ROMA, DISABILI. L'ALLARME DI ECOITALIASOLIDALE: "TROPPE BARRIERE"

Redazione
Roma – "Roma e' inaccessibile per chi deve muoversi in carrozzina o sedia a rotelle, e' inaccessibile quindi per i diversamente abili, gli anziani non autosufficienti nella mobilità', le mamme che debbono con fatica far superare i mille ostacoli su strade e marciapiedi per portare a spasso i propri bambini. Dai primi anni di vita sino alla pensione ed in caso di impedimenti motori  nel corso della vita, in tanti si trovano a dover superare barriere architettoniche   terribili che evidenziano scarsa attenzione ai diritti di tutti". È' quanto sostiene Piergiorgio Benvenuti, Presidente del Movimento Ecologista, ECOITALIASOLIDALE.

"In questi giorni e' stato riproposto "Red shoes", Il corto di Bernardo Bertolucci inserito nella raccolta "Future reloaded", realizzata in occasione della 70esima edizione della Mostra di Venezia che mette in risalto come le strade, i sampietrini se non oggetto di una adeguata manutenzione rappresentano ostacoli insormontabili. Roma e' tutto ciò', Roma sono le pedane dei mezzi di trasporto pubblico che non funzionano, i numerosi esercizi pubblici con scalini o porte inadeguate, come alcuni uffici pubblici inaccessibili, gli ascensori, i marciapiedi, le strade, i monumenti, i parchi, i mercati rionali, percorsi per non vedenti fuori uso o interrotti da bancarelle che vendono vestiti che si trovano inspiegabilmente sul percorso come a Piazza Vittorio, da tempo segnalate ma che rimangono al loro posto, Roma e' tutto ciò' ed oltre".

"Proseguiremo la nostra battaglia di civiltà' – prosegue Benvenuti- come abbiamo sempre fatto nel passato, prospettando soluzioni pratiche ed abbattimento degli ostacoli  ed al Sindaco di Roma Marino e all'attuale Amministrazione chiediamo maggiore attenzione rispetto a queste problematiche ascoltando la città', dai grandi personaggi come Bertolucci sino ai singoli cittadini che in molti casi si trovano a superare ostacoli impensabili per una Capitale di una nazione europea. E non ci attendiamo convegni o singole dichiarazioni, bensì fatti concreti".

 




ROMA CAPUT MUNDI NON E’ ALL’ALTEZZA DEI DISABILI


Il Sindaco Marino ha convocato nel pomeriggio di venerdì 1 agosto 2014 Claudio Palmulli e Simone Carabella autori di un'inchiesta shock sui mezzi di trasporto pubblici di Roma, in compagnia del Consigliere Capitolino, Daniele Frongia. Le Barriere Architettoniche violano la libertà del disabile e la dignità della persona. Claudio e Simone hanno dimostrato che in una giornata qualunque prendere i mezzi a Roma può diventare un incubo non degno di una civilà moderna.

 

di Cinzia Marchegiani

Roma– La Capitale del mondo è incapace di tutelare i disabili, è questo il verdetto che esce fuori da un'inchiesta documentata che Claudio Palmulli ha voluto dimostrare assieme a Simone Carabella prendendo semplicemente i mezzi pubblici romani. I disabili devono combattere l’incapacità delle amministrazioni di attuare le norme che prevedono l’abbattimento delle barriere architettoniche che impediscono i disabili con le carrozzine di poter viaggiare nelle propria città senza avere l’incubo di non riuscire a salire o scendere da un mezzo pubblico o rimanere intrappolati o impossibilitati a prendere la metropolitana.

Il sindaco Ignazio Marino ha convocato nel pomeriggio di venerdì 1 agosto 2014 gli autori della giornata shock nella capitale, Simone Carabella e Claudio Palmulli che hanno denunciato concretamente con immagini forti e sconcertanti lo stato attuale delle barriere architettoniche dei mezzi pubblici di Roma. Claudio Palmulli, il figlio Mister OK, grande personaggio amato dai romani, è affetto dalla nascita di tetra paresi spastica e assieme a Simone Carabella hanno pubblicato le insormontabili difficoltà che ha un viaggiatore in carrozzina nel poter prendere un semplice autobus, sprovvisti di pedana, e quelli che ne sono muniti non sono funzionanti. In questo viaggio allucinate il Consigliere Capitolino, Daniele Frongia ha testimoniato istituzionalmente il degrado che Roma offre ai propri utenti, che tra l’altro vengono da ogni parte del mondo. Claudio Palmulli, intervistato da l’Osservatore d’Italia ci racconta l’incubo:” Siamo partiti da Dragoncello, vicino Aprilia, dove abito. Saliti sul mezzo solo alla discesa l’autista ci fa presente che il mezzo era miunito di pedana. Arrivati a Magliana prendiamo la metro, la nostra destinazione era Piazza di Spagna. Lì ci sono solo scale, neanche quella mobile, non parliamo di ascensori. Grazie a Simone Carabella non sono rimasto intrappolato sotto la metro, con le sue braccia letteralmente mi ha tirato su dalle scale con tutta la carrozzina. Se penso che una settimana prima, il nubifragio di Roma aveva colpito anche la metropolitana, cosa avrebbe fatto un disabile solo? Sapendo della mia inchiesta sui mezzi pubblici, un responsabile dell’Atac mi ha fornito all’inizio della giornata, un numero cui mi potevo rivolgere in caso di emergenza…a questo numero mi hanno risposto che non erano in grado di darmi alcuna indicazione dove poter scendere dalla metropolita servita da acsensori per permettere l’uscita e l’entrata dei disabili…non ho parole! Gli autobus di Roma non sono provvisti di pedana, quelli che ce l’hanno, non sono funzionanti. Per salire o scendere devi chiedere aiuto o avere un accompagnatore che ogni volta deve incollarsi la tua carrozzina per accedere al mezzo. Siamo invisibili alle istituzioni. E’ una vergogna. Siamo disabili ma siamo persone capaci di essere padroni della nostra vita con gli ausili adeguati..è imbarazzante e deprimente dover chiedere aiuto o dover essere sempre essere dipendenti da altri, quando basterebbe davvero poco. Mi chiedo come fa un utente a spostarsi se non ci sono informazioni, non tutte le fermate della metro sono munite di ascensori, mi ricordo ancora quella volta quando arrivai a Termini..tre ascensori e tutti e tre non funzionanti…Non potete immaginare come ci si possa sentire!”

Simone Carabella, sempre attento ai diritti violati e autore di molte manifestazioni sensibilizzatrici in merito dichiara: “In seguito alla giornata passata sui mezzi pubblici di Roma, nella quale con l’amico Claudio Palmulli colpito da tetraparesi spastica neonatale e del Consigliere Capitolino Daniele forgia abbiamo constatato che la Città Eterna non è affatto a misura di disabile. Anche la Maratona Dragoncello – Montecitorio corsa da me spingengo Claudio sulla sua carrozzina è servita per accendere i riflettori sul problema barriere architettoniche che ha spinto il Sindaco di Roma Marino ad i incontrarci e lo farà oggi, venerdì 1 Agosto alle ore 17.00. Ormai lo sapete tutti, per me le parole hanno un valore prossimo allo zero, quello che contano sono i fatti. Quindi oggi cercheremo di ricavare il più possibile proprio in termini fatti, anche perché siamo stanchi di sentire promesse. Cercheremo di capire insieme al Sindaco di Roma cosa è possibile fare nell’immediato per rendere la Capitale una città il più vicino possibile a chi non è autosufficiente. E naturalmente come al solito, non indietreggeremo di un passo.”

Anche Claudio Palmulli è dello stesso parere, ci spiega:” l’obiettivo è rendere fruibile la nostra città, servono fatti e date certe.”

Ognuno di noi, anche solo per un giorno, può ritrovarsi disabile, Claudio inviterà il Sindaco Marino a spostarsi da solo con la carrozzina, chissà se gli amministratori comprendano questo mondo fatto di opportunità negate…presto gli aggiornamenti!




ROMA DISABILI II MUNICIPIO: PARTE LA PETIZIONE POPOLARE PER UNA PISCINA COMUNALE

di Cinzia Marchegiani


Roma – La disabilità spesso diventa argomento appetibile nelle campagne elettorali, soprattutto in una città come quella di Roma, dove si pensa molto all’accoglienza dei turisti e forse, molto meno alle persone disabili che vivono sulla proprio pelle, ogni santo giorno le moltepliciti difficoltà. Spesso per costoro la felicità è rappresentata nel poter vivere appieno la loro bellissima città, soprattutto senza dover sempre chiedere qualcosa che gli spetta di diritto, mentre nella quotidianità trovano ostacoli, spesso anche mentali, condite da quell’indifferenza e superficialità dei propri amministratori. Casapound Italia è tornata sul luogo del delitto….metaforicamente parlando. In campagna elettorale delle scorse amministrative romane, aveva difeso questo importante diritto nel poter vivere la disabilità senza barriere architettoniche e nel II Municipio, Roberto Cappiello candidato presidente aveva annunciato alla comunità che avrebbe vigilato il progetto di un centro sportivo comunale che doveva nascere a Via Como dal 2007, dove sorgeva il vecchio Circolo del Tennis, in virtù di un accordo stipulato dall'allora sindaco Veltroni tra il Comune di Roma e la CAM s.r.l.. Dal 2007 ad oggi del centro sportivo ancora non si vede l'ombra. In questa struttura, Cappiello aveva individutato la location per costruire una piscina comunale con accesso per le persone disabili. Oggi, memori delle promesse elettorali, è partita la petizione popolare sotto lo slogan:“Insieme ai cittadini del II Municipio contro le barriere architettoniche”. Un gazebo sotto il sole e tanti sostenitori ma anche cittadini del luogo che hanno voluto partecipare concretamente con la propria firma. “Casapound Italia è in movimento con una serie di iniziative rivolte a sensibilizzare la comunità in merito alle tematiche riguardanti la disabilità e il diritto di accesso alle strutture pubbliche e private. Attraverso lo strumento della petizione popolare condivideremo con i cittadini le nostre proposte e porteremo all’attenzione delle istituzioni una serie di segnalazioni di criticità. Nel II Municipio, la nostra prima battaglia riguarderà la presenza sul territorio di una piscina comunale con accesso per i disabili e indichiamo come soluzione la quella anticipata in campagna elettorale, la struttura dell’ex Circolo del tennis di Via como, sede che da tempo attende la realizzazione di un nuovo impianto sportivo con annessa piscina al coperto, e dovrà essere fruibile ed accessibile a tutti i cittadini con disabiliotà ai sendi del DM 236/89 e del PDR 503/96” dichiarano i responsabili di CPI, Roberto Cappiello e Carlomanno Adinolfi.

Una piscina in città che possa rispondere alle esigenze di tutti, perché la disabilità in una società civile deve essere un modo di vivere in una prospettiva semplicente diversa.

 




ROMA, DISABILI A PIEDI: GRAZIE GIANNI!

Redazione

Roma – “La situazione che si sta verificando dall’inizio della scuola sul fronte del trasporto disabili è diventata insostenibile per le famiglie interessate. L’inefficienza del servizio che quotidianamente circa mille bambini stanno vivendo sulla propria pelle è il frutto di una politica dissennata della precedente Giunta che ha scelto di risparmiare in un settore, come quello della disabilità, su cui andrebbero al contrario concentrate risorse per rendere servizi adeguati alle necessità.

Stiamo, di fatto, scontando l’attuazione di un bando che ha previsto il taglio di circa 20 linee per il trasporto e modalità di pianificazione dei percorsi che non tengono conto dell’utenza disagiata.

In aggiunta, la frammentazione delle competenze non ha consentito di intervenire in maniera tempestiva sui disservizi verificatisi. Abbiamo richiesto una task force alla Multiservizi per far fronte all’emergenza con riunioni quotidiane che, oggi, hanno portato a un accordo per l’erogazione del servizio secondo le modalità del piano attuato l’anno scorso, in modo che entro la settimana venga ripristinata la regolarità del trasporto.

Monitoreremo operativamente il servizio affinché le criticità vengano risolte nel più breve tempo possibile al fine di assicurare alle famiglie il superamento delle problematiche e ci attiveremo per affinare, nei prossimi tre mesi, il
nuovo sistema”. E’ quanto dichiarano il vice sindaco, Luigi Nieri, l’assessora alla Scuola, Alessandra Cattoi e l’assessore alla Mobilità, Guido Improta. Intanto arriva la proposta: "Per tutto il tempo del disservizio del trasporto scolastico dei bambini disabili, chiedo che la giunta comunale metta a disposizione le auto di servizio del comune e degli assessori per accompagnare i bambini. E' una proposta realizzabile che limiterebbe gli sprechi dell'autoparco e aiuterebbe le famiglie.

E' sufficiente che gli assessori si rechino in ufficio con i propri mezzi, liberando le auto nella fascia oraria di ingresso e di uscita dalle scuole. Con la volontà si può fare". Lo dichiara in una nota Marco Giudici, presidente della Commissione Trasparenza del Municipio XII. "Questa mattina – prosegue Giudici – ho effettuato un sopralluogo all'autoparco di via Tito Omboni e presso la scuola speciale Vaccari.

Da una parte c'erano almeno trenta auto parcheggiate con gli autisti in attesa di essere chiamati dagli assessori, dall'altra alcuni pulmini erano giunti senza bambini, altri in grave ritardo, ma anche mamme che dopo aver atteso invano lo scuolabus, sono state costrette ad accompagnare i loro figli attraver
sando la città.

Un mezzo avrebbe anche girato in lungo e in largo per il quartiere, perchè il comune lo avrebbe indirizzato al civico 0 di viale Angelico". "Un disservizio così grave, che colpisce i bambini disabili, deboli tra i deboli, non è tollerabile in un paese civile.

Ho inoltrato una missiva urgente al dipartimento alla scuola con una richiesta di accesso a tutte le informazioni sull'appalto del servizio del trasporto dei bambini disabili da e per le scuole. Con la commissione trasparenza – conclude Giudici – andremo in fondo alla questione".
 




ROMA, SCUOLA: AUTO BLU…PER BAMBINI DISABILI!

Redazione

Roma – Ancora disservizi per i bambini disabili di Roma. "Per tutto il tempo del disservizio del trasporto scolastico dei bambini disabili, chiedo che la giunta comunale metta a disposizione le auto di servizio del comune e degli assessori per accompagnare i bambini. E' una proposta realizzabile che limiterebbe gli sprechi dell'autoparco e aiuterebbe le famiglie. E' sufficiente che gli assessori si rechino in ufficio con i propri mezzi, liberando le auto nella fascia oraria di ingresso e di uscita dalle scuole. Con la volontà si può fare". Lo dichiara in una nota Marco Giudici, presidente della Commissione Trasparenza del Municipio XII.

"Questa mattina – prosegue Giudici – ho effettuato un sopralluogo all'autoparco di via Tito Omboni e presso la scuola speciale Vaccari. Da una parte c'erano almeno trenta auto parcheggiate con gli autisti in attesa di essere chiamati dagli assessori, dall'altra alcuni pulmini erano giunti senza bambini, altri in grave ritardo, ma anche mamme che dopo aver atteso invano lo scuolabus, sono state costrette ad accompagnare i loro figli attraversando la città. Un mezzo avrebbe anche girato in lungo e in largo per il quartiere, perchè il comune lo avrebbe indirizzato al civico 0 di viale Angelico".

"Un disservizio così grave, che colpisce i bambini disabili, deboli tra i deboli, non è tollerabile in un paese civile. Ho inoltrato una missiva urgente al dipartimento alla scuola con una richiesta di accesso a tutte le informazioni sull'appalto del servizio del trasporto dei bambini disabili da e per le scuole. Con la commissione trasparenza – conclude Giudici – andremo in fondo alla questione".
 




ROMA, SERVIZIO DI MOBILITA' PER I DISABILI OFFERTO DAL COMUNE FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI

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Angelo Parca

Roma – Il servizio di mobilità dedicato ai disabili nel Comune di Roma è veramente un disastro. Premesso che i mezzi pubblici dotati di pedana funzionante per i disabili sono merce rara. Inoltre, fa acqua da tutte le parti il servizio di trasporto dei disabili, istituito dal Comune di Roma fin dal 1983, svolto a favore di cittadini disabili motori gravi o non vedenti, impossibilitati all’uso dei comuni mezzi pubblici di trasporto. Certamente non è stato annullato ma è in sofferenza anche perché l’Atac (vetture attrezzate come servizio integrato ai taxi 35 70) con una lettera del 18 dicembre scorso, ha rifiutato le condizioni poste dal Comune di Roma per gestire il nuovo servizio. Un servizio che ha lasciato una scia di critiche. Il numero verde ‘Pronto Nonno', questo inverno, non è stato in grado di ovviare (nonostante il grande impegno) alle lacune del servizio di trasporto a chiamata rivolto a persone con disabilità. Prima di tutto l’assurdità del ridotto plafond a disposizione. La rivoluzione Belviso ha prodotto insoddisfazione. Nonostante le sbandierate 3.600 vetture taxi e  i 100 pulmini prodotte da un uovo sistema di trasporti per disabili, il risultato nel piatto è l’aver allontanato gli stessi dai servizi, basti pensare che la mobility card è sempre in rosso per i portatori di handicap che hanno più esigenze rispetto all’offerta del Comune. Se il disabile ha intestato un mezzo privato attrezzato non può usufruirne. Per i disabili che usufruiscono del servizio di mobilità per sottoporsi a “terapia” il budget non potrà superare la somma di euro 500 mensili ma questo plafond si riduce drasticamente a sole 160 euro per i disabili che intendono usufruire del servizio per “attività sociali”.

Dunque anziché incentivare il disabile ad essere attivo nel sociale lo si incentiva a blindarsi in casa.  Fare gli interessi dei disabili è ben altra cosa. Se si iniziasse con il controllare che le pedane dei mezzi pubblici siano davvero funzionanti, non ci sarebbero le tante discriminazione che ogni giorno succedono.

Oggi una disabile è stata sollevata di peso alla stazione Piramide e messa sul autobus 30. e’ possibile che la pedana non funzioni? I fondi da destinare al trasporto pubblico dovrebbero essere impiegati dopo una attenta indagine sulle reali esigenze dei disabili. Roberta Sibaud denuncia da sempre questa situazione: "I miei disagi odierni alla Piramide – dice Sibaud – si verificano tutti i giorni. Oggi poi, tra sciopero e autobus perennemente senza pedane funzionanti".

L'auspicio è che la nuova giunta capitolina faccia qualcosa per sistemare questa situazione.