ELENA CESTE: RINVENUTI MANI E PIEDI DELLA DONNA

di Angelo Parca

Non sono finiti i colpi di scena ul caso di Elena Ceste il cui corpo è stato ritrovato a circa due chilometri da casa sua. Le ultime notizie ci dicono che sono stati rinvenuti altri resti del corpo di Elena Ceste, la donna scomparsa il 24 gennaio e trovata morta la scorsa settimana nell'Astigiano, sono emersi dal sopralluogo dei carabinieri. Scavando nel fango in cui è stato rinvenuto il cadavere, tra il fiume Tanaro e la ferrovia per Alba ormai in disuso, gli esperti hanno fatto venire alla luce le mani e i piedi della donna, oltre ad alcune vertebre. Il materiale è stato inviato alla medicina legale per essere esaminato. Questi altri particolari sono emersi dal sopralluogo effettuato ieri, sabato 25 ottobre, dai carabinieri.  Il materiale, si apprende da fonti vicine all'inchiesta, è stato inviato alla medicina legale per essere esaminato. Il sopralluogo dei carabinieri è stato coordinato da Francesco Romanazzi, direttore della medicina legale dell'ospedale di Alba (Cuneo), dove è stato effettuata l'autopsia. L'esame non ha rivelato segni evidenti di violenza. "Stiamo parlando troppo, c'è bisogno di più silenzio per non aumentare lo stress psicologico". E' l'appello di don Roberto Zappino, parroco di frazione Motta di Costigliole d'Asti, dove Elena Ceste viveva con la famiglia. "Tutto ciò che si dice può essere sbagliato", ha aggiunto il sacerdote, annunciando che andrà "presto a trovare la famiglia" della donna scomparsa il 24 gennaio e trovata morta sabato scorso nei campi non lontano da casa. Le cause della morte, dunque, sono ancora un mistero. Così come è ancora un mistero il motivo dell'improvvisa sparizione di questa madre di quattro figli. La denuncia fu presentata il giorno stesso, il 24 gennaio, dal marito, Michele Buoninconti, indagato per i reati di omicidio e occultamento di cadavere. "Mi aveva detto che non si sentiva bene – è stata la versione dell'uomo – e mi aveva chiesto che andassi a prendere i ragazzi a scuola". Da casa, Elena non aveva preso nulla, nemmeno il telefonino cellulare e la giacca. E l'auto era rimasta parcheggiata in cortile. Nel corso dei mesi si sono rincorse le ipotesi. C'era chi parlava di litigi, di ricatti, di relazioni con altri uomini, chi chiamava in causa una misteriosa donna gelosa, chi pensava che Elena fosse andata a Tenerife e chi si era convinto che si fosse rinchiusa in un convento di clausura: in particolare, nel monastero della Beata Vergine della Spina, non lontano da Costigliole. Sabato scorso il ritrovamento di un cadavere, dopo mesi di ricerche, in un campo non lontano da casa. A confermare che si trattava di quello di Elena è stato l'esame del dna. Ora per far luce sulle circostanze della sua morte bisognerà attendere l'esito degli esami tossicologici e istologici.