VITERBO, PRESENTATO IL PROGETTO PER LA SALVAGUARDIA DEL LAGO DI VICO

Angelo Parca

E’ stato presentato questa mattina a Palazzo Gentili il progetto contenente gli interventi tecnici e di ricerca finalizzati alla protezione del bacino del Lago di Vico.

Si tratta di una proposta progettuale elaborata dal gruppo tecnico scientifico istituito dalla Provincia di Viterbo, composto dal  professor Giuseppe Nascetti e dal professor Bruno Ronchi dell’Università degli Studi della Tuscia, dal dottor Alberto Grazini presidente provinciale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali, e dall’ingegnere idraulico Alessandro Guarducci. Lo studio elaborato dagli esperti, prende in considerazione tutte le cause che generano inquinamento nelle acque del lago di Vico e suggerisce le conseguenti proposte d’intervento.

“La proposta progettuale che oggi presentiamo – ha spiegato l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Equitani – si inserisce nel quadro delle azioni che la Provincia di Viterbo, in netta controtendenza rispetto al passato, ha messo in atto per contrastare il degrado delle acque del Lago di Vico e per favorire l’attuazione di idonei interventi in grado di garantire la difesa ed il recupero ambientale dell’intero bacino. La prossima settimana andremo in Regione ad illustrare il progetto e a chiedere i finanziamenti necessari per portare avanti l’ottimo lavoro che il professor Nascetti e la squadra di esperti, hanno svolto con grandissima professionalità. Allo stesso tempo – annuncia poi Equitani – ho avuto rassicurazioni da parte delle autorità militari competenti che, entro il mese di settembre, nell’area dell’ex centro chimico inizieranno le azioni di rimozione delle masse metalliche interrate, per dare poi modo ai tecnici dell’Arpa di procedere con la fase di caratterizzazione del sito e con i conseguenti interventi di bonifica”.

Il progetto illustrato questa mattina è suddiviso in tre diverse azioni.

Una prima azione è rivolta ad individuare tecniche agronomiche e zootecniche ad elevata sostenibilità ambientale per ridurre al minimo l’impatto delle attività agricole sullo stato delle acque, senza compromettere la produttività e la redditività dell’agricoltura locale. In particolare questa fase si basa sull’applicazione di un sistema di assorbimento di fertilizzanti eco-compatibili, capace di assecondare la richiesta nutritiva della pianta durante l’intero ciclo
vegetativo e riproduttivo, riducendo la quantità di principi nutritivi (azoto in particolare) che rischiano poi di disperdersi nel lago e di favorire i processi di eutrofizzazione delle acque.

La seconda azione prevede invece interventi di ingegneria naturalistica, di tipo idraulico ed ambientale, sulle aree a maggior rischio di inquinamento con l’obiettivo di ricostituire un habitat naturale pienamente compatibile con le caratteristiche dell’intero bacino, ed impedire al tempo stesso il proliferare di una fauna selvatica problematica.

La terza azione invece prevede l’elaborazione e diffusione di uno specifico disciplinare di produzione agricola e forestale contenente l’attuazione di tutte le misure di sostenibilità ambientale individuate all’interno del progetto, per garantire lo sviluppo delle attività agricole e la redditività delle produzioni, senza impattare sullo stato di salute delle acque. L’obiettivo finale è quello di mitigare gli squilibri ambientali esistenti, invertendo in primo luogo la tendenza all’eutrofia delle acque lacuali. 

L’assessore Equitani si è detto fiducioso per ciò che riguarda la copertura finanziaria. “Sono certo che la Regione non potrà non tenere conto della validità del lavoro svolto. Da contatti informali avuti con gli uffici competenti è emersa una piena disponibilità. Naturalmente non mancherà un forte pressing da parte nostra”.