ROMA, INSEGNAMENTO: PROFESSORI IN MUTANDE DAVANTI AL MIUR

Claudio Cerroni

Roma – Ieri, 26 settembre 2013, i tieffini si sono ritrovati sotto la sede del Miur per conferire con il dott. Luigi Fiorentino, capo di gabinetto del Ministro Carrozza, come da impegni presi nello scorso 7 settembre. Il Dott. Fiorentino non si è presentato, forse nella speranza che i manifestanti si dileguassero, ma ciò non è avvenuto e alla fine una delegazione guidata dal prof. Edoardo Ricci e dalla prof.ssa Arianna Cipriani, è stata ricevuta dal dott. Minichiello.
Quando la delegazione è tornata tra i tieffini è scoppiato lo sconforto, la strategia del Ministero è restata quella di temporeggiare nell'attesa che la protesta dei tieffini si smorzi da sola, ma i manifestanti giunti da diverse parti d'Italia, vincitori di un concorso e che oltre le spese del tirocinio si trovano ora costretti ad affrontare le spese dei viaggi e dei vari ricorsi non ce l'hanno fatta più, la protesta è esplosa, le forze dell'ordine in schieramento antisommossa hanno blindato l'accesso all'edificio così che ai professori non è rimasto altro da fare che calarsi le braghe e restare in mutande impotenti nei confronti dell'arroganza del potere, e mentre qualche manifestante restava in mutande nonna Carla, Dirigente Scolastico in pensione, è scoppiata in lacrime gridando: «non posso vedere questi giovani ridotti in tali condizioni!». Dopo la lettera di sostegno pubblicata qualche giorno fa ieri nonna Carla è scesa in piazza, forte della sua esperienza di Dirigente Scolastico ha voluto manifestare contro la palese ingiustizia che 11.000 neoabilitati docenti stanno subendo in tutta Italia. «E' in giusto – ha spiegato nonna Carla – che docenti abilitati, che hanno dimostrato la loro professionalità con enormi sacrifici vengano scavalcati da personale non abilitato, questo va a detrimento di tutto il sistema scolastico».
Infine i manifestanti hanno occupato la carreggiata della strada in prossimità dell'edificio, sedendosi sull'asfalto, nell'attesa che chi di dovere si impegnasse a riceverli e a sottoscrivere un impegno, perché si sa: verba volant, scripta manent!

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