UNIONI CIVILI, RENZI AI VESCOVI: "VOTO SEGRETO? NON DECIDE LA CEI"

di Angelo Barraco
 
Roma – Il ddl Cirinnà in merito alle Unioni Civili ha superato il primo voto in Senato, ma in Aula si è creata tensione per i tempi d’esame decisi della presidenza sul provvedimento. Duro anche lo scontro con la Cei che si augura che sul testo ci sia il voto segreto, la politica ribatte in merito a questa affermazione dicendo che la scelta è del Presidente del Senato e che “I vertici della Chiesa hanno tutto il diritto di intervenire del dibattito pubblico ed esprimere una posizioni sui contenuti” ma “intervenire sul calendario e sulle procedure di voto merita a pieno titolo la patente di un'ingerenza negli affari dello Stato che non dovrebbe competere alla Conferenza episcopale”. Ad affermare ciò è il senatore del Pd Sergio Lo Giudice, uno dei principali sostenitori del ddl sulle Unioni Civili in risposta al cardinal Angelo Bagnasco. Ma cosa ha detto il Cardinale Angelo Bagnasco? –arcivescono di Genova e presidente della Cei- “Ci auguriamo che il dibattito in Parlamento e nelle varie sedi istituzionali sia ampiamente democratico, che tutti possano esprimersi, che le loro obiezioni possano essere considerate e che la libertà di coscienza su temi fondamentali per la vita della società e delle persone sia, non solo rispettata, ma anche promossa con una votazione a scrutinio segreto”. A Lo Giudice si aggiunge anche il commento di un altro esponente del Pd, Luciano Pizzetti, che commenta le dichiarazioni di Bagnasco dicendo: “Le esortazioni sono giuste e condivisibili, ma come regolare il dibattito del Senato lo decide il presidente del Senato. Non il presidente della Cei”. Anche il premier Matteo Renzi ha detto la sua a Radio Anch’io: “lo decide il Parlamento, e lo dico con stima per il cardinal Bagnasco, e non la Cei”, al premier inoltre “"piacerebbe molto l'idea che un parlamentare risponda del voto che dà e lo spiega. Dopodichè il regolamento del Parlamento prevede il voto segreto e se ci saranno le condizioni Grasso e non la Cei deciderà”.
 
Massimo Gandolfini, presidente del Comitato difendiamo i nostri figli e promotore del Family Day ha invece affermato: “Prendiamo atto che il Pd sta facendo di tutto per evitare che avvenga una discussione nel merito dei singoli tabella contenuti nel ddl Cirinnà. Dopo aver cancellato l'esame del testo in commissione, fatto senza precedenti nella storia della Repubblica, il Pd si sta adoperando per far votare il supercanguro Marcucci, al fine di blindare un testo che, ogni giorno che passa, suscita sempre più contestazioni anche tra le stesse fila dei dem” aggiungendo “Se l'obiettivo del Pd è quello di far approvare un emendamento unico sostitutivo dell'intero testo senza permettere alcuna discussione allora è arrivato il momento che le altre forze che sostengono l'esecutivo facciano tutto quello che è nelle loro possibilità per sventare questo colpo di mano che offende la democrazia, compreso provocare un'eventuale crisi di governo se ogni altra istanza venisse ignorata”. Ma in merito alla proceduta per l’illustrazione degli emendamenti e alle polemiche che si sono create c’è chi ha espresso un parere forte, duro, come il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda che li ha definiti “Atteggiamenti ostruzionistici”. Si dovrà procedere quindi con l’esposizione degli emendamenti. La tensione è tanta e Gasparri dice a Sergio Lo Giudice di aver comprato suo figlio. Si è creato quindi un acceso e concitato scontro verbale tra le parti. Gasparri ha inoltre detto che il ddl dovrebbe essere intitolato a Lo Giudice e non alla Cirinnà e ha aggiunto: “stiamo facendo tutto questo, in particolare con l'articolo 5, perché serve a Lo Giudice. Ho letto un articolo di Belpietro he trascrive una conversazione televisiva tra lui e Lo Giudice, che non ha risposto sul costo dell'acquisto del famoso bambino comprato”. Movimento Cinque Stelle fa sapere che voterà si al testo, la deputata Carla Ruocco ha riferito: “Voteremo il testo anche senza le adozioni, la stepchild adoption è un tema molto delicato. Abbiamo dato libertà di coscienza per rispettare tutte le sensibilità presenti nel Movimento”.