Roma, denunciato per vilipendio il trapper che ha postato su instagram il video con un auto scenica della Polizia di Stato

ROMA – Denunciato per vilipendio il trapper che ha postato su instagram il video con un auto scenica della  Polizia di Stato.

Ha fatto il giro del web il video, dal contenuto denigratorio nei confronti della Polizia di Stato, postato nei giorni scorsi da un trapper 28enne, italo romeno, che ha utilizzato un’auto scenica, molto simile ad un auto della Polizia di Stato, presa a noleggio.

Gli agenti della Squadra mobile e della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Roma hanno denunciato il trapper per vilipendio alle istituzioni della Repubblica e il noleggiatore dell’autovettura per illecita detenzione di segni distintivi, contrassegni o documenti di identificazione in uso ai corpi di polizia, ovvero di oggetti che ne simulino la funzione, inoltre era sprovvisto delle necessarie autorizzazioni per il noleggio di auto ad uso scenico.

Sequestrata l’autovettura

Per un episodio analogo nel febbraio del 2015 era stato denunciato un altro cittadino straniero, ed anche in quell’occasione era stata sequestrata l’autovettura.




TELETHON: LA PROCURA INDAGA SU UN DIRIGENTE DELLA QUESTURA DI ROMA CHE ORDINO’ LA CARICA SUI MANIFESTANTI DEL PAE

La Procura di Roma ha iscritto sul registro degli indagati L. M, dirigente della Questura di Roma. Il fascicolo è stato assegnato al PM Fasanelli che indaga per i reati di abuso d'ufficio e lesioni personali: ordinò la carica con violenza indiscriminata contro i manifestanti inermi, donne, anziani e ragazzi

di Cinzia Marchegiani

Roma – Ci si potrebbe scrivere un libro dei racconti su questa strana democrazia in Italia. Ma in Italia è possibile manifestare pacificamente ancora, senza il rischio di essere linciati?

IL FATTO
Come ogni anno Telethon era ritornata a raccogliere fondi in Rai, tra volti di bambini e storie delicatissime di malattie genetiche e rare si esorta il pubblico a fare donazioni che in tantissimi anni hanno fatturato un vero tesoro, denaro che viene gestito per studi e sperimentazioni che dovrebbero portare un raggio di luce per tante famiglie che nell’ombra vivono drammi quotidiani insormontabili. La venticinquesima edizione della maratona televisiva Telethon è stata in onda dall’8 dicembre sulle reti Rai fino al giorno 14 dicembre 2014.

LA MANIFESTAZIONE DEL PAE
Il Partito Animalista Europeo, tramite il suo presidente Stefano Fuccelli, aveva organizzato una manifestazione pacifica fuori gli studi della Rai, proprio perché nessuno sembrava dar voce alle loro richieste, e assieme a tante altre associazioni, come tutti gli anni del resto, voleva sollevare un caso di forte discriminazione, nello specifico perché parlasi di rete pubblica e quindi dovrebbe fornire un servizio al cittadino a 360 gradi. Stefano Fuccelli evidenziava il dato oggettivo che vedeva l'azienda di Stato sponsorizzare soltanto ed unicamente Telethon e similari con i soldi pubblici provenienti quindi anche da chi, come confermato dall'oltre l'80% degli italiani, è contrario alla sperimentazione animale. Stefano Fuccelli dichiarava: ”La Rai ha il dovere di garantire la libera e corretta informazione senza omissioni o censure, soprattutto quando è la maggioranza democratica a richiederla. Più che servizio pubblico la Rai è al servizio dei pochi potenti legati con la solita lobby del farmaco.”

LA CARICA DELLA POLIZIA E LA DENUNCIA DEL PAE
I manifestanti, con striscioni, cartelli e megafoni, hanno in modo pacifico corretto e puntuale, contestato anche la faziosità della RAI in quanto servizio pubblico che non garantisce la corretta informazione e che nega il diritto di replica. Questo l'unico motivo che ha indotto il responsabile di Polizia, L. M. ad eseguire più cariche contro gli stessi manifestanti – dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli – l'intento della Questura era di mettere a tacere qualsiasi forma di contestazione visto l'ingente dispiegamento delle forze, sovrabbondante per i pochi manifestanti: ben quattro blindati della Polizia di Stato e dei Carabinieri con i propri agenti in assetto anti sommossa. Negato il diritto di libertà di espressione represso tramite la sproporzionata azione dei poliziotti che non hanno esitato a colpire indistintamente chiunque si trovasse davanti spingendo con forza i manifestanti verso le autovetture in transito; tre donne ed un ragazzo trasportati in pronto soccorso, due in codice giallo e dieci giorni di prognosi. Tra i feriti anche Sonia Fraioli, responsabile dell'Ufficio Stampa del Pae, che ha riportato una lesione alla mano con prognosi di 28 giorni. Mentre effettuava riprese video che immortalavano gli abusi delle forze dell'ordine le è stata sottratta con violenza la telecamera e poi arrestata, sequestrato e distrutte le prove video. Costretto a ricorrere alle cure ospedaliere anche Enrico Rizzi, capo segreteria del Pae, che ha dovuto trascorrere la notte all'Ospedale Pertini. Se la caverà con sette giorni di prognosi, salvo complicazioni. – conclude il presidente Pae – Auspico medesimo sollecito provvedimento da parte del Capo della Polizia, Alessandro Pansa, che ha sollevato dall'incarico il comandante del reparto mobile di Cagliari per aver messo un like al post pubblicato da Tortosa, sospeso anch'esso "

LA PROCURA DI ROMA ORA INDAGA SUL DIRIGENTE DELLA POLIZIA DELLA QUESTURA DI ROMA
La Procura di Roma ha iscritto sul registro degli indagati L. M. dirigente della Questura di Roma. Il fascicolo è stato assegnato al PM Fasanelli che indaga per i reati di abuso d'ufficio e lesioni personali: ordinò la carica con violenza indiscriminata contro i manifestanti inermi, donne anziani e ragazzi.

Stefano Fuccelli si domanda come possa essere possibile che in Italia, modello di democrazia deve ogni volta mettere a dura prova la libertà di poter dimostrare le proprie idee…ci sarebbe da chiedersi cosa in realtà TELETHON abbia da temere dalla voce sollevata di ragazzi, anziani e donne che manifestano pacificamente davanti ad una sede Rai che non ha mai dato loro parola.

PERCHE NON E’ PERMESSO MANIFESTARE?
Non sarebbe neanche il primo caso denunciato anche dalla stesse forze dell’Ordine, costrette ad aggredire anche i disabili, quando loro arriva un ordine dall’alto. E non ci avremmo creduto se non fossero stati proprio i sindacati di polizia, in una vera confessione shock che nel mese di ottobre 2014 raccontarono in un incontro alla Camera tra una delegazione del M5S e i rappresentanti sindacali della polizia di Stato. Il video è stato trasmesso dal vivo in streaming il 1° ottobre 2014. L’incontro e il confronto seguiva quello dello scorso 16 settembre con tutti i rappresentanti del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Sembrerebbe che sia stato impartito l’ordine ai poliziotti dei Reparti squadra mobile di caricare i malati in carrozzina che manifestavano davanti ai palazzi di potere. Nello specifico si ricorda la manifestazioni sulle staminali, come cita il test:”addirittura fu dato l’ordine di caricarli perché erano entrati nella piazza di Palazzo Chigi. I colleghi, col senso del dovere non hanno eseguito gli ordini ma convinto i malati ad uscire. Capite bene la cassa di risonanza che avrebbe avuto, i reparti della polizia mobile andati contro la legge. Ma l’ordine c’era.”
Lo stesso video diventerà una denuncia che è un pugno nello stomaco per lo stato di diritto di questo paese. Nel video viene riferito che questi ordini assurdi arrivano spesso a chi lavora nelle strade.
Oltre al danno c’è anche la possibile beffa che oltre ad eseguire gli ordini, il poliziotto può finire sotto processo mentre i dirigenti (che li hanno impartiti) finiscono per raccontare versioni che si rivelano poi discordanti. Il poliziotto, beffa vuole, finisce nei guai: è lui l'unico colpevole, per la legge e l'opinione pubblica.

Sembrerebbe che le istituzioni quando non riesco ad affrontare le tematiche delicate, che coinvolgono salute, ricerca, disabilità, si avventurino in percorsi poco trasparenti, pensare che anche un disabile può essere aggredito quando pacificamente (ovviamente) manifesta, forse c’è da chiedersi davvero in che paese stiamo vivendo. Anche a Roma dei disabili Sandro e Marco Biviano, furono aggrediti da un agente in borghese, ma sembra che se non si effettua una chiara denuncia, il Ministero degli Interni non sia così predisposto a comprendere la dinamica esatta degli episodi..insomma, se hai soldi puoi chiedere giustizia. Anche lì solo la parola stamina metteva paura, e la storia è sempre un libro aperto, ma solo per chi la vuole conoscere.

Il PAE in merito all’apertura di indagine sul Dirigente che ordinò la carica sui manifestanti chiosa lo scorso dicembre:”quattro feriti, tre arrestati, quattro fermi di polizia tra cui il presidente del Pae rilasciati il giorno successivo e 2 denunciati a piede libero è il bilancio che è costato al Partito Animalista Europeo per la manifestazione organizzata davanti gli studi della Rai durante la maratona Telethon ‘Charity Show’ dello scorso dicembre.” 




ROMA: ARRESTATE 6 PERSONE PER TRE OMICIDI E GAMBIZZAZIONI

Redazione
Roma
– I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Roma e gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Roma hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 6 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di tre omicidi e tre gambizzazioni, fatti di sangue commessi a Roma e provincia nel 2013 e nel 2014.
In particolare sono stati individuati gli autori dei seguenti tre omicidi:
1.    omicidio in pregiudizio di Federico DI MEO, assassinato con n. 5 colpi d’arma da fuoco alla testa ed al torace, agguato commesso in strada alle ore 11.45 circa del 24.09.2013, in Velletri (RM), via Appia Nuova km. 48;
2.    omicidio in pregiudizio di Sesto CORVINI, assassinato con 5 colpi d’arma da fuoco mentre si trovava alla guida del suo furgone, agguato commesso alle ore 08.10 circa del 09.10.2013, in Roma – Casalpalocco, via Nicanore di Alessandria;
3.    omicidio di Roberto MUSCI, assassinato con 5 colpi d’arma da fuoco al capo, alle ore 11.15 circa del 23.01.2014 in Roma Casalotti. Per tale omicidio, nel luglio 2014, i Carabinieri del Nucleo Investigativo avevano già arrestato l’esecutore materiale e ora è stato individuato anche il mandante del delitto.
Oggetto di contestazione anche tre attentati con armi avvenuti nel 2013 con la “gambizzazione” delle vittime. Agli indagati viene contestata anche l’aggravante di cui all’art. 7 della legge 203/1991 per avere agito avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. e con il metodo mafioso.
 




TIVOLI E GUIDONIA, CONTROLLI STRAORDINARI: 10 PERSONE DENUNCIATE TRA CUI UN 70ENNE PISTOLERO TROVATO IN POSSESSO DI 10 FUCILI, 6 PISTOLE ED OLTRE 5000 CARTUCCE.

Redazione

Tivoli, Guidonia (RM) – Contrasto dei furti in abitazione e alla criminalità diffusa. Queste le attività principali svolte durante le operazioni di controllo del territorio durante un pattuglione messo in atto dagli agenti del Commissariato di Tivoli, diretto dalla dott.ssa Maria Chiaramonte, coadiuvati dal Reparto Prevenzione Crimine, dalla Divisione Anticrimine della Questura di Roma.

Durante i controlli, in località Palombara Sabina, un uomo è stato denunciato in stato di libertà per il reato di detenzione illegale di armi da sparo e detenzione illegale di munizionamento da guerra.

L’uomo, un 70enne pensionato, insospettito da un insolito via vai di persone nei pressi della sua abitazione e ignaro che quelle persone potessero essere degli agenti in ‘borghese’ per un servizio antidroga, è andato loro incontro mostrando una pistola nella cintola e chiedendo spiegazioni della loro presenza in zona.

Immediata la reazione degli agenti che si sono subito qualificati e dopo aver identificato l’uomo, hanno eseguito una perquisizione domiciliare nella sua abitazione dove hanno scoperto e sequestrato un vero e proprio arsenale: 10 fucili, 6 pistole ed oltre 5000 cartucce.

Cinque persone invece sono state denunciate in stato di libertà per detenzione di sostanza stupefacente in località Tivoli Terme dove, a seguito di perquisizioni personali e domiciliari, sono stati sequestrati 25 grammi di hashish.

Quattro i cittadini stranieri minorenni denunciati in stato di libertà per violazione di domicilio, trovati all’interno del Centro Agroalimentare di Roma a Guidonia Montecelio.

Infine nel corso del servizio sono stati effettuati controlli a persone sottoposte agli arresti domiciliari ed effettuati controlli amministrativi presso un bar di Tivoli dove sono state redatte numerose violazioni.
 




ROMA, ACCOLTELLAMENTO AL PIGNETO: IDENTIFICATO DAGLI UOMINI DELLA QUESTURA L’AUTORE DELL’AGGRESSIONE DEL 30 OTTOBRE DAVANTI AD UN BAR NELLA ZONA

Roma – L’episodio era accaduto nel pomeriggio del 30 ottobre scorso. Due uomini si erano affrontati a colpi di coltello davanti ad un bar sito in piazzale Prenestino, nella zona del Pigneto.

Al termine della lite i due, seppur feriti, erano riusciti ad allontanarsi e pertanto non erano stati sul momento rintracciati dagli agenti. Sono però scattate immediate le indagini.

I poliziotti hanno iniziato con il rintracciare i testimoni dell’accoltellamento, che hanno riferito che uno dei due era sembrato aver riportato, sul momento, le conseguenze peggiori, tanto da essere caduto in terra e faticosamente rialzatosi per dileguarsi poi per  le vie del Pigneto.

Fondamentale, per le indagini, è risultata in particolare la testimonianza di un uomo che, avendo assistito all’episodio, ha fornito una descrizione dei due ed in particolare della persona che aveva sferrato la coltellata che aveva fatto crollare a terra il rivale.

Gli agenti hanno effettuato uno screening dei controlli effettuati in precedenza nelle adiacenze del bar, individuando un uomo, un 38enne tunisino,  vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, che corrispondeva perfettamente alle descrizioni.

Nel corso di un riconoscimento fotografico effettuato, l’uomo è stato individuato dal testimone  con assoluta certezza.

Per lui è scattata pertanto la denuncia all’Autorità Giudiziaria per il reato di lesioni gravi.

Il sospetto degli investigatori, su cui saranno effettuate ulteriori indagini, è che l’episodio possa  inquadrarsi nell’ambito dei contrasti per lo spaccio degli stupefacenti nella zona.  

Nell’effettuare le indagini sull’accaduto, inoltre, sono emersi diversi episodi legati alla criminalità locale che avevano avuto quale comun denominatore il bar di piazzale Prenestino.

Più volte infatti, dall’inizio dell’anno, gli agenti erano dovuti intervenire per tutta una serie di episodi relativi a risse o agli stupefacenti.

Il Questore Fulvio della Rocca, pertanto, sulla base dei riscontri investigativi acquisiti dagli agenti, ha emesso un decreto di sospensione della licenza dell’attività commerciale per 60 giorni che ha comportato quindi la chiusura del locale.

E’ da evidenziare che la stessa attività commerciale già negli anni scorsi aveva subito, per gli stessi motivi, altri due provvedimenti di chiusura, anche se per periodi di tempo più limitati.       




ROMA, TRUFFATORI ALL'OPERA: MAXI OPERAZIONE DELLA SQUADRA MOBILE

Redazione

Roma – Le indagini hanno documentato che i soggetti appartenenti al sodalizio criminale accendevano in Francia conti correnti che, una volta aperti, venivano movimentati per alcune centinaia di euro e per alcuni giorni, in modo tale da ottenere dai funzionari degli Istituti di credito le dovute garanzie per il rilascio di bancomat, carte di credito e blocchetti di assegni.

Successivamente all’accensione del conto corrente, le carte di credito ed i bancomat venivano utilizzati per “monetizzare”, oltre a prelievi di denaro contante presso svariati istituti di credito transalpini anche acquisti di oggetti di valore quali rolex, prodotti elettronici e beni di lusso.

Da qui, gli assegni corrispondenti ai conti correnti accesi presso le banche francesi erano repentinamente versati, dai membri del sodalizio criminoso, tra le banche stesse, per importi di diverse migliaia di euro, al fine di giustificare una “aleatoria” disponibilità di denaro per le successive transazioni con le carte di credito ivi collegate ed, in secondo luogo, erano direttamente utilizzati per acquistare beni di lusso o al fine di ottenere “cambi di denaro” presso i vari Casinò insistenti tra la Francia ed il nord Italia.

In questa fase, i promotori dell’organizzazione istruivano i propri sodali a sfruttare il tempo “finestra”, di circa 6-7 giorni lavorativi, che normalmente impiegava un assegno per essere “bancato”, per eseguire i movimenti bancari sopra descritti e, quantomeno, prima che il titolo di credito venisse protestato.

Con questa stratagemma, i “corrieri” al servizio dell’associazione a delinquere, una volta esauriti i plafond delle carte di credito e la spendita degli assegni, tornavano in Italia, con il contante prelevato ed i beni acquistati, raccordandosi direttamente con gli altri membri dell’organizzazione per la gestione dei soldi e per rivendere i prodotti illecitamente acquistati in Francia.

L’ammontare complessivamente truffato per ogni singolo “viaggio” era indicativamente oscillante tra i 60mila e gli 80mila euro con un vantaggio annuo stimato per il sodalizio criminale di circa € 600.000,00.

Le banche estere sistematicamente truffate dalla collaudata organizzazione criminale sono rinomati istituti esteri tra i quali, a titolo esemplificativo, HSBC Hong Kong & Shanghai Banking Corporation, CIC Crédit industriel et commercial, LCL Le Crédit Lyonnais, BNP Banque Nationale de Paris, Monte Dei Paschi International bank, Barclays, Banque palatine, Banque en ligne Société Générale, Crédit Agricole Banque, BPE La Banque Privée Européenne, Les Banques Populaires, Crédit mutuel, e Banca Regionale Europea.

Tra i soggetti colpiti dal provvedimento di perquisizione locale e sequestro emessi dalla Procura della Repubblica di Roma un avvocato del Foro di Roma nonché un appartenente alla Polizia di Stato in servizio presso la locale Sezione Volanti della Questura ed un collaboratore amministrativo in servizio presso il Tribunale di Roma.

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ROMA. CONTROLLI DELLA QUESTURA NELLA MOVIDA POST FERRAGOSTO.

Redazione

 Roma – Anche nel weekend successivo al Ferragosto i controlli della Questura hanno registrato un buon numero di presenze sulle strade e nei locali nei luoghi della “Movida”.

Tra cittadini e turisti sono 187 le persone e 125 i veicoli controllati e 10 le infrazioni al Codice della strada elevate nelle zone di San Lorenzo, Pigneto e rione Monti, dove una coppia in stato di ubriachezza si è rifiutata di sottoporsi al previsto alcooltest.

L’uomo è stato arrestato e la compagna denunciata in stato di libertà per resistenza, violenza e lesione a pubblico ufficiale dopo aver aggredito i poliziotti con calci e pugni. 

Durante le attività di controllo delle attività commerciali per la ristorazione e l’intrattenimento della clientela sono state verificate e sanzionate  4 inadempienze.

Un etiope di 35 anni, già noto alle forze dell’ordine per vari precedenti di Polizia,  in piazza Vittorio Emanuele II, dopo aver rubato un borsello all’interno di un’auto parcheggiata, ha cercato di darsi alla fuga. Alcuni testimoni presenti sul posto, hanno immediatamente cercato di bloccare il giovane iniziando ad inseguirlo insieme ad alcuni passanti.

La scena non è passata inosservata ad una pattuglia del Commissariato Celio, impegnata nel controllo del territorio,  l’uomo è stato arrestato per furto su autovettura. Il borsello è stato recuperato e restituito al legittimo proprietario.

Una pattuglia del Commissariato Trevi Campo Marzio invece era in piazza dei Cinquecento per controllare alcune attività commerciali, ma è stata fermata da alcuni dipendenti dell’Atac che, indicandogli un egiziano Y.A.I.H. di 26 anni, riferivano di averlo visto bruciare e danneggiare delle bandiere poste sulla recinzione adiacente al box delle informazioni turistiche.

Quando i poliziotti l’hanno fermato, aveva ancora l’accendino in mano pronto ad incendiare altre due bandiere, una italiana e l’altra americana ed  ha iniziato a minacciarli scagliandosi contro di loro e procurandogli alcune lesioni.

Assicurato all’interno della volante il fermato ha continuato a minacciare ed oltraggiare i poliziotti, che lo hanno arrestato per vilipendio alla bandiera e danneggiamento oltre che per lesioni, minacce e resistenza a pubblico ufficiale.

E’ finito “in cella di sicurezza” anche un cittadino rumeno di 53 anni, mentre cercava di scardinare le finestre di uno stabile in abbandono sulla Tuscolana, per impossessarsi dell’anima in ferro degli infissi. Sorpreso ancora “all’opera” è stato arrestato per tentato furto.

L’ultimo a finire in manette è C.M., un romano di 40 anni.

Ubriaco infastidiva i clienti di un bar proprio, quando hanno cercato di calmarlo questo ha iniziato prima a minacciarli e poi gli si è scagliato contro sferrando calci e pugni verso i poliziotti.

Dopo una breve colluttazione con i poliziotti è stato accompagnato in ospedale dove ha minacciato anche il personale sanitario.

Il suo atteggiamento aggressivo, ha provocato così l’interruzione delle normali  attività di pronto soccorso. Per questo motivo è stato anche denunciato per interruzione di pubblico servizio.




ROMA. ARRESTATO DALLA SQUADRA MOBILE DELLA QUESTURA OPERATORE SANITARIO PER VIOLENZA SESSUALE.

Redazione 

Roma – Nella serata di ieri gli agenti della Squadra Mobile della capitale hanno arrestato Carboni Valter, di anni 56, operatore sanitario presso un noto ospedale cittadino, responsabile di violenza sessuale nei confronti di una paziente.

L’uomo, qualche giorno fa, abusando della funzione rivestita, ha costretto una donna straniera, che si trovava in ospedale per una visita specialistica, a subire atti sessuali.

Quest’ultima è riuscita a documentare la violenza registrando con il proprio cellulare  alcune fasi dei drammatici  momenti vissuti, denunciando subito dopo l’accaduto alla Polizia.

Le tempestive indagini svolte dagli investigatori della Questura hanno consentito all’Autorità Giudiziaria di acquisire gli inequivocabili elementi probatori che hanno poi  portato all’emissione di un provvedimento restrittivo nei confronti dell’operatore sanitario.      




ROMA. AGENTE DI POLIZIA LIBERO DAL SERVIZIO RINCORRE E BLOCCA SCIPPATORE PER LE VIE DEL CENTRO. 33ENNE IN MANETTE.

Redazione

Roma – E’ stato attirato dalle urla di aiuto di una donna appena rapinata della sua collanina d’oro.

L’episodio è accaduto ieri mattina in via Principe Amedeo, quando un agente della Questura, libero dal servizio, è intervenuto in soccorso di una cittadina statunitense vittima dello “strappo” della sua catenina.

Dopo essersi accertato delle condizioni della donna – lievemente contusa e molto  spaventata per l’accaduto – il poliziotto le ha chiesto la direzione di fuga dell’aggressore e la sua descrizione.

Dopo aver contattato la Sala Operativa per ottenere l’ausilio delle Volanti, l’agente ha percorso alcuni tratti delle vie limitrofe individuando un uomo, corrispondente alle descrizioni, che si stava allontando.

Qualificandosi come appartenente alle Forze dell’Ordine, lo ha fermato per un controllo, ma l’uomo ha reagito colpendolo e cercando di fuggire.

Rincorso, è stato però nuovamente raggiunto e bloccato.

Nelle tasche aveva una collanina d’oro, proprio quella della turista appena rapinata.

Con l’arrivo della pattuglia del Commissariato è stato poi possibile approfondire il controllo; nello zaino dell’uomo sono stati trovati un coltello a serramanico e un taglierino.

Identificato per C.S. -33enne già noto alle Forze di Polizia – l’uomo è stato arrestato per rapina aggravata e resistenza a Pubblico Ufficiale.

La collanina è stata quindi restituita alla legittima proprietaria che ha ringraziato la Polizia.




ROMA, SICUREZZA: "MOVIDA" NEL MIRINO DELLA QUESTURA

Redazione

Roma – Quattro arresti e 6 denunce, oltre a 420 persone identificate e 180 veicoli controllati.

Questo l’esito dei controlli straordinari effettuati sul territorio nelle ultime 48 ore dalla Questura di Roma.

Reparto Volanti, e Commissariati per le zone di competenza, si sono “orientati” in particolare in tutte quelle zone maggiormente interessate dalla c.d. “Movida”, nelle ore serali e notturne; Ponte Milvio, Trastevere, Celio, San Lorenzo e Porta Maggiore: questi i quartieri interessati.

Il primo a finire in manette è stato un cittadino brasiliano perché ricercato dalla Procura di Taranto per scontare alcuni mesi in carcere.

Una giovane cittadina rumena è stata fermata in flagranza di reato per furto in danno di un esercizio commerciale di via del Corso e dopo essere stata bloccata è stata accompagnata presso gli uffici di Polizia per le formalità dell’arresto.

Un italiano – B.U. di 54 anni –  è stato invece sorpreso sul Lungotevere Sanzio nel momento in cui con un taglierino stava rubando la borsa di una donna tagliando la cinta della tracolla; bloccato è stato arrestato.

L’equipaggio di una Volante ha poi arrestato per furto un 43enne a bordo di un’auto; nella circostanza a seguito di un controllo scaturito per il passaggio ad un incrocio con semaforo rosso, i poliziotti si sono accorti che all’interno dell’auto vi erano due ruote complete di cerchioni e pneumatici, appena rubati ad un’auto in sosta nella zona di Ponte Milvio.

6 persone le persone denunciate in stato di libertà: 3 per guida in stato di ebbrezza, 2 per resistenza a Pubblico Ufficiale e una per ricettazione.

Quest’ ultimo – un 23enne cittadino tunisino – è stato trovato alla guida di ciclomotore provento di furto.

Sono stati 5 inoltre i cittadini stranieri accompagnati presso l’ Ufficio Immigrazione della Questura per la verifica della loro posizione sul territorio nazionale.




ROMA, ULTIMO SALUTO AL PREFETTO MANGANELLI

Redazione

Roma – Oggi alle ore 13 il corteo con il feretro di Antonio Manganelli è transitato in Via Nazionale nei pressi della Questura di Roma.

In tanti, poliziotti, dipendenti civili e semplici cittadini si sono fermati per dare un ultimo saluto al Capo della Polizia, prima di raggiungere la camera ardente alla Scuola Superiore di Polizia.

Molti tra i presenti hanno avuto in passato il privilegio di collaborare alle indagini  dirette dal Prefetto Manganelli.

Al passaggio del corteo, il Capo è stato  omaggiato con applausi e saluti alla visiera dagli uomini e donne della Questura di Roma.