Coronavirus, mozzarelle campane: costo per congelare il latte solo a carico degli allevatori. Coldiretti Lazio: “Serve accesso al credito”

Allevatori del Lazio nuovamente vessati dell’emergenza Coronavirus. Per scongiurare il blocco del ritiro del latte di bufala, necessario alla realizzazione della mozzarella campana DOP, i trasformatori hanno chiesto agli allevatori di farsi carico dei costi relativi allo stoccaggio e al congelamento del latte, per poterlo poi lavorare quando questa situazione sarà superata.

Una scelta avallata anche dai consorzi bufalini, ma contestata da Coldiretti Lazio, che si schiera con gli allevatori, i quali sono stati avvisati con una nota inviata dai consorzi e dai trasformatori, che annunciava loro la decurtazione di 40 centesimi al litro di latte, già a partire da questo mese.

“Non è accettabile un’imposizione di questo tipo – dice il presidente Coldiretti Lazio, David Granieri – che non tiene conto minimamente di tutti gli sforzi che gli allevatori stanno già facendo in questo momento per garantire la produzione. E’ vero che la crisi sta portando ad un calo dei consumi, ma questo avviene principalmente nella ristorazione, non certo per quanto riguarda i consumi domestici. La richiesta di prodotti alimentari è, infatti, considerevolmente aumentata”.

Non solo. L’obiettivo è quello di accedere ai fondi destinati alle imprese per consentire agli allevatori di far fronte alle perdite subite a causa di questa emergenza sanitaria, che rischia di portare l’intero settore al collasso.

“Ci stiamo adoperando – conclude Granieri – per favorire l’accesso al credito degli imprenditori agricoli. Il Ministero per le Politiche Agricole ha messo a disposizione un fondo di garanzia per sostenere le aziende del settore. E molte sono le opportunità offerte anche dal decreto “Cura Italia”. Gli allevatori non possono essere nuovamente vessati. Da parte loro c’è naturalmente la disponibilità di saldare quanto dovuto per le spese di stoccaggio e congelamento, ma non è giusto decurtare sin da subito 40 centesimi per ogni litro di latte. Sarebbe più corretto che i trasformatori consentissero agli allevatori di pagare nel momento in cui arriverà la fattura. Solo allora, peraltro, sarà possibile fare un’equa ripartizione dei costi, pagando dunque quanto è realmente dovuto sulla base di una stima reale”.

Coldiretti ha già attivato su tutto il territorio nazionale la casella di posta elettronica sos.speculatoricoranavirus@coldiretti.it per raccogliere informazioni e segnalazioni sulla base delle quali agire a livello giudiziario, se non verranno fornite adeguate motivazioni.




COLDIRETTI FROSINONE/LATINA: PROLAB (ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI DI LATTE DI BUFALA) OTTIENE IL RICONOSCIMENTO REGIONALE.

Redazione
Frosinone / Latina
– Il 26 marzo scorso resterà una data importante per la Coldiretti e soprattutto per i produttori di latte di bufala dell’intera regione Lazio. Infatti, proprio qualche settimana fa, è stato pubblicato sul B.u.r. n. 27, il decreto di riconoscimento dell’organizzazione dei produttori. Il percorso di riconoscimento era stato avviato, dopo assemblee ed incontri nelle varie zone di produzione, nel giugno del 2013  con la costituzione del Prolab (Produttori latte di bufala del Lazio), una società coop.va consortile associata alla centrale di cooperative della Coldiretti Ue Coop. Di passi ne sono stati fatti diversi – ha spiegato con orgoglio Saverio Viola, direttore delle sedi di Coldiretti di Frosinone e Latina – durante l’affollata e partecipata conferenza stampa di presentazione organizzata presso la sala riunioni della Villa Comunale alla presenza di moltissimi dei produttori associati e dei vertici regionali di Coldiretti con il presidente David Granieri ed il direttore Aldo Mattia.

Con loro il vice presidente di Prolab, Umberto Sciscione, in sala diversi rappresentanti del mondo della cooperazione con i presidenti di Coldiretti Latina e Frosinone, Carlo Crocetti e Vinicio Savone, il direttore della Coldiretti di Viterbo Andrea Renna ed il senatore Francesco Scalia. “Abbiamo associato una ventina di produttori di bufala delle province di Frosinone  Latina e, da qualche settimana anche 3 allevatori dei 4 che operano nella Tuscia hanno aderito con entusiasmo e convinzione – spiega Viola. Il nostro obiettivo ovviamente è lasciare la porta aperta anche agli altri allevatori che hanno a cuore le sorti della valorizzazione del latte di bufala del Lazio e magari in passato non hanno creduto fino in fondo al progetto di Coldiretti”. 5.220 capi, 55.315 quintali di latte prodotto per un valore di oltre 7 milioni di euro: questi i numeri di Prolab riferiti ai soci nel 2013. Dati importanti ai quali vanno aggiunti 43 soci di due cooperative per un totale di 74.022 quintali di latte prodotto ed un valore pari a oltre 8 milioni e300mila euro. 5 i soci trasformatori, per un totale di 3.767 quintali di mozzarelle con un valore di oltre 3milioni 500mila euro.

Entusiasti Mattia e Granieri “Un progetto partito e voluto dal basso che siamo riusciti ad annunciare e concretizzare e che ben si coniuga con i progetti di valorizzazione di Coldiretti e Campagna Amica per avvicinare gli imprenditori ai consumatori valorizzando il prodotto locale”. Nel Lazio ad oggi sono censiti 35.666 capi bufalini, di questi oltre 11.000 fanno parte del patrimonio di Prolab che garantisce oltre il 18% della produzione del Lazio. “Possiamo ancora crescere – ha sottolineato Sciscione, vice presidente Prolab che ha portato i saluti di Benedetto Panici, bloccato a Roma da impegni imprevisti ed improrogabili- e per questo continueremo la nostra attività con l’entusiasmo del primo giorno. Sono certo che con la determinazione del direttore Viola che ha messo competenza ed impegno in questa nostra scommessa ci toglieremo altre importanti soddisfazioni incrementando la base sociale a quanti vorranno aderire alla nostra cooperativa. “Dai dati di vendita registrati nei mercati di Campagna Amica presenti a Roma e a Latina e si sta lavorando anche per la presenza nel Mercato di Campagna Amica di Viterbo– hanno detto Savone e Crocetti – il prodotto piace ed è richiesto e anche il logo si sta affermando sempre più come garanzia di latte di bufala laziale proprio come da noi auspicato”.