UE, RUSSIA E STATI UNITI D'AMERICA: LA TRIADE DEL GRANDE IMPEACHMENT

di Cinzia Marchegiani

G7 Bruxelles – E’ incredibile come le notizie che arrivano dall’Europa e dal resto del mondo siano fittamente dense di significato e mirabilmente incatenate in fatti apparentemente estranei che lasciano intravedere nuovi scenari di guerra, tra battute al vetriolo e imposizioni sfacciatamente moraliste di chi si arroga il diritto di essere il tutore di legge e garanzie mondiali. Forse è la storia di sempre, ma ora con l’UE che ha tessuto un legame sempre più stretto con gli USA, si concretizzano gli impegni e i vertici che in questa settimana profonderanno accordi che condizioneranno il futuro neanche troppo lontano. Non è un caso che nell’area Asia Pacifico le due grandi potenze (USA e Russia) hanno allacciato legami indissolubili tali da diventare nemiche anche in terre lontane, dove l’America conclude con il Vietnam patti strategici che gli permettono di accedere a porti militari in cambio di aiuto “disinteressato”, mentre la Cina conclude patti bilaterali economici straordinari attesi da almeno dieci anni con la Russia. In Europa, il peso e l’influenza dell’America non si è fatta attendere, il G7 a Bruxelles è un esempio concreto di quanto sia presente nelle sfere economiche e politiche quotidiane. Barack Obama profonde sostegno transatlantico alla Polonia dove si è incontrato con il Presidente Bronislaw Komorowski , la sua presenza con la visita a Varsavia di questi giorni non è semplice atto di diplomazia, e il suo discorso evoca orizzonti che lasciano poco alla fantasia, ma teso a stabilire relazioni transatlantiche nel contesto della situazione dell’Ucraina:“Un attacco a uno è un attacco a tutti. Come alleati abbiamo il dovere solenne, l’obbligo vincolante previsto dal Trattato di difendere la vostra integrità territoriale e lo faremo. Saremo uniti ora e per sempre. Perché la vostra libertà è la nostra. La Polonia non sarà mai sola. E non solo la Polonia. L’Estonia non sarà mai sola. La Lettonia non sarà mai sola. La Lituania non sarà mai sola. La Romania non sarà mai sola.” Scioccanti e forse ambivalenti gli avvertimenti che lo stesso Obama pronuncia dopo l’incontro di ieri con il presidente appena eletto dell’Ucraina Proshenko: ”Le nazioni più grandi non devono essere autorizzate ad intimidire le piccole, a imporre la loro volontà con le armi, o con uomini mascherati che occupano edifici. E un colpo di penna non potrà mai legittimare il furto del territorio di un vicino. Non accetteremo l’occupazione russa della Crimea e le violazioni della sovranità ucraina, le nostre nazioni libere saranno unite affinché ulteriori provocazioni da parte della Russia portino a un maggior isolamento e a maggiori costi per la Russia.” Un tour in Europa quello di Barack Obama che mette al centro di ogni incontro la situazione dell’Ucraina e la volontà di convincere gli alleati europei ad isolare la Russia. Il 4 e il 5 giugno 2014 saranno ricordate come le date del famoso vertice G7 a Bruxelles dove Canada, Francia , Germania, Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti, Giappone, si sono incontrate presso l’edificio Justus Lipsius. Non è un semplice caso che il G7 ha sostituito concretamente il G8 che doveva essere ospitato in Russia e precisamente a Sochi, poiché gli stessi leader del G7 hanno maturato questo cambio presso la riunione dell’Aia lo scorso 24 marzo. Oltre la situazione in Ucraina,sono l’economia globale e la sicurezza energetica al centro delle consultazioni, lo stesso Barack Obama ha annunciato che chiederà al Congresso per un miliardo di dollari per rafforzare la presenza militare statunitense in Europa. Gli obiettivi dichiarati dalla Casa Bianca che anticipava il proprio tour europeo sono inequivocabili:” Obama sostiene il popolo e il governo dell'Ucraina, gli sforzi per rafforzare e modernizzare la NATO, la sicurezza energetica e la diversificazione dell'approvvigionamento energetico in Europa, così come questioni di partenariato commerciale transatlantico. Stiamo rivedendo la questione della nostra presenza militare in Europa alla luce delle nuove sfide alla sicurezza sul continente. Questi sforzi non saranno a scapito di altre attività nel settore della difesa, come i nostri obblighi in materia di Asia e il Pacifico." Vladimir Putin mette allo scoperto il ruolo degli Stati Uniti in un’intervista ieri sera rilasciata ai giornalisti di Europe1 e TF1 Jean-Pierre e Gilles Elkabbashu Bulo dalla sua residenza di Sochi. In merito al rapporto tra Russia e Europa si augura che non subentri nessuna nuova fase della Guerra Fredda:” Mosca non intende cambiare la sua posizione sulla situazione in Ucraina. Insisto che le persone, ovunque essi vivano, hanno diritti e devono essere protetti. Non c'è forza militare, né istruttore russo  nel sud-est dell'Ucraina, il governo ucraino dovrebbe stabilire un dialogo con la propria popolazione non con i carri armati, ma con l'aiuto del processo di negoziazione.” Putin ha lanciato una proposta al neo presidente Ucraino Poroshenko, con cui è disposto a parlare in Francia domani 6 giugno in occasione della commemorazione dello storico Sbarco di Normandia dove si incontreranno molti leader mondiali, ma allo stesso tempo accusa di imperialismo l’azione dell’America: "Non è un segreto che la politica degli Stati Uniti è la più grave e la più aggressiva. In tutto il mondo, ci sono basi militari statunitensi, le truppe statunitensi si trovano a migliaia di chilometri dai loro confini. Difficile dare la colpa di violenza a noi."” Putin ricorda il generale francese Charles de Gaulle, riportando le sue parole:” "sempre cercato di difendere la sovranità della Francia", e in merito dichiara di aderire agli stessi principi:”Ogni paese che entra volontariamente in un'alleanza militare o gli altri sindacati, si da loro una parte della loro sovranità. Per la Russia, questo è inaccettabile. Lasciate che gli altri paesi decidono per se stessi”. Il presidente Russo dichiara anche che non ha motivo di credere che il presidente Obama non voglia parlargli.
Difficile dare torto al presidente Putin quando lo stesso Obama ha dichiarato senza alcuna sorta di interpretazione che il suo tour in Europa è per sostenere il popolo e il governo dell'Ucraina, per rafforzare e modernizzare la NATO, la sicurezza energetica e la diversificazione dell'approvvigionamento energetico in Europa, così come questioni di partenariato commerciale transatlantico. L’Europa sta stendendo definitivamente il tappeto rosso agli Stai Uniti, anche con le nuove riforme atte a rinegoziare e vincolare sempre con forme più aspre il controllo dell’inquinamento energetico che attribuisce alla co2 la responsabilità del surriscaldamento del pianeta…Sarebbe ora di parlare chiaro poiché dai dati emersi da più fonti scientifiche accreditate, l’effetto antropologico non riesce a condizionare i cambiamenti climatici della terra. Ci si chiede quali mostri si nascondono dietro queste politiche che stanno impoverendo e desertificando aziende e completi settori dell’economia per strategie che sembrano rivelarsi infondate. Le strategie e le egemonie cambiano volti e nomi, ma il condizionamento che riescono a perpetrare a danni di intere nazioni si sta toccando con mano. La frontiera scientifica ha sempre navigato in uno spartiacque netto, ognuna con le proprie assolute verità, ma si fa fatica a comprendere come la politica possa aver impostato la sicurezza energetica con vincoli senza logica, adottando, senza alcuna riserva o dubbio, quella che ipotizza il modello del surriscaldamento del globo terrestre dagli incrementi dei livelli di anidride carbonica “co2”. Il non senso è evidente e si traduce nelle politiche economiche scriteriate che impongono ai paesi industrializzati una burocrazia costosa ed inefficiente da attuare che ne ha cristallizzato ogni attività, mentre nei paesi sottosviluppati si permette di inquinare oltre ogni decenza. Ma il dato oggettivo che emerge è forse il più inquietante, le teorie non sono avvalorate dai dati che si stanno registrando nel tempo, come la crescita inaspettata della ghiaccio polare. La scienza, tale rimane, un’insieme di ipotesi e tesi che si evolvono in maturazione degli eventi che per propria ammissione della natura stessa si evince che “nessun evento è mai uguale al precedente”. Infinite variabili creano i cambiamenti che l’uomo prova a studiare, ne rimane affascinato, ma nella sua stupidità, cerca di contenerlo in una piccola equazione. Stiamo pagando a suon di crediti verdi la nostra morte grazie a strategie che hanno poca logica se non quella forse di spostare ingenti somme di denaro da una parte all’altra dell’emisfero terrestre, alimentando il nuovo business che trova nella Green economy scelte squisitamente calate dall’alto, con l’appannaggio che stiamo contribuendo alla salute del nostro pianeta, come se l’aria e l’acqua si potessero contenere nei confini e frontiere stabilite dall’uomo.
L’impeachment è più grave di quello che sembra, quando si perde la sovranità, le competenze, la logica, l’uomo è destinato a perire tra subdoli ricatti, trattative pseudo segrete. L’America sta ancora colonizzando, il prossimo nell’agenda si chiama Europa, con le sue basi Nato, con i suoi aiuti strategici…A proposito di energie alternative a bassa emissione Co2, sembra che senza gas russo, stiamo messi proprio male, che nulla evidentemente sono servite queste tecnologie denominate sostenibili. Il freddo alle porte farà scoccare un bel contratto con l’amata America? Coincidenza fortuita il suo tour in Unione Europea ne saremo riconoscenti a vita. La Guerra Fredda è già iniziata, solo che per estremo ottimismo, ancora non ce ne siamo resi conto.