VETRALLA ELEZIONI: GIOVANNI GIDARI FA I RAGGI X AL SINDACO AQUILANI

Red. Politica
Vetralla (VT)
– Dopo l'intervista pubblicata sulle colonne de L'Osservatore d'Italia a Sandrino Aquilani, sindaco di Vetralla, cittadina alle porte di Viterbo che si accinge a rinnovare l'asset amministrativo con la prossima tornata elettorale, Giovanni Gidari, capogruppo Consiliare della Lista “Progetto Vetralla”, ha espresso alcune considerazioni su quanto dichiarato dal sindaco uscente. "Continua a giustificare la paralisi amministrativa che ha caratterizzato la sua amministrazione in questi 5 anni di legislatura con le consuete scuse della “spending review”, del patto di stabilità e della riduzione dei trasferimenti statali. – Dichiara Gidari in risposta a quanto affermato da Aquilani durante l'intervista su L'Osservatore d'Italia – Lo scenario economico, – prosegue – al contrario, avrebbe imposto di gestire le risorse tenendo conto delle priorità ed evitando spese che sarebbero potute essere procrastinate, in modo da riuscire ad applicare riduzioni sulla pressione fiscale ed abbassare i costi dei servizi. Per realizzare quanto sopra, il Sindaco Aquilani avrebbe dovuto programmare la gestione delle risorse all’inizio di ogni anno. Al contrario, ha sempre preferito ritardare il più possibile l’approvazione del bilancio di previsione, consentendo così ad ogni assessorato di gestire le risorse economiche dell’Ente in maniera del tutto personale. In tal modo il bilancio di previsione è sempre stato, di fatto, un bilancio consuntivo con un unico scopo programmatico: “tappare i buchi di bilancio” mediante l’applicazione delle aliquote più alte previste dalla legge (IMU, TASI, addizionale IRPEF) ed il maggior costo dei servizi.
Queste modalità di gestione hanno contribuito ad aggravare, giorno dopo giorno, i numerosissimi  problemi che  purtroppo sono sotto gli occhi di tutti".

Il capogruppo consiliare di "Progetto Vetralla" elenca quindi tutta una serie di  criticità che sarebbero rimaste irrisolte a tutt'oggi. "Le strade sono un colabrodo, – ha proseguito Gidari – quella del cimitero vecchio è chiusa al traffico dal 2011 senza ancora riuscire a stabilire gli interventi da realizzare per renderla agibile. Hanno perso il finanziamento regionale di 117 mila euro per la realizzazione della palestra alla scuola dell’infanzia di Cura, di oltre 100 mila euro per la redazione del Piano di assestamento forestale nonché di ulteriori centinaia di migliaia di euro per la realizzazione del parcheggio della stazione ferroviaria. La gestione dei lavori di rifacimento della numerazione civica è stata catastrofica creando il malcontento della totalità dei cittadini sottoposti ad una ulteriore tassazione che poteva essere evitata se solo l’Amministrazione Aquilani avesse accettato la fattibile proposta della Lista “Progetto Vetralla”. Non sono stati in grado di appaltare il servizio di manutenzione dell’illuminazione pubblica scaduto dal 2007; un servizio importante ed essenziale non solo per garantire una maggiore durata della rete ma anche e soprattutto per tutelare l’incolumità dei cittadini. Ciò ha comportato un aggravio delle spese per l’Ente dovuto agli interventi urgenti necessari sottoposti a chiamata per le ditte. Hanno permesso l’installazione di una antenna di telefonia mobile  nella Villa comunale di Cura, luogo di aggregazione e di frequentazione da parte della popolazione,  in particolare dei bambini. È inoltre utile ricordare che ancora non sono stati ultimati i lavori di ristrutturazione del punto di cottura comunale che dovevano essere  realizzati nel 2011. Da allora, i pasti vengono prepararti in un altro comune e consegnati ai ragazzi nei punti di distribuzione previsti, in ritardo dalla loro preparazione. In merito alla carenza di case popolari il sindaco sa benissimo che per nuove costruzioni è necessario attivarsi per ottenere i fondi così come avviene in altre località, cosa che non è avvenuta. Così come l’Amministrazione Aquilani non si è attivata per impedire il trasferimento graduale dei servizi ASL che ha comportato notevoli disagi e ulteriori costi per gli utenti di Vetralla e di tutto il “comprensorio ex VT4”. Parimenti nessun impegno è stato profuso per la soluzione della potabilità dell’acqua presso le abitazioni dei cittadini nonostante gli elevati costi a carico degli utenti.
È stato disatteso il progetto di raccolta differenziata finanziato dalla comunità europea, per oltre un milione di euro, che prevedeva l’utilizzo di isole ecologiche interrate e fuori terra, i cui lavori erano stati ultimati e collaudati nel 2009 per cui il sottoscritto ha presentato ricorso alla Procura Generale della Corte dei Conti. Hanno inoltre speso: 
–    7.000 Euro al mese, IVA esclusa, per un esperimento di raccolta differenziata limitato al centro di Tre Croci, senza nessun risultato;
–    Hanno incaricato una ditta esterna per elaborare un progetto di raccolta differenziata, continuando ulteriormente a spendere;
–    Hanno ridotto la gestione del servizio, togliendo oltre 300 contenitori per la raccolta dei rifiuti e lasciando intere strade senza contenitori;
–    Hanno deliberato in consiglio comunale un progetto per la eccessiva e non motivata durata di nove anni e per l’esorbitante costo di due milioni di euro attualmente fermo per il ricorso di una ditta concorrente.
Non sono stati adottati i giusti provvedimenti in merito alla Farmacia comunale e al problema della perdita di bilancio riscontrata nel 2011 per oltre 200 mila euro, provocata da una mala gestione, attualmente all’esame della Procura di Viterbo.
Nel corso dei successivi anni la perdita è aumentata di oltre mezzo milione di euro, con probabile conseguenze per le casse dell’Ente e quindi per le tasche dei cittadini. A nulla sono servite le ripetute sollecitazioni volte a far attivare, prontamente, una efficiente gestione diretta della Farmacia per rendere possibile un qualificato servizio alla collettività e maggiori entrate per il bilancio comunale. Nel contempo, tutto ciò ha portato all’affidamento della gestione del servizio a terzi con entrate  irrisorie per l’Ente e la perdita del posto di lavoro per il personale preposto, con probabili conseguenze anche sul piano previdenziale (mancata contribuzione e pagamento TFR…)."

Gidari infine chiude dicendo che si potrebbe ancora continuare con l'elenco delle cose non fatte
"Appare evidente – ha conclude quindi il capogruppo di "Progetto Vetralla" – una gestione non oculata e non parsimoniosa della Giunta Aquilani, che ha ignorato completamente le difficoltà economiche della popolazione in un periodo di crisi come quello che abbiamo attraversato in questi ultimi anni. Un immobilismo che non ha consentito di fornire le risposte che una comunità si sarebbe aspettata".




VETRALLA ELEZIONI, SANDRINO AQUILANI: "PRONTO A RIMETTERMI IN GIOCO"

di Roberto Ragone

Vetralla (VT) – Sandrino Aquilani sindaco uscente di Vetralla, cittadina alle porte di Viterbo, dove gli elettori saranno chiamati alle urne per rinnovare la massima assise comunale, ha accettato di rilasciare un'intervista al nostro quotidiano dove traccia un bilancio sulla sua ultima legislatura e dove si dichiara pronto a collaborare con una nuova squadra, qualora questa goda della sua fiducia e sia pronta nel proseguo di tutto ciò che è stato fatto fino ad oggi.

Sandrino Aquilani, padre di due figli, Giorgio Onorato ed Elisa, è nato nella piccola frazione di Cura di Vetralla nel 1945 dal papà Onorato e mamma Fernanda, terzo di quattro figli. Vive e svolge la sua attività imprenditoriale presso la sede storica dello stabilimento F.lli Aquilani srl, realizzato negli anni ’70 con i fratelli Gervasio e Massimo. Industriale per professione, politico per passione, scrittore, poeta, musicista, produttore, direttore artistico, amico personale dei più grandi poeti e uomini di teatro del nostro tempo, come Alda Merini, Nando e Mauro Gazzolo, Arnoldo Foà, autore di numerose raccolte di poesie, non concepisce la vita come uno spazio-tempo da impiegare nel contingente, ma come un valore immenso, un capitale unico e non rimborsabile da sfruttare per raggiungere traguardi che vivono nei sogni dei coraggiosi, quelli che, appunto, i loro sogni non abbandonano.

Sandrino Aquilani ci accoglie presso il suo ufficio al Comune di Vetralla, un bell'edificio antico che conserva tutto il sapore prezioso del tempo che ha attraversato.

Signor sindaco, prima di tutto grazie per il tempo che ci ha riservato, da parte della redazione de L'Osservatore d'Italia. Fra poco lei dovrà affrontare il prossimo turno di elezioni amministrative. Lei è il sindaco uscente, e come si sa, le amministrazioni uscenti sono sempre penalizzate, nel senso che la popolazione guarda più alle cose che non si sono fatte, o potute fare, piuttosto che a quello che di buono è stato fatto. Lei come la pensa?
All’apparenza potrebbe essere così, poi forse, riflettendo, guardando com’era il paese prima e com’è oggi, visto che sono alla quarta legislatura, qualche riflessione va fatta. Devo dire che i tempi sono cambiati, nelle prime legislature era più ‘facile’, tra virgolette, cioè c’erano risorse per poter affrontare progetti più importanti. Oggi con queste limitazioni, Patto di Stabilità, spending review, tagli che sono stati fatti dai vari Presidenti del consiglio che si sono avvicendati negli ultimi tempi per riquadrare i conti dello Stato e per rispondere agli imperativi dell’Europa, le risorse dei Comuni si sono molto assottigliate, quindi gestiamo al meglio quello che abbiamo. Parliamoci chiaro, per far bene  le cose ci si avvale di professionisti, ma se oggi non ti danno nemmeno i soldi per fare manutenzione alle strade, diventa difficile pure chiudere una buca. La gente che riflette, che pensa, la gente intelligente non può immaginare che non si sia capaci di fare una cosa, ma che ci sono degli impedimenti, e che è cambiato il nostro modo di vivere.

Con la Spending Review, che pare non abbia avuto il successo che si sperava, lo Stato ha tagliato i contributi agli enti locali, i Comuni sono stati costretti ad aumentare imposizione fiscale, e la gente così vede che paga di più e ha meno servizi. Cosa mi dice in proposito?
Ricordo soltanto un fatto. Appena due anni fa andammo dal Prefetto tutti i sindaci della provincia di Viterbo con un documento redatto da me e firmato da tutti e 60. In prefettura eravamo 48, tutti con le fasce, pronti a consegnarle al Prefetto. 48 sindaci – e 60 hanno firmato un documento – hanno denunciato  le difficoltà e le criticità di questo nuovo modo di gestire i Comuni, costringendoci a fare delle cose che noi non vorremmo, e che in pratica hanno modificato il nostro ruolo. A seguito di questo incontro in Prefettura, il Prefetto ci convinse a nominare una delegazione per andare al Viminale a parlare con il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze. Avemmo questo incontro, eravamo in nove, c’era il sindaco di Viterbo, altri sindaci, e il Prefetto, a rappresentare delle criticità, non a protestare, a dire, guardate, noi, da uomini di prima linea veniamo a dire ai generali che questi provvedimenti stanno producendo questi effetti. Ci hanno ascoltati, ci hanno aperto un tavolo, per cui ogni mese e mezzo ci si doveva rivedere. Sono passati due anni, il tavolo è rimasto aperto, non so che ci hanno fatto, forse qualche cena, qualche pranzo, ma non ne abbiamo più notizie. Quando non si vuol fare niente in Italia si apre un tavolo. In quell’occasione ho coniato uno slogan che ho riproposto a Roma, in una riunione con altri sindaci. Ho detto che i sindaci sono stati ridotti ad esattori, esecutori e scudi umani, perché la gente vede noi, incontra noi e le tasse siamo costretti ad applicarle noi.  Hanno introdotto l’IMU agricola; non l’ha messa il Comune perchè se l’è inventata una mattina, ma l’ha introdotta il Governo. In più, non solo non hanno aspettato la riscossione per prendersi questi soldi, hanno fatto una previsione di incassi, e ce li hanno immediatamente tolti. Poi i Comuni hanno incassato la metà del previsto e si sono trovati un buco di bilancio; quindi alcuni Comuni si sono trovati in disavanzo tecnico, perchèil bilancio è stato compromesso da chi ci ha messo dentro una posta che non esisteva. Per dirne una: noi abbiamo cercato in tutto questo di contenere anche le tasse, le imposte, i canoni, per cui non li abbiamo messi tutti al massimo, anzi addirittura, dal bilancio dell’anno passato abbiamo ridotto alcune poste. C’è gente che ha riconosciuto, pagavo seicento ora pago quattrocento, che abbiamo distribuito al meglio, quindi non abbiamo infierito. Certo, potremmo aumentare tutto al massimo, poi essere bravi a spendere ‘sti soldi, ma, viste le condizioni della gente oggi, su dieci persone che ricevo nove cercano lavoro, cercano aiuto, cercano un sostegno perché non ce la fanno più ad andare avanti… una volta era l’inverso, su dieci persone una ti chiedeva aiuto e nove ti chiedevano a che punto era la licenza di costruzione, se poteva aprire un bar o un’attività, una nuova impresa, oppure che voleva ampliare il suo stabilimento; queste erano le richieste di una volta, ora non ci sono più, purtroppo. Si contano sulle dita di una mano. Quindi io dico sempre che le tasse dovrebbero essere equiparate al servizio che viene reso. L’imposta, invece, che già è brutta la parola perché significa imposizione, significa mettere una imposta su un bene che non produce utili, come la casa. Come si fa a mettere un’imposta sulla casa? Uno può avere una casa e può essere disoccupato, e quindi come fa a a pagare? Per costruire ha già dovuto pagare il progetto, il permesso di costruzione, l’impresa con l’IVA e tutto, e poi deve affrontare il pagamento del mutuo. Lo stato al limite dovrebbe premiare chi si costruisce casa, perché toglie così anche un peso alla collettività. Questo discorso riguarda le case popolari, gli interventi su famiglie sfrattate che non hanno dove andare, e sono problemi seri. La cosa più iniqua è applicare un’imposta sulla casa per risolvere i problemi dello Stato. Ci sono altri modi per farlo, uno è la spending review, non come l’hanno fatta, ma applicata ai costi di gestione dello Stato, che in Italia sono due o tre volte quelli degli altri Paesi.

Ho visto che tra i suoi avversari politici ci sono i Cinque Stelle e Noi con Salvini. Lei, se non mi sbaglio,  si presenta con una lista civica.
Allora, innanzitutto io, come sindaco uscente, ho l’obbligo di formare una squadra per dare continuità all’azione amministrativa, con me o senza di me. Io ci sono, ho detto più volte;  se sarò ancora utile possono anche contare su di me, nel senso che se noi riusciamo  fare una squadra amministrativa che abbia esperienza, che sia capace, che dia una certa garanzia di saper gestire la macchina amministrativa del comune – perché di questo si tratta, parliamoci chiaro – allora io ci sono, questo è il mio compito.

Lei collaborerebbe anche con un’altra amministrazione?
Io sarei pronto anche a fare questo, con un’altra amministrazione, naturalmente, questo è chiaro, con una squadra formata da me, della quale abbia fiducia, perché comunque metto loro in mano un lavoro già fatto Pur non ricoprendo la carica di oggi, potrei assumere altri ruoli; con l’esperienza che ho posso tranquillamente dare un apporto anche più ampio al territorio. Non dimentichiamoci che sono anche consigliere provinciale e partecipo alle decisioni delle province, per quanto oggi le province siano state ridotte, ma si occupano ancora di edilizia scolastica, di manutenzione strade. E poi ci sono da gestire i servizi, come quello dell’acqua, per cui si può anche non occuparsi sempre delle stesse cose. L’esempio che faccio io è quello della squadra. Una squadra che sia convincente, perché il tifoso o lo sportivo vuole una squadra che sia vincente, che sia formata da giocatori che sappiano giocare.  Non perché sono figli di quello o di quell’altro o perché strillano di essere più bravi, prima lo devono dimostrare, di essere più bravi. Si deve iniziare da una squadra che dia all’elettorato un’amministrazione che sia la migliore possibile sotto il profilo dell’esperienza. Poi che ci siano delle ambizioni da parte di altri che si sentano capaci di risolvere i problemi meglio di un altro, ben vengano, ma questo va dimostrato, non dicendo male dell’altro, ma dicendo quello che faresti tu, e non basta, e come lo faresti, con quali mezzi e con quali risorse. Perché se non conosci la macchina amministrativa e i limiti che oggi ci sono, è sicuramente un ingannare la gente. Se prometto senza sapere come fare, domani non potrò fare ciò che ho promesso e questo significa ingannare la popolazione.

Lei ha sfiorato prima il tema delle case popolari. Come state messi, a Vetralla?

Abbiamo un certo numero di case popolari, circa un centinaio. Le ho consegnate io nel 1990, poi non se ne sono costruite altre, perché non sono stati messi a disposizione fondi, e non ce n’era una reale necessità. Oggi la situazione è questa, che, con la nuova situazione di difficoltà della gente, ce ne vorrebbero di case popolari, però non ci sono i fondi per costruirle, e siamo costretti a gestire delle graduatorie lunghissime, arrivano a numeri oltre i cento, magari avendo in un anno a disposizione due case che si liberano, che poi bisogna riattare e consegnare a chi ne ha diritto. C’è una carenza, oggi, per cui basterebbe anche, più che costruirle, rivolgersi al mercato delle case nel centro storico, da affittare, naturalmente a livello calmierato. Daremmo però comunque la certezza a chi affitta di avere un ritorno, e così potremmo  risolvere i problemi della gente che oggi viene sfrattata per morosità, non perché non voglia pagare, ma perché non ce la fa più.

L’ultima domanda gliela faccio a proposito dell’acqua. Nel viterbese c’è il problema di un tasso di arsenico più alto del dovuto. Qui come avete risolto il problema? E, avete la gestione di Talete?
C’è una legge che obbliga i Comuni a gestire la rete idrica, e quindi l’acqua in un ambito definito, cioè non più ognuno per suo conto, ma attraverso una forma di questo tipo, cioè da una società partecipata da tutti i Comuni che si chiama Talete. Questa società è nata con tante difficoltà, perché non tutti i Comuni hanno aderito, trasgredendo la legge, per cui  andrebbero in qualche modo richiamati all’ordine. Il Comune di Vetralla è entrato in Talete nel 2010, quando era gestito da un commissario. Oggi Talete è sulla bocca di tutti perché si dice che produca debiti invece di utili. Non possiamo dimenticare che, quando è nata, i Comuni che sono entrati hanno passato alla Talete i loro dipendenti  che gestivano gli acquedotti. C’è gente che ha accettato di andare a lavorare in una società partecipata dai Comuni lasciando la certezza di un impiego pubblico. Oggi siamo nella necessità di riequilibrare la gestione della Talete. Talete potrebbe essere gestita e vivere di luce propria, purchè tutti i Comuni accettassero di entrare, e il servizio dell’acqua venisse fatto con professionalità, cioè con la conoscenza dell’industria della distribuzione dell’acqua, e che l’acqua avesse per tutti lo stesso costo. L’acqua è un bene che va distribuito al prezzo del puro costo di gestione, perché è un bene di prima necessità, ed è necessario che il servizio sia all’altezza delle aspettative degli utenti, non influenzato dalla politica. Durante la prima assemblea sul bilancio della società, c'era un po' di maretta; chi non voleva aderire, chi era contro, allora mi sono permesso di esordire così: "Pensavo, venendo qui: ma l'acqua è di destra o di sinistra? Forse diventa rossa quando c'è la sinistra e diventa bianca quando c'è la destra? Perchè le gestioni non sono state sempre da una parte, prima c'era il centrodestra, ora c'è il centrosinistra, ma l’importante è che la gente vuole un servizio all'altezza. Quindi la politica qui non c'entra, qui facciamo amministrazione." Tutti i sindaci che erano pronti  a votare contro o ad astenersi, hanno votato a favore, riprendendo tutto il discorso che ho fatto io, sia sul fatto che l'acqua è un bene di prima necessità per tutti, sia sul fatto che ci sono dei dipendenti che hanno messo a disposizione il loro ruolo di dipendenti comunali entrando in una società partecipata, e che quindi erano stati rassicurati sul loro futuro. Ho detto: “Ogni volta che vengo qui e parlo di Talete vedo tutta questa gente sotto che aspetta e che è in ansia per il proprio destino. Io non voglio essere arbitro di questo. Devono avere certezze. La precarietà è brutta, e questa gente, tornando a casa, che può raccontare? Non posso più pagare il mutuo, non ti posso più mandare a scuola perchè non ho i soldi, non posso più pagare l'affitto… Tutta una serie di problematiche familiari di cui noi non possiamo assumerci la responsabilità. Noi dobbiamo fare in modo che questa società, affidata ad un Cda e a dei dirigenti responsabili torni in bonis. Che cerchi la liquidità necessaria, che vada anche verso una partnership, pur mantenendo sempre la maggioranza di acqua pubblica.” Questo ho detto. Perchè la Talete potrebbe funzionare, ma è partita male. Perchè è partita male? Se noi facciamo una società in cui tutti portiamo i nostri debiti, come può andare in attivo? Oggi però la Talete ha dalla sua un patrimonio invidiabile di reti costruite, di fonti di approvvigionamento, che siano sorgenti, che siano pozzi, dearsenificatori che sono stati installati, – e ricordiamoci che a Vetralla ne abbiamo installati tre. Oggi l'acqua fa ancora qualche balzo, ma è bevibile; io dico sempre che comunque un po' di arsenico male non fa – e scherzando a volte dico che forse ci siamo creati un problema più grande di quello che è, perchè una volta per legge l'acqua era potabile, ed erano consentiti cinquanta microgrammi per litro, d'improvviso invece è diventata non potabile perchè erano consentiti solo dieci  microgrammi. Si sono accorti che tutte le acque erano fuorilegge, e l'hanno riportatre a venti microgrammi, sempre per legge, ma può un'acqua essere potabile per legge? Allora mi dicano qual'è la soglia di nocività. Io per cinquantasei anni ho bevuto l'acqua sapendo che era potabile, e potevo essere anche un po' incazzato, no? Ma i risultati mi sembrano buoni. Quindi, volevo dire, l'arsenico, è definito elemento minerale utile alla vita animale. Vuol dire che in piccola proporzione ci deve essere, come c'è il ferro, e come gli altri oligoelementi presenti nell'acqua – perchè è necessario che nell'acqua siano presente dei minerali, perchè altrimenti, se fosse acqua distillata moriremmo dopo due giorni. Quindi anche qui abbiamo esagerato, allarmando ingiustamente la popolazione, costruendo dei dearsenificatori in fretta e furia, e non sappiamo ancora chi li deve gestire; come non sappiamo ancora quante centinaia di migliaia di euro all'anno costeranno, per i cambi dei filtri, per le manutenzioni, per tutta una serie di cose. Io credo, e per questo ho votato a favore, che la Talete può essere riportata in bonis, se ci sono tutte le prospettive. E' chiaro che bisogna essere molto attenti, capaci di condurre un'impresa che merita attenzione, come quella dell'acqua, perchè si sta parlando della vita dell'uomo, non stiamo parlando di distribuire caramelle o gomme americane. Noi stiamo distribuendo, attraverso un servizio, la fonte principale della vita umana. Che costi quello che è giusto che costi, meno possibile, per tutti uguale, che ci siano delle capacità professionali che siano in grado di portarla avanti.

Ringraziamo il sindaco Aquilani per la sua disponibilità e per l'esaustività e la chiarezza delle sue risposte, e tanti auguri per lui e per Vetralla, che sappia scegliere chi ha veramente a cuore il benessere di tutti, e perseguirlo con capacità, esperienza, professionalità e soprattutto amore per ciò che fa.

 


 




VETRALLA, SERVIZIO FERROVIARIO: IL SINDACO SANDRINO AQUILANI TRA I PENDOLARI PER PORTARE A ROMA LE PROBLEMATICHE

Redazione

Vetralla (VT) – Ieri mattina alle ore 12,00 si è svolto in Regione Lazio la riunione per conoscere e valutare la nuova proposta di Trenitalia SpA, sui servizi della rete ferroviaria FL3, la Viterbo – Roma Ostiense.

"Per meglio rendermi conto della realtà del servizio, – ha dichiarato Aquilani –  mi sono recato alla riunione in treno, ho raggiunto Roma Ostiense con il treno delle 9,06 preso alla stazione di Vetralla e lungo il percorso ho parlato con tantissimi passeggeri raccogliendo indicazioni utili che ho riportato in riunione ai responsabili della Regione e di Trenitalia."

L’iniziativa è stata molto apprezzata dai passeggeri che si sono sentiti considerati sotto il profilo umano. Un’esperienza da ripetere se vogliamo raccogliere direttamente le esigenze della gente. Sono stato accolto con simpatia, qualcuno non capiva bene chi fossi, nonostante la fascia tricolore, qualcuno mi ha chiesto se fossi il Ministro dei Trasporti, una signora mi ha domandato se fossi il sindaco del treno ….. I più risentiti per la sporcizia, i bagni regolarmente chiusi, l’assenza della macchinetta per obliterare i biglietti, la scarsa illuminazione e controllo delle stazioni nelle ore serali, il super affollamento nelle ore di punta da far sembrare i vagoni dei “carri bestiame”, assenza di climatizzazione con freddo d’inverno e asfissia dal caldo d’estate, la soppressione delle corse in prossimità del tratto metropolitano, i ritardi ormai cronici, la disparità di trattamento sul costo dei biglietti tra le diverse tratte, e così via.

"Vi assicuro un contatto umano indescrivibile. Sono entrato in molte storie di vita quotidiana, chi andava all’ospedale a far visita a un congiunto appena operato, una mamma accompagnava la figliola diversamente abile ad un controllo, chi al lavoro, e qualche disavventura accorsa negli anni ai pendolari. – Ha inoltre dichiarato il primo cittadino di Vetralla – In attesa della comunicazione ufficiale che arriverà dalla Dott.ssa Amelia Italiano, desidero ragguagliarvi sull’incontro di questa mattina – ieri mattina per chi legge – in Regione. Presente l’Assessore Civita, il Consigliere Regionale Panunzi, il Dott. Semplice Aniello, il Dott. Moretti, l’Ing. Fabrizio e Dott.ssa Amelia Italiano, più vari rappresentanti locali. – Aquilani conclude – Per quanto riguarda gli orari per la Stazione di Tre Croci (come avrete già letto on line) sono state reintegrate 6 fermate giornaliere nei giorni feriali, salendo quindi a 14 le fermate giornaliere, ( da Viterbo a Roma Ostiense fermeranno i treni 23681-23763-23997, da Roma Ostiense a Viterbo fermeranno i treni 23684-23760-23978) mentre passeranno da una a otto, le fermate per i giorni festivi. Per la Stazione di Vetralla nulla è cambiato, in quanto ben servita."




VETRALLA: AL VIA LA CAMPAGNA DI RACCOLTA DEGLI OLII VEGETALI ESAUSTI. SEI I PUNTI DI RACCOLTA.

Vetralla (VT) – Niente più oli da cucina nel lavandino o in altri scarichi. Dopo la frittura, l’olio utilizzato potrà essere raccolto in taniche e gettato in appositi contenitori. Il nuovo progetto di salvaguardia ambientale, promosso dalla Provincia di Viterbo a cui l’Amministrazione Comunale ha aderito,  Il Comune di Vetralla lancia una nuova sfida – afferma Il Sindaco Sandrino Aquilani e l’Assessore alle Politiche Ambientali Dario Bacocco  – Negli anni precedenti abbiamo partecipato attivamente alla riduzione dei rifiuti ingombranti con l’apertura del nuovo Centro di Conferimento Comunale progetti che hanno avuto un buon riscontro fra i cittadini. Oggi prosegue il Sindaco Aquilani proponiamo il nuovo progetto della raccolta degli oli vegetali esausti, cioè gli oli di frittura e di conservazione degli alimenti . Un’azione che vuole sensibilizzare i cittadini al corretto smaltimento di questo rifiuto che, gettato negli scarichi domestici, ostacola seriamente l’opera del depuratore.
La raccolta dell’olio permette non solo di evitare l’inquinamento di suoli e corsi d’acqua, ma porta anche ad un notevole risparmio energetico. Presto verranno consegnati ai cittadini tanichette per la raccolta dell’olio con l’attivazione della raccolta.
 
Al fine di diffondere al meglio l’iniziativa si comunicano le sei postazioni dei punti raccolta:
 
1.     Frazione Botte – Centro di raccolta comunale in loc. Campetta;
2.    Frazione Cura – incrocio Via V. Veneto e Via delle Querce nello spazio riservato agli RSU;
3.    Frazione Tre Croci – Parcheggio in Via del Bosco nello spazio riservato agli RSU;
4.    Vetralla – Parcheggio Piazza Angeletti nello spazio riservato agli RSU;
5.    Vetralla Loc. Selvarella – Isola ecologica in Via Lamarmora
6.    Frazione Cinelli – Isole ecologica vicino alla scuola.