TESORI DI ROMA: DOPO TRENT'ANNI RIAPRE LA BASILICA DI SANTA MARIA ANTIQUA

Redazione

Santa Maria Antiqua riapre al pubblico dopo oltre trent'anni. La spettacolare basilica scoperta da Giacomo Boni nel 1900 alle pendici del Palatino torna a essere visitabile dopo un complesso intervento che ha riguardato la struttura, a cui è seguito anche il restauro delle pitture che rivestono le pareti e che rappresentano un esempio "unico nel mondo cristiano del primo millennio", databile dal VI al IX secolo, quando la basilica fu abbandonata a seguito dei crolli causati dal terremoto dell'847. Una mostra inaugura la nuova vita della chiesa, che nel tempo è stata fruibile soltanto per brevi periodi con visite guidate ai cantieri. "Santa Maria Antiqua tra Roma e Bisanzio" è il tema scelto per accogliere il pubblico che da domani potrà visitare la basilica arricchita con pezzi che raccontano lo stesso monumento, considerato «un'eccezionale testimonianza dello sviluppo della pittura romana e di tutto il mondo greco bizantino altomedievale, prima che l'conoclastia cancellasse gran parte delle immagini sacre dell'epoca". All'ingresso di Santa Maria Antiqua sono stati allestiti ritratti scolpiti dei regnanti all'epoca della fondazione della chiesa, tra cui il gruppo denominato dell'imperatrice Ariadne e Amalasunta, figlia di Teodorico. Infine, tra le chicche della mostra, anche il mosaico dell'VIII, voluto da Papa Giovanni VII, che raffigura l'Adorazione dei Magi. L'opera è tornata al suo splendore grazie all'intervento dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro. Dopo 1.200 anni torna l'originaria icona della madonna nella chiesa di Santa Maria Antiqua, allestita all'interno di un percorso espositivo che per la prima volta abbraccia l'intero complesso cristiano dei Fori e la Rampa imperiale. Rimasta sepolta per dodici secoli (dopo il terremoto dell'847), la chiesa si racconta attraverso straordinari busti in marmo, mosaici, reperti e i meravigliosi affreschi che proprio le macerie provocate dal sisma hanno preservato dalla furia iconoclasta.