ROMA, MAGLIANA: SEQUESTRATO IMPIANTO CON RIFIUTI DEI CAMPI ROM

di M.L.S.
Roma
– Un lotto di terreno di 6mila metri quadrati adibito ad impianto per lo scarico dei rifiuti è stato sequestrato venerdì mattina dagli agenti della Polizia di Roma Capitale dello Spe. L'impianto di Via dell'Imbarco, a ridosso dell'autostrada Roma Fiumicino, accettava, stando a quanto emerso dalle indagini, ferro rottami ed altri rifiuti inquinanti dagli abitanti dei vicini campi nomadi di Via Candoni, Via Pontina, Via del Cappellaccio e Viale Marconi.

L'indagine. Il sequestro, richiesto dalla procura capitolina, arriva sulla scorta dell'attività d'indagine condotta dalla Polizia Locale di Roma già dagli inizi del 2014, quando, a causa delle condizioni di degrado in cui versava il campo rom di Via Candoni era stato eseguito il sequestro di una parte dell'insediamento, oltre alla confisca di 13 automezzi utilizzati dai nomadi per la raccolta, il trasporto, il commercio e lo smaltimento abusivo dei rifiuti.

Denunciato il titolare. Denunciato il titolare dell'impianto, che,ora dovrà rispondere di gestione non autorizzata di rifiuti in concorso con i soggetti responsabili dei conferimenti di rifiuti di provenienza illecita. Secondo le indagini, inoltre, l'impianto violava diverse norme vigenti in materia di tutela ambientale e sicurezza. 




ROMA, MAGLIANA: GLI SGOMBERI DEI CAMPI ABUSIVI NON SONO BASTATI

di Maurizio Costa

Roma – Sembra che le ruspe del Campidoglio non siano bastate a risanare il quartiere della Magliana dagli accampamenti abusivi. Le foto inviateci dai lettori, infatti, dimostrano come la zona sia ancora piena di baracche e tende, abitate per lo più da romeni e bulgari.

Solo un paio di giorni fa, l'amministrazione aveva ordinato lo sgombero e la distruzione di alcuni campi abusivi, con la felicità di cittadini e amministratori municipali. Ma agli occhi di Polizia municipale e Vigili del fuoco dovrà essere sfuggito l'accampamento che si trova sotto il Viadotto della Magliana.

Come dimostrano le foto, in questa zona continuano ad esserci le baracche che ospitano persone che soffrono tutti i giorni al freddo e non hanno un luogo in cui stare. Lo Stato dovrebbe, secondo la legge, o rispedirli a casa oppure, se ne hanno le credenziali, ospitarli nel nostro paese cercando di integrarli nel miglior modo possibile.

Anche alcuni accampamenti che delineano la Via Ostiense sono stati sgomberati. In quella zona, qualche giorno fa è morto un ragazzo romeno di 27 anni per essere rimasto intrappolato in una tenda durante un rogo scoppiato per motivi ancora da verificare.




ROMA, MAGLIANA: RISANATO CAMPO ABUSIVO DI VIA CANDONI

di Maurizio Costa

Roma – Le operazioni di sgombero del campo abusivo di via Candoni, nel quartiere Magliana, sono andate a buon fine. Le forze dell'ordine hanno ripulito la zona, che era infestata anche dai rifiuti. Questo accampamento abusivo sorgeva proprio davanti all'ospedale San Giovanni Battista. I rom che abitavano nelle baracche di via Candoni erano soliti gettare chili di immondizia di fronte all'azienda ospedaliera, rischiando di intaccare la salubrità della zona.

Dopo l'inchiesta de "L'Osservatore d'Italia", sembra che le forze dell'ordine e l'amministrazione comunale si siano convinti a risolvere i problemi degli accampamenti abusivi in zona Magliana. Solamente dieci giorni fa, un incendio aveva devastato le baracche di via del Cappellaccio: nell'incendio morì un ragazzo romeno di 27 anni.

Grande la soddisfazione dell'amministrazione comunale e municipale. Il consigliere di Fratelli d'Italia, Valerio Garipoli, ha affermato che "l'area è stata finalmente liberata dall'insediamento abusivo che ha recato ulteriore degrado e fenomeni di illegalità alla zona. L'area – prosegue il consigliere – è già sofferente per un campo nomadi autorizzato. Adesso la zona devve essere riqualificata per evitare stanziamenti abusivi futuri".

Il presidente del consiglio municipale ha dichiarato che "la battaglia per la legalità a Roma passa anche dalla lotta alle baraccopoli".

L'emergenza dei campi abusivi che nascono tra Magliana e via del Mare è enorme. Oltre alla distruzione degli insediamenti bisognerebbe, però, anche trovare una soluzione i nomadi e ai romeni che vi abitano. Anche perché, se non si dovesse trovare un alloggio per queste persone, sicuramente torneranno a costruire queste baracche. 




ROMA MAGLIANA: I NOMADI DORMONO ANCHE DENTRO LA CABINA ACEA

Redazione

Roma – “Il degrado di Magliana è a tutti noto, così come le operazioni di sgombero che vengono svilite soltanto dopo poche ore. Ma questa ha dell’assurdo, all’interno di una cabina Acea dormono tre rom, cittadini bulgari, che hanno provveduto anche a ritagliare delle finestre dalla stessa. Una nuova assurdità della Roma di Marino, sotto gli occhi di tutti in Via della Magliana. Ma evidentemente Veloccia e Marino si occupano di altro”, così in una nota Augusto Santori, esponente di DifendiAMO ROMA, Claudio Cocciatelli e Gianluca Buonincontro del Comitato Magliana Viva, a seguito di un sopralluogo effettuato in queste ore.

“Magliana combatte ogni giorno con fumi tossici, rovistaggio dei cassonetti, furti in costante aumento e con una pista ciclabile assediata da rom, cani randagi e sterpaglie. E’ un territorio che subisce ogni giorno il buonismo dei salotti, il proliferare dell’illegalità e l’immobilismo di questa Amministrazione. I servizi sono quasi nulli, gli aumenti tariffari arrivano anche qui ma degrado e insicurezza si percepiscono con sempre maggiore intensità. Come nelle altre periferie della città, che iniziano però a perdere la pazienza”, conclude la nota.




ROMA MAGLIANA: VIAGGIATORI IN ODORE DI RAME

Redazione

Roma – Sembravano dei normali viaggiatori con al seguito i loro trolley in attesa di un treno, i sei cittadini romeni fermati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma in prossimità della stazione ferroviaria della Magliana, rivelatisi poi dei predoni di oro rosso. I Carabinieri li hanno notati ed insospettitisi hanno deciso di controllarli. Alla vista dei militari dell'Arma però i sei stranieri, quattro uomini di 27, 28, 38 e 39 anni e due donne di 32 e 35 anni, tutti nella Capitale senza fissa dimora e già noti alle forze dell'ordine, hanno abbandonato le valige e sono fuggiti a piedi ma sono stati tutti raggiunti e bloccati. I Carabinieri poi all'interno dei trolley hanno rinvenuto numerosi cavi in rame per complessivi 250 kg, risultati poi rubati da alcuni impianti dell'Acea. I sei predoni d'oro rosso arrestati dai Carabinieri al termine delle formalità di rito sono stati associati presso il carcere di Regina Coeli, dove sono a disposizione dell'Autorità Giudiziaria e dovranno rispondere di ricettazione in concorso. Il rame invece recuperato dai militari è stato sequestrato unitamente ai trolley utilizzati dai ladri per il trasporto. 




ROMA, MOBILITA': EMERGENZA LUCI IN PERIFERIA

Redazione

Roma – "Abbiamo lottato per oltre un mese contro un centrosinistra sordo, ma alla fine siamo riusciti ad ottenere un consiglio del Municipio XII nel quale è stato chiesto all'amministrazione Marino di finanziare il ripristino dell'illuminazione di Via di Brava per un tratto lungo almeno due chilometri, tra i quartieri Massimina e Portuense, perché gli impianti installati nella scorsa legislatura non funzionano più. I predoni del rame, infatti, anche a detta dell'Acea, hanno rubato i cavi, mettendo in pericolo tutti coloro che, a piedi o con i mezzi, transitano lungo l'asse viario di via di Brava e via del Ponte Pisano, privo di marciapiedi e con tratti sconnessi". Lo dichiarano in una nota Marco Giudici, consigliere presidente della commissione trasparenza del Municipio XII (PN) e Marco Campitelli, responsabile di Primavera Nazionale al Municipio XI.

"I cittadini – prosegue la nota – ci chiamano terrorizzati dopo aver percorso quel tratto, specie se a piedi o in motorino. Ma la lista delle strade buie nei quartieri periferici è lunga e comprende anche un tratto di via della Magliana, via Toyoda e via Marchetti, tra Pisana e Muratella. Non c'è tempo da perdere. Marino venga una volta in periferia e si attivi per questa vera e propria emergenza sicurezza, altrimenti ci scapperà l'ennesima tragedia annunciata".
 




ROMA, ATAC: SETTE EROI, SETTE STORIE

Redazione

Roma – Altri sette dipendenti Atac sono stati premiati oggi dai vertici aziendali, nella sede centrale di via Prenestina, per aver compiuto azioni esemplari sul posto di lavoro. Ecco le storie che li hanno visti protagonisti nelle scorse settimane.

 

Marco D. P., addetto ai varchi presso la stazione metro di Ponte Mammolo, notava comportamenti anomali da parte di una persona. L’intuito del dipendente Atac, unitamente alla collaborazione con la guardia particolare giurata presente sul posto, e la sua prontezza nel fare la segnalazione alle Forze dell’Ordine, hanno permesso a queste ultime di procedere all’arresto dell’uomo sospetto.

 

Giovan Battista M. L'autista di autobus, della rimessa Atac di Magliana, era fermo al capolinea del 908 in via Grondona quando ha notato che un uomo si era cosparso di liquido infiammabile, per poi darsi fuoco. Intervenuto immediatamente utilizzando l'estintore della vettura, l’autista è riuscito a spegnere le fiamme e a chiamare i soccorsi. Sul posto è quindi intervenuta l'ambulanza del 118 che ha trasportato l'uomo al policlinico Gemelli.

 

Fabio F.  è l’autista Atac della rimessa Tor Vergata che, con tempestivo intervento, ha evitato ulteriori danni a seguito di un incendio a bordo. Mentre era in servizio, l’autista veniva avvisato da un passeggero che all'interno della vettura vi era del fumo e delle piccole fiamme. Prontamente, l’autista usava l'estintore a polvere secca in dotazione sulla vettura, con il quale riusciva a spegnere l’incendio, evitando danni più gravi ai passeggeri e allo stesso autobus.

 

Giuliano F. e Valentino T. sono i due dipendenti Atac che, all’interno della rimessa autobus di Magliana, hanno sorpreso due malfattori e li hanno messi in fuga, recuperando circa 10 chili di rame appena trafugato dai cablaggi delle vetture in sosta sul piazzale.

 

Irene C. è l’assistente alla clientela di Atac che ha supportato e soccorso una passeggera durante un improvviso e grave malore verificatosi mentre era in attesa della metropolitana alla stazione Termini.

 

Claudio E. è l’autista che, con solerzia e tempestività, è riuscito a recuperare le scarpe da gara di un atleta del Golden Gala, distrattamente dimenticate a bordo dell’autobus messo a disposizione da Atac per l’evento. L’atleta, che ha personalmente voluto ringraziare l’autista, ha poi indossato le scarpe appena ritrovate e ha vinto la competizione dei 400 m




ROMA MAGLIANA: GRAVE LITE FAMIGLIARE DEGENERA. PARTE ANCHE UN COLPO DI FUCILE

Redazione

Roma – Una lite familiare legata alla destinazione d’uso di un appartamento è degenerata ieri pomeriggio nel quartiere della Magliana. Esploso anche un colpo di fucile che fortunatamente non ha ferito nessuno.

Da quanto emerso da una prima ricostruzione effettuata dagli agenti del Commissariato San Paolo, intervenuti dopo pochi minuti sul luogo all’origine della lite, ci sarebbero motivi di interesse.

Nella tarda mattinata infatti P.W. 39enne romano, era entrato nel giardino e, dopo aver preso il tubo per innaffiare, era entrato in un’abitazione di via della Magliana Nuova ed aveva aperto l’acqua, allontanandosi subito dopo.

All’interno dell’ appartamento erano presenti in quel momento due donne, una delle quali sorella di P.W.

Più tardi però  un vero e proprio “commando”, composto da due fratelli, da un convivente ed un nipote di una delle due donne sono arrivati in auto ed, armati di un fucile, di un pala e di rastrello, hanno esploso un colpo di fucile verso una di loro.

Subito dopo aver messo in atto la loro azione intimidatoria si sono allontanati.

Sono stati poi gli agenti del commissariato San Paolo, diretto dal dr. Paolo Volta, a raccogliere le testimonianze di alcuni passanti e la denuncia della donna, con  legami di parentela con tre dei responsabili della “spedizione”.

Il quadro dei dissapori e delle liti tra i vari componenti della famiglia sono venuti alla luce nel corso della denuncia, evidenziando i marcati contrasti relativi proprio alla destinazione d’uso dell’appartamento di via della Magliana.

Identificati quindi gli autori dell’azione, i poliziotti si sono presentati presso le loro rispettive abitazioni sequestrando all’interno di una il fucile, oltre ad altri oggetti atti ad offendere tra cui una pistola a salve, ed in un’altra il resto del materiale utilizzato per commettere il raid intimidatorio.

Al termine degli accertamenti, i poliziotti hanno arrestato P.W. di 39 anni, P.S. di 25 anni e R.S. 30enne, convivente di quest’ultima e responsabile di aver esploso il colpo di fucile. Per loro l’accusa è di tentata violenza privata aggravata in concorso.