ROMA, TERMINI: UN NUOVO OSTELLO DELLA CARITAS

Dopo la campagna di raccolta fondi e l’avvio dell’iter burocratico, che ha preso il via in occasione della storica visita di Papa Benedetto XVI avvenuta il 14 febbraio 2010, la fase preliminare per l’opera di riqualificazione dell’Ostello “Don Luigi Di Liegro” alla Stazione Termini, che ospita senza dimora è finalmente giunta al termine: nei prossimi giorni avrà inizio il cantiere.

Redazione

Roma – All’incontro, che si è svolto presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, oltre al direttore della Caritas, monsignor Enrico Feroci, e al sindaco di Roma, Ignazio Marino, sono intervenuti: Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, Novella Pellegrini, Segretario generale Enel Cuore, Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, Luigi Abete, presidente BNL, Emmanuele Emanuele, presidente Fondazione Roma, Simona Signoracci, vice presidente Fondazione Telecom Italia, Giuseppe Trippanera, vice presidente Fondazione BNC, Roberto Grappelli, presidente ATAC, Agostino Maggini, Gruppo Maggini.

Il nuovo Ostello è uno degli 11 interventi previsti nell'ambito del progetto di solidarietà nazionale "Un cuore in stazione" ideato nel 2008 da Enel Cuore Onlus e Ferrovie dello Stato Italiane per dare supporto e sollievo a persone senza fissa dimora. Il progetto ha previsto l’apertura o l’ampliamento di centri di accoglienza e di help center per accogliere persone in difficoltà e accompagnarle in un processo di indirizzo e di reinserimento nel tessuto sociale.

L’Ostello “Don Luigi Di Liegro” è sorto nel 1987 su iniziativa dell’allora direttore della Caritas a cui ora è dedicato, in un immobile messo a disposizione dalle Ferrovie dello Stato Italiane e fin dall’inizio opera in convenzione con il Comune di Roma. Pensato come luogo accogliente e confortevole per ospitare i senza fissa dimora per brevi periodi, approdo da cui ripartire, in esso operano professionisti, operatori sociali e volontari.

Nel 2012 hanno trovato un riparo temporaneo all’Ostello 1.574 senza dimora, per un totale di 63.111 pernottamenti, che, oltre all’assistenza immediata – un letto, la doccia, il pasto, un cambio di vestiti – hanno incontrato persone disposte ad ascoltarli, a credere alla loro richiesta di aiuto, a dare una parola di conforto e, quando possibile, a trovar loro una sistemazione non temporanea. Negli anni chi era in difficoltà ha imparato a conoscerlo, vi ha fatto ritorno ogni qualvolta ha avuto bisogno di trovare uno spazio amico, anche soltanto per essere ascoltato, riconosciuto.

Nel 2010, in occasione del trentennale della Caritas di Roma e dell’Anno europeo di Lotta alla Povertà, si è decisa la ristrutturazione e riqualificazione per adeguare la struttura agli standard igienico-sanitari e per migliorare la qualità e la funzionalità degli spazi.

Il progetto di ristrutturazione predisposto dalla Caritas è frutto di un meticoloso lavoro di integrazione tra l’esigenza di rendere il miglior servizio possibile ai nostri ospiti e le istanze della nuova normativa vigente.

I tecnici sono partiti dalla necessità, rispetto all’Ostello esistente, di dare il corretto apporto aero illuminante a ciascuna stanza, disponendo così le stanze sul fronte porticato, ricavando un secondo piano sfruttando la rilevante altezza utile del locale. Si sono così ottenute 34 stanze confortevoli, che affacciano tutte sul portico servite da un corridoio che distribuisce al piano inferiori, gli spazi accessori all’ospitalità, una sala ricreativa e gli spazi per gli operatori, nel corridoio centrale ed i servizi igienici e le lavanderie nel corridoio di fondo.

Ampio respiro è stato riservato allo spazio di accoglienza, ricavato in una hall a doppia altezza, con gli uffici a servizio della ricezione degli ospiti e una adeguata area di attesa.

La superficie utile è stata aumentata di circa il 50%, aggiungendo ai 2000 mq esistenti, 650 mq di soppalco destinato alle stanze per l’accoglienza notturna e circa 250 mq per lo svolgimento delle attività diurne, a tutto vantaggio come evidente della superficie utile per ciascun ospite.

Sarà possibile accogliere anche ospiti che necessitano accoglienza diurna e con disabilità motoria, avendo riservato all’uopo stanze doppie e servizi igienici accessibili complete di vasche da bagno con sedile e accesso a raso.

Particolare cura progettuale è stata riservata alla manutenibilità degli spazi e degli impianti a servizio del centro, con l’inserimento di un comodo cunicolo di servizio, ricavato lungo il corridoio dei servizi igienici, per consentire la manutenzione degli stessi senza doverne interrompere la fruibilità. Tutte le finiture interne saranno igienizzabili e resistenti ai trattamenti ad alta temperatura.
Il risparmio energetico per la generazione del comfort termo igrometrico dei locali, per la produzione di acqua calda sanitaria e nella preparazione dei pasti da distribuire presso la mensa, grazie al massiccio ricorso al recupero del calore, dovrebbe portarci al dimezzamento delle spese energetiche, liberando preziose risorse per migliorare la qualità e la quantità dei servizi erogati agli ospiti.
I lavori, che ad oggi hanno già visto l’ultimazione della prima fase, relativa alle rimozioni, smantellamento e demolizioni degli arredi, impianti e infrastrutture a servizio dell’Ostello, avranno una durata di circa 18 mesi. L’opera è stata suddivisa in lotti funzionalmente indipendenti, che verranno appaltati nei prossimi giorni, a cominciare dalle opere civili e di carpenteria, per seguire con gli impianti, e gli infissi esterni e concludere con i divisori e le finiture. Si è escluso l’intervento di un general contractor, preferendo la gestione diretta degli appalti, per poter ridurre i costi generali dell’opera e destinare le risorse al servizio diretto dei nostri ospiti.
Un impegno finanziario, stimato in circa 4 milioni di euro di cui ne sono stati raccolti quasi l’80%. Interventi determinanti per la realizzazione dell’opera sono giunti dal Comune di Roma, dal gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, dalla Conferenza Episcopale Italiana, da Enel Cuore Onlus, da Fondazione Telecom Italia, da Fondazione BNL, da Fondazione Roma, da Fondazione BNC, da ATAC Spa, da Gruppo Maggini, dalle comunità parrocchiali, dagli istituti religiosi e da privati cittadini attraverso le campagne di raccolta fondi promosse in questi anni.