Roma, riapertura in tempi record per il “Ponte di ferro”

Gualtieri: “Adesso vogliamo guardare avanti per risolvere i problemi storici di questo ponte che inizialmente era ferroviario”

Riapre il Ponte dell’Industria di Roma, andato a fuoco il 3 ottobre scorso. Dopo 70 giorni il cosiddetto ‘Ponte di ferro’, importante infrastruttura per la mobilità dei quartieri Ostiense-Marconi, è nuovamente attraversabile.

Ad inaugurare la riapertura il sindaco Roberto Gualtieri insieme all’assessore ai Lavori Pubblici Ornella Segnalini, al titolare dei Trasporti Eugenio Patanè e ai rappresentanti del municipi interessati.

Gualtieri ha parlato di una “riapertura rapida e tempestiva che ridà ossigeno ad un intero quadrante”. Segnalini ha annunciato che è comunque intenzione del Campidoglio “ristrutturarlo per aumentarne il carico e, sebbene non in modo sostanziale, la dimensione”.

“Grazie a tutta la squadra a partire dagli assessori Segnalini e Patanè, agli uffici e ai municipi. Era ancora la notte del primo turno quando venimmo qui a vedere le fiamme, fu terribile. Appena insediati abbiamo accelerato” per poterlo riaprire, ma “non è stato affatto semplice. Essere riusciti è stato un grandissimo merito di tutta la squadra – ha detto Gualtieri – Adesso vogliamo guardare avanti per risolvere i problemi storici di questo ponte che inizialmente era ferroviario. L’obiettivo è spostare il passaggio pedonale su due passerelle sotto, eliminare i marciapiedi creando un passaggio più agevole per le vetture e soprattutto dando vantaggi ai trasporti pubblici”.




Roma, ponte di Ferro. Dopo due mesi dall’incendio ancora interrotto: traffico in tilt e aumento esponenziale dell’inquinamento

Benvenuti (EcoItaliaSolidale): A breve un dossier sull’incremento di smog ed un esposto

ROMA – Lo storico Ponte dell’Industria, meglio conosciuto come Ponte di Ferro, che caratterizza non solo l’area Ostiense, ma che collega Marconi agli altri quartieri è ancora interrotto dopo l’incendio che lo ha parzialmente lesionato lo scorso 2 ottobre.

Il ponte non sarà riaperto prima del 2023 

Lo ha ufficialmente affermato il Direttore del Dipartimento Protezione Civile,  Cesare Di Giambattista. Non solo, l’interruzione del traffico veicolare sta creando notevoli problemi alla circolazione veicolare, alle attività commerciali  ed un incremento esponenziale di inquinamento. E’ quanto afferma in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.

Un rifacimento con tempi previsti lunghissimi  se pensiamo che per il ponte Morandi crollato a Genova ci sono voluti 24 mesi  di lavori per il completo ripristino,  ma stiamo parlando di una lunghezza di più di 1.000 metri rispetto ai 131 del Ponte dell’Industria che peraltro ha
necessità di un restauro  e non di una ricostruzione completa.

“Fra preventivi rilievi del Simu, dipartimento dei Lavori pubblici di Roma Capitale ancora non effettuati, anzi ci vorranno presumibilmente due mesi, conferenze dei servizi, bandi di gara, lungaggini amministrative e competenze varie, anche al tempo del neo Sindaco Gualtieri -prosegue Benvenuti- siamo  a tutt’oggi ancora in alto mare.” 

L’unica speranza, secondo Benvenuti, risulta proprio l’ipotesi del Commissariamento per non far morire di traffico un intero quadrante della città per attendere la fine dei lavori. “Ora – dice Benvenuti – vediamo se il neo Sindaco, avrà la volontà di comprendere le difficoltà di un ampio quadrante della città, ma soprattutto l’autorevolezza di riuscire a sollecitare Palazzo Chigi ed il Ministero dei Trasporti ad  adottare la procedura del Commissariamento, oppure deciderà di  intervenire  con procedure straordinarie e di massima urgenza. Sta di fatto che il ponte deve essere ripristinato al più presto, è quanto chiedono i cittadini ed i vari Comitati che si stanno mobilitando.”

Fra gli altri vi è l’appello e la denuncia degli ambientalisti del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, “realizzeremo un Dossier sull’incremento di smog delle zone interessate, ma se non vi saranno tempi certi per il ripristino della viabilità saremo pronti con un esposto, per garantire la salute dei cittadini, perché non si può far morire di traffico e di smog un intero quadrante della Capitale”.

”In questi giorni secondo il Rapporto di ItaliaOggi e Università La Sapienza, la Capitale  ha perso quattro posizioni rispetto allo scorso anno e precipita al 54esimo posto della classifica della qualità della vita 2021. La città più verde d’Europa proprio sul tema ambientale fa
registrare -ricorda Benvenuti- una netta bocciatura, la si trova infatti  alla 76 esima posizione, in fondo alla classifica. Ed anche sul Ponte di Ferro -conclude Benvenuti- si potrà verificare se a Roma con la nuova amministrazione a guida Gualtieri vi sarà una differenza rispetto alla
catastrofica amministrazione Raggi o ci sarà una continuità del tutto negativa come sembrerebbe già esserci con la gestione dei rifiuti e dei trasporti”.




Roma, ponte di ferro: ipotesi commissariamento modello ponte Morandi

Benvenuti (Ecoitaliasolidale): “Necessario ripristinare subito il collegamento fra Marconi, Ostiense e Testaccio”

ROMA – Per ripristinare lo storico ponte che caratterizza non solo l’area Ostiense, ma che collega Marconi agli altri quartieri  interrotto dopo l’incendio che lo ha lesionato, si sta ipotizzando da parte del neo Sindaco Gualtieri la richiesta a Palazzo Chigi ed al Ministero dei Trasporti del commissariamento modello Morandi.

“Sta di fatto che il ponte deve essere ripristinato al più presto. – Dichiara  in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale – Facciamo appello alla nuova amministrazione di Roma  -prosegue Benvenuti- affinchè si proceda alla bonifica degli argini del Tevere da baraccopoli abusive ed al rispetto della legalità, e che venga,   con la massima urgenza ripristinato il ponte. L’interruzione del traffico veicolare sta creando forti disagi per un ampio quadrante della città, per il commercio di Marconi, Ostiense e Testaccio, oltre ad un picco di  inquinamento determinato dalle file interminabili di traffico che si crea  quotidianamente a causa dell’interruzione”.




Roma, paura per un incendio a Ponte dell’industria

Fiamme nella notte a Roma e tanta paura da parte dei residenti intorno a Ponte dell’Industria.

L’ incendio ha interessato principalmente una delle passerelle per il passaggio di cavi e condotte del gas, crollata parzialmente. I vigili del fuoco di Roma sono riusciti a domare le fiamme. Adesso il Ponte di ferro vicino al Gazometro si presenta carbonizzato. Un pugno nello stomaco per i romani. Non si conoscono ancora le cause del rovo.

Pesanti ripercussioni sul traffico cittadino

Potrebbe riaprire tra mesi il ponte dell’Industria a Roma, coinvolto dal maxi incendio della scorsa notte. E questo significherà pesanti ripercussioni sul traffico cittadino: la struttura infatti collega i due quartieri Marconi e Ostiense.

Sul ponte, chiuso al transito da ieri notte e presidiato dalla polizia locale, è in corso in questa fase una prima verifica statica da parte dei vigili del fuoco. Verranno eseguiti anche complessi accertamenti sulla staticità dei metalli. Alle verifiche seguiranno poi i lavori di riadeguamento degli impianti e il ripristino delle parti crollate, ovvero le gallerie dei servizi.

All’indomani dell’incendio che ha danneggiato il Ponte di Ferro in zona Ostiense, restano i vigili del fuoco e i vigili urbani a presidiare l’area, circondata da transenne. Alla spicciolata arrivano curiosi e abitanti della zona, increduli per quanto successo. Chi scatta foto col cellulare, chi dice di aver visto dalla finestra della propria abitazione il momento in cui un pezzo crollava nel Tevere. “Non ci posso credere – dice Marco, con le mani giunte sul viso – ci passo tutti i giorni, fa male vederlo così”. Un gruppo di maratoneti ferma la propria corsa: “Che spettacolo triste – dicono – Chissà se ritornerà ad essere percorribile”.  I vigili del fuoco sono riusciti a domare le fiamme e al momento non sembrano essere coinvolte persone.

Le fiamme, che poterebbero essere partite dalle baracche sotto il ponte, hanno coinvolto anche una condotta del gas. Alcune parti esterne sono crollate nel Tevere anche se la struttura comunque è restata in piedi.

La Capitaneria di Porto di Roma Fiumicino ha emesso un’ordinanza urgente con misure di interdizione alla navigazione e allo stazionamento di un tratto del Tevere all’altezza del cosiddetto ‘Ponte di ferro’.

La sindaca Virginia Raggi è stata sul posto. “Al momento quello che possiamo dire è che stringe il cuore vedere un pezzo di storia ridotto così – le sue parole -. Già domattina è stato convocato il comitato comunale per vedere i servizi, gas e luce. E poi bisogna vedere la stabilità strutturale. Dopo cercheremo di lavorare sulla riapertura della viabilità. Per ora l’importante è che non risultano persone ferite. Ci sono accertamenti in corso”.

“Sono stato tutta la notte a monitorare la situazione del Ponte di Ferro insieme ai vigili del fuoco. La prima preoccupazione adesso è quella di garantire le utenze a tutto il quadrante. E’ stato ferito un luogo simbolico della nostra città. Tra i primi compiti del sindaco che verrà eletto ci sarà quello di restaurare un bene come il Ponte dell’Industria, non solo per la struttura ingegneristica ma anche per quello che rappresenta a livello storico”. Lo ha detto il minisindaco dell’VIII municipio di Roma, Amedeo Ciaccheri.

“Abbiamo sentito uno scoppio, la puzza di gomma bruciata e di gas. Subito è andata via la luce e siamo scesi in strada”. A raccontarlo dei condomini di un palazzo di riva Ostiense a pochi metri dal ponte dell’Industria, a Roma conosciuto come il ponte di Ferro, danneggiato dal rogo della scorsa notte. “Si sono sentite anche delle grida di aiuto venire dagli accampamenti lungo il Tevere – racconta un altro – poi abbiamo visto le fiamme. Pian piano abbiamo visto il rogo crescere e avvolgere il ponte”.

Un portavoce Italgas informa che “dalle verifiche condotte già nelle prime ore della mattinata, le condotte del gas che corrono lungo il ponte di ferro all’Ostiense, prontamente isolate chiudendo le valvole a monte e a valle, non hanno subito danni dall’incendio né lo hanno alimentato. Il servizio di distribuzione del gas nella zona prosegue regolarmente e non ha subìto interruzioni. L’esiguità dei consumi di queste ore consente per il momento di poter fare a meno dell’apporto di gas proveniente dalle condotte chiuse”.

Benvenuti (EcoItaliaSolidale): ”Aspettiamo l’accertamento delle responsabilità, ma sono anni che chiediamo lo sgombero e la bonifica delle baraccopoli sulle rive del Tevere”

“Finalmente dopo tante iniziative e proteste una parte della  riva del Tevere all’altezza di Ponte Marconi è stata recentemente  bonificata, ci sono volute anche due interrogazioni parlamentari ai Ministri della Transazione Ecologica e dell’Interno da noi sollecitate,  ma le
baraccopoli sulle due rive del Tevere all’altezza di Ostiense e degli impianti di archeologia industriale compresi quelli sotto il Ponte dell’Industria sono rimaste. Lo storico ponte che caratterizza non solo l’area Ostiense, ma che collega Marconi agli altri quartieri
questa notte è andato a fuoco. Ora saranno gli inquirenti a stabilire le reali responsabilità, ma certamente quelle baracche non ci dovevano essere, come i fuochi che ogni giorno e notte caratterizzano la vita dei rifugi di fortuna non possono essere accesi.” E’ quanto dichiara in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale che da sempre si è battuto per riqualificare il Tevere e gli argini. “In attesa dell’accertamento  delle responsabilità, ci sono evidenti irresponsabilità di chi ha lasciato nel più totale abbandono le due rive, destra e sinistra dell’area Ostiense con evidenti pericoli e disagi per coloro che abitano  nei palazzi ai confini degli argini per l’inquinamento costante che debbono subire a causa di fuochi anche di sostanze tossiche che mettono in pericolo  gli stessi residenti
abusivi delle baracche. Ora -prosegue Benvenuti- assisteremo al consueto scarica barile sulle responsabilità, intanto -scampato il pericolo non essendoci state vittime o feriti- si dovranno subire forti disagi per la viabilità per un quadrante della città già ampiamente interessato dall’alta percentuale di traffico”.

Casarelli (Forza Italia): “Solo per puro caso non ci sono vittime ne feriti”

“Negli anni sono stati fatti molti esposti al comune di Roma precisamente alla sindaca Virginia Raggi sulle baraccopoli ma come al solito le urla di aiuto sono rimaste inascoltate. – Dichiara Gerardo Casarelli candidato consigliere Forza Italia all’VIII Municipio capitolino – Al momento dell’incendio – prosegue Casarelli – erano presenti bombole di gas nella baraccopoli solo per puro caso non ci sono vittime ne feriti era l’ora di punta della movida e secondo me si è sfiorata una seconda tragedia come il ponte Morandi e di tutto questo è responsabile il comune di Roma lasciando allo sbando 2 interi quadranti in difficoltà di spostamento quel ponte era uno snodo essenziale per i cittadini e ancora più per i mezzi di soccorso.”