Rocca di Papa, esplosione palazzo comunale: verso la riapertura della zona rossa

ROCCA DI PAPA (RM) – Al via gli accertamenti tecnico giudiziari su corso Costituente a Rocca di Papa finalizzati al dissequestro dell’area interessata dall’esplosione del palazzo comunale e della vicina scuola avvenuta lo scorso 11 giugno a seguito di una fuga di gas proveniente da un tubo situato nelle cavità sotterranee proprio di fronte il Comune.

Si tratta di accertamenti tecnici e irripetibili che prevedono, tra l’altro, l’estrazione e sequestro del tubo da dove è avvenuta la fuga di gas e l’acquisizione delle prove necessarie alla esatta ricostruzione del giorno dello scoppio.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 27/02/2020

Lo scorso lunedì è stato blindato l’intero corso per l’apertura della “zona rossa” al personale incaricato: sul posto vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri e il nucleo SAF (Speleo Alpino Fluviale) dei Vigili del Fuoco.

Presente sin dalle prime ore del mattino il comandante della polizia locale di Rocca di Papa Gabriele Di Bella: “Stiamo a un passo dal traguardo dopo otto mesi di corsa continua senza respiro. Questi accertamenti – ha detto Di Bella – erano molto attesi dall’amministrazione e dalla cittadinanza tutta in quanto preludono a un auspicato dissequestro dell’area da parte dell’autorità giudiziaria. Ciò significa far ripartire il cuore di Rocca di Papa grazie all’attuazione del progetto già pronto di messa in sicurezza di Corso Costituente che servirà a far riaprire il transito alle auto e quindi a risollevare anche tutte le attività commerciali rimaste ferme dal quel terribile giorno dello scoppio”.

Nel tragico evento morirono il sindaco Emanuele Crestini e il suo delegato Vincenzo Eleuteri

I sigilli della Procura di Velletri sono arrivati subito e l’attuale sindaco Veronica Cimino è stata nominata custode giudiziario: “La prima fase del sequestro – ha detto Cimino – ha riguardato le indagini della Procura mentre la seconda fase inizia il 16 luglio quando il Gip ha ammesso l’incidente probatorio richiesto dai difensori di uno degli indagati. Conclusi questi accertamenti alla presenza del Ctu incaricato dalla Procura e con gli altri tecnici di parte potremmo finalmente ottenere il dissequestro e iniziare subito i lavori di consolidamento della strada per poteri riaprire il Corso al traffico veicolare. Ringrazio tutte le forze dell’ordine che in questo giorno delicato d’ispezione hanno garantito che i lavori si svolgessero in piena sinergia e senza intoppi”.

Dopo otto mesi di difficoltà soprattutto per residenti e commercianti costretti a chiudere le saracinesche qualcosa ricomincia a muoversi. Cimino infatti, a seguito del sequestro dell’intera area che oggi comprende il palazzo Comunale e il tratto di corso costituente che va dal civico 49 al 51, ha emesso una ordinanza di interdizione alle auto. Di fatto il centro di Rocca di Papa, dopo i sigilli, si è ridotto a una zona “fantasma” col commercio in ginocchio e gli automobilisti costretti a fare lunghi giri per raggiungere la piazza centrale incunearsi negli strettissimi vicoli del paese.

I lavori interesseranno la parte centrale del Corso e si estenderanno dall’altezza dell’ingresso del Municipio fino a quello della scuola, per una lunghezza di circa 30 metri. Verranno attuate delle operazioni di riempimento della cavità con materiale inerte. Si inizierà dalla parte inferiore, procedendo verso l’alto, e verranno anche sistemati alcuni muri sotterranei, che serviranno per rendere strutturalmente più solida la strada sovrastante.




Rocca di Papa, esplosione del 10 giugno: le famiglie sfollate restano nella cittadina a carico del Comune

ROCCA DI PAPA (RM) – “Dopo esserci confrontati più volte con le famiglie sfollate, come Amministrazione Comunale abbiamo deciso di farci carico delle loro spese abitative – dichiara Veronica Cimino, Vicesindaco Reggente – Verranno individuati degli alloggi provvisori a Rocca di Papa, dove saranno ospitati fino al momento in cui non potranno tornare nelle proprie abitazioni, le quali dovranno essere prima sottoposte ai dovuti interventi di adeguamento strutturale per motivi di sicurezza.”

“Queste persone avrebbero avuto la possibilità di sistemarsi per qualche mese in alcune case popolari a Grottaferrata, gentilmente concesse dall’ATER (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale, ndr), ma ciò avrebbe significato allontanarsi dalle proprie conoscenze, dalla propria famiglia, dal paese a cui appartengono.”

“Quello che è accaduto il 10 giugno ha già scosso fortemente le fondamenta della nostra comunità – prosegue Cimino – in particolare coloro che erano presenti nel municipio nel momento della tragica esplosione, nonché i cittadini che hanno subìto danni alle proprie abitazioni e ai propri locali commerciali. Pertanto, dobbiamo mantenere vivo e coeso il nostro tessuto sociale, con il suo storico patrimonio di relazioni e solidarietà. Per questi motivi, abbiamo deciso di ospitare a spese del Comune le famiglie sfollate in alloggi presenti sul nostro territorio.”

“La comunità roccheggiana si fonda su valori di coesione e identità sociale – illustra il Vicesindaco – Perciò è fondamentale preservare i legami tra le persone e con i luoghi. Ci identifichiamo con coloro che ad oggi hanno una casa inagibile, con tutte le difficoltà che ne possono conseguire. Ci mettiamo nei loro panni, con una forte condivisione emotiva degli eventi. E proprio per questo ci sentiamo di muoverci in modo deciso in loro sostegno. Un dovere innanzitutto morale ed etico.”

“Ringraziamo vivamente l’ATER per aver messo a disposizione gli alloggi di Grottaferrata, prontamente e con grande spirito di collaborazione, ma saremo noi come Amministrazione Comunale e come grande comunità ad ospitare le famiglie sfollate, alle quali vogliamo fornire tutto l’appoggio possibile, con presenza costante e concreta.”




Rocca di Papa, esplosione: accusati di omicidio colposo i tre indagati dalla Procura di Velletri

ROCCA DI PAPA (RM) – Omicidio colposo è il nuovo capo d’accusa che si aggiunge a quelli di disastro colposo e lesioni per tre indagati riguardo l’esplosione avvenuta lo scorso 10 giugno a Rocca di Papa e che ad oggi ha provocato la morte del sindaco Emanuele Crestini e del suo delegato Vincenzo Eleuteri.

Nel registro degli indagati dalla Procura di Velletri, al momento figurano dunque, un geologo, il titolare della ditta di Frosinone che stava effettuando i lavori in prossimità della sede del Municipio e il fratello, esecutore dell’operazione. Al geologo il Comune aveva affidato una serie di test su eventuali cavità presenti al di sotto degli uffici che ospitano il municipio in prossimità dei quali è avvenuta la deflagrazione per una fuga di gas. Il geologo poi aveva affidato i lavori di perforazione alla ditta di Frosinone.