ROBERTO MARONI INDAGATO PER CONCUSSIONE

di Daniele Rizzo

Roma Ladrona. Ma anche al nord non si fanno mancare nulla. La procura di Busto Arsizio ha emesso ieri 13 giugno un avviso di garanzia indirizzato al governatore leghista della Regione Lombardia Roberto Maroni. L’accusa è quella di “induzione indebita a dare o promettere utilità”: secondo i pm il governatore avrebbe fatto pressione per far assumere due sue conoscenze all’interno di due società legate all’EXPO 2015 di Milano. Ma non solo. La procura lo accusa di aver stabilito lui stesso gli stipendi per Mara Carluccio e Grazia Paturzo. La prima, già collaboratrice di Maroni ai tempi del Viminale, avrebbe ottenuto un contratto di consulenza all’interno di Eupolis per 29.500 euro, mentre alla seconda sarebbe toccato uno stipendio da 5.417 euro mensili all’interno di Expo2015 spa. Le pressioni di Maroni sarebbero state quindi possibili grazie alla mediazione di Giacomo Ciriello, portavoce della sua segreteria e anch’egli indagato.
In una nota girata dall’ufficio stampa del governatore si legge che il presidente Maroni ha preso visione della documentazione e si è reso da subito disponibile al procuratore per chiarire la situazione. Nella mattinata di ieri c’era anche stata una perquisizione negli uffici del Pirellone. Maroni, intervenuto con un comunicato, si è detto “assolutamente sereno e allo stesso tempo molto sorpreso”, fiducioso che la situazione verrà presto chiarita e che il ruolo delle due donne si paleserà per quello che realmente è, e cioè un compito di rapporto tra l’istituzione Regione e la macchina organizzativa dell’EXPO.
Roma Ladrona. Verissimo. Ma dopo lo scandalo Mose, l’inchiesta Expo e l’avviso di garanzia a Maroni, due domande sull’attualità di quest’affermazione dovremmo farcele.