RomaTPL, 1000 lavoratori di nuovo senza stipendio. E non solo…

ROMA – L’anno nuovo si apre con la drammatica, e sfiancante, vertenza della Roma TPL, il vettore privato che per conto del Campidoglio gestisce il 30% delle linee di superficie, in forte ritardo col pagamento delle retribuzioni di dicembre. All’incirca 1000 dipendenti in attesa, tra conducenti e amministrativi, che, a differenza dei colleghi delle consorziate delle gruppo, dovrebbero essere remunerati entro la fine di ogni mese. Almeno stando al Contratto Nazionale.
Il
Capodanno è passato da un pezzo e, archiviata la querelle
Atac, riguardo la programmazione del
servizio nei giorni festivi, sul panorama trasportistico romano si riaffaccia,
puntualmente, il trattamento riservato agli autisti della società a capitale
interamente privato. Che, secondo le indiscrezioni, avrebbe incassato da parte
del Comune circa 9milioni di euro e, successivamente, ulteriori 4milioni, come
anticipo delle prestazioni, risorse che sarebbero stati destinati per gli emolumenti
di novembre e tredicesime. “Entrambe le abbiamo ricevute regolarmente”, spiega
un autista. E dicembre? “Ancora non pervenuto”, aggiunge “pare che RomaTPL
abbia chiesto un altro anticipo e che il Campidoglio glielo abbia rifiutato”.
Sono solo voci che si rincorrono, sia chiaro, nulla di comprovato, l’unica certezza, nel mare di chiacchiere e promesse da marinaio, sono i conto correnti rimasti vuoti e la dignità di ogni singolo lavoratore (di nuovo) calpestata. “Assisteremo all’abituale tira e molla tra Comune e la Società”, si sfoga il conducente, “ai medesimi e rispettivi rinfacci. E come in una partita a tennis, noi saremo gli spettatori, inermi, ai margini del campo, nell’attesa che il duello a distanza finisca presto, per poter vedere il corrispettivo, il minimo sindacale, ai nostri sacrifici lasciati soprattutto lungo le strade della periferia, dove dobbiamo anche digerire i contini rimbrotti degli utenti per il servizio pessimo che offriamo”. Cioè? “La società taglia, secondo noi in maniera arbitraria, le corse. E sono numerose quelle soppresse: il Campidoglio applica sì le penali ma il problema rimane. In strada ci siamo noi, e non aggiungo altro”.

Che la
situazione sia alquanto disastrosa lo testimoniano le note accorate inviate
dalle Organizzazioni Sindacali all’attenzione della Società. “La scrivente”,
scriveva la Faisa-Cisal lo scorso 17
ottobre, “deve constatare che a tutt’oggi lo stato manutentivo del parco
autobus non ha riportato alcuna miglioria a tutela del servizio stesso, dei
lavoratori e dell’utenza. L’irresponsabilità dei vertici aziendali nell’affrontare
con serietà una tematica così delicate porta ad un ulteriore aggravio delle
condizioni del parco vetture”. “In tema di manutenzione del parco macchine”, incalzava,
inoltre, SLM-Fast Confsal Lazio agli
inizi di dicembre, “la Scrivente pone l’attenzione sulle condizioni di alcune
vetture all’interno del deposito di Valleranello.
Risulterebbe infatti che, a fronte di segnalazioni effettuate dal personale
viaggiante, alcune anomalie si ripetano sistematicamente, rischiando di mettere
a repentaglio l’incolumità dei passeggeri nonché degli stessi operatori in
servizio. Ciò aggravato dal clima di crescente vessazione a causa dell’utilizzo
improprio della disciplina che vede il lavoratore, laddove si prenda la
decisione di interrompere il servizio per i motivi sopra esposti, soggetto a
contestazioni o nel peggiore dei casi con l’elevazione di provvedimenti
sospensivi”.
E
questo a pochi mesi dall’apertura – forse in luglio – delle buste relative alla
gara d’appalto, indetta dall’Amministrazione, per l’affidamento di 30milioni di
chilometri delle linee periferiche, suddivisa in due lotti (Roma Ovest e Roma
Est): base dell’asta 987.953.580 euro per 8 anni non rinnovabili. Ripartizione
che “potrebbe sembrare una cosa ininfluente o comunque indolore sia per chi usa
i mezzi sia per chi ci lavora sopra”, scrive il profilo Twitter Working@RomaTPL su Odissea
Quotidiana, “in realtà questa decisione denota ancora una volta, casomai ce
ne fosse bisogno, quanta poca attenzione venga messa da questa Giunta alle
istanze sociali di cui a parole i 5S sono portatori ma che poi nei fatti, anche
e soprattutto a livello nazionale, disattendono appena possono”.
Gara sulla quale avrebbero posato gli occhi società di un certo calibro, come il gruppo francese Ratp Dev Italia, a un passo dallo sfilare all’azienda capitolina la gestione della ferrovia Roma-Lido, o di Busitalia del gruppo Ferrovie dello Stato, tanto per citarne alcune; e che si è intrecciata con le logiche – e gli interessi – del concordato preventivo di Atac, approvato dal Tribunale Fallimentare di Roma. Sul quale sono stati chiamati a esprimersi i creditori: tra questi figurano anche il Consorzio di Imprese RomaTPL e il Gruppo FS. Fatto che nell’insieme, in una visione complessiva della situazione, potrebbe riservare sorprese, nel bando come nello stesso concordato. Attendere per credere (?).
David Nicodemi