Sicilia, regionali, aperti i seggi: cinque candidati presidente per quattro milioni e mezzo di elettori

PALERMO – Alle 8 in Sicilia si sono aperti i seggi per le elezioni regionali che chiuderanno alle 22 di oggi. Lo scrutinio inizierà domattina alle 8.

 

Sono circa quattro milioni e mezzo i votanti chiamati alle urne. Cinque i candidati alla presidenza: Giancarlo Cancelleri del M5S, Claudio Fava della sinistra, Roberto La Rosa dei Siciliani liberi, Fabrizio Micari del centrosinistra e Nello Musumeci del centrodestra. Settanta i parlamentari da eleggere all’Assemblea regionale, dopo che una legge costituzionale approvata nel 2013 ha ridotto il numero che dalle prime elezioni regionali, il 20 aprile ’47, era di 90.

 

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha votato per le regionali siciliane alle 9.35, nel seggio della scuola Giovanni XXIII-Piazzi a Palermo. Il candidato governatore Nello Musumeci (Centrodestra) voterà a Militello (Ct), mentre Claudio Fava (Sinistra) voterà a Gravina di Catania (Ct). Il candidato Fabrizio Micari (Centrosinistra) voterà a Palermo, così come Roberto La Rosa (Siciliani liberi). Il candidato presidente della Regione per il M5s Giancarlo Cancelleri voterà invece a Caltanissetta.

 




Regionali Sicilia: Commissione antimafia domani a Palermo per setacciare gli incandidabili

PALERMO – Prevista per domani a Palermo una missione della Commissione Parlamentare con il compito preciso e rigoroso di controllare le liste per le elezioni regionali siciliane.

Scopo primario della missione è quello di esaminare attentamente coloro che per determinate ragioni vengono definiti “impresentabili”. Le “liste pulite” difatti non devono comprendere elementi incandidabili per la legge Severino oppure coloro che pur essendo candidabili devono successivamente essere sospesi per gli effetti della legge stessa o perchè si sono resi responsabili di reati previsti dal codice di autoregolamentazione delle candidature votato da tutti i partiti.

La missione a Palermo, prevista per domani, a 24 giorni dalla data delle elezioni dovrebbe scongiurare l’ipotesi che un ritardo del controllo da parte della Commissione possa causare che i nomi vengano fuori solo dopo il 5 novembre a votazioni svolte. La recente esclusione del gruppo Noi Siciliani capeggiato da Franco Busalacchi ha presentato insieme alla candidata Lucia Pinsone un ricorso depositato al Tar per l’esclusione della lista dovuta alla mancanza di sigilli dell’amministrazione in diversi moduli di sottoscrizione al listino regionale. La candidata si è spinta oltre rincarando con una precisa denuncia al Tar per chiedere l’immediata sospensione delle elezioni. La risposta immediata dall’ufficio elettorale non si è fatta attendere e sono state evidenziate le norme che regolano il sistema elettorale siciliano disciplinato dalla normativa elettorale risalente al 1951 prevedono comunque verifiche sulle cause di eventuali incandidabilità.

La corsa verso le Regionali a poco meno di tre settimane piene lancia le ultime frecciatine e accuse nelle voci dei gruppi opposti che non se le mandano a dire. Per fare un quadro riepilogativo della corsa alle elezioni da destra a sinistra non si risparmiano le polemiche acerbe e la commissione capeggiata dalla presidente Rosy Bindi potrebbe davvero stravolgere uno scenario mai apparso definitivo e chiaro. Il Movimento 5 Stelle nelle parole del premier Luigi Di Maio in un comizio di ieri nella Capitale aveva affermato ironicamente che per battere Cancellieri si erano “svuotate le carceri”.

Cancellieri stesso aveva sfidato il leader del centrodestra Nello Musumeci invitandolo ad un confronto pubblico e in una recente intervista aveva dichiarato: “Musumeci è il Crocetta del centrodestra. Come lui, è uno specchietto per le allodole: serve solo a nascondere ciò che è dietro di lui. Io ogni settimana sto presentando un assessore. Lui perché non lo sta facendo? Semplice: perché gli assessori non li sceglierà lui. Saranno Miccicchè, Cuffaro e Genovese a sceglierli e a piazzare i loro uomini”. Il candidato Claudio Fava della lista Cento Passi per la Sicilia in un comizio ha criticato Musumeci e non di meno il M5S: “I grillini affrontano tematiche che possono portare voti, come quella del cosiddetto abusivismo di necessità. Necessità come quella della casa del sindaco Cinque Stelle di Bagheria. Non basta fare un post su Facebook bisogna andare nei luoghi dove si fa la politica e vivere le piazze”. E Fava non risparmia neanche il candidato del centrosinistra Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo, dandogli del “miserabile” e accusandolo di aver usufruito dei database universitari per effettuare un invito al voto in larga scala.

A meno di tre settimane dal voto la campagna ha già assunto toni forti e il setaccio della commissione Antimafia prevista da domani a Palermo senza dubbio sarà foriera di ulteriore novità, polemiche e accuse in ogni fronte.

Paolino Canzoneri




Regionali Sicilia: Liste irregolari. Fuori la lista Noi Siciliani e Casa Pound

PALERMO – Non mancano certo i colpi di scena che quasi quotidianamente fotografano dettagliatamente il quadro già complesso delle liste e dei candidati per le prossime elezioni Regionali sicule previste per il 5 novembre prossimo.

L’Ufficio elettorale del capoluogo siciliano ha inferto un colpo di mannaia fatale ricusando la lista Noi Siciliani capeggiata da Franco Busalacchi per di non essere in regola con le firme necessarie. Stessa impietosa sorte per Pierluigi Reale a capo di Casa Pound, sbattuta anch’essa fuori per lo stesso motivo.

Le cifre parlano chiaro, l’ufficio centrale elettorale contesta oltre 1300 firme sulle complessive 1800 presentate dalla lista Noi Siciliani. Commenta con rammarico Pierluigi Reale: “Sono piuttosto sorpreso e stiamo verificando le firme che secondo l’ufficio mancherebbero, nelle prossime ore decideremo.

C’è stata molta confusione, per esempio alcuni uffici elettorali comunali nel Catanese ci hanno detto che le fotocopie per i certificati elettorali di chi sottoscriveva la lista andavano bene e non rilasciavano i duplicati mentre l’ufficio centrale pare abbia respinto questa possibilità”.

Ad oggi quindi resterebbero solo 6 i candidati alla presidenza: Fabrizio Micari per il centrosinistra; Nello Musumeci per il centrodestra; Giancarlo Cancellieri per il Movimento 5 Stelle; Roberto La Rosa per la lista Siciliani Liberi; Maria Rita Lojacono per la Lista Civica per il Lavoro; Claudio Fava per la lista Cento Passi per la Sicilia. Riguardo invece l’altrettanta clamorosa esclusione di pochi giorni fa dell’attuale presidente della Regione Rosario Crocetta in corsa a Messina nella lista Arcipelago dove erano confluiti i candidati del Megafono, è notizia di poche ore fa il suo ricorso depositato al Tar di Palermo. Il commento di Rosario Crocetta, convinto pienamente di poter contare su oltre 35mila preferenze, è chiaro e deciso: “L’esclusione della nostra lista non appare assolutamente ragionevole dal punto di vista degli interessi generali della democrazia, che vede come principio sovrano la partecipazione dei cittadini alla competizione elettorale. La nostra lista di Messina è completa della documentazione necessaria”.

Paolino Canzoneri




Regionali Sicilia, Crocetta da Renzi: pronto a ritirare la sua candidatura a favore di Micari

Il neo candidato del Pd, quasi a sorpresa, Fabrizio Micari è convinto che si sia compiuto comunque un vero passo in avanti

 

di Paolino Canzoneri

PALERMO – Si stringono i tempi per le prossime elezioni Regionali in Sicilia previste per il 5 Novembre e già da mesi contrasti e colpi di scena hanno fatto intendere chiaramente che la sfida per il Palazzo D’Orleans non sarà certo una cosa da poco.
L’attuale Presidente della Regione Rosario Crocetta è volato nella capitale per conferire con il segretario nazionale del PD Matteo Renzi. L’esito di questo importante incontro sembra aver rivoluzionato certe previsioni che fino a ieri apparivano certezze. Rosario Crocetta adesso sembra essere diretto verso il ritiro della sua candidatura a favore e a sostegno del rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari. Questo è emerso all’incontro al Nazareno con la presenza del segretario regionale Fausto Raciti.
Crocetta ha commentato: “Ho incontrato Renzi, gli ho esternato le mie preoccupazioni per una candidatura poco conosciuta e gli ho illustrato i risultati del mio governo ma siamo troppo avanti per le primarie e a questo punto rischierei di non avere candidature alternative. Non sono uno sfasciatutto, la politica sfascista non mi ha mai interessato, voglio passare alla storia come il primo esponente che viene dalla storia del Pci che ha vinto le elezioni in Sicilia, non come colui che l’ha fatte perdere. Domani discuterò con i miei, perché non decido da solo. Mi sono preso 18 ore di tempo”. Riguardo alla candidatura del rettore Fabrizio Micari, Crocetta ha assicurato che non ci sono stati negoziazioni ma è stato un atto di “amore”: “non ho egoziato nulla, nessun ticket. Presenterò le liste del mio movimento in Sicilia e anche al Senato in alleanza con il Pd. Il mio è un atto di amore, senza odio. Ce ne fossero altri come me”.
Un atto che al momento raccoglie il plauso e la gratitudine della direzione regionale del PD che nella voce del responsabile dell’organizzazione regionale del PD in Sicilia Antonio Rubino ha commentato in una nota: “A nome di tantissimi dirigenti e militanti del pd sento il dovere di esprimere un sentito ringraziamento al nostro segretario nazionale Matteo Renzi e al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta per il lavoro unitario che stanno facendo”.
Il neo candidato, quasi a sorpresa, Fabrizio Micari è convinto che si sia compiuto comunque un vero passo in avanti: “Da giorni parlo di unità e il fatto che ci sia un bel passo avanti mi rende felice. È un segnale positivo. Credo che la coalizione di centro sinistra si rafforzi ed è solida. Ho più volte parlato di cambio di marcia, il governo Crocetta ha avuto aspetti positivi e altri che possono essere migliorati. Serve un allargamento con persone nuove e io stesso sono una novità. Su questo si deve andare avanti e su questo serve un’accelerazione e un allargamento, non ci sono ostracismi o tentativi di allontanare qualcuno, bisogna partire e recuperare”. Sembra quindi un coro unanime che accoglie positivamente questo cambio di convergenza. Le parole dell’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici ne è un ulteriore esempio lampante: “Sono molto contento per l’esito positivo dell’incontro a Roma tra Rosario Crocetta e il Pd. La decisione di convergere e di costruire una coalizione forte, ci fa superare le incertezze della vigilia e conferma l’utilità dell’ iniziativa portata avanti un questi giorni, grazie anche al lavoro assiduo del segretario regionale del Pd Fausto Raciti, per rivendicare la necessità di un accordo largo che comprendesse il contributo del presidente Rosario Crocetta. Un grande risultato che rafforza il centrosinistra in Sicilia e lo schema che vede nella convergenza tra progressisti, riformisti e moderati, una proposta politica competitiva. Abbiamo adesso le carte in regola per sostenere insieme una candidatura di altissimo livello alla presidenza della Regione e scongiurare il rischio di consegnare la Sicilia ai populismi rappresentati dal M5S e dal centrodestra a trazione fascista. Nella terra dell’accoglienza e della tolleranza, il fatto che il presidente della Regione Siciliana rischi di essere il presidente più di destra che l’Italia possa esprimere rappresenta un’ipotesi agghiacciante”. Rosario Crocetta nel pomeriggio di oggi confermerà definitivamente la sua decisione intorno alle 18 e la direzione regionale del PD candiderà ufficialmente Fabrizio Micari.