Parco Regionale dei Castelli Romani: Sandro Caracci si dimette dalla presidenza

ROCCA DI PAPA (RM) – Sandro Caracci si dimette dalla carica di presidente del Parco Regionale dei Castelli Romani. “In questi cinque anni, – scrive Caracci su Fb – nonostante il lungo periodo di Commissariamento e senza il prezioso lavoro di un Consiglio direttivo, ho portato avanti con il massimo impegno l’azione dell’Ente affinché il Parco potesse svolgere al meglio la sua importante funzione di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio ambientale dei Castelli Romani. Ringrazio il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per la fiducia che mi ha accordato, così come la Comunità del Parco per il continuo dialogo e le collaborazioni avviate in questi anni. Un saluto particolare al vasto mondo dell’Associazionismo, di cui è ricco il nostro territorio, per il grande lavoro svolto insieme al Parco ai fini della conoscenza e divulgazione dell’immenso patrimonio storico, culturale ed ambientale dei Castelli Romani”.

 




Parco dei Castelli Romani, lotta all’abbandono dei rifiuti: la bonifica inizia da Castel Gandolfo, Rocca di Papa e Rocca Priora

ROCCA DI PAPA (RM) – “Un luogo da vivere, non una pattumiera a cielo aperto”. Questo il messaggio che il Parco dei Castelli Romani rilancia e che porta avanti da oltre un anno. Un messaggio che si incarna in azioni concrete, che fanno ben sperare circa la possibilità di costruire un coordinamento fra tutti i Comuni del Territorio dei Castelli Romani.

L’iniziativa a Castel Gandolfo, Rocca di Papa e Rocca Priora

Sabato 30 giugno 2018, oltre all’iniziativa a Castel Gandolfo, che vedrà la partecipazione dell’Ente Parco, anche i Comuni di Rocca Priora e Rocca di Papa organizzano un’azione di bonifica, che si svolgerà lungo via dei Principi.

“E’ con soddisfazione – commenta il presidente dell’Ente Parco, Sandro Caracci – che vedo diffondersi questo spirito di operosità concreta, segno che ‘uniti si vince’ non è solo un modo di dire. Auspico grande partecipazione alle due iniziative, per dare un aiuto concreto a restituire la vivibilità ai nostri boschi, trattati troppo spesso come pattumiere. Siamo attivi anche in località Molara, dove abbiamo in corso un progetto di recupero con il Comune di Grottaferrata e con l’associazione La Foresta che Avanza; una parte di territorio dei Castelli si muove, ma puntiamo a far crescere la consapevolezza e a prevenire il fenomeno dell’abbandono, consci che pulire è sempre un’azione che arriva a porre rimedio a un danno già fatto. Per questo ringrazio le Amministrazioni per il senso di responsabilità, e per dare seguito ai tanti appelli, che arrivano dal Parco e da un numero crescente di cittadini, associazioni e comitati spontanei, per fare qualcosa di concreto sul territorio. E continuiamo a lavorare affinché da azioni a macchia di leopardo si faccia un ulteriore passo in avanti, e si lavori insieme su più versanti”.




Pomezia: tutto pronto al Parco Regionale dei Castelli Romani per gestire la nuova riserva della Sughereta

 

Red. Cronaca


CASTELLI ROMANI (RM) – Ad Agosto 2016 il Consiglio regionale del Lazio ha istituito la Riserva naturale della Sughereta di Pomezia, assegnandone la gestione all’Ente Parco regionale dei Castelli Romani. “È un onore per noi – commenta il commissario straordinario del Parco dei Castelli Romani, Sandro Caracci  –  assumere il ruolo di Ente gestore di quest’area che tanto in comune ha con i Castelli Romani. Abbiamo già avviato i contatti con il Comune di Pomezia per lavorare insieme, portando avanti tutte le azioni necessarie affinché la Sughereta inizi a vivere come Riserva. È un impegno ulteriore di cui il Parco è chiamato a farsi carico e non neghiamo certo che, come tutti i nuovi impegni, ci sia un aumento delle responsabilità e un’aspettativa nei nostri confronti in termini di presenza, anche fisica, che va conciliata con le tante esigenze che il Parco si trova a gestire ogni giorno in un territorio tanto bello quanto complesso come i Castelli Romani. Siamo pronti, comunque, con tutta la struttura Amministrativa e Tecnica del Parco, ad affrontare questa nuova esperienza, insieme all’Amministrazione comunale di Pomezia e ai suoi cittadini”.

Un piccolo gioiello che si presenta come una macchia verde circondata dall’abitato della città di Pomezia, e che è accomunato al Parco dei Castelli Romani da un elemento di rilievo: anche per la Riserva della Sughereta, infatti, sono stati i cittadini a mettersi insieme, raccogliere firme e chiedere, per anni, la tutela di questo piccolo polmone verde. Vent’anni di battaglie, così come fecero un gruppo di lungimiranti abitanti dei Castelli Romani, oramai oltre tre decenni fa.

“È una vittoria di tutta la Città – dichiara il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci – la nostra Amministrazione ha sempre lavorato accanto ai comitati e alle associazioni per tutelare il patrimonio paesaggistico e ambientale del territorio, di cui il Parco della Sughereta rappresenta il simbolo. Abbiamo seguito da vicino tutto l'iter che ha portato all'istituzione della Riserva naturale, che va ora tutelata e valorizzata per rendere giustizia a un'area verde di inestimabile valore. Auguro all'Ente Parco dei Castelli Romani un buon lavoro, mettendo a disposizione tutta la collaborazione necessaria affinché la Sughereta diventi finalmente una Riserva naturale”.

Il Parco dei Castelli Romani provvederà nelle prossime settimane ad apporre la tabellazione dell’area e ad attivare azioni di informazione e comunicazione circa le regole che, in quanto Riserva, chi si reca nella  Sughereta è tenuto a rispettare, per far sì che un bene prezioso venga preservato, a vantaggio di tutti, e vissuto in modo responsabile.

Sul sito istituzionale del Parco, www.parcocastelliromani.it, è già attiva una sezione accessibile direttamente dalla home page, contenente le prime informazioni relative alla Riserva, e che sarà implementata puntualmente con gli atti, le fotografie e le attività che saranno realizzate.




PARCO DEI CASTELLI ROMANI: TRA INCURIA, DEGRADO E RESPONSABILITÀ INTERVIENE IL COMMISSARIO SANDRO CARACCI

di Chiara Rai
Parco dei Castelli Romani (RM)
– Il Parco dei Castelli Romani è stato forse l’unico attore chiamato in causa per descrivere l’incuria e il degrado che regna all’interno dell’area protetta nei diversi comuni dei Castelli Romani per un territorio di circa 15mila ettari. Il commissario dell'Ente regionale Parco dei Castelli Romani Sandro Caracci è, per questo motivo, voluto intervenire sull’annosa questione finita anche sulla radio capitolina Cusano Campus alla quale il direttore de L'Osservatore d'Italia Chiara Rai ha rilasciato una intervista.

Il termine “baraccone” affibbiato al Parco dal nostro quotidiano ma anche dal sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli non è stato digerito da Sandro Caracci: “Le parole pesano come macigni e sono taglienti – dice – a forza di denigrare l’Ente Parco Regionale dei Castelli Romani  si distoglie l’attenzione da coloro che sono i veri responsabili del degrado da voi documentato. Baraccone – continua Caracci – da l’idea di una fiera o di un ente disorganizzato che non ha i conti a posto. E non mi sembra proprio il caso del Parco regionale dei Castelli Romani". Al commissario non vanno giù neppure le preposizioni articolate che spesso, sottolinea, cambiano il senso delle frasi: “scrivere degrado del parco – spiega – è differente da scrivere degrado nel parco”.

E allora noi gli domandiamo: chi dovrebbero essere, secondo lei, i destinatari delle critiche mosse e senza esitazione Caracci risponde: “Mi rivolgo essenzialmente agli incivili e a quei delinquenti che scaricano nei nostri boschi di tutto, dai materiali inerti allo scarto di lavorazioni senza curarsi del danno ambientale che provocano. A questo proposito va chiarita la competenza dei Comuni circa l’onere e la responsabilità di raccogliere l’immondizia lasciata nei territori di loro competenza. La tassa dei rifiuti, d’altra parte, i cittadini la pagano al Comune e non al Parco dei Castelli Romani.

Questo non significa che il Parco si limiti a segnalare, come avviene puntualmente all’Ente di competenza,  la singola discarica abusiva. Anzi, i pochi operai disponibili dell’Ente e gli stessi Guardiaparco bonificano periodicamente  ampie parti del territorio asportando di tutto: dai rifiuti urbani ai sacchetti di calcinacci per arrivare alle carcasse di auto abbandonate o a parti di esse, per  le quali devono seguire precise procedure finalizzate al rinvenimento di elementi  per risalire alla eventuale proprietà dei mezzi. Ma non basta. Bisogna passare da un atteggiamento passivo, di pura denuncia, ad uno capace di accrescere nell’opinione pubblica il senso del rispetto nei confronti dei beni comuni. Solo in questo modo i cittadini si sentiranno sempre più partecipi della loro difesa e valorizzazione. Questo già accade in alcune aree del Parco e dalla collaborazione tra il nostro Ente ed associazioni, spesso spontanee, nel tempo sono state avviate numerose campagne di pulizia e di ripristino di aree e sentieri. Ecco, credo che la stampa su questo fronte possa svolgere un ruolo determinante per diffondere una nuova cultura capace di percepire l’ambiente che ci circonda come nostro, un bene comune da salvaguardare da incivili e male intenzionati”.

Caracci, poi, non nasconde che ci siano delle criticità nel Parco dei Castelli Romani, soprattutto legate alla mancanza di continuità che caratterizza l’alternanza delle gestioni e al lungo commissariamento cui sono sottoposti tutti gli Enti Parco nella Regione Lazio. In una fase come questa non è facile il dialogo con la Comunità del Parco che rivendica un ruolo nelle scelte operate dalla Regione Lazio. Tutto questo, però, sottolinea Caracci, “non può far perdere di vista il ruolo e le competenze assegnate all’Ente; semmai occorre accelerare le procedure finalizzate alla sua piena funzionalità che potrà avvenire solo con l’approvazione del Piano di Assetto”.
Non nega che proprio a causa delle competenze che ha, l’operato del Parco può non andare a genio a seconda dell’evolversi degli eventi, soprattutto quando si parla di salvaguardia ambientale e di dinieghi. Ma quando gli chiediamo di esprimersi su quello sonante dato al Comune di Ariccia rispetto l’allargamento di via parco Chigi, Sandro Caracci dice di non voler alimentare polemiche, anzi  per il sindaco di Ariccia  spende parole di elogio, soprattutto per la visione che ha dei Castelli Romani rispetto quello che si va delineando nell’ambito dell’area metropolitana romana. 

“A Cianfanelli va riconosciuto il merito di aver sollevato più volte la questione del ruolo che il nostro territorio dovrà ricoprire nell’ambito dell’ area metropolitana romana – prosegue Caracci – e il conseguente rischio di perdita di identità che corre per effetto della costituzione di una identità omogenea, non rispettosa del patrimonio di valori che si sono sedimentati nel corso dei secoli nei singoli territori”. Ma aggiunge, “proprio per questo la Comunità del Parco, così come avviene in tante aree protette d’Italia, dovrebbe utilizzare al meglio questa sua funzione di piccolo parlamentino, anche per mettere in atto quelle politiche di area vasta capaci di affrancare il nostro territorio dalle logiche centripete che una grande città come Roma Capitale esercita in maniera sempre più stringente”.

Ricorda, a tale proposito, che nello statuto della Città Metropolitana sono contemplati ambiti omogenei di almeno 150 mila abitanti e il fatto di identificare i Castelli Romani e presentarsi come un soggetto unico, non può che contribuire alla salvaguardia della loro identità ed evitare che si trasformino in una periferia indistinta. “In tutto questo il Parco ha un ruolo determinante ed aggregante e rappresenta, a mio avviso, forse l’unico strumento per il raggiungimento di un obiettivo che è vitale per il futuro del nostro territorio”.

E proprio a proposito di politiche di area vasta, Caracci tiene a precisare l’intenso lavoro svolto in questi ultimi mesi per raggiungere un accordo storico sul versante della promozione turistica dei Castelli Romani. “L’Ente Parco si è fatto promotore, insieme al Consorzio bibliotecario dei Castelli Romani (già delegato dai Comuni aderenti) e alla XI^ Comunità Montana del Lazio, di un protocollo d’intesa  finalizzato alla promozione turistica dei Castelli Romani. Nel prossimo futuro i tre soggetti pubblici sono impegnati affinché le forze e le competenze di ciascuno convergano in maniera unitaria per promuovere la destinazione Castelli Romani nei più importanti appuntamenti turistici nazionali ed internazionali”.

Insomma la chiacchierata con Sandro Caracci è servita per capire meglio non solo cosa fanno i 20 guardiaparco quando si trovano di fronte a mini discariche o a casi di abusivismo, ma anche a meglio comprendere le numerose altre competente nel campo urbanistico, della forestazione, della tutela ambientale e della didattica. Didattica alla quale l’Ente dedica molta attenzione proprio per far crescere nei bambini in età scolare la conoscenza e quindi l’amore per l’ambiente che li circonda. Un Parco che nonostante le poche forze e risorse di cui dispone (parliamo appunto di 20 guardiaparco che devono controllare un territorio di circa 15 mila ettari,  divisi su 2 turni con due pattuglie al giorno, per tutti i giorni, compresi quelli festivi) e poco più di 200 mila euro di Bilancio,  esclusi gli stipendi del personale che sono in carico alla Regione Lazio, svolge lontano dai clamori della cronaca un lavoro ai più ancora sconosciuto.

Proprio per questo L’Osservatore d’Italia non mancherà di denunciare ulteriori casi di abusivismo e degrado che si dovessero perpetrare all’interno dell’area protetta, ma allo stesso tempo intende seguire più da vicino le vicende dell’Ente per capire e conoscerne meglio le attività. “Fatte non foste a viver come bruti…”. Intanto cerchiamo di comportarci in maniera più civile.




PARCO DEI CASTELLI ROMANI: AL VIA LA STIMA DEI CINGHIALI SUL TERRITORIO

Redazione

Parco dei Castelli Romani (RM) – L’azione prevede il coinvolgimento dei Guardiaparco, dei Tecnici Naturalisti e dei Coadiuvanti, cioè dei volontari che hanno superato positivamente l’attività formativa realizzata dal Parco dei Castelli Romani.Il Servizio Tutela Ambientale dell'Ente ha individuato dei percorsi sulla base della diversità ambientale (bosco, area prativa e ambienti intermedi), al fine di avere a disposizione dati provenienti da contesti differenti, e su tali percorsi si sta procedendo alla rilevazione dei segni di presenza (insogli, orme, segni di denti, boli alimentari ecc.) del cinghiale.

Questa attività proseguirà nei prossimi mesi per concludersi presumibilmente in Primavera 2016; i dati che saranno prodotti in seguito alla rielaborazione delle schede di rilevamento verranno inseriti nel “Piano di riduzione degli impatti del Cinghiale (Sus scrofa), di cui alla D.G.R. 320/2006 nel Parco Regionale dei Castelli Romani” già redatto dal Parco, affinché possa essere presentato alla Regione Lazio per l’approvazione.

“Affrontare le criticità – commenta il commissario straordinario, Sandro Caracci – per cercare soluzioni durevoli nel tempo, senza farsi condizionare da pressioni di alcun tipo, è la strada che il Parco dei Castelli Romani ha scelto per dare risposte sulla questione dei cinghiali. Stiamo verificando sul territorio i segni di presenza, dopo un lungo lavoro di pianificazione e anche, bisogna dirlo, ingiustificabili lentezze, fissando delle scadenze certe. In base ai dati raccolti potremo prendere le decisioni con cognizione di causa, e dare risposte ai cittadini circa la diffusione del cinghiale e la consistenza numerica nei Castelli Romani”.
 




PARCO DEI CASTELLI ROMANI: FIRMATA CONVENZIONE CON "CONSULTING CULTURES"

Redazione

Castelli Romani (RM) – Il Parco regionale dei Castelli Romani ha firmato una convezione con la società “Consulting Cultures”, per la ricerca di finanziamenti e la redazione di un progetto preliminare denominato “NatuRe-Habilitation”.

Il Progetto prevede la riqualificazione formale e funzionale dei percorsi e delle aree naturalistiche del Parco, con l’obiettivo di promuovere attività ludico-riabilitative ed incrementare il turismo ambientale. La suddetta società è incaricata di identificare e individuare in forma concertata con il Parco, i programmi di finanziamento a livello regionale, nazionale e sovranazionale in conformità con le linee di sviluppo del progetto e, di coinvolgere uno o più soggetti privati per la costituzione di una partnership pubblico-privata, che collabori nella realizzazione del progetto, inizialmente focalizzato all’interno delle aree localizzate nelle zone circumlacuali dei laghi Albano di Castel Gandolfo e Nemi ma che ambisce a connettere progressivamente tutti i Comuni del Parco.

“Con questo progetto – commenta Sandro Caracci, commissario straordinario del Parco – miriamo a rendere fruibili i percorsi-naturali per persone con mobilità ridotta e a incentivare la pratica di attività fisica per tutti coloro che hanno bisogno di riabilitazione fisica e motoria, pensiamo, ad esempio, a ex infartuati o diabetici. Permettere davvero a tutti di vivere le bellezze del territorio è il valore aggiunto per il quale un Ente Pubblico deve lavorare, orientando la fruizione dei servizi nella direzione più inclusiva possibile”.




MARINO, GOTTO D'ORO: AGRICOLTURA E AMBIENTE AL SALOTTO DEL VINO

di Angelo Parca

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Marino Laziale (RM) – Un appuntamento molto interessante quello che si è tenuto per l’intera giornata di sabato al Salotto del Vino della Gotto D’Oro. Si è affrontato il tema “Quali prospettive, quali risorse, quali modalità per la tutela della buona agricoltura da rilanciare come volano economico determinante in periodo di crisi?”. A tenere banco sono state le le associazioni Legambiente e Italia Nostra, assieme a Comitati e associazioni locali. Molti gli ospiti di primo piano, tecnici e politici, che sono intervenuti all’evento.

Tutti per evidenziare   l’importanza del rilancio delle peculiarità di vini, cibo e territorio locale. Presenti anche alcuni Sindaci dei Comuni dei Castelli quali Milvia Monachesi primo cittadino di Castel Gandolfo, le Onorevoli Susanna Cenni, Alessandra Terrosi – Comm. Agricoltura Camera Deputati, i consiglieri regionali Mario Ciarla e Cristiana Avenali. il Commissario del Parco dei Castelli romani, Sandro Caracci; la Dr.ssa Alma Rossi del Parco dell’Appia Antica; il Dr. Luca Bianchi del Ministero dell’Agricoltura; il Dr. Paolo Berdini, urbanista; il Dr. Mauro De Angelis, Pres. Consorzio tutela vini Frascati; il Dr. Massimo Leone, Pres. Ass. IfoRD; Marco Berardo Di Stefano, Pres. Rete Fattorie Sociali; l’Arch. Calogero Locastro, Pres. naz. Confedertecnica e altri autorevoli ospiti.

Tutto è ruotato intorno al tema dell’agricoltura che come ha detto in apertura il “padrone di casa” Luigi Caporicci, presidente della Gotto D’Oro, rischia di scomparire se non la si valorizza e promuove al meglio. E ancor di più ha spiegato che è necessario semplificare al massimo tutta questa burocrazia che si ripercuote sui contadini i quali , soltanto per coltivare un fazzoletto di terra, sono costretti a riempire mille moduli e rispondere a troppe domande. Una burocrazia, insomma che si dimostra letale per gli agricoltori che non vorrebbero abbandonare le loro terre ma che a volte si vedono costretti, schiacciati dal peso delle imposte e oneri a cui far fronte.

Enrico Del Vescovo, presidente di Italia Nostra Castelli Romani, ha sottolineato l’importanza delle aree verdi che ci circondano ma anche lanciato un appello affinché non venga realizzato l’ipermercato Panorama a Vallericcia: “Potrebbe divenire, dato lo spazio ampio che ricopre, un grande polo fieristico dove esporre i prodotti tipici locali e agricoli del nostro territorio – ha detto del Vescovo – ma è inutile che venga realizzato un supermercato dove si vendono prodotti che già si trovano nei più prossimi dintorni, andando a creare una crisi delle attività economiche che già gravitano da tempo nella zona commerciale ariccina”.

Dello stesso parere Sandro Caraci, commissario straordinario del Parco Regionale dei Castelli che ha condiviso l’appello lanciato dal Presidente Gotto d'Oro Luigi Caporicci affinché non si abbandoni l’agricoltura che ricchezza e valorizzazione del territorio al contempo, un territorio fortunatamente protetto, ha ricordato Caracci, uno status voluto e ricercato dal basso perché il Parco regionale dei Castelli è stato fondato su iniziativa popolare grazie ad un referendum.  La giornata è proseguita con una degustazione (al costo di 6,00 Euro a persona) di buoni alimenti e buon vino proposti in collaborazione con i Mercati della Terra – Slow Food. Nel primo pomeriggio è stato poi riservato uno spazio di 5 minuti dedicato ai rappresentanti delle diverse Associazioni e Comitati presenti che hanno potuto illustrare gli obiettivi delle loro Associazioni ed esporre le loro domande. Gli esponenti politici presenti hanno poi risposto alle domande poste dagli intervenuti e indicato quali buone pratiche mettere in atto per far conoscere ed avanzare i progetti di Buona Agricoltura e di difesa del territorio.

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PARCO DEI CASTELLI ROMANI: IN ARRIVO L'ITINERARIO DELLE VILLE TUSCOLANE

Redazione

Rocca di Papa [Parco dei Castelli Romani] – In realizzazione il primo tratto dell’itinerario delle Ville Tuscolane “Terre Ospitali dei Castelli Romani e Monti Prenestini”, progetto coordinato dal Parco dei Castelli Romani al quale hanno aderito la Comunità Montana e i Comuni tuscolani, è in fase di realizzazione.

Alla costruzione dell’itinerario, lungo oltre 30 chilometri e che vede come Ente capofila e beneficiario del finanziamento il Parco Regionale dei Castelli Romani, hanno contribuito la XI^ Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini e i comuni di: Frascati, Monte Porzio Catone, Monte Compatri, Rocca Priora e Rocca di Papa. Il progetto è stato elaborato in attuazione del bando pubblico della misura 313 “Incentivazione delle attività turistiche” del Programma di Sviluppo Rurale del Lazio (2007-2013 Asse IV Leader).

L’”Itinerario delle Terre Ospitali” prevede il ricongiungimento di una sentieristica storico-archeologica e paesaggistica che include un primo tratto fra la cittadina di Frascati e il Piazzale delle Ville Tuscolane con buona parte del sentiero che si sviluppa nel bosco; un tratto dai sentieri Tuscolani a Monte Porzio Catone (incluse le località Madonnella e Osservatorio); la sentieristica nei comuni di Montecompatri e Rocca Priora con lungo tratto con provenienza da Frascati ed infine il suggestivo tratto a Rocca di Papa sulle pendici di Monte Cavo fino alla via dei Laghi.

Frascati è il Comune interessato dal primo tratto di interventi: “questo itinerario – commenta l’Assessore ai lavori Pubblici di Frascati, Francesca Neroni – collega boschi e paesaggi suggestivi, grazie a un sentiero che inizia nel pressi del centro abitato, permettendo così a tutti con facilità di raggiungerlo e percorrerlo”.

Vicinanza alla città: un elemento che renderà più facile la fruizione da parte delle scolaresche, come conferma la dirigente del Settore III Servizi culturali, educativi e sociali di Frascati, Maria Grazia Toppi: “per i ragazzi è un’esperienza unica imparare dalla natura: questo sentiero, anche per le sue particolari caratteristiche fisiche che lo rendono semplice da percorrere, potrà essere inserito nelle uscite scolastiche degli studenti, che qui verranno a scuola di biodiversità”.

“Terre Ospitali” – commenta il direttore del Parco dei Castelli Romani, Tommaso Mascherucci – è uno dei progetti di sistema che l’Ente ha in essere e che mette in Rete Enti e Comuni, nell’intento condiviso di lavorare insieme per la valorizzazione del territorio. Un progetto importante che mostra come un Ente possa fare da aggregante e da punto di riferimento per la costruzione di progetti che vadano oltre i confini territoriali dei singoli Comuni”.

Gli interventi di ripristino della sentieristica hanno già richiesto, e richiederanno, manutenzione continua di fondi stradali, rimozione di alberi caduti, sfalci di erba e piante invadenti, rifacimenti di scoline per il corretto fluire delle acque piovane; sistemazione di palizzate e viminate per il contenimento di scarpate e terreni in erosione.
 




MARINO: TRA RIFIUTI E ARRESTI RIFLETTORI ACCESI SULLA QUANTITA' DI DIFFERENZIATA RISPETTO ALLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI

di Mirko Laurenti (Sel), Maurizio Aversa (Pdci), Alessandro Corbelli (Usp)

Marino Laziale (RM) – Abbiamo letto sui media in queste ore attente ricostruzioni di svolgimento delle indagini a cura del NOE. Il Gip Massimo Battistini ha disposto vari provvedimenti cautelari.

Abbiamo in particolare visto che uno degli elementi di truffa è stato individuato tra la differenza fittizia registrata – secondo la ricostruzione accusatoria – solo sui rifiuti rispetto alla loro classificazione che, si desume, non sia quella reale rispetto a quella certificata e presente nelle fatture di pagamento.

Abbiamo letto di vari filoni di indagine, forse ancora soggette a sviluppi.

Non abbiamo letto, e per ora ne siamo lieti, di indagini coinvolgenti il comune di Marino. Un dubbio che abbiamo è che episodi violenti abnormi come quello della messa a fuoco di mezzi della NU della Multiservizi; ed altri atti contro i beni pubblici (bruciate alcune strutture stadio comunale); così come autovetture che prendono fuoco in piena notte sotto casa di consiglieri comunali; forse potrebbero essere valutati ai fini di indagine.

Così come potrebbe essere valutata la denuncia pubblica, fatta durante una conferenza stampa del 5 maggio 2011 a cura del Gruppo “Monsignor Grassi” e del consigliere Sandro Caracci (oggi commissario del Parco dei Castelli) con la presentazione di tabelle sullo smaltimento rifiuti.

In quelle tabelle, coincidendo proprio con quanto il NOE a scala grande ha appurato, si mostra la differenza numerica, con vere e proprie dichiarazioni false (fatte da assessori comunali) denunciate pubblicamente circa le quantità di differenziata e di produzione dei rifiuti.

Forse indagini ci sono state e l’esito è stato “nulla da rilevare”, nel qual caso ci aspetteremmo una tranquillizzante dichiarazione della amministrazione comunale che da otto anni continuativamente gestisce anche questo aspetto della vita organizzata cittadina.

Oppure potrebbe tranquillizzare tutti i marinesi lo stesso candidato sindaco del centrodestra che ha ispirato, guidato e determinato, in quanto capo della maggioranza, le politiche comunali in questo campo. Ben conoscendole, tra l’altro, perché professionalmente inserito nei gangli di direzione e organizzazione della NU della Multiservizi di Marino.

Oppure potrebbe anche tranquillizzare politicamente e amministrativamente una trasparente, immediata, forte dichiarazione di costituzione di parte civile da parte del comune di Marino nei confronti di Cerroni e Pontina Ambiente per i rapporti trascorsi di utenti eventualmente danneggiati.

Non sappiamo se ci sarà una presa di posizione che vada in questa direzione. Sappiamo per certo che nel pieno dello svolgimento della propria campagna elettorale, il candidato sindaco del centrodestra, non ha restituito ai cittadini convocati, il 20% in più di bolletta rifiuti che sono stati chiamati a pagare in questi anni per la miope scelta (e speriamo senz’altra motivazione occulta) di non fare la differenziata “porta a porta”.

Tranne che, ora, urlare contro le discariche e declamare la indispensabilità del porta a porta. Otto anni di disastri di politica dei rifiuti, non possono essere cancellati, dagli stessi (politicamente e personalmente) che li hanno determinati. I cittadini marinesi, prima che essere di destra o di sinistra, sono persone dotate di intelligenza e questa offesa al buon senso non la faranno passare.




MARINO, MUSEO CIVICO MASTROIANNI: LA IX MOSTRA COLLETTIVA DI PITTURA SCALDA I MOTORI

Esposito: "Un grazie a Sandro Caracci commissario straordinario del Parco Regionale dei Castelli Romani"

 

Redazione

Marino (RM) – E’ un percorso alla scoperta dei luoghi più segreti e ricchi di storia dei Castelli Romani e della Città di Marino la IX mostra collettiva di pittura «En Plein Air» che, promossa dal Parco dei Castelli Romani in collaborazione con l’associazione In Labore Fructus, verrà inaugurata sabato 30 novembre prossimo (ore 10.30) al Museo Civico Umberto Mastroianni.
 
Patrocinata dal Comune di Marino tramite l’assessorato alla Cultura guidato da Arianna Esposito, è inserita nel progetto «Cose mai viste 2.0» promosso dall’Ente di tutela regionale.
 
«All’interno – spiega l’assessore – il risultato del percorso pittorico itinerante realizzato nell’estate scorsa da pittori professionisti e non, il cui spirito è stato lo stesso che, già nei secoli scorsi, animò gli artisti del Grand Tour e la corrente degli impressionisti e dei macchiaioli. Un’occasione in più – aggiunge – per far conoscere, attraverso il contributo emozionale e la capacità degli artisti che ringraziamo per il loro prezioso contributo, le ricchezze del nostro territorio. Con i suggestivi luoghi, la grande storia, il patrimonio naturalistico e architettonico, i tesori e le particolarità che, custoditi da secoli, la rendono unica».
 
«Un grazie a Sandro Caracci commissario straordinario del Parco Regionale dei Castelli Romani – dice ancora la Esposito – per aver promosso una così interessante iniziativa e aver scelto la nostra città quale teatro della sua fase finale. Il nostro riconoscimento anche a Mauro Trombetti, presidente dell’associazione In Labore Fructus, per la realizzazione del progetto e la sua consulenza artistico culturale».
 
All’interno della cerimonia di inaugurazione, arricchita dalla presenza di esponenti del mondo della cultura, dell’arte, della poesia dialettale interregionale e della società civile, un momento di declamazione di poesie in vernacolo.
 
La mostra, allestita fino all’11 dicembre, sarà visitabile dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 (da lunedì a venerdì) e dalle 9 alle 13 (sabato e domenica).
 




CASTEL GANDOLFO: SI PIANTA UN ALBERO PER LE GENERAZIONI FUTURE

Redazione

Castel Gandolfo (RM) – L'albero è un essere vivente e per questo merita attenzione. Bisogna educare i bambini fin da piccoli e ad averne rispetto. Per questi e tanti altri innumerevoli motivi. Giovedì 21 novembre mattina l'amministrazione di Castel Gandolfo guidata dal sindaco Milvia Monachesi, con i bambini delle scuole elementari, ha inaugurato la prima festa dell'albero. Una festa per sensibilizzare le future generazioni sull'importanza del rispetto per la natura. Milvia Monachesi si è scusata con i bambini per quello che si lascia alle future generazioni in tema ambientale ma ha anche ribadito con forza che la natura e il rispetto per essa è uno dei principi cardine che ispirano molte azioni dell'amministrazione di Castel Gandolfo. Presenti all'evento anche il direttore dell'Ente Parco Tommaso Mascherucci e il Commissario straordinario Sandro Caracci.