Roma, Tor Vergata: in manette “vedova bianca” evasa dai domiciliari per spacciare cocaina

ROMA – Doveva essere in casa agli arresti domiciliari per precedenti reati ma, non curante dei suoi obblighi, è uscita dalla sua abitazione per spacciare dosi di cocaina. Una 54enne romana, vedova, senza occupazione e già nota alle forze dell’ordine, è stata arrestata, nuovamente, dai Carabinieri della Stazione Roma Tor Vergata.

È accaduto la scorsa sera in via Carminati, a Tor Vergata, dove i Carabinieri, a conclusione di un servizio di osservazione nel corso di un’attività antidroga, hanno sorpreso la donna che, uscendo dalla propria abitazione senza motivo, dove doveva permanere agli arresti domiciliari, ha incontrato un 43enne romano in strada per cedergli alcune dosi di cocaina.

I Carabinieri sono immediatamente intervenuti bloccando la pusher e sequestrando il denaro contante e un involucro contenente la droga. Identificato anche l’acquirente che sarà segnalato all’Ufficio Territoriale del Governo di Roma, quale assuntore.

La successiva perquisizione a casa della donna ha permesso ai Carabinieri della Stazione Roma Tor Vergata di rinvenire e sequestrare altre dosi di droga – tra cocaina e hashish – oltre a 415 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita.

L’arrestata è stata portata in caserma e trattenuta nelle camere di sicurezza, in attesa del rito direttissimo.




Roma, Tor Vergata: a passeggio con la droga in tasca

ROMA – Ieri pomeriggio, nel corso di un servizio di controllo del territorio nel quartiere di Tor Vergata, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un 47enne romano con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ed è stato anche denunciato per violazione dei provvedimenti emesse dall’Autorità (art. 650 C.P.).

I Carabinieri hanno notato l’uomo, già conosciuto per i suoi precedenti, passeggiare in strada e lo hanno fermato per un controllo. Il 47enne, oltre a non aver giustificato la sua presenza in strada in violazione al D.P.C.M., è stato trovato in possesso di 48 g di hashish e 3 dosi di cocaina. Unitamente alla droga rinvenuta, i Carabinieri hanno sequestrato anche circa 100 euro, ritenuti provento dell’attività illecita.

Al termine delle formalità, in attesa del processo, l’arrestato è stato scarcerato data l’emergenza sanitaria Covid-19, come disposto dall’ Autorità Giudiziaria.




Roma, Tor Bella Monaca e Tor Vergata: in manette 6 persone

ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Frascati hanno arrestato 6 persone e sequestrato decine di dosi di cocaina nel quartiere capitolino di Tor Bella Monaca.

In manette 3 pusher – un 30enne di Napoli, già sottoposto all’avviso orale, un 40enne romano, già sottoposto all’obbligo di presentazione alla PG, e un 20enne romano, con precedenti – colti in flagranza mentre cedevano dosi di droga ad alcuni giovani all’interno dei giardinetti comunali tra via Giacinto Camassei e vicolo di Torre Angela Vecchia, nei pressi di un istituto scolastico. Fermati e perquisiti, sono stati trovati in possesso di 36 dosi di cocaina e diverse centinaia di euro in contanti, provento dello spaccio.

Sempre a Tor Bella Monaca, transitando in viale dell’Archeologia, i Carabinieri hanno notato un 34enne, originario della provincia di Ragusa, già noto alle forze dell’ordine, aggirarsi con fare sospetto nei pressi di una nota piazza di spaccio. Fermato per un controllo, è stato trovato in possesso di 20 dosi di cocaina e di 220 euro.

 

In via Braque, a Tor Vergata, i Carabinieri hanno arrestato un 20enne romano, sorpreso in strada nonostante fosse sottoposto al regime degli arresti domiciliari nella sua abitazione, poco distante. Ieri sera, infine, i Carabinieri sono intervenuti in via Simeone Ghini, dove, a seguito di richiesta giunta al 112, veniva segnalata un’animata lite condominiale. Appena giunti sul posto, i Carabinieri sono stati presi di mira da un 44enne romano, operatore socio-sanitario con precedenti, che prima inveiva contro di loro, poi li aggrediva colpendoli con calci e pugni. Bloccato e ammanettato, dovrà rispondere di resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale, oltre che di lesioni, per le lievi ferite provocate ai militari e refertate al pronto soccorso dell’ospedale Tor Vergata.

Gli arrestati sono stati portati e trattenuti in caserma, in attesa del rito direttissimo.




ROMA TOR VERGATA: SIGILLI ALLA MANIFESTAZIONE "ROMA CAPITAL SUMMER"

Redazione

Roma – Sono scattati ieri i sigilli alla manifestazione estiva "Roma Capital Summer" nei pressi di piazzale Giovanni Paolo II in zona Tor Vergata. A operare il gruppo Spe della polizia locale di Roma capitale guidati dal comandate Antonio Di Maggio. A quanto si è appreso, i vigili, che stavano svolgendo altri controlli, hanno riscontrato gravi irregolarità: violazione normative di sicurezza, mancanza di estintori e scivoli, presenza di una pista go kart non autorizzata. Sul posto sono intervenuti 60 agenti con 15 automezzi. Sequestrata quindi una vasta area che racchiudeva i 140 stand dell'evento. “Dagli accertamenti fatti fino a questo momento, alcune date degli atti amministrativi fatti dal VI Municipio non tornano – commenta Alfonso Sabella, assessore alla Legalità di Roma Capitale – Il nostro sospetto è che in qualche modo quest’area sia stata occupata prima che venissero formalizzate le dovute procedure, tra l’altro con un bando di gara che è tuttora in corso”. "Qualche settimana fa abbiamo verificato che c’era qualcosa che non tornava – ha spiegato Sabella – e perciò abbiamo avviato l’indagine con la Polizia locale di Roma Capitale. Abbiamo acquisito gli atti amministrativi e dopo aver effettuato delle verifiche sul posto, ieri è arrivata la determinazione di procedere al sequestro dell’area perché c’erano una serie di irregolarità. Abbiamo già informato la magistratura e ora completeremo il lavoro e lo porteremo all’attenzione dell’autorità giudiziaria. Ringrazio gli uomini della Polizia locale di Roma Capitale coordinati dal comandante Antonio Di Maggio che da alcune settimane sono impegnati in questa operazione: non solo per la tempestività d’intervento, ma soprattutto per la professionalità che hanno dimostrato”. In merito ad eventuali illeciti penali, Sabella ha sottolineato: “Questa amministrazione si è dotata di strumenti in grado di accertare tempestivamente le irregolarità che ci sono. Se poi ci sono aspetti penali lo deciderà la procura della Repubblica. Noi faremo tutto il necessario per evitare che possibili irregolarità vengano commesse. Roma è cambiata: andiamo avanti chiunque sia il responsabile degli illeciti: non ci interessa se sia di destra, sinistra o centro”. Mentre il presidente del Municipio VI, Marco Scipioni commenta: “A noi non ci hanno avvisato di nulla, né a me né al rettore che è proprietario dell'area, non ci è arrivata una riga su presunte irregolarità”. Scipioni, che si sta recando “in Campidoglio da Sabella”, spiega: “A noi le uniche segnalazioni arrivate sono quelle per possibili schiamazzi relativi all'evento, di cui io mi sono fatto carico, mandando all'Arpa giorni fa dovute segnalazioni per i controlli di rito”. Quanto accaduto oggi “l'ho appreso dai giornali stamattina”. “Tra l'altro quello è un sito dove noi non diamo una lira a nessuno e chi ci va non paga una lira”, aggiunge, ricordando che “l'anno scorso ci sono stati 25.000 accessi in quel sito, con grande soddisfazione mia e del rettore senza pagare una lira e tirare fuori una lira”.




ROMA, TOR VERGATA: LA VELA DELLA VERGOGNA NON LASCIA E… RADDOPPIA

di Maurizio Costa

Roma – Santiago Calatrava è intervenuto ad un convegno riguardante le grandi opere incompiute. Tra queste, la Città dello Sport di Tor Vergata è una delle più importanti: costata 200 milioni di euro, la struttura è abbandonata a se stessa e servirebbero almeno altri 200 milioni per terminarla.
Secondo l’architetto spagnolo, “l’opera va completata e dovrà essere costruita anche la seconda vela, perché il progetto originario la prevedeva”.

Inoltre, l’archistar afferma che si rivolgerà solamente all’Università di Tor Vergata, che possiede materialmente i terreni sui quali è stata costruita la vela. Santiago Calatrava dichiara che il progetto andrebbe finanziato anche dall’Ateneo, che dovrebbe stanziare dei soldi per rendere questa struttura fruibile in qualche modo anche agli studenti universitari. Il resto del costo delle vele potrebbe essere coperto da investitori privati, che fino ad ora si sono tirati tutti indietro. La Città dello Sport è una scommessa troppo rischiosa per attirare aziende volenterose a guadagnare qualcosa.

“In 30 anni – continua l’architetto spagnolo – non è mai successo che una mia opera, una volta iniziata, non sia stata conclusa”. Questo è vero, ma Santiago Calatrava dovrebbe capire che il costo per la costruzione delle vele è lievitato da 60 milioni iniziali a ben 600 milioni. Un prezzo troppo alto, che non poteva essere affrontato dal comune di Roma.

La Città dello Sport potrebbe diventare una struttura funzionale per l’Università di Tor Vergata. Il Rettore dell’Ateneo, Giuseppe Novelli, ha affermato che “quella di Roma Olimpica 2024 potrebbe essere una buona idea per completare l’opera”, che comunque potrà diventare anche qualcosa di diverso da un palazzetto dello sport. Si pensa ad un giardino botanico o ad alcune aule universitarie.

Novelli, infine, afferma che “l’opera sarà portata a termine e finché ci sarò io non sarà mai un centro commerciale o una discoteca, ma rimarrà legata all’università”.

Parole molto importanti che ricalcano l’andamento della vicenda negli ultimi anni. Il tavolo tecnico deve essere attivato da mesi e nessuno ancora lo ha messo in opera.

La nostra inchiesta continuerà e la candidatura alle Olimpiadi di Roma risulta essere una buona occasione, ma altri soldi verranno spesi oltre a quelli già buttati all’aria.

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ROMA, UNIVERSITÀ TOR VERGATA: AULE DISSESTATE E SERVIZI INEFFICIENTI

di Maurizio Costa

Roma – Le condizioni dell’Università di Roma Tor Vergata peggiorano ogni giorno di più e i disagi per gli studenti, che pagano tasse elevatissime, non fanno che aumentare. La denuncia parte dal collettivo Lavori in Corso, che fa partire un campagna di informazione per annunciare uno sciopero sociale, indetto per il 14 novembre. I motivi sono tanti e soprattutto ogni anno si aggiungono problemi che l’anno prima ancora non si erano ancora presentati.

“Buona parte della didattica è garantita grazie al lavoro (molto spesso non retribuito) di ricercatori, dottorandi e docenti non ordinari, in attesa di un contratto che potrebbe non arrivare mai – si legge dal volantino del collettivo – perché il governo prevede il blocco degli stipendi fino al 2018 e la diminuzione dei fondi destinati alla ricerca”.

Fare carriera all’interno dell’università è sempre più difficile e porta ad iter estenuanti e, alla fine, alla decisione sempre più comune, quella di emigrare all’estero.

Le tasse non fanno che aumentare, mentre “il FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) per le università viene ancora una volta tagliato di netto per un valore di 34 milioni di euro” affermano dal collettivo Lavori in Corso. I fondi per le università diminuiscono e, perciò, diminuisce la qualità del servizio offerto agli studenti.

Le aule sono spesso prive di posti a sedere, divelti o semplicemente usurati dal tempo. Gli studenti devono trovare un posto a sedere per terra, arrivando addirittura ad ascoltare le lezioni dall’esterno dell’aula. Tra l’altro, anche i tavoli su cui ci si poggia per scrivere sono rotti e inesistenti in alcune aule e gli studenti sono obbligati a scrivere poggiandosi sulle proprie gambe. Quanto costerà mai una sedia di legno (compensato) o un tavolo sempre di legno (sempre compensato)?

Le borse di studio, sebbene siano stati pagati molti arretrati degli anni passati, continuano a dare problemi. “La determinazione della figura dell’“idoneo non vincitore” – dichiara il collettivo – è vergognosa perché non si danno soldi né alloggi universitari alle persone che ne avrebbero il diritto”.

Dovremmo prendere come esempio il modello della Germania: università gratis (per tutti) e il pagamento semestrale da parte degli studenti di una tassa dei servizi (intorno ai 300 euro) che però dà ai ragazzi la possibilità di usare mezzi gratis per tutta la regione, palestra gratuita, teatro e cinema. Un modello che permette di vivere più serenamente la carriera universitaria e quindi la nascita di dottori sempre più competenti.




ROMA, VELA DELLA VERGOGNA DI TOR VERGATA: L'OPERA DIVENTA UNO SPAZIO PUBBLICITARIO

di Maurizio Costa

Roma – L'inchiesta de "L'Osservatore d'Italia" ha portato alla luce la vergogna della Vela di Tor Vergata, un impianto maestoso che avrebbe dovuto ospitare i Mondiali di Nuoto del 2009 ma che non è mai stato completato. Sono già stati spesi 200 milioni di euro per costruire questo enorme palazzetto dello sport e la situazione rimane ferma ormai da molti anni.

Le parole al miele dell'Assessore allo Sport del Comune di Roma, Luca Pancalli, e dell'architetto Santiago Calatrava, non sono bastate. Si è pensato di razionalizzare l'opera per creare dei giardini hi-tech oppure di progettare uno spazio polifunzionale adibito ad auditorium e utile anche all'Università di Tor Vergata, ma la situazione è ancora in stallo.

Purtroppo per terminare l'opera servirebbero almeno altri 100 milioni di euro ma il problema vero è che non ci sono i fondi e gli investitori stranieri non si presentano per paura di immischiarsi in un lavoro più grande di loro. "C'è qualcosa che si muove" aveva dichiarato l'Assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo, ma l'unica cosa che sembra muoversi all'interno di questa cattedrale nel deserto sono gli uccelli che ormai ci abitano da parecchi anni.

Il futuro è molto scuro e, come se non bastasse, la grande "Vela della Vergogna" è diventata anche un manifesto pubblicitario.
La dignità di quest'opera, se ancora ce ne fosse un po', è stata letteralmente gettata alle ortiche; infatti, sopra la grande volta dell'ex stadio di nuoto, primeggia un enorme striscione con scritto "Cimolai", la grande azienda di Pordenone che ha fornito i materiali per costruire la vela d'acciaio. Fare pubblicità così spudoratamente ad un'azienda che non ha neanche terminato il lavoro è un fatto incredibile. La grande ditta friulana è molto famosa in tutto il mondo e, visitando il sito della Cimolai, possiamo notare le opere più importanti da loro costruite: vari stadi per Olimpiadi e per i Mondiali di calcio in Brasile e ad Atene, intere città dello sport in Qatar, la Cavalcaferrovia Ostiense a Roma, e molti progetti da completare, come le paratoie del Canale di Panama e un edificio nel World Trade Center a New York.

Una ditta così importante non avrebbe problemi a farsi pubblicità in maniera più ortodossa; la Cimolai, invece, usa un'opera incompiuta (costata milioni di euro di soldi pubblici) per esporre il proprio marchio. Non ci fanno neanche mancare la ciliegina sulla torta: sempre sul sito dell'azienda friulana non compare il progetto della Vela di Tor Vergata, né tra le opere compiute, né tra quelle in corso.

Probabilmente la Cimolai, famosa in tutto il mondo, non vuole fare brutta figura e non pubblica le foto dell'imponente e inutile costruzione romana. Una situazione sempre più paradossale ma che continueremo a seguire finché non si giungerà al termine della vicenda.

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ROMA, TOR VERGATA: INSEGUIMENTO DA FILM. SALE SU FURGONE RUBATO, SPERONA I CARABINIERI E POI SALTA VIA PER SCAPPARE A PIEDI

Redazione

Roma – La scorsa notte, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Frascati sono stati protagonisti di uno straordinario inseguimento, finito con l’arresto di un 42enne, cittadino romeno, degno dei miglior film d’azione. A via Francesco Antolisei, in zona Tor Vergata, i Carabinieri stavano effettuando un servizio di pattuglia notturno al fine di contrastare ogni forma di criminalità, in particolar modo furti e rapine, quando, da lontano, hanno notato un camion, risultato poi rubato, giungere a velocità sostenuta. I militari decidono di intimargli l’alt ma il 42enne, che era alla guida, lo ignora proseguendo ad alta velocità. Ne è nato un inseguimento: la pattuglia raggiunge il veicolo in fuga che improvvisamente sperona i Carabinieri tentando di mandarli più volte fuori strada. Il rocambolesco inseguimento prosegue per diversi chilometri fino a quando il malvivente, con un’altra mossa improvvisa, perché vistosi ormai braccato dai Carabinieri, salta fuori dal veicolo ancora in movimento, lasciandolo sbattere contro un muro, mentre lui prosegue la fuga a piedi. I militari continuano ad inseguirlo a piedi e finalmente lo bloccano. Il camion, che era stato rubato ad un autotrasportatore e trasportava 3 grosse cisterne e 2 pompe di pescaggio elettriche, è stato restituito al proprietario. Il 42enne, già conosciuto alle forze dell’ordine, è stato quindi arrestato con l’accusa di furto, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. 




ROMA, ATAC: SETTE EROI, SETTE STORIE

Redazione

Roma – Altri sette dipendenti Atac sono stati premiati oggi dai vertici aziendali, nella sede centrale di via Prenestina, per aver compiuto azioni esemplari sul posto di lavoro. Ecco le storie che li hanno visti protagonisti nelle scorse settimane.

 

Marco D. P., addetto ai varchi presso la stazione metro di Ponte Mammolo, notava comportamenti anomali da parte di una persona. L’intuito del dipendente Atac, unitamente alla collaborazione con la guardia particolare giurata presente sul posto, e la sua prontezza nel fare la segnalazione alle Forze dell’Ordine, hanno permesso a queste ultime di procedere all’arresto dell’uomo sospetto.

 

Giovan Battista M. L'autista di autobus, della rimessa Atac di Magliana, era fermo al capolinea del 908 in via Grondona quando ha notato che un uomo si era cosparso di liquido infiammabile, per poi darsi fuoco. Intervenuto immediatamente utilizzando l'estintore della vettura, l’autista è riuscito a spegnere le fiamme e a chiamare i soccorsi. Sul posto è quindi intervenuta l'ambulanza del 118 che ha trasportato l'uomo al policlinico Gemelli.

 

Fabio F.  è l’autista Atac della rimessa Tor Vergata che, con tempestivo intervento, ha evitato ulteriori danni a seguito di un incendio a bordo. Mentre era in servizio, l’autista veniva avvisato da un passeggero che all'interno della vettura vi era del fumo e delle piccole fiamme. Prontamente, l’autista usava l'estintore a polvere secca in dotazione sulla vettura, con il quale riusciva a spegnere l’incendio, evitando danni più gravi ai passeggeri e allo stesso autobus.

 

Giuliano F. e Valentino T. sono i due dipendenti Atac che, all’interno della rimessa autobus di Magliana, hanno sorpreso due malfattori e li hanno messi in fuga, recuperando circa 10 chili di rame appena trafugato dai cablaggi delle vetture in sosta sul piazzale.

 

Irene C. è l’assistente alla clientela di Atac che ha supportato e soccorso una passeggera durante un improvviso e grave malore verificatosi mentre era in attesa della metropolitana alla stazione Termini.

 

Claudio E. è l’autista che, con solerzia e tempestività, è riuscito a recuperare le scarpe da gara di un atleta del Golden Gala, distrattamente dimenticate a bordo dell’autobus messo a disposizione da Atac per l’evento. L’atleta, che ha personalmente voluto ringraziare l’autista, ha poi indossato le scarpe appena ritrovate e ha vinto la competizione dei 400 m