Regionali, Emilia Romagna: alle 12 è boom di voti rispetto il 2014

BOLOGNA – Affluenza alle urne nel capoluogo del 24,7 percento, alle elezioni del Presidente e dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, dove hanno votato 75.344 elettori. Questo il dato rilevato alle ore 12.

Il totale degli aventi diritto nel Comune di Bologna è 304.243 persone, di cui 143.577 maschi e 160.666 femmine.

Un vero e proprio boom di voti, nell’intera regione, quello registrato alle 12 pari al 23,44%. Quasi 13 punti percentuali in più del medesimo arco di tempo alle regionali del 2014.




REGIONALI CALABRIA ED EMILIA ROMAGNA: STRAVINCE L'ASTENSIONISMO

Redazione

Disertate le urne in Emilia Romagna durante quest0ultima tornata elettorale. Il disamore per la politica si conferma il vero dato di queste elezioni regionali che vede l'affluenza alle urne precipitare rispetto alle elezioni precedenti.

In Calabria al voto per le elezioni regionali si e' recato il 44,1% degli aventi diritto. Nel 2010, quando comunque si votava anche lunedi' fino alle 15, il dato fatto registrare dall'affluenza fu del 59,25%. Se il dato in Calabria e' significativo, addirittura clamoroso il flop in Emilia Romagna dove l'affluenza risulta intorno al 37,7%, circa 30% in meno rispetto al 2010 quando si votava in due giorni e l'affluenza complessiva fu del 68,06%.

"Se si andra' su una percentuale al di sotto del 50% sara' un dato preoccupante". Cosi' Romano Prodi, a margine di un evento coorganizzato dal Club de Madrid e dal Robert Kennedy Center, aveva commentato dopo le 19 la bassa affluenza al voto in Emilia Romagna. "Alle 19 la cosa che sorprende e' che l'Emilia aveva un dato inferiore rispetto alla Calabria – ha aggiunto il Professore – mentre invece, di solito, e' di 11/12 punti percentuali superiore". "Quindi – ha concluso Prodi – c'e' una particolare situazione di malessere". Il dato delle 19 e' stato confermato alle 23 ed e' clamoroso: meno del 40% degli aventi diritto si e' recato alle urne in Emilia Romagna (intorno al 37,7% dai primi dati), oltre il 30% in meno rispetto alle precedenti votazioni del 2010.

Alle regionali di Emilia Romagna e Calabria si potrebbe giocare il futuro del governo Renzi e della maggioranza che lo sostiene. Perche', ancora una volta, le elezioni regionali sono una sorta di elezioni di mid term americane. Non che ci sia realisticamente l'opzione caduta dell'esecutivo e voto anticipato. Il consenso di cui gode Matteo Renzi e' ancora abbastanza solido per scongiurare colpi di scena. E' anche vero, tuttavia, che una vittoria di misura in una regione rossa come l'Emilia rappresenterebbe la spia che il partito sta perdendo l'ala sinistra del suo elettorato.

Rischio che al Nazareno tengono ben presente, consapevoli che i 'frontali' con la Cgil e l'abbraccio riformista con Silvio Berlusconi possono essere stati mal digeriti dalla base. E anche il presidente del consiglio Matteo Renzi sembra temere il flop nella rossa Emilia: quando risuonavano ancora le parole del segretario Fiom Maurizio Landini – che poi si e' scusato – sull'esecutivo che non avrebbe "il consenso delle persone oneste, dei lavoratori e di chi cerca un lavoro", Renzi non ha replicato con la sua proverbiale veemenza. Anzi: si e' limitato a ribadire che "i posti di lavoro si creano aprendo le fabbriche e non giocando a chi urla piu' forte".

Il rischio di una astensione che colpisca il solo Pd e' forte, dunque, ma anche davanti a questo il candidato dem in Emilia Romagna non esita a dire che "se ci fosse una astensione ampia ce ne faremmo una ragione" perche' "quello che conta e' vincere". Anche in Calabria, aggiunge, dove e' in corsa Mario Gerardo Oliverio e dove il Pd "puo' fare en plein conquistando una bellissima terra". Il voto nelle due regioni, tuttavia, non rappresenta un test impegnativo per il solo Renzi. Matteo Salvini e' chiamato infatti al collaudo della sua Lega 2.0, quella che scende a rastrellare voti per le Europee anche a Roma, che si allea con la destra di Casa Pound in funzione anti immigrati, che scende in piazza nelle borgate. E che raccoglie il sei per cento alle europee.