale dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, e di Marco Silvestroni, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia”.




PROVINCIA DI ROMA: SILVESTRONI (FDI-AN): "TRACCIATA LA STRADA DELL'ALTERNATIVA AL PD"

Red. Politica

Provincia di Roma – Il portavoce Provinciale di Fratelli d’Italia in Provincia di Roma Marco Silvestroni: "Mi devo congratulare con i dirigenti locali del Partito che hanno dato prova  delle loro capacità politiche e amministrative. Man mano che arrivavano i risultati il radicamento territoriale di Fratelli d’Italia raccoglie i suoi frutti. Mi devo complimentare in primo luogo con i novi sindaci, come Flavio Cera che ha stracciato a Bellegra l’uscente Renziano Moselli, Alessandro Lundini che ha conquistato il comune di Marcellina, Domenico Di Bartolomeo che si riconferma a Montorio Romano, Luca Branciani si prende Montelibretti e Pascucci che con il nostro appoggi vince a Castel Madama. Grande soddisfazione per il partito è arrivata anche dove se pur non raggiungendo il risultato sperato dello scranno di primo cittadino, si è definitivamente tracciata la strada dell’alternativa al PD .

A Marino il centrodestra si chiama Fratelli d’Italia così come a Genzano ed ad Ariccia. A Rocca di Papa e a Anguillara il nostro contributo come in tutta la provincia è andato a candidati sindaci alternativi alle sinistre e che hanno raggiunto il ballottaggio con grandi speranze di vittoria al secondo turno. I tantissimi consiglieri comunali eletti in tutta il territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale hanno spazzato via tutti gli indugi su chi debba avere l’onere e l’onore di ricostruire il centro destra. Fratelli d’Italia è l’unico partito ad aver dimostrato capacità di aggregazione e coerenza, anche a Nettuno solo lo 0,11 non ci ha permesso di arrivare al ballottaggio, siamo stati sostenitori dell’unico  sindaco che per chiarezza nei confronti degli elettori e non per comodità dovevamo sostenere. Continua Silvestroni: “il bilancio è stato ottimo e ci permette di far crescere una classe politica dirigente che trainata da Giorgia Meloni sosterrà il cambiamento in atto, da oggi in provincia  nasce un nuovo modello di centrodestra, con nuove regole: le hanno imposte gli elettori”. Conclude l’analisi il coordinatore Provinciale di Fratelli d’Italia: “Silvio e i suoi dirigenti si sono rottamati da soli,  dicevano che non saremmo andati da nessuna parte, invece sono cambiati i rapporti di forza”.
 




PROVINCIA DI ROMA, DICHIARAZIONI ADRIANO PALOZZI: FDI-AN E NCS INTERROMPONO DIALOGO CON FORZA ITALIA

Red. Politica

"Dopo i patetici insulti Adriano Palozzi, che ha mostrato tutta la sua arroganza, con dichiarazioni assolutamente inaccettabili e fuori luogo, é necessaria un'immediata marcia indietro del suo partito, pena la rottura del tavolo provinciale dei Comuni che andranno al voto in primavera, che allo stato dei fatti non ha ragione d'esistere finchè dentro ci sarà uno come lui".A comunicarlo, in una nota, il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, Marco Silvestroni, che ha accolto con sdegno le parole del collega di Forza Italia, rivolte alla neo candidato sindaco di Roma, Giorgia Meloni. "E' chiaro il nervosismo di Palozzi – dichiara Silvestroni – che dopo i danni fatti a Marino, e la rottura degli accordi nelle passate Amministrative a Tivoli, Civitavecchia e Albano, ha dimostrato ancora poca coerenza tra il dire e il fare. Ricordo a Palozzi, e non certo al popolo di Forza Italia, che sicuramente merita rispetto, che Giorgia Meloni si è candidata per l'amore smisurato che la lega a Roma, nel tentativo di ricomporre quell'unità del centrodestra che era venuta meno. A questo punto – conclude il coordinatore provinciale di Fdi – se non Palozzi, dimostratosi poco lucido ed arrogante, auspichiamo che sia il presidente Berlusconi a fare una riflessione e ad appoggiare l'unica persona in grado di poter riunire l'intera coalizione e portarla alla vittoria".

CENTINAIO (NCS) DOPO GLI INSULTI A SALVINI STOP A CONTATTI CON PALOZZI IN PROVINCIA DI ROMA "Nei giorni scorsi abbiamo subito una serie di insulti nei confronti del nostro Segretario Matteo  Salvini da parte del coordinatore provinciale di Forza Italia Sig. Palozzi. Soprassediamo sulle dichiarazioni fatte nei confronti del sottoscritto ma denigrare Matteo Salvini non lo accettiamo. Social Network usati come megafoni, feste di partito dove Salvini e' stato preso di mira dalla persona di cui sopra. Riprenderemo un dialogo con Forza Italia in provincia di Roma solo quando leggeremo le scuse sincere." Lo afferma il Commissario regionale Lazio di Noi con Salvini Sen. Centinaio intervistato dai giornalisti a seguito delle dichiarazioni del Cons. Palozzi
 




EX PROVINCIA DI ROMA, ASSOTUTELA: "IL MISTERO DEI 263 MILIONI DI EURO SPESI DA NICOLA ZINGARETTI"

Redazione
Roma
– “Non solo un monumento allo spreco: è un affronto ai cittadini tartassati e privati dei servizi essenziali. Il grattacielo dell’Eur, destinato ad ospitare gli impiegati della ex provincia di Roma è ancora lì, vuoto e sprezzante a testimoniare quanto gli amministratori siano più interessati agli affari immobiliari che alle esigenze della collettività”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che racconta: “Nel 2005 la giunta provinciale guidata da Enrico Gasbarra stabilì di riunire tutti gli uffici presso un’unica sede, da prendere in locazione. Passato il testimone a Zingaretti, si pubblicò un bando ‘esplorativo’ per ‘locazione di cosa futura con diritto di opzione per l’acquisto’ e l’interesse cadde sul grattacielo in costruzione in zona Eur Castellaccio, del gruppo Parsitalia appartenente alla famiglia Parnasi, la stessa dello stadio a Tor di Valle. Si decise infine, nonostante il pesante passivo di 600 milioni dell’ente ormai in via di scioglimento, di investirne altrettanti 263, 4 mentre si mettevano in vendita gli immobili pregiati del centro di Roma. Nei giorni scorsi, sul sito della Regione Lazio – di cui Zingaretti è attuale presidente – è apparso un manifesto che spiega il futuro del Forlanini, ospedale dismesso dal governatore lo scorso 30 giugno. Si parla di trasferimento di alcuni uffici regionali negli edifici ‘non monumentali’. Viene spontaneo chiedersi: perché non nell’immenso grattacielo inutilizzato, restituendo servizi sociosanitari nel cuore di Monteverde che ne ha estremo bisogno? Il presidente dovrebbe chiarire. Non ci contentiamo della superficiale indagine che la Corte dei conti all’epoca riservò al grattacielo ‘monstre’ e andremo fino in fondo”, chiosa Maritato.  




NEMI: CADONO RAMI SULLA VIA NEMORENSE

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Rami di considerevoli dimensioni sono caduti intorno alle 10:30 del mattino di mercoledì 19 agosto dal costone di via Nemorense sopra due autovetture in sosta.

Fortuna che non c’erano persone nei pressi altrimenti anziché un grosso disagio staremmo qui a fare la cronaca di una brutta tragedia. Il forte temporale che nella mattinata non ha risparmiato neppure i Castelli Romani alle porte di Roma ha creato forti disagi anche sulla travagliatissima via Nemorense, carreggiata a doppio senso di marcia, che collega Nemi con Genzano e che all’altezza della casa di Cura Villa delle Querce si restringe ad una sola corsia a causa delle ormai eterne transenne che dimorano da quando, oltre due anni fa, è franato gran parte del costone che ricade su due terreni privati che si trovano in cima allo stesso.

L’ex Provincia ha transennato l’area ma i lavori di messa in sicurezza, di concerto con il Comune di Nemi, non sono ancora stati effettuati probabilmente non solo per mancanza di fondi ma anche per carenza di una efficace gestione dell’emergenza tant’è che il Tar Lazio ha invitato il Comune a pianificare un tavolo di concertazione con i privati finalizzato a stabilire nei particolari i lavori che devono essere effettuati ai fini del ripristino dello status quo.

Ma ad oggi nulla è successo e ci si chiede se l’attuale Città Metropolitana effettui sopralluoghi per verificare che il costone sia in sicurezza. Le alberature cadute con il temporale fanno pensare ad una situazione di mancanza di vigilanza sia sotto il profilo dei parcheggi selvaggi a ridosso del costone che in riferimento allo stato dello stesso. A questo punto molti cittadini si chiedono quando verrà finalmente ripristinata la sicurezza sulla via Nemorense e quindi la regolare viabilità a doppio senso di marcia senza transenne e accrocchi temporanei.




LE PROVINCE CI SONO… MA NON SI VEDONO


LEGGI ANCHE: PROVINCIA O REGIONE: UNA DELLE DUE E' DI TROPPO

 

di Emanuel Galea

Giovedì 1 gennaio 2015 la Città metropolitana di Roma Capitale è subentrata alla Provincia di Roma. Chi se n’è accorto? Tempo al tempo. Non passerà ancora molto che tutti potranno accorgersi del gioco di prestigio, iniziato da Letta e perfezionato a meraviglia e con astuta oratoria dal Renzi in forza al 41%.
La Provincia di Roma c’è ancora, con i suoi apparati, i suoi 121 comuni e con il personale sensibilmente aumentato. Il destino delle province è legato con un cordone ombelicale al Titolo V, il più oscuro delle riforme.

Di questo ”aborto” si discute da mesi. Al riguardo, si vocifera che è intenzione del governo assumere 1000 cancellieri per il comparto Giustizia, trasferendoli appunto dalle province. Finalmente  regna il buon senso.
Riguardo le Regioni e la loro autonomia. Ora si capiscono le difficoltà che incontra Renzi. Le Regioni dovrebbero rinunciare all’autonomia di poter chiedere rimborsi spese senza che alcuno si metta a sindacare se tali spese siano servite per l’acquisto di ostriche, per viaggi di piacere, per festini mascherati oppure per acquisto automobili. Renzi che si è dimostrato eccessivamente timido davanti ad una vera spending review, non riuscirà mai a buttare giù questo ibrido. Nel 2001 c’è stata la riforma di questo Titolo V, confermata dal 66% dei votanti in un referendum. 
Le Province resisteranno, faranno barricate e staranno sempre in trincea.

Il governo Renzi riesce appena a scalfirle e come ha dimostrato in questo ultimo anno, le sue riforme consistono in una “toccata e fuga” Dà l’impressione di voler fare, ma non vuole pestare  eccessivamente i piedi a chi gli potrebbe fare del male; vedi magistratura, vedi assetto anziché riforma Rai.. La gente inizia a mormorare : “si stava meglio quando si stava peggio”. Della tanto sospirata ripresa, al momento si nota solo il tasso di disoccupazione che non ha intenzione di schiodare.

Secondo il sottosegretario Delrio, l’operazione “Province”avrebbe dovuto far risparmiare allo Stato un miliardo di euro. Analisti che gravitano intorno a Montecitorio, che poi, sovente sbagliano le previsioni, prospettavano ben altre cifre. Come sempre, ognuno diceva la sua, prevedendo un ventaglio di risparmi che si aggiravano intorno ai 2,5 miliardi.

Il progetto originale prevedeva la totale abolizione delle Province e in quel progetto tanti di noi ci credevano pure. Come al solito, non ci  si può mai fidare di quello che proclama la politica. Le Province, anziché essere state abolite, sono state assoggettate ad un delicato intervento di  chirurgia plastica, cancellando il volto provinciale per impiantare quello nuovo e fresco delle città metropolitane. Con un poco di lifting e un’applicazione di  cosmetica, si pensava di poter gabbare il cittadino.

Si puntava sul risparmio che sarebbe derivato dal cambio, dalla semplificazione, dal miglioramento del servizio al cittadino. Di tutto ciò non si è intravista traccia. Quello che tutti possono notare è il crescere sempre di più di una  confusione nel depotenziamento delle Province. La stessa Corte dei Conti, nell’audizione di novembre 2014 e gennaio 2015 ha sollevato preoccupazioni riguardo i rischi che corre l’assetto istituzionale.

Le Province sono state riformate in Enti di secondo livello e a quelle intermedie rimarranno le competenze più impegnative come ambiente, le scuole, il trasporto pubblico e la pianificazione del territorio, senza però  assegnargli le adeguate risorse.
Nella pseudo riforma delle Province, dove non c’è risparmio, la perdita è sicura.

L’effetto della pseudo riforma ha colpito in pieno gli elettori. Il Consiglio metropolitano è "eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali dei comuni della città metropolitana" come hanno stabilito con l’art.1, comma 25. Detto molto più semplicemente: la nuova riforma sancisce “l’espropriazione per i cittadini della rappresentatività elettorale della Provincia”. La nuova pseudo riforma delle Province sotto il nuovo logo di Città metropolitane, appena venuta alla luce, non ha tardato a mostrare il suo vero volto.

L’aumento dei costi di gestione, degli organici ed i costi per  nuove strutture, hanno prodotto la prima nuova tassa “metropolitana”. Un ticket di 2 euro da far pagare per singolo passeggero che si imbarca su aerei e navi delle principali città italiane. Servono nuove finanze e questo non è che l’inizio. Mi permetto solamente una considerazione. Da quello che si può sapere, la maggioranza degli italiani non è stata entusiasta delle “aree metropolitane” Nel più dei casi è stata una scelta arbitraria dei politici/amministratori in carica. Questo qualcosa vuole pure  dire, non pare?




DALLA PROVINCIA DI ROMA ALLA CITTA' METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE

di Giuseppa Gluglielmino

Roma – Secondo quanto sancito dall’articolo 1,  comma 16,  della Legge 7 aprile 2014, n. 56 – Disposizioni sulle citta' metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni  “il 1º gennaio 2015  le  città metropolitane subentrano  alle province omonime e succedono ad esse in tutti  i rapporti  attivi  e passivi e ne esercitano le funzioni, nel rispetto degli equilibri  di finanza pubblica e degli obiettivi del patto di  stabilità interno; alla predetta data il sindaco del comune capoluogo assume le funzioni di sindaco metropolitano e  la  città  metropolitana  opera  con  il proprio statuto e  i  propri  organi,  assumendo anche le funzioni proprie di cui ai commi da 44 a 46”.

Il territorio della Città metropolitana di Roma Capitale, che comprende 121 Comuni, coincide con quello della Provincia di Roma.

Sono organi della Citta' metropolitana:
  a) il sindaco metropolitano;
  b) il consiglio metropolitano;
  c) la conferenza metropolitana.

Il Sindaco della Città metropolitana di Roma Capitale è il professor Ignazio Marino.

Il sindaco metropolitano rappresenta l'ente, convoca e presiede il consiglio metropolitano e la conferenza metropolitana, sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici  e  all'esecuzione  degli atti;  esercita  le  altre  funzioni  attribuite  dallo  statuto.

Il Consiglio metropolitano della Città metropolitana di Roma Capitale è composto da 24 membri. Rappresenta l'organo di indirizzo e controllo, propone alla conferenza lo statuto e le sue modifiche,  approva  regolamenti, piani  e  programmi;  approva  o  adotta  ogni  altro  atto  ad  esso sottoposto dal sindaco  metropolitano;  esercita  le  altre  funzioni attribuite dallo statuto. Su proposta del sindaco  metropolitano,  il Consiglio adotta gli schemi di bilancio da sottoporre al parere della Conferenza  metropolitana.

La Conferenza metropolitana è composta dal Sindaco metropolitano, che la convoca e la presiede, e da tutti i Sindaci dei 121 Comuni appartenenti alla Città metropolitana di Roma Capitale.

La Conferenza metropolitana adotta o respinge lo statuto e le sue modifiche proposti dal Consiglio metropolitano con i voti che rappresentino almeno un terzo dei Comuni compresi nella Città metropolitana e la maggioranza della popolazione complessivamente residente. Come previsto dall’art. 1, comma 8, della legge n. 56/2014 ha poteri propositivi e consultivi, secondo quanto disposto dallo statuto.

Si ricorda che le Città metropolitane sono enti territoriali di area vasta con le seguenti  finalità istituzionali generali:
cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano;
promozione e gestione  integrata  dei  servizi, delle infrastrutture e delle  reti  di comunicazione  di  interesse  della città metropolitana;
cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello,  ivi  comprese  quelle  con  le  città e  le  aree metropolitane europee.

Alle Città metropolitane sono attribuite, oltre alle funzioni fondamentali delle Province e quelle ad esse assegnate nell’ambito del processo di riordino delle funzioni provinciali, le seguenti funzioni fondamentali:
a)  adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio metropolitano, che costituisce atto di indirizzo per l'Ente e per l'esercizio delle funzioni dei Comuni e delle Unioni di Comuni compresi nel predetto territorio, anche in relazione all'esercizio di funzioni delegate o assegnate dalle Regioni, nel rispetto delle leggi delle Regioni nelle materie di loro competenza;
b)  pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità metropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi all'attività e all'esercizio delle funzioni dei Comuni compresi nel territorio metropolitano;
c)  strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano. D'intesa con i Comuni interessati la Città metropolitana può esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive;
d)  mobilità e viabilità, anche assicurando la compatibilità e la coerenza della pianificazione urbanistica comunale nell'ambito metropolitano;
e)  promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della Città metropolitana come delineata nel piano strategico del territorio di cui alla lettera a);
f)  promozione e coordinamen




PROVINCIA DI ROMA: NO TAX DAY PER FORZA ITALIA

Redazione

Roma – Forza Italia della Provincia di Roma invita a partecipare all'evento organizzato sabato 29 novembre alle ore 10 presso il Ristorante “Rinaldo all’Acquedotto” in Via Appia Nuova 1267 a Roma.



Cittadini e amministratori locali del Lazio di Forza Italia si incontreranno per dire basta alle stangate sulla casa, volute dal governo Renzi, e per proporre soluzioni per il rilancio di un settore nevralgico della nostra società, quale è il comparto edilizio. L’evento sarà, inoltre, occasione per riflettere sulla delicata fase politica che sta attraversando FI e sugli imminenti congressi del partito.



Partecipa Antonio Tajani, Primo Vicepresidente del Parlamento europeo, e deputati, senatori e consiglieri regionali e metropolitani del Lazio.



Interviene in collegamento telefonico il Presidente Silvio Berlusconi.




CITTA' METROPOLITANA: OGGI SI VOTA IN UN SILENZIO ASSORDANTE

di Donato Robilotta – Presidente Aiccre e membro Cal

Roma – Oggi circa 1685 elettori, tra sindaci e consiglieri comunali, si recheranno presso la sede della Provincia di Roma per eleggere il Consiglio Metropolitano, composto da 24 membri, della istituenda città metropolitana di Roma-Capitale, ma il tutto avviene nel silenzio totale delle istituzioni e senza che ci sia stata un minimo di discussione e confronto tra gli enti locali.

Ho da subito considerato un grave errore che il territorio della città metropolitana fosse stato fatto coincidere con quello dell’intera provincia di Roma e che tutti i 121 comuni fossero stati obbligati a farne parte dalla legge istitutiva, con una forte lesione della propria autonomia, invece che essere lasciare liberi di decidere la propria adesione.

Oggi non posso che guardare con soddisfazione alla circostanza che quel dibattito che le istituzioni locali, a partire dalla Regione, non hanno voluto fare si è comunque aperto sul territorio e i comuni cominciano a discuterne all’interno dei propri consigli comunali decidendo di promuove referendum consultivi per chiedere ai propri cittadini di esprimersi.

Così come guardo con favore alla discussione che stanno facendo alcuni comuni della parte nord della Provincia di Roma, come Civitavecchia, Bracciano, Trevignano Romano e Manziana, che pensano di utilizzare la strada, prevista dalla legge, dell’articolo 133 della costituzione, per uscire dalla città metropolitana per costruire con i comuni dell’attuale provincia di Viterbo la nuova provincia dell’Etruria meridionale.

Il nuovo assetto istituzionale della Città Metropolitana di Roma oltre a danneggiare i comuni della Provincia, sia per l’obbligatorietà sia per le questioni decisionali legate al voto ponderato, danneggia la stessa previsione di Roma-Capitale che invece di avere poteri speciali vede annacquata la propria specificità in una nuova istituzione che prende le competenze di quelle Province che il governo avrebbe voluto abolire.

Io continuo a ritenere, e mi batterò per questo, che Roma debba avere il potere legislativo proprio delle Regioni e avere uno status come quello delle Province autonome di Bolzano e Trento, sul modello di quel Distretto Federale rilanciato qualche settimana fa dal sottosegretario Rughetti e che la strada sia di inserire lo status di Roma nella riforma Costituzionale del Senato federale.




CASTELLI ROMANI, VIA DEI LAGHI: PROVINCIA DI ROMA AL LAVORO CONTRO LA VEGETAZIONE SELVAGGIA

di A.P.

Castelli Romani / Via dei Laghi – Potature in corso sulla via dei Laghi ai Castelli Romani da parte della Provincia di Roma all'altezza di Rocca di Papa superato l'incrocio con la via Panoramica nella direzione che procede verso Nemi – Velletri. Ancora l'Ente Provincia al lavoro per contrastare il fenomeno della vegetazione selvaggia a cui da diverso tempo non si era messo mano. A tale proposito, diverse sono le segnalazioni pervenute alla nostra redazione che ha denunciato più volte lo stato di pericolosità della strada dovuto proprio a rovi e vegetazione incolta.

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