Droga e spaccio a Roma: 36 arresti

ROMA – Proseguono i servizi di controllo straordinario ad “Alto Impatto” nella Capitale da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nel corso del piano di intervento approvato nell’ambito del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica del 15 novembre scorso, nei quartieri dove maggiore è presente lo spaccio di stupefacenti. Nel corso della settimana appena trascorsa 36 persone sono state arrestate dai Carabinieri. I militari hanno intercettato centinaia di dosi di droga, soprattutto cocaina e hashish, pronte per essere smerciate nelle varie piazze di spaccio della Capitale.

Tutti gli arresti sono stati eseguiti nel corso dei controlli straordinari, a cui hanno preso parte centinaia di Carabinieri, scattati al Quarticciolo, a Centocelle, alla Magliana, a Corviale, a Primavalle, a Tor Bella Monaca e a Ostia.

Nel fine settimana, inoltre, sono proseguiti anche i servizi di controllo nei luoghi della “movida”, in particolare nelle zone di San Lorenzo, Trastevere e Ponte Milvio, attività che i militari svolgono per garantire un sano divertimento ai frequentatori e tranquillità ai cittadini residenti.

Il bilancio conta 3360 persone e 2546 veicoli controllati, 6 persone denunciate a piede libero e altre 7 persone segnalate all’Ufficio Territoriale del Governo in qualità di assuntori di droghe, sorprese in possesso di modiche quantità di stupefacenti dichiarate per uso personale.

Non sono mancati i controlli agli esercizi commerciali: sono state 7 le attività ispezionate, in due di queste sono scattate le sanzioni per la violazione dell’ordinanza comunale per il mancato rispetto degli orari di accensione delle slot machine.




Roma, sgominata la piazza di spaccio di Tor Bella Monaca: in manette anche il fratello del boss Vincenzo Moccia

ROMA – A seguito di serrate e complesse indagini, dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Gruppo di Frascati stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 16 soggetti (di cui 2 donne e tre minori degli anni diciotto divenuti maggiorenni nel corso delle indagini), appartenenti a un’organizzazione criminale dedita al traffico illecito di sostanza stupefacente del tipo cocaina, nonché di detenzione illegale di armi comuni da sparo clandestine, radicata nella città di Roma con base operativa e logistica nel quartiere di Tor Bella Monaca.

Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca, traggono origine dalla denuncia presentata da un uomo, vittima di continue estorsioni da parte di un malvivente, prossimo congiunto del defunto “boss” di Tor Bella Monaca Vincenzo Moccia, detto “Vincenzino”, deceduto in carcere nel 2008.

Nonostante il forte stato di paura, la vittima trovava il coraggio di denunciare ai Carabinieri le continue richieste estorsive. I successivi approfondimenti investigativi, svolti sotto le direttive della locale Direzione Distrettuale Antimafia, facevano emergere che l’estorsore era anche parte integrante di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti, costituito da malviventi residenti in zona, alcuni dei quali legati da vincoli di parentela, operante nella piazza di spaccio di via dell’Archeologia – luogo comunemente denominato nel quartiere , “ferro di cavallo” – tristemente noto alla cronache giudiziarie in quanto divenuta nel tempo una vera e propria roccaforte dello spaccio di stupefacenti, in particolare “cocaina”, luogo nel quale nel corso degli anni numerosi sono stati gli arresti già operati dai Carabinieri in flagranza di reato.




ROMA, SPACCIO DROGA: 4 SPACCIATORI IN MANETTE, SEQUESTRATO OLTRE 1 KG DI MARIJUANA

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Redazione

Roma – Piante appese ad essiccare, semi, prodotti fertilizzanti per la crescita con annesse istruzioni per il dosaggio e una lampada alogena. E’ quanto trovato all’interno di appartamento di 38enne romano arrestato ieri pomeriggio.

E’ stato il primo dei 4 arresti effettuati nelle ultime 24 ore dalla Polizia di Stato nella capitale.

In questa circostanza ad intervenire, individuando l’uomo presso la sua abitazione, sono stati gli agenti del Reparto Volanti della Questura in collaborazione con personale del Commissariato San Paolo.

Ad insospettire i poliziotti un forte odore di marijuana provenire dal piano terra di uno stabile di via Portuense.

Ad aprire la porta d’ingresso B.G., 38enne romano.

L’uomo, sorpreso e subito nervoso, non ha potuto nascondere l’evidenza a causa del fortissimo odore provenire dalla camera da letto. I poliziotti hanno infatti trovato dentro l’armadio 6 piante di marijuana appese ad essiccare per un peso di 480 grammi, 12 barattoli contenenti altri 320 grammi della stessa sostanza; trovati in un cassetto anche 630 semi raccolti in alcuni involucri.

Accompagnato in Commissariato, l’uomo è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Individuata poi in zona Trieste un’altra abitazione utilizzata come “base” per lo spaccio; a seguito ad indagini gli investigatori del Commissariato Vescovio hanno notato nell’ultimo periodo un particolare via-vai da uno stabile di via Mascagni.

Dopo giorni di appostamenti, ieri pomeriggio è scattato il blitz.

Fermato all’ingresso dei box condominiali, un giovanissimo; 16 anni, romano, è stato sorpreso con un borsone al cui interno c’erano 6 barattoli di vetro pieni di marijuana, per un peso complessivo di 460 grammi.

A seguito degli accertamenti il minorenne è stato arrestato e accompagnato presso una casa famiglia della capitale.

Raggiunto invece, e bloccato dopo una breve fuga per le vie del Pigneto, un 23enne egiziano. Nell’occasione il giovane – in sella ad uno scooter – alla vista di una pattuglia della Polizia di Stato ha cambiato la sua direzione di marcia.

Cercando di eludere un eventuale controllo di Polizia ha abbandonato il motorino – risultato poi essere provento di furto – cercando di nascondersi tra alcune auto parcheggiate in via l’Aquila.

Identificato per B.N, l’egiziano è stato trovato in possesso di 35 grammi di marijuana. A suo carico c’era peraltro un divieto di dimora nel Comune di Roma proprio per un precedenti di spaccio di droga.

Per lui, oltre l’arresto per spaccio di sostanze stupefacenti, è scattato un Fermo per ricettazione e non ottemperanza ad un obbligo imposto dall’Autorità Giudiziaria.

L’ultimo arresto è stato effettuato nei confronti di un 20enne romano trovato in possesso di alcune dosi – sempre di marijuana – in via Marchisio, a Torre Maura.

Il giovane è stato sorpreso proprio nell’atto di vendere la droga.

Anche R.A, queste le sue iniziali, dopo gli accertamenti di rito negli uffici di Polizia, è stato arrestato.




ROMA, FINANZIERI IN AZIONE: MALAVITA E SPACCIO DI DROGA NELLA CAPITALE

Redazione

Roma – I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma sono impegnati nell’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 7 soggetti, alcuni dei quali collegati al noto M. S. e alla sua organizzazione malavitosa, nell’ambito di un’indagine sul traffico e lo spaccio di droga nella Capitale. Nel complesso delle investigazioni sono stati sequestrati anche 500 Kg. di hashish, che avrebbero fruttato sul mercato al consumo circa 5.000.000 di euro.

Gli arresti sono stati disposti dal G.I.P. del Tribunale di Roma all’esito delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura capitolina e svolte dagli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma delle Fiamme Gialle. Indagini che hanno consentito di far luce su un lucroso traffico di droga lungo il collaudato asse criminale Spagna-Italia.

Nel dettaglio, dopo mesi di intercettazioni telefoniche e complicati pedinamenti, in particolare nella zona sud della Capitale (quartiere La Rustica e comuni di Rocca Priora e Grottaferrata), i finanzieri del G.I.C.O. hanno accertato l’esistenza di due agguerriti “gruppi” criminali, facenti capo, rispettivamente, a D. P. e al noto P. F..

Il P. F., in particolare è conosciutissimo nella Capitale per il suo ruolo incontrastato di leader degli ultras della tifoseria laziale ed è più volte assurto agli onori della cronaca giudiziaria locale: dal recente processo connesso alla scalata all’A.S. Lazio agli innumerevoli episodi di violenza negli stadi.

Per quanto di più stretto interesse, tra il 1991 ed il 1992, S. M., proprio attraverso P. F. e il fratello S. G., stringeva accordi con il un clan all’epoca egemone nell’area di San Giorgio a Cremano (NA), ma con interessi nella Capitale, finalizzati all’approvvigionamento di eroina dalla Turchia, via Germania, e di hashish dalla Spagna.

Nell’ambito delle più recenti investigazioni, culminate nell’odierna operazione, è stato invece appurato come il P. F., unitamente a G. E. e C. S., quest’ultimo oggi arrestato, avesse organizzato e promosso l’importazione in Italia, dalla Spagna, via mare, per il tramite del corriere di droga di origine inglese HALL Mark, di ben 185 Kg. circa di hashish, sottoposti a sequestro, a Civitavecchia, lo scorso 10 dicembre 2011.

Dopo soli 10 giorni dal predetto sequestro, e precisamente il 20 dicembre 2011, a Rocca Priora (RM), i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma hanno individuato anche il magazzino di stoccaggio dello stupefacente, sottoponendo a sequestro ulteriori Kg. 295 di hashish e tratto in arresto, in flagranza di reato, G. E., unitamente a I. M. e al più conosciuto napoletano D.S. G..

“Mo te dico chi sono io!! Lo conosci D. S. G.?? R. P.?? U.?? Quelli lì, io stò con questi qua, diglielo!!! Vaglielo a dire!!”: così parlava G. E., nel corso di un colloquio ambientale intercettato, al fine di far comprendere a terzi la propria caratura criminale, sottolineando come il medesimo “appartenesse” al nominato D. S. G. e a P. R., recentemente tratti in arresto, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, dai Carabinieri del locale Reparto Operativo-Nucleo Investigativo, unitamente proprio a S. M., per l’omicidio di C. G..

Al pari del P., anche il D. P. è risultato a capo di un autonomo e strutturato sistema criminale, dedito alla sistematica importazione di hashish e cocaina dalla Spagna.

Nel dettaglio, il D. P., unitamente a G. R., calabrese di origine ma romano d’adozione, e al romano S. S., organizzava e finanziava il viaggio dall’Italia alla penisola iberica del corriere rumeno B. F. V., tratto in arresto a Roma il decorso marzo 2012 perché trovato in possesso di Kg. 8 di hashish, in ovuli, abilmente occultati all’interno del serbatoio di un’autovettura.

Nell’occasione, le fasi operative del trasporto venivano curate da M. L. e T. P..