Roma, narcotraffico: scattata operazione dei carabinieri tra Italia, Spagna e sud America

 

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ROMA – Tra Roma, Napoli, Reggio Calabria, Spoleto, Rieti e Lecce, nonché in Spagna e a Panama,  i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma con la collaborazione della Guardia Civil Spagnola stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 54 persone, indagate a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, traffico e detenzione illegale di stupefacenti con l’aggravante delle modalità mafiose di cui all’art. 7 L. 203/91.

L’operazione, tuttora in corso con arresti e perquisizioni, è frutto di un’indagine dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma che ha portato all’individuazione:
di un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti attiva nel quartiere capitolino di Montespaccato, ove l’organizzazione ha imposto la propria egemonia nel traffico di ingenti quantitativi di narcotici del tipo cocaina, marjuana ed hashish; di un secondo gruppo criminale dedito al traffico di stupefacenti ed attivo nei quartieri romani di Torrevecchia, Primavalle, Casalotti e Borgata Ottavia, di cui fa parte un soggetto di origine calabrese stabilitosi da tempo a Roma, contiguo alla ‘ndrina “FILIPPONE – BIANCHINO – PETULLA”, operativa a Cinquefrondi (RC) e Melicucco(RC), federata alla ‘ndrina BELLOCCO di Rosarno (RC).

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati dai Carabinieri quintali e quintali di droga che giungevano in Italia nascosta all’interno della struttura metallica di particolari macchinari, per un valore sul mercato di oltre un miliardo e trecento milioni di Euro




ROMA NARCOTRAFFICO: 1,5 MILIONI DI DOLLARI DAGLI USA

Redazione

Roma – Si è tenuta oggi 1 aprile alle 11 presso l'ambasciata Usa a Roma la cerimonia di consegna da parte del governo americano di 1,5 milioni di dollari risultanti dal sequestro di proventi illeciti avvenuto nell'ambito dell'operazione congiunta di contrasto al narcotraffico internazionale tra la Dea (Drug enforcement administration) e la Polizia di Stato italiana, denominata "Fire & Ice". Tutti i dettagli dell'operazione sono disponibili in questo documento in italiano, e per chi fosse interessato, c'è anche la versione in inglese, entrambi a cura dell'ambasciata statunitense.

Tale somma destinata al Fondo unico di giustizia (Fug), assegna una tappa importante nella cooperazione in materia, e rappresenta un significativo passo in avanti per il futuro delle indagini internazionali volte a intercettare i proventi illeciti nei flussi finanziari informatici.

Alla presenza dell'ambasciatore degli Stati Uniti John Phillips, hanno partecipato alla cerimonia Mark Hamlet, Acting regional director della Dea, il capo della Polizia Alessandro Pansa, e il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone.

Il capo della Polizia all'ambasciata statunitenseL'intervento del capo della Polizia
Nel suo intervento Alessandro Pansa ha indicato la nuova frontiera di contrasto al narcotraffico sostenendo che "Dobbiamo mirare direttamente ai fondi e ai capitali illeciti, senza attendere che vengano trasformati in beni che poi è molto più difficile individuare e sequestrare".

L'Italia, ha aggiunto Pansa, sequestra "tantissimi beni, aziende in mano alle organizzazioni criminali ma un po' meno denaro contante rispetto agli americani, che su questo aspetto sono un po' più pragmatici". È dunque necessario che le forze di polizia abbiano "più inventiva e comincino ad intervenire nella fase immediata dell'arricchimento delle organizzazioni criminali, sequestrando il contante prima che venga trasformato in beni".
Il capo della Polizia ha poi sottolineato l'importanza della collaborazione tra l'Italia e gli Stati Uniti: una collaborazione "che non nasce oggi ed è sempre molto efficace" e che non riguarda più soltanto il piano investigativo.

"Ci stiamo muovendo verso un nuovo orizzonte – ha concluso – dobbiamo riuscire ad autofinanziarci con i proventi sequestrati alle organizzazioni criminali". Soldi che affluiscono nel Fondo unico giustizia e da lì finiscono direttamente alle forze di polizia e alla magistratura impegnate nella lotta alle organizzazioni.

Il capo della Polizia, Alessandro Pansa, una volta rientrato al Viminale ha consegnato l'assegno al ministro dell'Interno Angelino Alfano che ne potrà disporre per il contrasto alle più pericolose forme di criminalità organizzata, così come ha sottolineato anche in un suo tweet, appena conclusa la cerimonia.