Milano, caduti della Repubblica Sociale Italiana: domani il presente dell’associazione Memento nonostante il divieto del Prefetto

MILANO – “La necessità di non politicizzare le cerimonie in ricordo dei defunti dovrebbero essere un monito proprio nei confronti di coloro che, in questi giorni, hanno addirittura chiesto, per motivi ideologici e tornaconto politico, di vietare una normale celebrazione di carattere reducistico e militare”. Ha risposto così l’Associazione Memento, che ogni anno organizza il ricordo ai caduti della Repubblica Sociale Italiana (RSI) al Campo X del Cimitero Maggiore di Milano, dopo il divieto espresso oggi dal prefetto del capoluogo, Renato Saccone.

“La commemorazione a Campo 10 si svolge ininterrottamente ormai da oltre 70 anni – si afferma in una nota – ed è esclusivamente un momento di raccoglimento per ex-commilitoni, parenti e amici dei quasi 1.000 caduti italiani lì sepolti. Domani verrà letto il brano di una lettera di un condannato a morte, chiesto un minuto di silenzio e chiamato il ‘Presente’, secondo il rito militare, essendo Campo 10 un campo militare riconosciuto”.




Milano, corone ai caduti dell’ex Rsi: polemica nella maggioranza per la proposta dell’assessore Rozza

MILANO – La proposta dell’assessore Carmela Rozza, riportata oggi da Il Giornale, che sulla questione della posa di corone di fiori del Comune al campo X del cimitero Maggiore, dove sono sepolti i caduti della Rsi, avrebbe avanzato l’idea di posare al cimitero, nella ricorrenza del 2 novembre, una corona dedicata a tutti i caduti, indistintamente, accende la polemica nella maggioranza di palazzo Marino. Se il centrodestra con De Corato plaude alla proposta, infatti, da Insieme x Milano arriva lo ‘stop’: “Apprendo dalla stampa – dichiara Anita Pirovano, capogruppo di IxM –  di una proposta dell’assessore Rozza tesa a proseguire la cattiva abitudine di portare le corone dei defunti anche al famigerato campo 10 luogo di reiterate esibizioni neofascite. Ricordo che nel novembre 2016 il sindaco Sala aveva chiaramente sottolineato la necessità di rivedere questa insana tradizione. Rimaniamo dell’idea che il necessario rispetto per tutti le vittime della guerra non possa essere confuso con l’omaggio a chi si fece strumento della dittatura nazifascista.

Siamo certi che il Sindaco, a pochi giorni dall’inaugurazione della piazza dedicata a Giovanni Pesce, nel solco del passato del presente e del futuro di Milano antifascista medaglia d’oro della resistenza darà seguito alle dichiarazioni fatte lo scorso anno”. Per il delegato alle periferie del sindaco, eletto con Sinistra x Milano al municipio 1,  “I fiori da mettere in un cimitero per ricordare dei morti non dovrebbe deciderli la giunta, ma un semplice funzionario, perché poi alla fine succede che la questione assume valenza politica e si passa dai Crisantemi alla Resistenza, che è cosa troppo nobile e seria per finire in mezzo a una polemica sui fiori….”

 

Rozza: non mi si tiri per la giacchetta, sono antifascista – L’assessore spiega poi con una lunga nota la sua posizione:   “La proposta che ho fatto ieri in giunta e che ho visto commentata da molti è semplice, pur con tutti i distinguo necessari, e so che non piacerà né alla sinistra estrema, né alla destra: in occasione del due novembre porre una corona al cimitero Maggiore in ricordo di tutti i caduti di tutte le guerre. Quella data è una festività religiosa ed è la ricorrenza dei morti. Tutti – prosegue Rozza -. Non c’è in quella occasione nessun giudizio di tipo morale o politico. Per i cattolici esiste Dio, l’unico in grado di giudicare l’essere umano e decidere per l’inferno e il paradiso. La commemorazione dei morti è quindi frutto di una pietas umana, che vale per tutti coloro che hanno perso la vita. La pietas per i caduti né riabilita, né giustifica le azioni e i motivi che hanno portato alla loro morte. Da qui il motivo di una sola corona per tutti i caduti. Questo però non significa, come vorrebbe qualcuno a destra, mettere i morti sullo stesso piano da un punto di vista storico e politico, perché non lo sono e non lo saranno mai. E quindi ribadisco anche quest’anno la richiesta che ho già fatto anche l’anno scorso, ovvero impedire che in occasione del 25 aprile i neofascisti possano andare manifestate al Campo X e onorare il ricordo di coloro che pretendevano di mantenere il Paese ancora nella dittatura. Il 25 aprile è la festa della Liberazione e noi riconosciamo e festeggiamo coloro che hanno lottato e combattuto per la libertà che ci consente di vivere in democrazia e di mantenere la pietas per tutti i morti. Per questo condivido le parole di Cenati quando dice ‘la morte rende tutti uguali, ma in vita i combattenti per la libertà hanno lottato contro l’oppressione nazifascista, mentre i repubblichini hanno collaborato con i nazifascisti nella denuncia, nella cattura, nella fucilazione di partigiani’. Quindi non mi si tiri per la giacchetta: sono e rimarrò sempre antifascista”, conclude.