Ue:"Referendum Svizzera non rende negoziati piĆ¹ facili"

Redazione

SVIZZERA – Il risultato del referendum di ieri in Ticino "non renderà più facili i negoziati" già in corso tra l'Unione europea e la Svizzera per affrontare le conseguenze del referendum nazionale che due anni fa ha chiesto di porre limiti all'ingresso di lavoratori europei. Lo afferma il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, ricordando che "il presidente Jean Claude Juncker ha più volte chiarito che le quattro libertà fondamentali del mercato unico sono inseparabili, cosa che nel contesto svizzero significa che la libertà di circolazione dei lavoratori è fondamentale". Nell'ambito del negoziato già in corso Juncker lunedì scorso ha incontrato il presidente della Confederazione elvetica ed hanno "concordato di vedersi di nuovo a fine ottobre" per continuare il negoziato e "trarre le potenziali conseguenze" anche del voto in Ticino che, ha ricordato Schinas, "deve essere ancora approvato dal governo federale".

Maroni, chiederò a Renzi agevolazioni fiscali – Il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, chiede al premier Matteo Renzi di istituire nella legge di Stabilità una zona economica speciale con agevolazioni fiscali nell'area al confine con la Svizzera. Maroni lo ha detto in una conferenza stampa all'indomani del referendum svizzero sulla priorità ai lavoratori ticinesi. "Domani Renzi viene a Milano – ha detto l'esponente leghista – e coglierò l'occasione per consegnargli il documento approvato nel 2014 dal nostro Consiglio regionale: è la proposta di legge di una zona economica speciale per le aree confinanti con la Svizzera, con agevolazioni fiscali. Mi pare che possa essere ancora di attualità: giace nel cassetto del Parlamento, gli chiederò di inserirla nella prossima legge di Stabilità".