RONALDO SUL TETTO D'EUROPA, PORTOGALLO CAMPIONE

di Marco Martone

Ha vinto il Portogallo ed è giusto così. Perché se è vero che la Francia ha giocato meglio, ed ha avuto le occasioni migliori per andare in rete, altrettanto vero è che i portoghesi sono stati costretti a giocare l’intera gara senza il proprio giocatore più forte e rappresentativo, quel Cristiano Ronaldo messo fuori causa da un proditorio e antisportivo fallo di Payet, dopo pochi minuti di gioco. La nazionale che mai aveva vinto un trofeo internazionale, ha sbaragliato il campo vincendo contro tutti i pronostici una delle edizioni meno spettacolari del torneo continentale, dove in fin dei conti si è visto poco spettacolo e ancor meno giocate da campione. Un torneo che in fondo, con un pizzico di fortuna e di coraggio in più, avrebbe potuto vincere anche l’Italia, uscita soltanto ai rigori nel quarto di finale contro la Germania.
La finale di Parigi, giocata in uno stadio gremito da oltre 70mila spettatori, è stata decisa da una rete è arrivata nel secondo tempo supplementare, a opera di Eder, subentrato a gara in corso e autore di un gol strepitoso, con un tiro dalla distanza che non ha lasciato scampo al portiere avversario. La partita era cominciata nel peggiore dei modi per il Portogallo, dopo l’entrataccia di Payet su Cristiano che ha messo fuori causa il campione del Real Madrid. Un colpo sul ginocchio, clamorosamente non punito dall’arbitro, che ha messo ko il più rappresentativo dei giocatori portoghesi in campo. Ronaldo si è accasciato due volte e per due volte è stato costretto a uscire dal terreno di gioco. Al 24esimo la resa tra le lacrime e l’uscita in barella.
Fino a quel momento la partita aveva detto poco, con la Francia che ha sfiorato il gol in una sola occasione, con Griezmann. Nella ripresa il primo sussulto arriva al 22esimo con un colpo di testa del solito Griezmann, che sfiora la traversa. Alla mezz’ora un’altra grande parata di Rui Patricio, migliore in campo, che chiude la strada del gol a Giroud, lanciato a rete da Coman. Qualche minuto dopo è il portiere francese Lloris, a dover fare gli straordinari su un tiro cross dalla destra che stava infilandosi sotto la traversa. Poi il clamoroso palo di Gignac a una manciata di secondi dalla fine. Nei supplementari è il Portogallo a colpire una traversa, direttamente su punizione, prima del gran gol di Eder che batte Lloris con un gran tiro da 25 metri e regala a un intero paese un sogno tutto da vivere.




RONALDO LASCIA IRINA: "DOPO CINQUE ANNI IL NOSTRO RAPPORTO SI E' CHIUSO"

Redazione

Cristiano Ronaldo passa dall'amore al pallone senza difficoltà. Il Pallone d'Oro ammette e ufficializza la rottura della relazione con Irina Shayk, 29enne modella russa, spiegando: "dopo 5 anni il nostro rapporto si e' chiuso, crediamo che sia il momento giusto per fare questo passo. Auguro a Irina ogni felicita'". Secondo la stampa spagnola il fuoriclasse portoghese avrebbe gia' una nuova fiamma, una giornalista della tv ufficiale del Real Madrid.
  Vita privata a parte, CR7 ha parlato anche della sua carriera in un'intervista concessa a France Football, confermando che cerca sempre la perfezione negli allenamenti e anche nell'alimentazione: "se riesco a giocare 60 partite a stagione e' perche' curo ogni aspetto, dal sonno all'alimentazione". ( Senza dimenticare gli allenamenti. A 29 anni e nonostante i tanti trofei vinti, compresi i tre Palloni d'Oro, il portoghese assicura che puo' e deve ancora migliorare: "sto lavorando sul mio sinistro, sulle accelerazioni e sui calci piazzati. Bisogna avere l'umilta' di capire che senza il lavoro quotidiano non si ha successo", ha spiegato, parlando anche dei due finalisti battuti nella corsa all'ultimo Pallone d'Oro, Messi e Neuer.
  "Anche loro sarebbero stati degli ottimi vincitori – ammette CR7 – Neuer ha disputato una stagione fantastica, Messi dopo qualche difficolta' avuta a inizio anno ha fatto bene giocando un ottimo Mondiale. Potevamo vincere tutti e tre, ma credo che il mio successo sia giustificato perche' ho disputato un'ottima stagione". Ronaldo ammette che il suo rivale Messi "puo' essere una motivazione ulteriore per me. Lui ha vinto quattro volte il Pallone d'Oro, io tre. Lui, cosi' come altri giocatori di grande livello, mi porta a lavorare sempre di piu' per cercare di esperimermi al massimo e di essere il numero 1. Sono sicuro che anche io rappresenti uno stimolo per lui e tutto questo e' un bene per il mondo del calcio". Dal portoghese grandi elogi per tutto il Real. "Io leader dello spogliatoio? Non credo che sia la parola giusta, credo che ogni giocatore puo' esserlo a modo suo, ognuno secondo le sue caratteristiche. Al Real ci sono giocatori come Sergio Ramos, Casillas, Pepe, Marcelo e tanti altri che sono dei punti di riferimento per tutti. Ho la fortuna di far parte di un gruppo che e' sicuramente il migliore che ho avuto in tutto la mia carriera".