Come evitare le liste di attesa negli ospedali: ecco come fare

Lunghe e stancanti, le liste di
attesa per le prestazioni sanitarie nelle strutture pubbliche, rappresentano
molto spesso motivo di disagio e, nei casi particolarmente critici, di ansia. Un
problema annoso, se ne discute da anni, malgrado gli strumenti impiegati dalla Regione Lazio che, triste realtà, non
sempre riescono ad accorciare i tempi. Le soluzioni alternative ci sono e senza
costi aggiuntivi oltre al ticket, nei casi in cui i pazienti non fruiscano dell’esenzione.
È l’intramoenia.

Dietro al termine astruso, si nasconde un meccanismo che può evitare le assurde file negli ospedali. Cosa sono le liste d’attesa? Come si possono evitare? E quando si può chiedere l’intramoenia? Di questo, e altro ancora, se ne discuterà nell’incontro di domani, 6 dicembre, presso la sede dell’associazione Via del Fare nel quartiere romano di Torre Maura (Via dei Colombi 163/A ore 17.30), organizzatrice dell’evento.

«La CGIL e
lo SPI informano i cittadini su come fare andando in intramoenia e pagando solo
il ticket», recita il
comunicato dell’associazione presieduta da Daniela
Cioccolo
, «esiste una
norma del 1998 che prevede che quando il Sistema Sanitario non sia in grado di
dare gli appuntamenti nei tempi previsti, il cittadino possa effettuare la
stessa prestazione in intramoenia, pagando solo il ticket. Ne parliamo con
Natale Di Cola, Segretario della CGIL di Roma e del Lazio».  




SANITA' LAZIO IN RIVOLUZIONE: BLINDATO IL SISTEMA SANITARIO

Redazione

Lazio – 540 milioni di euro del piano di rientro sbloccati. 780 milioni destinati a pagare i fornitori. La Regione Lazio ha messo in sicurezza il sistema sanitario. 

“Sono decisioni fondamentali, che ci hanno permesso di eliminare gli sprechi e liberare risorse indispensabili alle cure”, ha sottolineato il presidente, Nicola Zingaretti.

In questi tre mesi, grazie alla Cabina di regia costituita ad hoc per affrontare i tanti problemi e le questioni irrisolte della sanità, è stata data una forte accelerazione allo sblocco delle richieste degli accreditamenti. Sono 187 i decreti firmati, 132 di questi hanno avuto come oggetto l’accreditamento istituzionale definitivo. 

Sono state sbloccate le richieste per 416 posti nelle Residenze socio assistenziali del Lazio. Un segnale importante perché queste strutture sono parte essenziale della nuova sanità territoriale e mancano ancora circa 3000 posti. 

Poi la stipula di un accordo con l’Inail per la riconversione del Cto, storico ospedale della Garbatella che tornerà ad essere punto di riferimento regionale e per tutto il centro sud, per  traumatologia, riabilitazione e produzione protesi. Da ospedale simbolo delle tante strutture in abbandono è diventato l’esempio di come si può riconvertire un nosocomio. 

Fondamentale è stato il bando per la selezione dei nuovi direttori generali, che ha certificato la volontà di creare una barriera alle ingerenze della politica nella scelta dei manager. Per la prima volta la commissione che esaminerà i curricula degli aspiranti Dg sarà interamente composta da esperti indicati dall’Agenas. Le domande potranno essere presentate fino al prossimo 4 luglio, solo in modalità on line. 

Dopo tre anni di attesa è stato firmato il decreto che impone ai Direttori generali di sincronizzare la ‘carta d’identità’ di ogni singola azienda con la realtà. In pratica organizzazione dell’azienda, numero di dirigenti amministrativi e primari sono rimasti invariati (in alcuni casi dal 2004), mentre sono spariti più di 5mila posti letto. Con la carta d’identità si faranno le dovute proporzioni, tenendo conto delle esigenze dei pazienti prima di tutto. 

Un passo importante è stato compiuto anche per la fecondazione assistita: la Regione ha posto fine al caos normativo in cui hanno operato fino ad oggi i centri per la procreazione medicalmente assistita. 

Approvato anche il progetto per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. I pazienti del Lazio ospitati in strutture fuori dal territorio della regione sono 132. In base al nuovo piano saranno realizzate cinque residenze, a diversa intensità di cura, una delle quali dedicata esclusivamente alle donne. 

Prorogati i contratti a circa 2.800 lavoratori precari che prestano servizio, anche da anni, nel servizio sanitario regionale. La Regione ha posto il tema della loro stabilizzazione presso il Tavolo tecnico interministeriale per il piano di rientro. 

”Uscire da sei anni di Piano di rientro è possibile, anzi lo riteniamo a portata di mano – ha spiegato Zingaretti – ma per farlo occorre l’impegno di una intera comunità”.




LAZIO IDI, ASSESSORATO SALUTE: “REGIONE NON INTERVIENE IN GESTIONE DIRETTA STRUTTURE PRIVATE”

Redazione

“La Regione Lazio non interviene nella gestione diretta delle strutture private o classificate, di conseguenza eventuali problemi di carattere finanziario sono imputabili unicamente agli amministratori delle stesse”. Lo comunica in una nota l'Assessorato alla Salute della Regione Lazio.
“La Regione Lazio – prosegue il comunicato – come previsto dalla normativa vigente in materia, intrattiene rapporti con le strutture sanitarie private esclusivamente sulla base di specifici accordi di remunerazione, ovviamente pubblici. Per quanto riguarda le illazioni circa eventuali rapporti con organizzazioni criminali, l'Assessorato alla Salute dichiara la sua totale estraneità riservandosi di tutelare la propria immagine e quella dei propri dirigenti nelle sedi giudiziarie preposte querelando i soggetti che divulgano a mezzo stampa e/o attraverso altri mezzi di comunicazione notizie false o insinuazioni gravi e destituite di qualsiasi fondamento”.