Vergognosa truffa sui cuccioli a Rimini: in manette lo speculatore

Sono state le numerose querele presentate da chi pensava di acquistare online un cane di razza, a un prezzo conveniente, a far scoprire agli uomini della Polizia di frontiera di Rimini un giro di cuccioli gestiti senza autorizzazioni. Al termine dell’operazione “Sweet Puppies” è stato arrestato un uomo per vendita di cuccioli di cane privi di pedigree.

Gli ignari acquirenti, invogliati dalla facilità di ricerca sul Web e di acquisto online dei cuccioli, rassicurati dalla dichiarata sussistenza di pedigree, non esitavano a pagare somme tra i mille e i 2mila euro per ottenere cagnolini di razze cosiddetti toy, prevalentemente bulldog francesi e maltesi.

Il truffatore, utilizzando canali di e-commerce, pubblicava annunci con cui attirava i potenziali clienti prospettando l’acquisto di un cane di razza, con pedigree e in regola con le vaccinazioni. In realtà, dopo aver ricevuto il pagamento di una somma a titolo di caparra, mediante bonifici, l’uomo non faceva fronte agli impegni assunti: o non consegnava affatto i cuccioli, trattenendo la caparra, o li consegnava privi di pedigree e, spesso, affetti da malattie parassitarie gravi che costringevano i clienti a rivolgersi al veterinario ed affrontare ulteriori spese.

Per modus operandi adottato e tipologie di annunci online, il truffatore veniva subito individuato dagli investigatori per essere una delle persone già sottoposte a misura cautelare nell’ambito dell’operazione Luxury Dog, conclusa dalla Polizia di frontiera di Rimini nel febbraio 2019. Il truffatore era inoltre già destinatario di un’ordinanza di divieto di detenzione di animali di affezione nel comune di Rimini.

Le analisi sui conti correnti intestati all’arrestato hanno evidenziato movimentazioni per decine di migliaia di euro, tutte riferibili alla vendita di animali sull’intero territorio nazionale. Nell’ordinanza il GIP ha anche disposto il sequestro preventivo, mediante oscuramento, della pagina web utilizzata per la pubblicazione degli annunci di vendita.

L’attività investigativa si è conclusa con il sequestro di tre telefoni e due tablet di ultima generazione usati quale strumento di lavoro per perpetrare le truffe online e di 17 cani pittbull la cui detenzione era vietata all’indagato in virtù di precedenti condanne per reati specifici di maltrattamento di animali.

Per non incorrere in simili truffe è bene porre la massima cautela nell’acquisto online poiché spesso la distanza tra venditore e acquirente non consente di vedere gli animali, di poter effettuare un controllo preventivo e di verificare che il pedigree sia rilasciato dall’Ente nazionale cinofilia italiano, unico organo individuato dalla Legge italiana alla tenuta del libro genealogico.

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Rimini, violenza a studentessa: denunciato 43enne pakistano

RIMINI – Una studentessa riminese di 23 anni si è rivolta ai medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale ‘Infermi’ e ha raccontato di essere stata violentata e segregata in casa per una notte da un cittadino pakistano.

I medici avrebbero riscontrato ecchimosi e lividi compatibili con il suo racconto. L’uomo, identificato in un 43enne è stato denunciato a piede libero dalla Polizia per violenza sessuale e sequestro di persona.
Nel dettaglio, la ragazza, di ritorno a casa in treno da Ravenna, venerdì sera, è entrata a comprare un kebab, in una rosticceria poco lontano dalla stazione. L’uomo, dopo averle servito un panino, l’avrebbe invitata a casa con la scusa di un massaggio. La ragazza, stando a quanto lei stessa ha raccontato, prima ha rifiutato, poi si è fatta convincere. Nel suo appartamento l’uomo l’avrebbe violentata e costretta per tutta la notte. Lo straniero è stato identificato in un 43enne con permesso di soggiorno ed è stato denunciato. La denuncia è al vaglio del sostituto procuratore, Luigi Sgambati.




Rimini: lupo ucciso e appeso a una pensilina del bus

Maltrattamento, cattura, uccisione e furto aggravato di un esemplare di una specie animale particolarmente protetta. Sono le contestazioni che i carabinieri di Rimini, con i colleghi Forestali, muovono a due persone, denunciate al termine dell’indagine sul lupo avvelenato, ucciso e appeso per le zampe a una pensilina di una fermata dell’autobus nel Comune di Coriano (Rimini), a inizio novembre

Dai dati raccolti dal 1 novembre 2016 al 30 aprile 2017, è emerso che solo il 6% dei decessi di lupi registrati è riconducibile a cause naturali, mentre gli incidenti stradali (53%) ed il bracconaggio (32%) rappresentano le prime cause di morte. Tuttavia queste percentuali sono difficilmente rappresentative, in quanto è molto più probabile rinvenire una carcassa lungo la strada piuttosto che in un bosco: quindi sia il bracconaggio che le morti naturali potrebbero avere un’incidenza maggiore, sebbene dietro agli stessi investimenti si possano nascondere episodi di avvelenamento che debilitano i lupi esponendoli maggiormente al rischio di incidenti.

Gli episodi di bracconaggio sono stati compiuti con i mezzi più diversi, dalle armi da fuoco a lacci a bocconi avvelenati. Tra le regioni con il numero più elevato di segnalazioni (prevalentemente per incidenti stradali) spunta il Piemonte, in cui il lupo è presente almeno dal 1992 e che rappresenta un corridoio essenziale per la sopravvivenza del lupo sull’Arco alpino.

Il problema della mortalità per cause antropiche, per quanto difficile da stimare, si conferma, ancora una volta, significativo per la popolazione di lupo italiana, soprattutto sull’Arco alpino.




Rimini, litigio tra due amiche che hanno bevuto: morsi sul labbro e smartphone in frantumi

RIMINI – Questa mattina, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Rimini, impiegati nell’ambito del quotidiano servizio di controllo del territorio, a seguito di richiesta pervenuta al numero di emergenza 112, sono intervenuti in via Flaminia, nei pressi di un noto bar, per sedare un acceso litigio tra due giovani amiche.

Le due ragazze, dopo aver trascorso la nottata insieme in giro per locali, ancora in preda ai fumi dell’alcool, per futili motivi non ancora ben chiari, hanno iniziato a litigare giungendo ben presto alle mani.

Ad avere la peggio è stata la ragazza più giovane, 18/enne di origine russa residente a Rimini, che è stata ferita al labbro inferiore da un morso e che si è vista mandare in frantumi lo schermo del proprio smartphone. La stessa, immediatamente soccorsa da una autoambulanza del 118, veniva medicata dai medici del pronto soccorso di Rimini.

L’amica, 29/enne di origine domenicana, residente a Riccione, a seguito della denuncia – querela presentata dalla vittima è stata segnalata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rimini e dovrà rispondere dei reati di lesioni personali e danneggiamento.




Rimini: Butungu condannato a 16 anni per gli stupri

RIMINI – Sedici anni di reclusione, più di quanto chiesto dalla Procura della Repubblica, la condanna con rito abbreviato per l’unico maggiorenne del branco, Guerlin Butungu, il 20enne congolese accusato di aver stuprato, rapinato e picchiato sulla spiaggia di Miramare, la notte del 26 agosto scorso una coppia di polacchi e una trans peruviana.

La notte di terrore per la coppia polacca che si era appartata sulle spiagge di Miramare era iniziata con una domanda. “Where are you from?”, chiese uno del branco mentre la coppia di polacchi era seduta su un telo in spiaggia di Rimini. In compagnia di Butungu c’erano un nigeriano di 16 anni e due fratelli marocchinientrambi minorenni. Secondo quanto ricostruito dal gip che convalidò gli arresti, gli aggressori hanno picchiato il ragazzo che “vomitava” con la testa nella sabbia e intanto violentavano lei con “brutalità e inutile cattiveria”. Una “scena agghiacciante”, secondo il giudice. Stando alla sua ricostruzione, fu Butungu, quella notte, a “impadronirsi per primo del corpo delle giovani donne per dar sfogo ai propri bestiali istinti sessuali“.

Poco dopo i quattro, sempre secondo le indagini, picchiarono e stuprarono anche una trans peruviana. Uno dei due ragazzi bianchi, mise a verbale la trans, “mi strappava la borsetta, mentre uno dei ragazzi neri mi ha preso per i capelli trascinandomi con forza oltre via Flaminia, dove vi erano dei cespugli rigogliosi”. La peruviana ricorda di essersi opposta “ma uno dei giovani mi colpiva alla testa con una bottigliata mentre un secondo mi sferrava un violento pugno allo zigomo sinistro”. Uno del branco, aggiunge, “mi minacciava puntandomi il collo della bottiglia alla gola” mentre un altro, a quel punto, riusciva a trascinarla oltre il cespuglio, dove abusò di lei.




Rimini: aggredito 60enne con acido al volto

RIMINI – Un sessantenne napoletano residente a Rimini da circa dieci anni è rimasto vittima di una aggressione con acido mentre usciva dalla palestra in città. L’uomo che ha alle spalle un passato di problemi con la giustizia è stato ustionato dalla sostanza che ha colpito in prevalenza il volto. Il fatto, si è appreso ieri, è successo domenica nel tardo pomeriggio.

Sul luogo dell’aggressione è intervenuta la polizia di stato e le indagini sono state affidate alla squadra mobile di Rimini che non esclude alcuna pista. Il 60enne è stato ricoverato all’ospedale Infermi di Rimini.




Rimini, sfregiata con l’acido: condannato 10 anni l’ex fidanzato di Gessica Notaro

RIMINI – È stato condannato a 10 anni Eddy Tavares, 29 anni di Capo Verde, che la notte del 10 gennaio ha sfregiato con l’acido l’ex fidanzata Gessica Notaro. La sentenza è stata letta attorno alle 16 dal gup di Rimini Fiorella Casadei. Il pm Marino Cerioni aveva chiesto 12 anni di reclusione.

Il gup, Fiorella Casadei, nel condannare a 10 anni Tavares per lo sfregio con l’acido a Notaro, ha riconosciuto le aggravanti della premeditazione, futili motivi e crudeltà. Ha inoltre condannato il capoverdiano ad un risarcimento di 230.000 euro per Gessica. Il giudice ha ammesso come parte civile con una provvisionale di 1.000 euro l’associazione Butterfly, che si batte contro la violenza e contro lo stalking, e l’Ausl Romagna, mentre ha escluso dalle parti civili Comune di Rimini e Regione Emilia-Romagna. Le motivazioni della sentenza saranno depositate in cancelleria tra 90 giorni. Infine il giudice Casadei ha stabilito, al termine della pena, l’espulsione dall’Italia per Eddy Tavares




Rimini, incendio doloso: crolla abside chiesa

RIMINI – Un incendio doloso, divampato questa mattina alle 7.30, ha provocato il crollo dell’abside della chiesa di San Francesco della Rosa (1700) nel comune di Sant’Agata Feltria (Rimini), travolgendo un vigile del fuoco rimasto lievemente ferito, medicato sul posto e trasportato in ospedale per precauzione. Secondo una prima ricostruzione fatta dai vigili del fuoco arrivati da Rimini, Pesaro e Cesena, l’incendio sarebbe stato applicato gettando del liquido incendiario contro la porta del seminterrato che porta poi all’interno della chiesa. Il fuoco al momento sembra spento, anche se il timore è che possa riprendere vigore dalle travi in legno che collegano la chiesa alla Rocca Fregoso, che ospita il museo delle fiabe. L’area è stata transennata dai carabinieri di Novafeltria. “All’interno della chiesa c’è un prezioso organo in legno del 1600, ma pare si sia salvato”, ha detto il sindaco Guglielmino Cerbara ricordando che già in passato c’erano stati episodi di incendi dolosi.




Altro scandalo a Rimini: studentessa denuncia stupro

RIMINI – Ha riferito di essere stata violentata, forse da due uomini italiani, una studentessa Erasmus di nazionalità spagnola, che ieri nel tardo pomeriggio si è presentata ai carabinieri di Rimini per sporgere denuncia.
La ragazza, 20enne, in compagnia di altri studenti stranieri, a Rimini per l’Erasmus, ha riferito solo alcuni flash, ricordi annebbiati probabilmente dall’assunzione di alcol.
La ventenne ha detto di aver conosciuto prima un uomo poi l’altro in un locale, venerdì notte, e dopo aver bevuto in compagnia di questi alcuni drink si sarebbe appartata. Non ricorderebbe la presunta violenza, né avrebbe dato una descrizione dei due uomini. Al termine della serata sarebbe tornata a casa con degli amici. Quando si è svegliata ieri mattina la studentessa ha accusato dolore alle parti intime e si sarebbe resa conto di essere stata violentata. E’ stata quindi accompagna in pronto soccorso dove i medici hanno riscontrato lesioni che non escluderebbero però una violenza sessuale.

Intanto è stato grazie ad un disegno che è avvenuto l’arresto del capo branco degli stupratori di Rimini che nella notte fra il 25 e il 26 agosto ha violentato una turista polacca, picchiato un amico di lei e stuprato una prostituta transessuale peruviana.

E’ una poliziotta, l’assistente capo del Gabinetto interregionale di Polizia scientifica Marche-Umbria Elena Pagani, laureata anche all’Accademia di Brera, l’autrice dell’identikit attendibile come una fotografia che ha consentito alla Polizia di Stato di arrestare Guerlin Butungu.

Elena Pagani, inviata a Rimini dallo Sco il primo settembre, è rimasta per 6 ore con la trans, traducendo in un disegno perfetto la descrizione accuratissima della vittima. Due giorni dopo, ha ricordato il dirigente del Gips Massimiliano Olivieri, Butungu è stato bloccato a bordo di un treno mentre tentava la fuga: la corrispondenza del suo volto all’identikit è risultata pari al 98%. ”Ma io – minimizza Pagani, da 25 anni in Polizia – sono solo il braccio tecnico dei ricordi del testimone che mi offre la sua fiducia”.




Stupri a Rimini, il legale: fratelli hanno confermato

RIMINI – Si è conclusa dopo circa due ore l’udienza di convalida del fermo dei due fratelli marocchini di 15 e 17 anni accusati, davanti al tribunale per i minorenni di Bologna, del duplice stupro di Miramare di Rimini. Il Gip non ha ancora deciso sulla richiesta della Procura di applicazione della custodia cautelare in carcere. “Hanno confermato le dichiarazioni precedentemente rese, hanno risposto alle domande dei magistrati, lasciamogli fare il loro lavoro”, si è limitato a dire all’uscita del centro di prima accoglienza del Pratello l’avvocato Paolo Ghiselli, che assiste entrambi i fratelli. In precedenza avevano negato, in sostanza, di aver materialmente stuprato le due vittime, di averle tenute ferme ma attribuendo lo stupro all’unico maggiorenne del gruppo. Hanno respinto gli addebiti? “Non hanno respinto gli addebiti – ha risposto il difensore – hanno tenuto un atteggiamento collaborativo rispondendo alle domande dei magistrati”.o a domande Gip’

Gli interrogatori Dagli interrogatori del Gip del tribunale per i minori di Bologna dei tre giovanissimi indagati per i due stupri di Rimini sarebbero emersi dettagli raccapriccianti su come il gruppo ha agito. Le violenze sessuali nei confronti delle due vittime, la turista polacca e la prostituta transessuale peruviana, sono state brutali e ripetute. E da parte dei responsabili non sembrano esserci segni di ravvedimento, secondo quanto trapela da fonti giudiziarie.
Uno dei tre avrebbe riferito, tra l’altro, di aver pregato Dio per non essere scoperto. La ragazza polacca sarebbe stata immobilizzata dai complici del congolese mentre quest’ultimo abusava di lei, portata in mare e poi di nuovo sulla battigia dove sarebbero continuati gli abusi. Il suo compagno è stato pestato a sangue. Ancora più violento sarebbe stato lo stupro della trans peruviana. Tutto questo emergerebbe dalle risposte dei giovani, che avrebbero confermato in buona parte i racconti delle vittime.




Rimini, la Polonia chiederà l’estradizione dei 4 arrestati

RIMINI – Davanti al Pm della Procura di Rimini che lo ha interrogato ieri, il congolese 20enne Guerlin Butungu, ritenuto il capo del ‘branco’ accusato dei due stupri di Miramare, si è detto estraneo alle violenze. “Dopo essere stato ad una festa in spiaggia, bevuto un drink e mezzo, mi sono addormentato”, avrebbe riferito agli inquirenti. “Quando mi sono svegliato – ha aggiunto – ho incontrato dei ragazzi che mi hanno offerto di acquistare un orologio e un telefonino probabilmente rubati, e così ho fatto”, avrebbe aggiunto.

La Polonia chiederà l’estradizione dei quattro arrestati per gli stupri di Rimini. Lo ha dichiarato il vice ministro della giustizia polacco Patryk Jaki.
La Procura per i minorenni di Bologna, guidata dal procuratore Silvia Marzocchi, chiederà la custodia cautelare in carcere per i tre giovanissimi accusati del doppio stupro di Miramare di Rimini (il quarto accusato è maggiorenne). Le udienze di convalida dei fermi emessi nei confronti dei due fratelli marocchini di 15 e 17 anni e del nigeriano di 16, ora trattenuti nel centro di prima accoglienza, sono fissate per domani davanti al Gip del tribunale per i minori di via del Pratello.
Intanto la cooperativa ‘Lai-Momo’ ha licenziato il mediatore culturale che, all’indomani degli stupri di Rimini, aveva scritto su Facebook un commento nel quale sosteneva che ‘lo stupro è peggio solo all’inizio’. Il dipendente ha presentato delle giustificazioni scritte che Lai-Momo ha respinto, risolvendo in via definitiva il rapporto di lavoro.