ROMA, VIA FLAMINIA: BARACCOPOLI SOTTO I PONTI

di Silvio Rossi

Roma – La presenza di baraccati che si accampano sotto i ponti realizzati in concomitanza con le uscite della via Flaminia, nel tratto compreso tra i Due Ponti e il Raccordo Anulare è un fenomeno che, con alti e bassi, è presente da almeno una decina di anni.

Periodicamente operazioni di bonifica effettuate con grande copertura mediatica sistemano temporaneamente la situazione, ma non risolvono definitivamente il problema, poiché poche settimane dopo il passaggio delle ruspe ecco di nuovo spuntare baracche e panni stesi.

L’ubicazione di questi insediamenti è spesso proprio ai margini della consolare, nel piccolo tratto di terra compreso tra la strada e la ferrovia Roma Viterbo, in un punto pericoloso e carente di qualsiasi servizio, determinando condizioni igienico sanitarie indegne di un paese civile.

Basta percorrere la Flaminia nei pressi del deposito Atac di Grottarossa, oppure prendere il trenino urbano che costeggia la strada, si possono vedere diverse costruzioni precarie, con tanto di panni stesi, fuochi e segni evidenti di una presenza umana non sporadica.  Stesso discorso nei pressi della stazione La Celsa, poco fuori il Raccordo Anulare, in un’area questa soggetta al rischio allagamenti nel caso di aumento della portata del Tevere.

Tutti i residenti dei quartieri Labaro e Prima Porta, o i pendolari che entrano nella capitale percorrendo la Flaminia o usufruendo del servizio ferroviario urbano notano quotidianamente il gran numero di persone che vivono in queste condizioni, possibile che gli unici a non notare queste presenze siano coloro che sono deputati al controllo del territorio?

Deve per forza essere presentata la denuncia di un cittadino o un servizio giornalistico per accorgersi di ciò che vedono tutti?