Roma, ospedale Fatebenefratelli all’isola Tiberina: wi-fi nel reparto di terapia intensiva neonatale. Sotto i riflettori le onde elettromagnatiche

Ieri all’ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina è stata presentata una novità, che porta con se degli enormi punti interrogativi. Attraverso il wi-fi, tablet o smartphone, i genitori hanno la possibilità di controllare, salutare, coccolare anche se solo con lo sguardo il proprio figlio ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale. La novità tecnologica è nata da un accordo tra Fatebenefratelli e Philips, primo step di una partnership, nata nel 2017, che durerà altri cinque anni e che ha come obiettivo quello di rinnovare e potenziare la terapia intensiva neonatale della struttura ospedaliera, dando vita a un vero e proprio modello di Family-Centered Care (Fcc).

E ancora una volta sotto i riflettori le onde elettromagnatiche

Certamente una buona idea, anche se non vanno sottovalutati i possibili effetti sull’organismo, in questo caso dei bambini, provocati dalle frequenze della rete wi-fi. Come ha dimostrato il Professor John Goldsmith, consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Epidemiologia e Scienze della Comunicazione, l’esposizione alle radiazioni di microonde Wi-Fi è diventata ormai la prima causa di aborti spontanei: addirittura nel 47,7% dei casi di esposizione a queste radiazioni, i casi di aborto spontaneo si verificano entro la settima settimana di gravidanza. E il livello di irraggiamento incidente sulle donne in esame partiva da cinque microwatt per centimetro quadrato. Un tale livello potrebbe sembrare privo di senso per un non scienziato, ma diventa però più significativo se diciamo che è al di sotto di quello che la maggior parte delle studentesse riceve in un’aula dotata di trasmettitori Wi-Fi, a partire dall’età di circa cinque anni in su.

Il dato ancora più allarmante è che nei bambini l’assorbimento di microonde può essere dieci volte superiore rispetto agli adulti

Il tessuto celebrale e il midollo osseo di un bambino hanno proprietà di conducibilità elettrica diverse da quelle degli adulti a causa del maggiore contenuto di acqua. L’esposizione a microonde a basso livello permanente può indurre ‘stress’ cronico ossidativo e nitrosativo e quindi danneggiare i mitocondri cellulari (mitocondriopatia). Questo ‘stress’ può causare danni irreversibili al DNA mitocondriale (esso è dieci volte più sensibile allo stress ossidativo e nitrosativo del DNA nel nucleo della cellula). Il DNA mitocondriale non è riparabile a causa del suo basso contenuto di proteine istoniche, pertanto eventuali danni (genetici o altro) si possono trasmettere a tutte le generazioni successive attraverso la linea materna.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato questi rischi in un documento di 350 pagine noto come “International Symposium Research Agreement No. 05-609-04” (“Effetti biologici e danni alla salute dalle radiazioni a microonde – Effetti biologici, la salute e la mortalità in eccesso da irradiazione artificiale di microonde a radio frequenza”).

La sezione 28 tratta in modo specifico i problemi riguardanti la funzione riproduttiva. Questo documento è stato classificato ‘Top Secret’ e i suoi contenuti celati dall’OMS e dall’ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection – Commissione Internazionale per la Protezione dalla Radiazione Non-Ionizzante). Alla luce di questi dati allarmanti e delle previsioni di molti scienziati secondo i quali, se proseguirà con questo ritmo la diffusione incontrollata dei sistemi Wi-Fi, entro il 2020 il cancro e le mutazioni genetiche saranno diffusi in tutto il mondo a livello pandemico, molti paesi stanno fortunatamente correndo ai ripari, varando leggi che limitano per i bambini l’uso dei cellulari e rimuovendo dalle aule scolastiche i dispositivi wireless. Mentre da noi….

Marco Staffiero

L’approfondimento sulle onde elettromagnetiche e effetti sulla salute 




ROMA, FATEBENEFRATELLI: ARRIVANO LE NUTRIE

Redazione

Roma – Invasione di nutrie all’ospedale Fatebenefratrelli di Roma. A denunciarlo è il presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato.  "Ci mancavano anche le nutrie" commenta a caldo Maritato. A segnalare ad AssoTutela il disservizio sono stati i parenti di alcuni pazienti in attesa al pronto soccorso.

"La famigliola di grandi ratti si e' materializzata nel pomeriggio sul costone di cinta dell'isola – prosegue il Presidente di AssoTutela – dove parcheggiano le autoambulanze. Saremo costretti a denunciare il nosocomio per la mancata attuazione dei protocolli di sicurezza – continua e conclude Maritato – confidiamo nella risposta della direzione che spero contribuirà a sostenere questa disinfezione, viste le importanti pericolosità di contaminazione che possono eventualmente derivare dalle nutrie."