PROSTITUZIONE: VERSO IL RICONOSCIMENTO E LA REGOLARIZZAZIONE DELL'ANTICA PROFESSIONE

 

La senatrice Spilabotte, la prima firmataria del ddl spiega:”la mia proposta ha come cardine la prevenzione, il controllo, la sicurezza dei cittadini, il potenziamento del contrasto alla tratta delle donne e a questa nuova schiavitù. A partire da questo, si può pensare di salvaguardare il principio di autodeterminazione, anche per contrastare il giro di affari clandestino e far emergere un pezzo di economia sommersa

 

di Cinzia Marchegiani

Dopo il quartiere a luci rossa proposto nel quartiere Eur di Roma, arriva anche un disegno di legge al Senato per regolarizzare questo mestiere più antico del mondo. Ormai il percorso ancora tutto da tracciare vuole il riconoscimento della prostituzione come un lavoro qualsiasi, e quindi deve rispettare le normali regole del mercato. Insomma cause chiuse autogestite, uso obbligatorio del profilattico e le prostitute possono iniziare la loro attività semplicemente facendo una regolare comunicazione di inizio attività, la DIA, così anche loro pagheranno le tasse.

Il disegno di legge è bipartisan, e inizierà nelle prossime settimane l'iter alla commissione Affari costituzionali e Giustizia del Senato. La prostituzione non è reato ma lo diventa chi invece sfrutta le donne con questo lavoro e esporta e importa con le tratte donne che sono semplicemente schiave dei loro padroni. Andrà in discussione anche la questione dei quartieri a luci rosse. La senatrice Maria Spilabotte, una delle firmatarie di questo ddl rivendica questa decisione:”Io il tema l'ho sollevato un anno e mezzo fa inviando testo ddl e mail a tutti i vertici del partito prima di presentarlo. Conservo ancora le mail. Non ho ricevuto mai nessun suggerimento, contributo o considerazione. Nessuna reazione. Ho cercato di coinvolgere tutti i soggetti che da sempre si interessano di diritti delle donne. Non si è mosso nessuno. La calendarizzazione nelle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia del disegno di legge sulla prostituzione di cui sono prima firmataria è davvero una buona notizia. La discussione di questi giorni è stata proficua perché ha contribuito a sollevare il problema, che nelle grandi città come Roma esiste a prescindere e che è stato scaricato tutto sulle spalle dei sindaci. Il disegno di legge affronta la complessa e seria questione della prostituzione in modo serio ed articolato, a partire dalla prevenzione, dal contrasto alla tratta degli esseri umani, dall'educazione. Serve un approccio di sistema e non si può fare finta che il problema non esista". La senatrice Pilabotte spiega anche il motivo che mira solo ad arginare il fenomeno con lo zoning è un fallimento: "la mia proposta ha come cardine la prevenzione, il controllo, la sicurezza dei cittadini, il potenziamento del contrasto alla tratta delle donne e a questa nuova schiavitù. A partire da questo, si può pensare di salvaguardare il principio di autodeterminazione, anche per contrastare il giro di affari clandestino e far emergere un pezzo di economia sommersa".

Il ddl ha una strada sicuramente in salita, ma ormai è evidente che la prostituzione è un'emergenza tale che non ci si può più permettere di rimandare la calendarizzazione, altrimenti è anacronostico parlare di tutela delle donne, se sono sempre le stesse ad essere usate del loro corpo spesso da datori di lavoro che fanno fare viaggi della speranza a ragazzine solo perché nel nostro paese è difficile colpire questo fenomeno. Libertà alle donne,  del loro corpo e una possibilità di essere padrone di se stesse, e non del rimo aguzzino che è capitato sulla loro strada.