Santa Maria Capua Vetere: trovati telefonini in carcere. Erano nascosti nel cibo

Detenuti che comunicavano con l’esterno fino a quando non se ne sono accorti i poliziotti. Nella mattinata del 12.05.2020 gli Agenti della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere in servizio presso il settore controllo e smistamento pacchi del Penitenziario, durante i controlli di routine hanno intercettato 7 telefonini occultati nei generi alimentari destinati ai detenuti.
A darne notizia è il Dirigente Nazionale del Si.P.Pe (Sindacato Polizia Penitenziaria) Michele Vergale che da sempre denuncia la mancanza di personale e dei mezzi idonei per contrastare l’ingresso nel Penitenziario di ogni cosa ritenuta illecita.
Nel settore controllo e smistamento pacchi – commenta Vergale – posto dove ai famigliari dei detenuti gli è consentito di lasciare ai loro cari reclusi – previo autorizzazione e quantità stabilita – , pacchi, denaro e generi alimentari, gli Agenti del settore durante i controlli di routine hanno rinvenuto sei micro telefonini occultati in mezzo al prosciutto e un smartphone occultato in mezzo alle melanzane.
Sul caso interviene anche il Segretario Generale del SIPPE Carmine Olanda – Questo fenomeno oramai è diffuso in tutti i Penitenziari, in questa settimana il ritrovamento dei telefonini è stato denunciato anche al Carcere di Augusta dal Nostro Dirigente Sindacale Sebastiano Bongiovanni e al Carcere di Velletri dal nostro Dirigente Sindacale Ciro Borrelli, ma a quanto pare – commenta Olanda – per le Istituzioni questo tipo di problema non è importante e prioritario. Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede non può fare finta di niente, il problema è grande e va risolto subito.
L’ Amministrazione – conclude Vergale – anziché fornire agli Agenti i mezzi idonei per effettuare i controlli, preferisce aumentare l’orario di servizio al Personale per dare più opportunità ai famigliari dei detenuti di lasciare pacchi, denaro e generi alimentari ai loro cari reclusi.
Ancora una volta il SIPPE (Sindacato Polizia Penitenziaria) si congratula con gli Agenti di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, che nonostante la carenza di Personale e dei mezzi necessari per contrastare l’ingresso nel Penitenziario di ogni cosa ritenuta illecita, ha dimostrato di avere ancora una volta grande professionalità e spirito di sacrificio.




SANTA MARIA CAPUA VETERE: CHIEDE VOTI AI CASALESI, ARRESTATO EX ASSESSORE

Redazione
 
Napoli – E’ stato arrestato dai Carabinieri Alfonso Salzillo, 49 anni ed ex consigliere e assessore comunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). L’uomo è accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso, corruzione elettorale finalizzata a supportare il clan dei Casalesi. L’ex consigliere/assessore è accusato di aver chiesto i voti al clan per poter essere eletto. L’operazione dei Carabinieri è stata compiuta all’alba ed è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip. L’arresto è avvenuto al termine di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia.



TRUFFA AGLI ANZIANI: SGOMINATA BANDA DI OTTO PERSONE

Redazione


Roma – I Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, al termine di un'indagine durata circa due anni, hanno arrestato 8 persone, più una sottoposta all'obbligo di firma, tra Napoli, Caserta, Pozzuoli e Santa Maria Capua Vetere, facenti parte di un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di anziani, per circa 4.500 – 5.000 euro a colpo. L'organizzazione, interamente sgominata dai Carabinieri, aveva esteso la sua attività criminale in ambito nazionale nel Lazio, in Puglia e in Liguria. Il modus operandi si avvaleva di un preciso copione, elaborato e collaudato da truffatori veterani e di consolidata esperienza, le vittime prescelte erano perlopiù pensionati ultrasessantenni nei confronti dei quali gli indagati hanno dimostrato totale insensibilità e particolare spietatezza e accanimento, anche quando queste manifestavano visibili precarie condizioni di salute fisica e mentale e, pur di condurre a termine l'attività criminosa, non si facevano scrupolo di usare contro di loro strumenti di odiosa sopraffazione, con vessazioni di carattere psicologico e verbale, fino al conseguimento dell'ingiusto profitto. Tra gli arrestati c'è anche una donna, la moglie del capo che, pur non partecipando di regola alla fase esecutiva, aveva un ruolo attivo nell'associazione. Nel corso delle perquisizioni i Carabinieri hanno potuto constatare che gli ampi appartamenti in cui vivevano gli arrestati erano arredati di lusso estremo che stride con la loro condizione ufficiale di disoccupati e nullatenenti.




PONTECORVO: LI LICENZIA E NON GLI PAGA L'ULTIMO STIPENDIO, LORO CHIEDONO SPIEGAZIONI E LUI IMBRACCIA UN FUCILE A POMPA

Redazione

Pontecorvo (FR) – A Pontecorvo, i  militari della locale Stazione, deferivano in stato di libertà per il reato di “minaccia aggravata, esplosione pericolosa e omessa custodia delle armi” un imprenditore 37enne del luogo. L’uomo, nel contesto di un’accesa discussione con tre persone tutte residenti a S.M. Capua Vetere giunti  presso la citata società per ottenere chiarimenti relativi alla cessazione del rapporto di lavoro ed alla mancata corresponsione dell’ultimo stipendio di uno di uno di loro, imbracciava il proprio fucile da caccia del genere “a pompa” cal. 12 e, proferendo minacce di morte, esplodeva un colpo in aria a scopo intimidatorio. I militari operanti, successivamente intervenuti, procedevano al sequestro probatorio della suddetta arma, regolarmente denunciata avendo l’interessato il porto d’armi per uso caccia, nonché della cartuccia esplosa. In relazione all’evento accertato, nei confronti dell’imprenditore, i militari procedevano anche al contestuale sequestro amministrativo a scopo cautelativo  di varie  armi e munizioni dallo stesso regolarmente detenute, al fine di consentire le adeguate valutazioni di pertinenza della competente Autorità di Pubblica Sicurezza;