MILANO: LITIGA CON I GENITORI E SI LANCIA DAL TERZO PIANO DELLA QUESTURA

Redazione

Milano – E’ morto lanciandosi dal terzo piano della Questura di Milano un giovane 22 enne dopo aver litigato con i genitori. Il dramma è avvenuto alle 7.30 di questa mattina, dopo una nottata di tensione: il ragazzo era stato accompagnato in Questura da una volante perché era stata segnalata da una vicina una violenta lite tra il giovane e i genitori, che erano anche stati colpiti al volto. I genitori avevano lasciato l'appartamento: la madre si era rifugiata al Commissariato Città Studi per trovarvi riparo ed il padre era andato a casa del figlio maggiore. Una volta giunta nell'abitazione, la volante ha trovato la casa aperta e vuota. Mentre procedeva ad una ispezione, vi hanno fatto ritorno il padre col figlio maggiore che, subito dopo, si è unito ai poliziotti nella ricerca del fratello, che è' stato rintracciato, in forte stato confusionale, nei pressi della chiesa di piazza Bernini. Convinto dal fratello maggiore e dai poliziotti, il ragazzo è stato accompagnato in Questura alle 6.30 circa, dove, viene sottoposto ad accertamenti da parte del personale 118. I sanitari hanno rilevato parametri medici assolutamente nella norma ed una condizione di apparente serenità del ragazzo che, tuttavia, continuava a richiedere un aiuto sanitario, ragion per cui si è valutato un accompagnamento in Ospedale. Nel momento di spostarsi verso il cortile interno per raggiungere l'ambulanza per accompagnarlo, con il suo consenso, presso l'Ospedale per ulteriori accertamenti, il ragazzo con uno scatto repentino ha imboccato la vicina rampa di scale e, giunto al terzo piano nell'atrio della Divisione Polizia Anticrimine, si è lanciato dall'unica finestra presente precipitando su un terrazzamento due piani sottostante, e morendo sul colpo. Un altro equipaggio, alla presenza dei familiari, aveva nel frattempo proceduto ad una perquisizione in casa, rinvenendo circa 70 grammi di marijuana. Entrambi i genitori recavano i segni di maltrattamenti subiti dal ragazzo.




MILANO: MADRE E FIGLIO SGOZZATI ALLA PERIFERIA DEL CAPOLUOGO

Redazione

Milano – Madre e figlio, trovati morti in casa nella zona periferica a sud-ovest di Milano, in zona Lorenteggio. Ad intervenire in via Segneri 4, il personale del 118 che si è trovato davanti una scena raccapricciante: i corpi di Libanny Meja Lopez, dominicana di 29 anni, e del figlio Leandro di 3 anni e mezzo, selvaggiamente uccisi a coltellate e sgozzati.Tutte e due le vittime, secondo i rilievi medico-legali, presentano vaste e profonde lesioni alla gola. La donna è stata trovata nell'appartamento, a terra in salotto, nuda, nel sangue. Il piccolo era in bagno, in pigiama, su un fianco. Forse ha tentato di scappare dalla furia dell'assassino.

E' stata la madre della vittima quando, dopo aver telefonato diverse volte senza esito, si è recata a casa della figlia e del nipotino a fare la macabra scoperta. E' entrata nella casa, al secondo piano di un casermone popolare in via Segneri, nella periferia sud-est della città, e ha trovato il corpo della figlia, correndo subito fuori e risparmiandosi almeno la straziante vista del cadavere del piccolo. Sono poi state le sue urla disperate a richiamare l'attenzione di vicini e altri parenti, che hanno telefonato numerosi al 118 e alla polizia.

"Ho sentito solo poche parole: l'hanno uccisa, l'hanno uccisa!", ha detto un'anziana che vive al piano terra del condominio, che si trova in uno degli isolati più degradati del quartiere Giambellino, noto in un ormai lontano passato passato per la 'mala' milanese e per lo spaccio di eroina, oggi realtà multietnica dove si alternano case signorili moderne e alcune tra le più decadenti palazzine Aler della città. Sono stati portati in questura e sentiti anche famigliari e conoscenti delle vittime, una quindicina, nella speranza che possano fornire elementi utili a capire che tipo di tensioni vi fossero attorno alla madre e al bambino e cosa sia accaduto.

Due ragazzi che vivono nel palazzo dicono di ricordare la vittima: "Una ragazza alta, snella, con i capelli neri. Viveva con un fidanzato, ma non sappiamo che lavoro facesse. Ricordiamo anche il bambino, era molto carino, con i capelli neri come la madre. Questo omicidio sconvolge tutti, non è mai successa una cosa simile qui". Il padre di Leandro si è presentato alla polizia. Lo ha comunicato la Questura. L'uomo è stato sentito dagli inquirenti che hanno ascoltato una quindicina di testimoni. Non è accusato di nulla. L'uomo e la donna non erano sposati.