I SETTE SPECCHI ESSENI: I MISTERI OLTRE LA VITA

Sara Desirèe Galea

Partendo dal presupposto che ognuno risuona con ciò che è giusto per sé, ciò che leggerete vi potrà sembrare assolutamente assurdo ma potrà succedere anche che alcuni lo riconosceranno valido e condivisibile nella propria vita,  solo l’esperienza diretta  renderà giuste o sbagliate  le parole che seguiranno. Parleremo degli specchi Esseni e qualcuno, giustamente potrà controllare la riconducibilità agli stessi Esseni, ma ciò che conta è, però, vederne la effettiva validità ed efficienza nella nostra vita concreta.

Da molto tempo, molti di noi sentono dire che il mondo è uno specchio, che gli altri riflettono ciò che siamo noi ma  permettetemi di dire che detto così il  tutto diventa banale e semplicistico perché gli antichi Esseni dividevano il ruolo dei rapporti umani in 7 categorie: i cosiddetti Specchi.

Pertanto ora cerchiamo di mantenere  un atteggiamento di apertura dinanzi a idee che potrebbero apparire in-condivisibili se non addirittura sconsiderate e di verificarle in prima persona.

Sono antichi strumenti conosciuti e diffusi dagli Esseni che ci aiutano a riconoscere le emozioni che affrontiamo nella vita di tutti i giorni e a trasformarle, modificando, così, noi stessi in esseri a più alta vibrazione.
La definizione di “specchi” proviene da un principio basilare secondo il quale le azioni, le scelte, le esperienze e il linguaggio di quelli che ci circondano riflettono in ogni momento della nostra vita la nostra realtà interiore. Gregg Braden ci ha spiegato gli specchi in questa maniera:

Il primo specchio esseno, dei rapporti umani, è quello della nostra presenza  nel momento presente.
 Il mistero del Primo specchio è incentrato  su cosa noi inviamo nel momento presente, alle persone che ci stanno accanto. 
Quando ci troviamo circondati da individui e modelli di rapporto di comportamento in cui domina l’aspetto della rabbia o della paura, lo specchio funziona in  entrambi i sensi, potrebbe invece trattarsi di gioia, estasi e felicità, ciò che vediamo nel primo  specchio è l’immagine di quello che noi siamo nel presente. Chi ci è vicino ce lo rimanda, rispecchiandoci.

Il secondo specchio esseno, dei rapporti umani, ha una qualità simile alla precedente ma è un po’ più sottile. Anziché riflettere ciò che siamo, ci rimanda ciò che noi giudichiamo nel momento presente. 
Se siete circondati  da persone, i cui modelli di comportamento vi provocano frustrazione o scatenano la vostra rabbia o astio e se percepite che quei modelli non sono vostri in quel momento, allora chiedetevi: Mi stanno mostrando me stesso nel presente?  Se potete onestamente rispondervi con un no c’è una buona probabilità che vi stiano invece mostrando ciò che voi giudicate nel momento presente.  La rabbia, l’astio o la gioia che voi state giudicando.
Pensiamo a quando varie persone impersonano gli stessi modelli per voi esprimendo rabbia ed astio.  Vi è mai capitato di essere irritati o ansiosi di arrivare da qualche parte e di salire in macchina rendendovi conto che avete fatto continuamente delle scelte sbagliate: in banca avete scelto la fila più lenta, avete sbagliato la rampa di accesso nel raccordo stradale, e ora mentre guidate  vi ritrovate dietro a macchine che vanno a 50 Km all’ora in una strada dove si potrebbe andare a 100?  Può darsi che quelle persone vi stiano riflettendo ciò che siete in quel momento.
 
Il terzo specchio esseno dei rapporti umani è uno degli specchi più facili da riconoscere, perché lo percepiamo ogni volta che ci troviamo alla presenza di  un’altra persona, quando la guardiamo negli occhi, e in quel momento accade qualcosa di magico.  Alla presenza di questa persona, che forse non conosciamo nemmeno, sentiamo come una scossa elettrica, forse anche la pelle d’oca sulla nuca o sulle braccia.  Che cosa è appena successo, in quell’attimo?
Attraverso la saggezza del terzo specchio ci viene chiesto di ammettere la possibilità che, nella nostra innocenza, noi rinunciamo a delle grosse parti di noi stessi, per poter sopravvivere alle esperienze della vita.  Possono venir perse, senza che noi ce ne rendiamo conto, o forse le perdiamo consapevolmente o ancora ci vengono portate via da coloro che hanno un potere su di noi.
Talvolta quando ci troviamo in presenza di un individuo che incarna proprio le cose che abbiamo perduto e che stiamo cercando, per poter ritrovare la nostra interezza, i nostri corpi esprimono una risposta fisiologica per mezzo della quale realizziamo di nutrire un’attrazione magnetica verso quella persona.
Se vi trovate in presenza di  qualcuno e, per qualche motivo inspiegabile, sentite l’esigenza di passare del tempo con quella persona, ponetevi una domanda: che cosa ha questa persona che io ho perduto, ho ceduto, o mi è stato portato via?  La risposta  potrebbe sorprendervi molto perché in realtà riconoscerete questa sensazione di familiarità, quasi verso  chiunque incontriate.  Cioè vedrete delle parti di voi stessi in tutti.  Questo è il terzo mistero dei rapporti umani.

 Il quarto specchio esseno dei rapporti umani è una  qualità un po’ diversa.  Spesso nel corso degli anni ci accade di  adottare dei modelli di comportamento che poi diventano tanto importanti  da farci riorganizzare il resto della nostra vita per accoglierli.
Sovente tali comportamenti sono compulsivi, creano dipendenza. Il Quarto mistero dei rapporti umani, ci permette di osservare noi stessi in uno stato di dipendenza e compulsione.  Attraverso la dipendenza e la compulsione, noi rinunciamo lentamente proprio alle cose a cui  teniamo di più.  Cioè mentre le cediamo, poco a poco vediamo noi stessi lasciare le cose che più amiamo.  Ad esempio, quando parliamo di dipendenza e compulsione, molte persone pensano all’alcol e alla nicotina che sono certamente capaci di creare tali stati.
Ma ci sono altri modelli di comportamento più sottili come l’esercizio  di controllo in ambiente aziendale o  in famiglia o come la dipendenza dal sesso, dal possedere o generare denaro e abbondanza, anche questi sono esempi di compulsione e dipendenza.
Quando  una persona incarna un simile modello di comportamento, può star certa che il modello, che pur è bello di per sé, si è creato lentamente nel tempo. Poco a poco, noi rinunciamo alle cose  che ci sono più care.  Se riorganizziamo le nostre vite per far posto al modello dell’alcolismo o all’abuso di sostanze forse stiamo rinunciando a porzioni della nostra vita rappresentate dalle persone che amiamo, dalla famiglia, dal lavoro, dalla nostra stessa sopravvivenza.
Il tratto positivo di questo modello è che può essere riconosciuto ad ogni stadio, senza bisogno di arrivare agli estremi perdendo tutto.  Possiamo riconoscerlo, guarirlo, e ritrovare la nostra interezza ad ogni stadio.

Il quinto specchio esseno
, è forse il più potente in assoluto, perché ci permette di vedere meglio e più profondamente degli altri la ragione per cui abbiamo vissuto la nostra vita in un dato modo.  Esso rappresenta lo specchio che ci mostra i nostri genitori nel corso della nostra interazione con loro.
Attraverso questo specchio ci viene  chiesto di ammettere la possibilità che le azioni dei nostri genitori verso di noi riflettano  le nostre credenze e aspettative nei confronti di quello che potrebbe configurarsi come il più sacro rapporto che ci sia dato di conoscere sulla Terra e cioè il rapporto fra noi e la nostra Madre  e il nostro Padre Celeste, vale a dire con l’aspetto maschile e femminile del nostro creatore, in qualunque modo lo concepiamo.
E’ attraverso il rapporto con i nostri genitori, che essi ci mostrano le nostre aspettative  e credenze verso il rapporto divino. Per esempio se  ci troviamo a vivere un rapporto con genitori da cui ci sentiamo continuamente giudicati o  per i quali anche  fare del nostro meglio non è mai abbastanza, è altamente probabile che quel rapporto rifletta la  seguente verità: siamo noi che crediamo, dentro di noi, di non essere all’altezza e che forse non abbiamo realizzato quello che ci si aspettava da noi attraverso la nostra  percezione di noi stessi fino al Creatore.
Questo è uno specchio potente e molto impalpabile, che, forse più di altri, ci  può svelare perché abbiamo vissuto le nostre vite in un determinato modo.

Il sesto specchio esseno
dei rapporti umani ha un nome abbastanza infausto, infatti gli antichi lo chiamarono: l’Oscura notte dell’anima.
Ma lo specchio in sé non è sinistro come fa percepire il suo nome.  Attraverso l’oscura notte dell’anima, ci viene ricordato che la vita tende verso l’equilibrio, che la natura tende  verso l’equilibrio e che ci vuole un essere estremamente  magistrale per bilanciare quell’equilibrio.
Nel momento in cui affrontiamo le più grandi sfide della vita possiamo star certi che esse  divengono possibili solo dopo che abbiamo accumulato tutti gli strumenti che ci servono per superarle con grazia e con facilità, perché è quello il solo modo per superarle.
Fino a che non abbiamo fatto nostri quegli strumenti non ci troveremo mai nelle situazioni che ci richiedono di dimostrare determinati livelli di abilità.  Quindi, da questa prospettiva, le sfide più alte della vita, quelle imposteci dai rapporti umani e forse  anche dalla nostra stessa sopravvivenza, possono essere percepite come delle grandi opportunità a nostra disposizione, per saggiare la nostra  abilità, anziché come dei test da superare o fallire.
E’ proprio attraverso lo specchio della notte oscura dell’anima che vediamo noi stessi nudi, forse per la prima volta, senza l’emozione, il sentimento, ed il pensiero, senza tutte le architetture che ci siamo creati intorno per proteggerci.
Attraverso questo specchio possiamo anche provare a noi stessi che il processo vitale è degno di fiducia ed anche che possiamo aver fiducia in noi stessi mentre viviamo.
La notte oscura dell’anima rappresenta per noi l’opportunità di perdere tutto ciò che ci è sempre stato caro nella vita e di vedere noi stessi alla presenza e nella nudità di quel  niente.
E proprio mentre ci arrampichiamo fuori dall’abisso di ciò che abbiamo perso e percepiamo noi stessi in una nuova luce, che esprimiamo i nostri più alti livelli di maestria.

Il settimo specchio esseno è il più sottile e, per alcuni versi, anche il più difficile.  E’ lo specchio che ci chiede di ammettere la possibilità  che ciascuna esperienza di vita, a prescindere dai suoi risultati, è di per sé perfetta e naturale.  A parte il fatto che si riesca o meno a raggiungere gli alti traguardi che sono stati stabiliti per noi da altri, siamo  invitati a guardare i nostri  successi nella vita senza paragonarli a niente. Senza usare riferimenti esterni di nessun genere.
Il solo modo in cui riusciamo a vederci sotto la luce del successo o del fallimento è quando misuriamo i nostri risultati, facendo uso di un  metro esterno.  A quel punto sorge la seguente domanda: “A quale  modello ci stiamo rifacendo per misurare i nostri risultati? Quale metro usiamo?”
Nella prospettiva di questo specchio ci viene  chiesto di ammettere la possibilità che ogni aspetto della nostra vita personale – qualsiasi aspetto  – sia perfetto così com’è. Dalla  forma e peso del nostro corpo ai nostri risultati in ambito accademico, aziendale o sportivo.  Ci renderemo conto insieme che, in effetti, questo è vero  e che un risultato può essere sottoposto a giudizio solo quando viene paragonato ad un riferimento esterno.
Siamo quindi  invitati a permettere a noi stessi di essere il solo punto di riferimento per i risultati che raggiungiamo.

Specchiarsi è fondamentale, farlo con gli specchi Esseni ci da uno strumento per capire le relazioni che abbiamo con gli altri e viverle, quindi, con profondità e, soprattutto,  senza giudizio.
 




TU CHIAMALE SE VUOI… EMOZIONI

Sara Desirèe Galea

L’emozione è quella vasta serie di eventi compresa tra la comparsa dello stimolo scatenante e l’esecuzione del comportamento di risposta.  L’emozione si palesa su differenti livelli diversi: psicologico, comportamentale e fisiologico. Infatti quando ci emozioniamo, per esempio, le pulsazioni aumentano, o arrossiamo, o sbianchiamo, o sudiamo, la nostra lucidità mentale e il nostro autocontrollo si riducono, e siamo indotti ad assumere comportamenti automatici, parzialmente, o pienamente inconsci (ad esempio se abbiamo paura fuggiamo).

Le emozioni sono fondamentali per la nostra esistenza,  da esse, infatti, spesso produciamo gli stimoli che creano i nostri progetti e quant’altro…   Ogni singola emozione è importante, e consente a chi la sperimenta di sentirsi vivo, ma l'uomo è  alla ricerca costante, e perenne, di quelle sensazioni ed emozioni che lo facciano star bene, che lo accontentino, in finale, quindi,  è alla ricerca di quello stato emotivo di benessere chiamato felicità. Quest'ultima è data da un senso di soddisfazione generale, e la sua intensità varia  a seconda del numero, e della forza, delle emozioni positive che un individuo sperimenta. Le emozioni sono importantissime, danno intensità e piacere alla vita, ci favoriscono ed indirizzano  bene in un mondo caotico con uno spreco minimo di energie. Le emozioni rappresentano il modo in cui ciascuno di noi sente e vive l’esperienza delle cose, anche se, in una civiltà come  la nostra, impostata sulla razionalità e la ragione, spesso sono considerate con sospetto e timore. Del resto come non potrebbe essere così: di fatto se la ragione promette all'uomo il dominio su se stesso e le cose, le emozioni spesso generano disordine e reazione, non sono mai totalmente governabili, e a volte ci influenzano a dire o fare cose di cui, una volta placata  la forza emotiva, ci si rammarica. Eppure  sono le emozioni che ci fanno gustare la vita, ed è proprio dalle emozioni, piccole o grandi che l'individuo ricava nuovi stimoli che muovono le sue pulsioni, desideri e progetti. Del resto come si potrebbe dire di vivere appieno se non si sperimentassero mai la gioia, il batticuore,   la paura, l'impeto della sofferenza,   la malinconia, il peso dello sconforto, e la disperazione provocate dall’afflizione? Le emozioni  sono  state definite come delle rapide reazioni, ma intense, che insorgono all’improvviso in risposta a stimoli circostanti che per qualunque motivo ci colpiscono.  Tuttavia, anche se le emozioni  sono importanti, e consentono a chi le  esperimenta di sentirsi vivo, come su scritto,  l'uomo è se pre  alla ricerca di  emozioni   che lo gratifichino e lo soddisfino. Le emozioni servono a valutare nell’immediato se uno stimolo  interessa oppure no, se è utile, se potrebbe essere dannoso  e quindi sarebbe meglio allontanarci. 

Le emozioni, poi, ( lo diciamo soltanto per capire un po’ di più come funzioniamo) si completano con i sentimenti, infatti questi ultimi durano nel tempo, e non dipendono da cause esterne a noi ma dipendono dal nostro diretto interesse nei confronti di  ciò che ha provocato in noi una forte emozione, volendo fare un esempio possiamo dire che ci si può emozionare alla vista di un bell’uomo, o di una bella donna, e vedere cessare questa  emozione nel momento in cui questi non siano più di fronte a noi, trasformandosi,  l’emozione stessa,  in sentimento qualora l’uomo o la donna diventino fonte di desiderio, e di reale interesse, quindi pensiero costante ed intenso. Possiamo ben comprendere che le emozioni  spingono l’essere umano a vivere in maniera partecipe, e attiva, gli elementi della vita stessa.  Le emozioni, al contrario di ciò che ci è stato insegnato, non devono essere allontanate, vissute con circospezione, fermate, nascoste, o altro, ma devono essere esperite in maniera consapevole e concentrata, perché sono forti segnali di ciò che si sta muovendo dentro di noi e, conseguentemente, ci fanno rendere conto di ciò che sta accadendo fuori di noi, cosa che molte volte non ci appare chiaro, se non proprio grazie all’emozione che scatta e ci manda in reazione, positivamente o negativamente.

Lo ‘’studio delle emozioni’’, da parte dell’individuo che le sta vivendo, può aiutare l’individuo stesso ad agire invece che reagire, decretando,  nella propria vita, una conquista di  valore incommensurabile, perché nell’azione si muove la costruzione creativa, mentre spesso, ovviamente non parliamo dei casi in cui la reazione ci salva la vita,  la reazione ci rende poco lucidi, razionali e altera la nostra percezione della realtà. Nel campo più ampio della salute fisica e psichica la persona soddisfatta, che vive emozioni positive, è   in grado di resistere meglio alle malattie  e, nel caso le  contragga, i tempi di guarigione risultano più rapidi.  Nell’affrontare le piccole difficoltà quotidiane è possibile avvertire maggiore energia, essere più tolleranti allo stress, regolando gli sforzi, conoscendo e rispettando le proprie possibilità.

La qualità del sonno è migliore, ci si addormenta con più facilità e ci si risveglia meno frequentemente. Tu chiamale se vuoi … emozioni  e, soprattutto, vivile totalmente riconoscendole, e sentendole sulla pelle perché effettivamente sono  uno strumento grande che Dio, l’Energia Universale, Cosmo o chiamiamolo come ci pare, ci ha donato per muoverci su questa terra, confrontarci con noi stessi, i nostri simili … il mondo, le situazioni, tali ed eventuali. Oggi vorrei concludere questo incontro linkando un blog in cui c’è un importante articolo sulla ‘’voce delle emozioni’’. Mi permetto di usufruire di questo mio spazio per mettere a conoscenza, quanti vorranno leggere, di tecniche, metodi, idee nuove e non, di cui non siamo a conoscenza, perché sono sicura che la acquisizione di nozioni innovative fornisce alle persone dei grandi strumenti da usare, e applicare poi nella vita. Un abbraccio e alla prossima settimana

http://www.scuoladellavoce.it/blog/la-voce.html  di Daniela De Meo Coach della Voce




QUANDO LA COPPIA SCOPPIA

Sara Desirèe Galea

La separazione coniugale  è, o dovrebbe essere, soltanto una variazione dello stato civile, quindi, dovrebbe essere considerata come  una mutazione dell’amore, che viene ad assumere una diversa forma portandosi al di sopra dell’attrazione romantica e fisica,  diventando un’importante comunione d’intenti, e realizzazione, di una nuova situazione di vita, soprattutto laddove da una unione siano nati dei figli che richiedono  la presenza di entrambe le figure genitoriali.

Ho scritto un libro inchiesta sulla separazione coniugale e l’affido condiviso,  qualche anno fa, due anni fa, e non lo dico per invitarvi ad acquistarlo perché tanto non lo trovereste perchè fuori edizione ma soltanto per garantire che le opinioni che usciranno da questo articolo sono frutto di uno studio ed una ricerca molto doviziosa, perchè è stato portato alla luce  un quadro aberrante di ciò che avviene nella cruda realtà della separazione coniugale  e, proprio in base ai dati che sono emersi da un campione di separazioni prese in analisi, campione molto nutrito, e da associazioni per la tutela dei figli di separati,  avvocati e varie istituzioni intervenute a supporto della veridicità di quanto emerso, questa realtà, scandagliata ed analizzata da diversi punti di vista, nel momento in cui si sono tirate le somme,  ha fatto venire a galla una realtà cruda, una sofferenza spietata, ed una verità sconcertante: l’essere umano in determinate situazioni, come durante una separazione coniugale, entra in un’insana follia che lo porta a commettere i più orridi crimini, anche di natura psicologica, oltre che fisica, morale etc, nei confronti dei figli stessi, semplicemente per vivere il gusto dell’appagamento personale attraverso la sofferenza dell’altro.
 
E’ inutile fare finta di nulla, a un certo punto può succedere che tra compagni, o coniugi, venga  a mancare la complicità,  la voglia di stare insieme, l’amore.  Può verificarsi che ci s’innamori di altri, o che si comprenda di non essere anime gemelle o, ancora, ci si accorga che il sentimento che un giorno riusciva a sospingere verso i cieli dell’oblio  diventi la perdita totale di ogni interesse e voglia di esistere, andare avanti, credere di poter essere nuovamente felici. Si innesca una trasformazione mentale, ed interiore, a prescindere da ciò che coscientemente si vuole, che porta a patire sconforto, depressione, assenza di gioia e, quindi, a perdersi in un cammino di comportamenti incivili per riuscire ad esorcizzare quello che è effettivamente vissuto come un  momento di morte interiore, sia per chi lascia e per chi viene lasciato, che si aggrappa, erroneamente, ad un diritto inesistente di possesso nei confronti dell’altro,  cercando in tutti i modi, anche attraverso una dichiarazione di guerra totale, di impedire che la separazione avvenga.

E’ veramente incredibile osservare come le situazioni cambiando portano uno scombussolamento generale di sensazioni, emozioni, e comportamenti; l’Amore e la favola si trasformano in percezioni, è bene chiarirlo che si tratta  di percezioni, di  dolore, sofferenza, smarrimento, livore etc. della nostra razionalità   irrazionale  che non vuole perdere ciò che pensa gli appartenga, “la sicurezza di una stabilità, ed un equilibrio ora mai creati negli anni a scanso della gioia, dell’Amore, del desiderio di vivere con gioia.’’ La separazione, ora mai, è una situazione che fa parte della realtà di questi tempi che stiamo vivendo,  e invece di essere vista come un semplice modificazione dello  stato civile diventa una lotta all’ultimo sangue. Ci trasforma in esseri spregevoli, votati a una vita infernale stabilita dalla nostra pazzia, e da tutti coloro i quali intervengono in un contesto delicato e doloroso in cui soltanto le parti colpite possono offrirsi l’aiuto, e la reale partecipazione, per giungere ad una nuova e meravigliosa dimensione di vita. Sì, è così, quando si è condivisa una parte della nostra esistenza con qualcuno, e si è vissuto affetto, non possono subentrare interesse e gioco delle parti, ma dovrebbe continuare la realizzazione di una stabilità emotiva, di un nuovo equilibrio che crei un ambiente puro e colmo di amore. 

I figli non decidono di nascere, come non decidono di separarsi  e, soprattutto, sottolineiamo una cosa basilare, non devono assolutamente decidere chi scegliere di amare visto che per loro l’uno o l’altro genitore hanno pari importanza, e sono entrambi parte fondamentale della loro vita e crescita. Ma questo i genitori lo dimenticano ed iniziano  ad assecondare l'istinto primordiale della vendetta, della bramosia della spartizione dei beni, ed il riscatto dell’orgoglio ferito.’’ Quante volte succede che padri e madri, in fase di separazione, dimentichino che in questa stessa situazione i figli continuano a essere figli ? Una separazione non è, e non deve essere considerata una  morte, la fine, ma   un nuovo inizio, e soltanto per questo, i figli, dovendo adattarsi già al distacco fisico di uno dei due genitori, ovvero di colui che lascia la casa, non devono subire anche la sensazione di perdita ma soltanto una modificazione pratica della realtà, che è solo logistica, e non “affettiva ed emozionale’’.Il loro amore, e la necessità verso la  figura di entrambi i genitori, non deve essere surclassato dall’insensatezza, ed irresponsabilità, che  sopraggiungono in un momento così forte, importante, delicato, e che si può superare soltanto se tutti si continua ad essere intelligenti, camminando verso una nuova dimensione di esistenza, e verso la creazione di un ambiente ideale e favorevole per i figli.  Io non mi sento di condannare o sostenere nessuna parte in causa, sono tutte vittime, ora sto mettendo in luce il mio punto di vista sui genitori, vittime si, ma della propria volontà, della propria pazzia, di un delirio insensato che ha condotto l’essere umano a trascendere anche ciò che non può essere trasceso, l’amore per la vita.

Aimè tutto questo si è creato anche perché le leggi non sono applicate, dando quindi il potere alla sconsideratezza di creare questa follia  Se qualche genitore che si sta separando, o l’ha già fatto, sta leggendo questo articolo, potrà rendersi conto, da parte in causa,  di quali siano le dinamiche che portano a creare l’effetto domino che si realizza all’interno della coppia che scoppia e, soprattutto, dell’effetto che l’onda che si crea produce investendo chiunque, anche le vittime irresponsabili di questi terremoti. Se amiamo veramente i nostri figli, dobbiamo contattare tutta la nostra saggezza per mantenere la lucidità che ci occorre a sostenerci in questa situazione di crisi, e per ricordarci che, qualunque siano i motivi per cui ci si separa, sono soltanto motivi propri, che non devono privare i figli del loro diritto naturale di avere entrambi i genitori…Un altro argomento di cui non è fatta mai menzione, di grande importanza, sono i nonni. In una famiglia di solito ci sono i due genitori, i figli e per i più fortunati i nonni, tutti o quasi, ma anche gli zii, cugini ecc. La famiglia quando si separa si smembra, vedendo scomparire le figure familiari del genitore non collocatario.

Per il bambino, anche questo, è un notevole trauma da non sottovalutare, soprattutto perché fanno parte della loro storia, e quindi delle loro sicurezze. Pensando alle dinamiche che si strutturano all’interno di una separazione, se avete presente il funzionamento di un PC, la separazione diventa come un violento virus che, in seguito ad un tot periodo di tempo che impiega a corrodere  il sistema, inizia a fare sparire icone, programmi, file, foto fino a che il sistema non risponde più a nessun comando spegnendosi definitivamente. Come  virus cibernetici il virus che s’instaura dentro la realtà di una separazione coniugale è altrettanto letale, ma a sparire per sempre, oltre alle foto raffiguranti il passato, c’è la vita serena dei figli, e di entrambi i genitori, che pagheranno per tutta la vita la guerra che innescano per avere supremazia e senso di appagamento a scanso dell’altro. Hanno inventato tantissimi antivirus, in questo caso l’antivirus per eccellenza è l’amore per noi stessi, per i figli e per la vita che ancora dobbiamo vivere…

A questo antivirus io affiancherei un programma superiore che, vigilando sul corretto funzionamento dell’antivirus, sia pronto ad intervenire sulle parti ristabilendo gli equilibri che poi andrebbero a distruggere   il funzionamento dell’intero sistema, la società. Non dimentichiamoci che la famiglia, comunque si presenti (allargata, ristretta, naturale, legittima etc…) è la parte più piccola della società, non tutelarla significherebbe partecipare alla corrosione dei principi fondamentali sulla quale si basa il vivere civile e, quindi, ai miei occhi significherebbe partecipare alla creazione della distruzione dell’umanità. Io ad una coppia che venisse da me in preda al delirio da separazione gli farei delle semplici domande: cosa vi darà fattivamente sapere che l’altro non potrà vedere i figli? Cosa vi darà, concretamente, la consapevolezza che l’altro si danni la vita soffrendo per questa grave mancanza? Cosa vi porterà praticamente spendere tanti soldi tra avvocati tali ed eventuali? Cosa vi farà arrivare, realmente, sapere che quella persona  si trovi in uno stato di povertà economica, malessere psicologico e morale? Cosa vi darà, effettivamente, vedere i vostri figli incapaci di gestire la loro sofferenza quando vi sentiranno infamare l’altro genitore? Pensate che togliere ai vostri figli la figura dell’altro genitore li farà crescere completi e sereni come i figli che godono della guida di entrambi i genitori? Cosa sentite dentro di voi quando vi blindate dentro casa vostra e rapite vostro figlio? Se vi guardate allo specchio cosa vedete? Cosa vi renderebbe felici ora che state per iniziare una nuova vita? Cosa pensate possa rendere felici i vostri figli? Pensate veramente di essere nel giusto anche se siete stati traditi? Pensate veramente che siete nel giusto ergendovi a giudice e facendo in modo di addossare all’altra parte reati inesistenti con l’aiuto delle istituzioni? Provate ora a pensare alla vita dei vostri figli che possono godere della voce, dell’aiuto, e della presenza di entrambi i genitori. Cosa vi dice la vostra saggezza? Quale è la felicità dei figli? La vostra? Voi da genitori cosa volete per i vostri figli?

Un abbraccio ed alla prossima settimana …

 
 




ARMAGEDDON – GIUDIZIO FINALE

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Sara Desirèe Galea

Sapete quante volte rinasciamo su questa terra? Ma di cosa pensate che sto parlando, della reincarnazione? No, anche se ci credo  vi sto parlando di questa vita che state vivendo, nella quale vi addormentate in maniera inesorabile ogni qual volta soggiacete dentro degli equilibri che vi danno un falso benessere, o malessere. Ma dove si trova il vostro sano equilibrio psico fisico? La vostra costante voglia di buttare tutto all’aria, ogni cosa, e persona?

Ora qualcuno penserà che  qualche volta nella vita ha mandato qualcuno a fare in quel santo posto, oppure ha ricominciato qualcosa da capo ma…  io vi sto chiedendo se avete mai vissuto una rinascita totale, che per portarvi in una nuova realtà vi ha fatto soffrire come mai avete fatto, facendovi sentire dentro una pazzia ed un desiderio inesorabile di schiantare ogni cosa,  per non dover respirare un solo istante in più ciò che stava corrodendo la vostra natura.

Avete mai provato a guardarvi allo specchio, fissi, vitrei, cercando di capire chi siete o siete stati? Vi siete mai spaventati ad osservare dentro quelle pupille un essere pieno di odio?

Chi pensate chi sia quell’essere? Una sorta di demone? No!  è il vostro essere intimo, quello che vuole uscire fuori fin dalla nascita e che invece è stato rinchiuso sotto valanghe di letame e ciarpame esterno chiamato cultura ed educazione.

Avete mai provato a guardarvi intorno e capire che chi vi sta vicino ci sta non per una vostra scelta ma per la scelta di una educazione malandata?

Avete mai provato il desiderio che qualcuno sparisse e si polverizzasse  dalla vostra presenza?

Siate sinceri!

Se iniziaste a farlo comincereste a sentire le vostre emozioni pompare violentemente verso l’esterno, diventando come dei vulcani in eruzione violenta per gli anni di silenzio autoimposto da una psicosi creata e progettata dalla vita.

Ascoltate il vostro respiro, sentite mai pesantezza nel petto? Sentite mai la paura di avere paura? Cosa è quella pazzia che a volte si instaura? Non è forse la vostra vera personalità che ha bisogno di ritornare alla luce?

Avete mai provato a scoperchiare il vaso di pandora? No? Lo  so, farlo è un atto di grande coraggio, in pochi lo hanno, ma quei pochi nella vita si trovano ad andare da un cambiamento all’altro perché la vita è mutazione, trasformazione, cambiamento, è coraggio, grinta, e si, anche strafottenza nei confronti di qualsiasi persona, o evento, cerchi di snaturare la nostra vera essenza.

La cellula comincia a bruciarvi, sentite la pelle diventare sensibile, dentro la testa una strana corrente elettrica vi percorre facendovi sentire strane sensazioni, modificando il vostro modo di vedere, sentire, percepire… vi parlo del risveglio, della rinascita, e non  di quando il vostro corpo tace nel suo torpore insoddisfatto, nel suo silente ed opulento nascondiglio. Guardatevi, come siete? Pensate veramente che vi state amando? Quanto vi state amando? Ci si ingrassa a dismisura per nasconderci dal dolore, dall’insoddisfazione, e si diventa come la morte quando si cerca di fuggire dalla vita perdendo la vita, riducendosi a ossa che camminano…

Le cellule friggono, l’aria manca, e tutte le persone,  con le loro parole, idee, volontà, che una volta vi  circondavano inosservate ora diventano come stilettate roventi dentro le vostre carni, che cercano di ritrarsi da quell’imposizione dolorosa. Ad un certo punto diventate consapevoli di sentire e vedere  ciò che prima neanche notavate, che per voi non esisteva, che faceva parte del corredo e del mobilio di un mondo che si muoveva invisibile grazie ai fumi che creavate per non vedere, e di cui non vi rendevate conto. Quanto vi sentite talmente inutili da avere bisogno di  denigrare gli altri per stare bene? Oggi vorrei lasciarvi delle domande: provate a rispondere, vediamo se le troverete banali! Se le risposte sono coese tra di loro, se le vostre potenzialità sono coerenti agli strumenti che vi  siete datoi nella vita per ottenere ciò che desideri.

Quale è il vostro Obiettivo in questo momento della  vita?

Cosa dovreste fare  per sentirvi felici?

Cosa è la felicità?

Quale è l’emozione che vi fa sentire motivati verso un cambiamento?

Avete motivi che vi fanno  sentire vivi e in costante crescita?

Questa frase è bellissima e ve la porgo con gioia: In qualsiasi momento la decisione che prendi può cambiare il corso della tua Vita per sempre. Anthony Robbins

Da Coach vi dico: cominciate a mettervi in discussione, specchiatevi, guardatevi, leggetevi, ascoltatevi, instaurate una vera comunicazione efficace con voi stessi, smettetela di mentirvi, voi sapete se state bene, ogni cellula del vostro corpo lo sa, smettetela di  concentrarvi sui problemi, di trovare scuse ed auto-sabotarvi, innamoratevi della vita, della felicità, ed iniziate a desiderare di Vivere veramente.

Buon proseguimento, alla prossima settimana, stesso salotto

Un abbraccio con l’auspicio che iniziate a fare tanti Goal

COMUNICARE PER VIVERE, UNA VERA RELAZIONE FONDATA SULL'ASCOLTO

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Sara Desirèe Galea

E' fondamentale saper ascoltare, è la forma di comunicazione che permette a due e più persone di scambiarsi informazioni, idee, emozioni, verità. Molto spesso questo strumento viene a mancare, e per fare si che il mondo non crolli addosso a nessuna delle parti in causa sarebbe bene affidarsi a dei professionisti, perchè l'obiettivo principale della vita è realizzare la propria felicità…

Perché oggi parlo di comunicazione ed ascolto? Effettivamente la scorsa settimana abbiamo un pochino instradato questo argomento parlando della comunicazione tra genitori figli, ma ogni tipo di relazione si basa sulla comunicazione, e quindi sull’ascolto.

(Insieme per focalizzare gli obiettivi e realizzare la Felicità …)

Ogni relazione è uno strumento processuale per creare, e cocreare, degli obiettivi comuni, ed ogni relazione si basa, quindi, su una comunicazione efficace fatta di ascolto, adesione,   accoglienza.

E’ proprio la  capacità di comunicare che ha fatto si che la specie evolvesse, come è grazie alla comunicazione che l’essere umano ha potuto creare e progettare obiettivi comuni per il bene non solo dell’individuo stesso ma di tutta la comunità.

Oggi mi permetto di instradare un importante discorso, visto che  sono un Coach life professionista.

Il coaching è un  metodo processuale relazionale che si concentra sulle potenzialità del cliente, sulle sue motivazioni, valori, virtù, e che grazie a queste conduce il cliente verso i suoi Obiettivi di vita, personali, sportivi, aziendali etc…

Fino a qualche giorno fa chiunque poteva diventare un coach o, indebitamente, poteva dire di essere un coach, oggi in seguito alla nuova legge per i coach profesisonisti – Associazione Coaching Italia 24 febbraio 2013,  cambiano le regole del gioco e lo scenario del Coaching italiano.

Uno degli elementi salienti della nuova legge, ad esempio, è cambiare la carta intestata. Il professionista, oltre ai suoi dati, dovrà fare esplicito riferimento alla Legge 14 gennaio 2013, n. 4  quindi, vedendosi   riconoscere la propria formazione in un certificato che accrediti la qualità a tutela dei clienti e/o da una eventuale richiesta del Cliente stesso.

L’obiettivo della legge, quindi, è di migliorare i servizi ai consumatori e contrastare le irregolarità partendo da quelle fiscali.

Fino ad oggi nessun Cliente aveva modo di conoscere le credenziali del Professionista, mentre oggi potrà avvalersi  del suo diritto di sapere chi ha di fronte, la sua certificazione, preparazione etc…

Il coaching è un metodo fantastico, da quando ho iniziato  a lavorare con i miei clienti instaurando questo tipo di relazione, e devo dire che, nonostante anche prima facessi molti goal  portando i miei clienti a trovare la propria felicità, quindi obiettivi, ho assistito ad una trasformazione del lavoro stesso che è diventato creativo al massimo e non  più unidirezionale rendendo protagonista l’Operatore,  ma bensì a favore della genialità del cliente, unico protagonista, e creatore, della propria vita, accompagnato da questa figura ‘’amica’’, ovvero il Coach, che ha l’unica responsabilità di essere un valente addestratore, e allenatore, delle potenzialità umane.

In America il Coaching è diffusissimo  e presente nelle aziende  a sostegno dei Leader, dei manager e dei dipendenti tutti, oltre che come percorso di crescita personale, sportivo, etc.

In Italia sta rapidamente prendendo piede, e la sua applicazione sta vedendo dei successi incredibili non solo in campo sportivo ed aziendale, infatti le aziende che si avvalgono della figura di un coach hanno dei profitti maggiori, ma anche nell’ambito personale, di coppia, nel dimagrimento, nelle relazione con i figli, insomma, avvalersi di un allenatore di vita sembra che porti dei veri profitti dal punto di vista emotivo e psicologico, e a  dirlo non è soltanto un Coach professionista ma anche una persona che con il coaching ha raggiunto delle consapevolezze ed Obiettivi che con nessun altra tecnica e metodo si era sognata di avere.

Anche per oggi gentilmente ringrazio per la vostra disponibilità all’ascolto e per aver condiviso con me questo momento di crescita.

Alla prossima settimana, stesso salotto, stessa rubrica

Un abbraccio




RAPPORTO GENITORI – FIGLI: LA RICETTA PER NON FARLI SENTIRE PERSI

Sara Desirè Gàlea

 

Genitori cari, quanta angoscia vivete nel vostro cuore quando i figli manifestano delle ansie e dei problemi. Quanta ira quando manifestano il loro bisogno di crescere e fare i loro errori. Ma lo sapete che gli errori non sono tali ma crescita?  appartengono a loro, li devono fare, serve a loro per forgiare il proprio equilibrio, il senso di responsabilità.

Ricordate quando eravate figli e avevate paura di dire ai vostri genitori qualsiasi cosa sentendovi soli ed abbandonati? Ricordate quando avevate dei problemi e non sapevate a chi dirli per essere sostenuti?

Oggi perché, a distanza di qualche anno,   cambiando il vostro ruolo, avete dimenticato i patimenti di un figlio? Quante volte, anni fa, avete detto a voi stessi che sareste stati diversi;  che sareste stati loro vicini, si  come genitori ma anche come amici;  che sareste stati presenti ad ogni problema, bisogno, desiderio,  perché un loro problema, se affrontato con voi prenderebbe  un senso diverso  dal condividerlo   con un estraneo, una persona non adatta, che  potrebbe cagionare problemi ancora più grandi!

Benedette quelle persone che pur avendo modificato il ruolo da figli a genitori sono rimaste sensibili al difficile ruolo di figlio.

Lo so, la vita a volte è difficoltosa, a volte è feroce, avete i vostri problemi ma … non è una responsabilità loro se gli errori si creano e poi, se anche lo fosse, scagli la prima pietra chi non ha mai sbagliato! Non continuiamo a farlo tutt’oggi,  noi stessi, mentre viviamo in ogni istante della nostra vita? Siate sinceri, se non commetteste errori non manifestereste il malessere che avete nel cuore.

Oggi ancora sono figlia ma anche genitore e, se devo essere sincera, trovo molto più semplice essere genitore che essere figlia, perché da genitore ho la  saggezza di dare ai miei figli la responsabilità delle loro azioni pur vegliando su di loro, da figlia mi trovo a confrontarmi con un mondo abituato a quello che anticamente era l’1 2 3 …

Essere genitore è un meraviglioso cammino da condividere con gli esseri che dobbiamo educare (educare significa tirare fuori ciò che loro hanno dentro se stessi, i loro valori, il loro amore, i loro desideri e bisogni),  se siete consapevoli che si tratti di questo allora siate fieri di voi, se non, allora, meditate sul vostro ruolo di figli e sentite quanta sofferenza  avete vissuto quando eravate soli con le vostre disperazioni.

Per  noi genitori  il ruolo da vivere è  molto difficile,complicato,  pieno di difficoltà e di insidie, il ruolo di educatori è complesso, perché pensiamo di conoscere i nostri figli ma nella realtà  non è così, perché ogni essere umano è un mondo a se, un Universo fatto di  stelle e costellazioni, è difficoltoso rapportarci con i figli ma con saggezza dobbiamo farlo, perchè è un momento talmente delicato per questo mondo, per questa società, che se proprio ora vacilliamo in questo ruolo fondamentale rischiamo di farli sentire persi.

Adoperiamoci usando tutti i canali possibili ed immaginabili per sollecitare un risveglio saggio in tutti noi genitori genitori, lo dico e lo diffondo come richiesta,  proprio perchè i figli mi parlano, mi dichiarano la loro disperazione, i loro tormenti, la loro solitudine di fronte gravi problemi che non possono dire ai genitori per timore di reversioni violente … di fronte alla loro solitudine cagionata dai problemi dei genitori.  

Anche se non sono i miei figli, li sento come lo fossero, e l’unica cosa che posso fare è azionare un tam tam di luce, saggezza, amore …  

Vogliamo educare i nostri figli ricordandoci di cosa avevamo bisogno quando eravamo figli?

Amore, cura, dedizione, conforto e protezione sana.

Un abbraccio infinito, anche per oggi mi pregio di mandarvi un saluto affettuoso auspicando di ritrovarci settimana prossima sempre in questo salotto.

Namastè ed un abbraccio di luce

 




IL PIACERE SI MUOVE, L'AMORE SI REALIZZA CONSACRANDO SE STESSO

Sara Desirèe Gàlea

Noi siamo ciò che ''sentiamo'' … La vita è pura sensazione. E' un piacere che si muove, un brivido caldo che flluisce sulla pelle, nella pelle,  una brezza tiepida che attraversa il nostro cuore quando l'Amore si muove dentro di noi. E' un respiro consapevole di esistere…
Soltanto amandoci pazzamente riusciremo ad amare e farci amare dal mondo, la vita, e… da un'anima affine…

Spesso, noi esseri umani, pensiamo che la vita sia regolata dalle emozioni, positive o negative, dalle violente pulsioni che ci scaraventano in dimensioni di turbolenze emozionali ed emotive, niente di più falso; la vita non va subita ma attivamente sentita, ascoltata, fatta fluire, scoperta, ''sentita sulla pelle'', compresa, amata… desiderata, consacrata, toccata, respirata, baciata…
Quando si inizia un percorso di consapevolezza interiore si apprende proprio l'arte del ‘’sentire’’, del ‘’riconoscere’’ ciò che realmente si muove dentro di noi, e non tra le nostre percezioni mentali. Usualmente classifichiamo con bello e brutto, buono e cattivo, e così via… ogni cosa, ogni situazione, ogni persona, ma queste sono soltanto percezioni mentali, perchè tutto ciò che si contrappone fa parte di una stessa linea in cui le varie gradazioni sono pure interpretazioni del filtro mentale ( io ad esempio potrei trovare molto gradevole stare distesa di fronte le onde del mare, ad una temperatura di due gradi sentendo il freddo semplicemente come un energia pregna di Amore, mentre altri potrebbero trovare una situazione del genere come una punizione divina)  al dunque, chi ha ragione riguardo a cosa? ne vogliamo parlare, discutere o vogliamo soltanto accettare di vivere ciò che secondo noi è giusto per noi? La vita è un desiderio che si mostra per essere amato, è un fluire che nasce da dentro di noi per attirare ciò che arriva da ''fuori di noi''…  la vita è puro Amore… di cosa altro vogliamo parlare?… di energia sessuale

Continuamente si muove, immensamente potente,  è l’energia primaria negli esseri umani, si alza in maniera spontanea, creando delle risonanze, e lasciando scie ‘’chimiche’’  che conducono verso maggiori consapevolezze, coscienza del Se.

L’energia primaria, o sessuale, quando si muove  porta dei forti cambiamenti, almeno in tutte le persone che vivono nel sentire, e quindi non bloccano il  suo potente fluire.  Sebbene nessuno ci pensi mai questa è la più potente delle energie e, nonostante ci sia stato detto di tenerla a bada, e non usarla se non in determinati casi molto mirati, oggi mi sento di rivelare, e promuovere, un oculato e generoso uso di questa energia portandola alla sua massima potenza. Ovviamente l’energia sessuale non  serve soltanto l’unione uomo donna ma anche l’ispirazione, e la creazione, dell’essere umano.

Molti esseri umani pensano che l’energia sessuale serva soltanto nel momento del rapporto così chiamato sessuale ( ma  penso sia   più giusto chiamarlo rapporto Divino, in quanto l’unione tra uomo e donna consacra ed espande la luce divina) ignorando completamente che questa energia vitale sia quella che spinge ogni creazione, ispirazione, progetto, e funzione creativa dell’essere umano. Avete mai scritto un libro? Una poesia? Disegnato, ricamato? Bene, nel momento di massimo estro si attinge proprio dall’energia sessuale che viene canalizzata nel flusso di ciò che si sta facendo. Non immaginiamo poi neanche lontanamente cosa potrebbe accadere se nell’unione tra uomo e donna si permettesse a questa energia di fluire in maniera totale,  libera,  non disperdendola come siamo abituati a fare. Ora penserete ‘’ e questa che ne sa noi cosa facciamo della nostra energia sessuale?’’ Penso di immaginarlo, la canalizzate dentro immagini veloci di sesso sfrenato per liberarvi dalle tensioni, dai turbamenti, dalle frenesie. Oggi tutto ruota intorno alla dispersione di energia sessuale, attraverso infiniti messaggi che portano l’essere umano a desiderare di liberarsi della pressione che l’energia fa su determinati organi. Vi sentite dei Maci o delle fantastiche amanti? Bravi, lo siete,  ma dal sesso non ricevete nulla, anzi, perdete energie, illuminazione, e amplificazione del vostro potere sessuale, a meno che non ‘’praticate’’ rapporti di Amore illuminato.

Il sesso, ovvero l’Amore, è sacro se fatto come fosse un atto divino. Il sesso è una filosofia, una religione, un piacere di cui noi siamo il tempio. Ma qui siamo su di un giornale, ed a leggere potrebbero esserci problemi con che capace di sentirsi offeso, perché siamo stati cresciuti in un contesto sociale che prevede che l’essere umano debba perdere ogni contatto con la propria divinità, e per questo anche il sesso è stato demonizzato, avvilito, reso come un atto osceno di cui, soprattutto le donne, si devono vergognare  al punto da essere condotte ad inibirsi e diventare una moltitudine di fredde donne frigide. Ora lo  so, ci  sentiremo tutte offese, risentite, ma dentro di noi inizierà a farsi sentire l’energia, e se così è…. allora l’articolo di oggi è servito a qualcosa.

Fate l’Amore …. Il resto della frase non mi interessa, perché oggi l’accento vogliamo metterlo su ciò che Dio ci ha donato, e non  su ciò che l’Uomo ha realizzato.

Un bacio al vostro cuore e arrivederci alla prossima settimana, stessa pagina, stesso salotto, se vorrete ovviamente…

Namastè …




UNA VITA DI SUCCESSI: PRINCIPI E POTERI

Sara Desirèe Galea

La vita è regolata da  sette principi e da sette poteri …
 
I sette principi                                                       I sette poteri
 
Il mondo è ciò che pensi che sia                     Consapevolezza
 
Non ci sono limiti                                                  Libertà
 
L’Energia fluisce dove va l’attenzione              Concentrazione
 
Adesso è il momento del potere (ora)             Presenza
 
Amare è essere felici con …                              Amore
 
tutto il potere viene da dentro                             Fiducia
 
L’Efficacia è la misura della verità                   Flessibilità
 
Questi sono i poteri che  servono a vivere con successo la vita.
Alcune filosofie, tra cui l’Huna, sono nate  per portare armonia tra corpo, mente e spirito.
I sette principi, assimilandoli e usandoli nella quotidianità della nostra esistenza ci portano ad ottenere i sette poteri, che in realtà sono già dentro di noi, allo stato latente, ed hanno bisogno di essere riscoperti e incoraggiati  perchè nella nostra natura basata sulla fisicità, e l’evidenza, le abilità interiori non vengono prese in considerazione, e sono a mala pena tollerate in una piccolissima minoranza di persone classificate poi come ”sensitivi” o ”strani”.
Purtroppo le nostre convinzioni sono orientate, fin dalla nascita, dagli ambienti in cui siamo cresciuti, la scuola, la chiesa,  i mass media,  le figure autoritarie, verso una visione prevalentemente materiale dell’esistenza.
 
A noi la scelta, quando ci liberiamo di questa visuale limitata e limitante, abbiamo il libero arbitrio di scegliere se uscire fuori dai condizionamenti sociali, o se proseguire in una falsa vita.
Molte persone si limitano a dire che non è possibile uscire fuori da questo circolo, e a quelle persone dico che non è vero, evidentemente non si ha abbastanza voglia di desiderare le  verità, e abbastanza coraggio per ribellarsi e riprendersi la propria vita in mano.
  
In questi poteri risiede L’Amore puro, incondizionato che, purtroppo, è stato visto, e sentito, per lungo tempo come una fonte inesauribile di dedizione sacrificale verso il  prossimo che amavamo, verso  i sofferenti, i deboli, e coloro che per paura, timore, pigrizia, non hanno mai voluto prendersi la responsabilità della loro vita.
 
Sappiamo tutti che eravamo arrivati al punto in cui in nome dell’amore, secondo la credenza collettiva buonista, pretendevamo il benessere  dagli altri  senza la nostra personale collaborazione, diventando una fonte inesauribile di sacrifici di taluni verso gli altri, dove i taluni erano sempre gli stessi come anche gli altri erano sempre gli stessi.
Abbiamo creato un mondo di ricevitori felici della forza e opera altrui,   dei perdenti, deboli e sottomessi costretti  a rifugiarsi nel dramma di malattie degenerative, psicosi, esaurimenti nervosi, e ansie con infinite patologie annesse.
Il Dramma della  vita è radicato nella coscienza umana, coscienza in cui la sofferenza ha raggiunto un radicamento talmente profondo da trasformare  il senso della vita in: amore = accettazione totale e sottomissione all’altrui volere,  piacere e bisogno.
Se noi attuiamo i sette principi entreremo in un flusso in cui sarà l’amore a condizionare la nostra vita, qualunque cosa si voglia realizzare per la nostra vita.
 
Il primo potere ci spinge verso la nostra integrità interiore, che ci vuole consapevoli di ciò che realmente noi siamo, gli altri sono, e nella vita  esiste e si crea.
La consapevolezza ci conduce a oltrepassare i limiti che sopraggiungono dal fatto che noi trasformiamo la realtà che vediamo per paura di viverla, impedendoci di viverla, attraverso il pensiero.
Quanti giochini ci propina la mente rendendoci ‘’Nessuno’’ e obbligandoci, in nome dell’Amore, a fare quello che non vogliamo  fare.  Rendiamoci conto che le nostre azioni dipendono dai nostri pensieri, e da questi derivano anche i risultati che otteniamo.
 
Il secondo potere è la Libertà, ne ho parlato settimana scorsa, questo è il link(     ) ma anche libertà di usare le nostre energie, quelle che permettono l’attivazione dei talenti psichici dell’essere umano,  le qualità sensitive della telepatia e della chiaroveggenza. La telepatia è l’abilità di comunicare con gli altri senza usare le parole, e la chiaroveggenza è la possibilità di ricevere o inviare immagini mentali.
 
Il terzo potere è invece la concentrazione. La concentrazione è un potere? Vi chiederete! ebbene si, perché soltanto essendo completamente presenti a se stessi, e a quello che si fa, si vuole, si pensa, o dice, si può bloccare l’interferenza da parte delle paure, degli agenti esterni ( persone, situazioni) e  dei programmi limitanti, (vi state chiedendo cosa siano i programmi limitanti? Tante convinzioni radicate nel nostro dna che instradano la nostra vita, a scanso di noi, facendoci agire in una determinata maniera, e preparandoci ad attrarre ciò che è in risonanza con le stesse convinzioni, (es. Io sono un incapace, Io non riuscirò mai a fare questo, io  sono brutto, etc…) Concentrandoci, quindi focalizzando l’attenzione su un progetto,  l’occhio della mente si tramuta in una lente d’ingrandimento, convogliando l’energia universale verso il nostro obiettivo. Avete già usato questo potere, anche senza saperlo, ogni volta che siete riusciti a portare a termine qualche iniziativa alla quale tenevate.
 
Il quarto potere è la Presenza, in un certo senso potrebbe sembrare che sia pari alla concentrazione ma la presenza ci coinvolge per defenestrare completamente dalla nostra mente i pensieri che vagano dal passato al futuro, senza farci passare mai dallo stop o dallo start, facendoci godere diciò che accade e fluisce nel momento in cui siamo vivi, evitando così di vivere in uno stato narcotico di sofferenza, o falso benessere. Una tecnica interessante per rimanere sempre nel momento presente è portare la propria attenzione nel respiro, nel flusso dell’aria che entra ed esce dal nostro naso, sentendo il movimento dei polmoni che spostano la cassa toracica, insomma ascoltando la vita che si svolge in quell’istante, scoprirete e noterete tante cose intorno a voi che non avete neanche mai visto J nonostante pensiate di vivere dove vivete …
 
Il quinto potere è l’Amore, Amare significa vivere nel benessere, nella serenità, acquisendo la   bacchetta magica che ci garantirà il benessere totale, assumendoci la totale responsabilità di noi stessi e di ciò che creiamo. Ma l’Amore è anche relazioni, amicali o interpersonali. Chi di noi non ha un Amore o una grande Amicizia? I rapporti sociali fanno parte della vita perché ci permettono di specchiarci e confrontarci, nonché di condividere il grande bene che c’è dentro di noi. La cosa più importante è apprezzare, apprezzare tutti, lodare, augurare, partendo dal cuore, con sincerità e convinzione. Non mi soffermo oltre perché anche questi saranno motivo di riflessione in uno dei prossimi tabella…
Una cosa però voglio intanto dirla qui, mai e poi mai dobbiamo volere che le nostre certezze ci arrivino dalle relazioni, perché nessuno mai ci può garantire la realizzazione di noi stessi, se non noi stessi…
 
Il sesto potere è la fiducia. È il potere che ha creato l’Universo e ciò che ha permesso ai santi di fare i miracoli.
Avere fiducia significa affidarsi alle proprie intuizioni, alle proprie idee, alla propria emotività, e tutto quanto abbia origine da una nostra ispirazione. Ovviamente una meravigliosa fiducia in noi stessi ci garantisce solidità anche nel rapporto con gli altri, con le situazioni, e con tutto quanto debba entrare a fare parte della nostra vita, quindi creazione.
Gli altri ci possono, se vogliono, dare gli strumenti per camminare  da soli, non dobbiamo pretendere sempre l’elemosina di ogni cosa, non dobbiamo pretendere proprio niente, noi ci dobbiamo fidare di noi stessi.
 
Il settimo potere è la Flessibilità. Fondamentale questo potere, per acquisirla bisogna essere mentalmente aperti verso qualsiasi proposta, e rendersi conto che c’è sempre una soluzione alternativa davanti a qualsiasi sfida. Non tutti i metodi sono validi per chiunque, ma ce n’è sempre uno valido per ciascuno.
Non bisogna mai bloccarsi su di una unica solozione, ma bisogna osservare tutte le varie possibilità.  Se non si raggiungono gli obiettivi non bisogna  rinunciare, ma applicare il potere   della flessibilità e cambiare strada, o tecnica, o azione, pensiero o qualsiasi cosa necessiti in quel dato momento.
 
Un abbraccio di luce, Namastè
 



LIBERTA': L'ANTIDOTO CONTRO IL MALESSERE

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Sara Desirèe Galea

Mi rendo conto che oggi, una serie di idee e sensazioni mi hanno praticamente instradata a ‘’desiderare’’ la libertà, una parola che va conquistata giorno dopo giorno. Pensiamo veramente di sapere cosa sia? Pensiamo veramente di essere liberi?  

La libertà è un cammino interiore che va vissuto ogni istante, è uno stato dell’essere, e deve diventare uno stato mentale, perché la ‘’Libertà’’ è il diritto di difendere se stessi  da qualsiasi interferenza esterna a quella che è la nostra volontà di vivere noi stessi, i nostri desideri, azioni e dunque vita.

Libertà è poter dire ” tu hai sbagliato e tu ne paghi le conseguenze’‘.
È non dover dire sempre e solo ”si va bene così” solo per quieto vivere.
È poter decidere chi deve dirti cosa e in autonomia ascoltare o no.
È poter vivere la vita pensando che questa appartiene solo a te e a nessun altri.
È voler vivere un sorriso perché lo senti e non perché lo vogliono gli altri.
È poter dire ciò che senti in sincerità.
È dare una mano ma … anche poterla ritrarre, se questo fa male a te.
Libertà è voler rispettare gli altri onorando anche se stessi.
È poter pensare ”io sono mia/o” e non devo nulla a nessuno oltre che a me stesso/a.
La libertà al dunque è la volontà di agire  e pensare autonomamente nel rispetto dei valori umani, morali, civili, ideologici, di fede … senza sentirsi costretti dalle volontà o necessità del prossimo di gestire la nostra vita per il proprio piacere, o tornaconto personale.

Mi piace, sottoscriverebbero su Facebook.


Ci s’illude di essere liberi, e finché ci si crede va tutto bene… quando non ci si crede più, va tutto come prima ma ci si sente molto peggio…


Si può ledere, o meglio violare la libertà di un essere umano, anche quando gli si porge un aiuto  che in quel momento non è ben accetto…
Quando in maniera silenziosa si addossa agli altri la responsabilità del benessere della propria vita. …
Quando ci si rende conto che pur non essendo graditi  si continua ad imporre la propria presenza, e relative attenzioni non volute…
Nel mio presupposto la libertà è il valore dei valori, è il volo di un gabbiano nel suo librare nell’aria, è il respiro di vita, la carezza di un pensiero, è la dolcezza, la sensazione di vivere se stesso totalmente. L’impossibilità  di vivere la propria  libertà  cancella ogni orizzonte, senso e gioia di vivere. 
Dove non esiste la libertà esiste la morte di ogni sensazione, e dunque esistenza, facendoci vivere nella percezione di una vita che non ci appartiene e che è, invece,  di chiunque per il suo scopo la programmi al posto nostro.
E’ questo il motivo per cui viviamo nel malessere e vorremmo liberarci della vita, a volte, perché non la sentiamo più nostra, e dunque la rifiutiamo.
Libertà è poter  vivere ogni emozione doni a noi stessi il senso di benessere. 

La libertà  è quindi  il valore che rende la vita una magia, il sogno immagine della stessa, è ciò che dona Amore, perché si può amare solo se si è liberi di farlo, solo se si è coscienti di ciò che sentiamo dentro di noi e vogliamo realizzare in autonomia  gustandone l’essenza.
Una volta pensavo, per sentito dire sinceramente,  che dove iniziasse la mia libertà finisse quella degli altri, mentre poi amando la vita e tutto ciò che la caratterizza ho compreso che dove inizia la mia libertà inizia la libertà di chiunque voglia viverla, perché la libertà individuale non potrà mai scontrarsi con quella del prossimo  se ognuno si concentra sul proprio bene, onorando la propria vita anziché cercando la propria realizzazione in quella degli altri. Il senso della libertà è stato delegittimato nel momento in cui  abbiamo stabilito una comunità che vive in base alle opportunità.

Chiunque ha a disposizione della propria vita una  quantità illimitata di libertà, perché  è la virtù che glorifica l’esistenza umana, la virtù che  insegna all’essere umano il rispetto per se stesso e gli altri educando la mente umana all’idea che l’universo è un firmamento di stelle che brillano di luce propria, e non di quella delle altre stelle. 

Libertà è vivere se stessi senza ledere gli altri.
Non danneggiare, quindi,  significa  vivere in funzione di se stessi, di ciò che ci onora e ci realizza, scegliendo come vivere, come pensare, come agire, e tutto ciò che ne consegue, responsabilità incluse.   In ogni ambito di vita, se noi prima di compiere un’azione ci mettessimo a pensare all’eventualità che a qualcuno la nostra azione non piaccia, dovremmo assolutamente renderci conto del fatto che la nostra esistenza diventerebbe una vita da non vivere, perché tra l’infinità di persone che girano intorno alla nostra realtà ce ne sarà sempre qualcuna che troverà sconveniente, o non lecita, la nostra decisione, o azione, o tali ed eventuali, secondo il proprio giudizio.
Per concludere, la vita è di chi la vive, agli altri si conceda un’unica decisione, amarci o allontanarci…. Volendo potrebbero anche criticarci, pur sapendo che saranno parole fini a se stesse, e che non modificheranno assolutamente il nostro modus vivendi.

Arrivederci alla propri settimana, stessa  rubrica, stessa gioia, ma forse… molto più grande, perché saremo tutti molto più liberi…




AMOR,C'HA NULLO AMATO AMAR PERDONA

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Sara Desiré Galea

Inizio questo momento di intimità insieme a voi con un piccolo pensiero che ho  messo giorni fa nel mio profilo facebook, e nel blog, e da li ci espandiamo:

‘’Molto spesso pensiamo di amare delle persone cominciando a provare dei sentimenti fortissimi per loro ma, effettivamente, amiamo ciò che quelle persone rappresentano, ciò che hanno dentro di loro, una luce immensa che tutto attrae. L'Amore è un'energia talmente forte che chiunque ne entri in contatto ne rimane coinvolto e sconvolto, per questo dobbiamo diventare Amore noi stessi, ovvero lo siamo, e dobbiamo entrare in contatto con questa energia che è dentro ognuno di noi, per non sentirci disperati nel voler raggiungere l'amore che è negli altri sentendoci persi quando questi non possono essere per noi ciò di cui abbiamo bisogno, e che è dentro di noi… ‘’

Ma altre volte succede anche che  l’amore diventi soltanto pura opportunità,   succede che non è amore, ma è soltanto la proiezione nell’altro di ciò che manca a noi per sentirci esseri completi.
Noi  lo chiamiamo amore di tipo egoico  (amore legato all’ego), quello in cui ‘’l’altro’’ ci da l’opportunità di sentirci completi colmando il vuoto che pensiamo di avere, dandoci in maniera incosciente quella  parte che pensiamo mancarci per respirare l’aria che sentiamo mancarci,  rendendoci praticamente   succubi, schiavi, bisognosi della sua forza, del suo coraggio, decisione, dolcezza, carisma, temperanza, e quanti più sentimenti vogliamo nominare e che sentiamo mancarci ;   il rapporto amoroso, la relazione, spesso, molto più spesso di quanto voi possiate immaginare, diventa  uno strumento per riempire i vuoti dettati dalla solitudine che sentiamo in quanto incoscienti   di essere il nostro primo, ed essenziale, compagno di vita. E’ per questo che stanno saltando tantissimi  rapporti di coppia,  matrimoni,   convivenze, perché le persone stanno diventando più coscienti e consapevoli di loro stesse, si stanno conoscendo e quindi non si ritrovano più ‘’nell’altro’’.

Quindi non sempre si Ama l’altro  ma semplicemente si cerca nell’altro ciò che  manca e  fa  sentire disperatamente soli, sia che  cerchiamo Amore/luce, o che cerchiamo noi stessi.
Come ci accorgiamo se quello che abbiamo per un altro essere è amore puro, incontaminato, incondizionato, libero da volontà e bramosie?

Quando amiamo in egli/ella la sua pura essenza

quando viviamo l’amore per ciò che è e non per ciò che ‘’vogliamo’’;

quando lasciamo che ci donino, e prendiamo, ciò che ci viene donato, e vogliamo dare  per il semplice gusto di assaporare l’altro/a;

quando non  sentiamo la mancanza del nostro amato, coscienti che  noi stessi siamo in una relazione d’amore infinita con noi stessi, e per tanto non ‘’abbiamo bisogno’’ di qualcuno che ci dia del ‘’carburante’’ per vivere….

Questo concetto ci riporta alla mente una frase tanto amata dagli ‘’amanti’’ e che, nella loro percezione dell’amore, gli garantisce l’idea di essere amati ” tesoro/amore mio non posso vivere senza di te ” …
Che meravigliosa frase è vero? Ci piace quando ce la dicono, ci sentiamo importanti, venerati … E come no! Con questa frase i due amanti si dichiarano di usarsi a vicenda, si schiavizzano reciprocamente, e si mettono un bel paio di catene al piede perché subentra la proprietà di ciò che si pensa ci appartenga…  

ciò che ha l’altro e noi vogliamo per noi per sentirci esseri completi.

Riassumendo, quindi, ci prendiamo la libertà dell’altra persona, per non parlare del fatto che non amiamo l’altro per ciò che è, ma amiamo noi stessi in lui/lei.
Wow è atroce! E si che tutti pensiamo che l’amore sia proprio questo! Tanto che se i sentimenti mutano non molliamo la presa, e pretendiamo che l’altro rimanga a nostra disposizione.
Quando è amore puro? quando stai bene con quella persona ma stai bene anche senza; quando negli istanti con l’altro senti di dare e ricevere quel qualcosa che già hai e, condividendolo, lo amplifichi portandoti a vivere ancora più pace e estasi … ma la tua, e non quella presa in prestito dall’altro!

(ovviamente il desiderio per l’altro c’è, non sto dicendo che si deve essere indifferenti, ma il desiderio non dà origine a malessere, mancanza, tali ed eventuali  crea semplicemente voglia e complicità di creare una incredibile magia con chi AMI, ‘’fantastico, questo è amore!’’)
Quando subentra la gelosia? quando hai paura che qualcuno si porti via la parte di te che  senti ti appartiene.
Ora andiamo ad analizzare anche un altro fattore che pensiamo faccia parte del vero amore, unico e meraviglioso amore che per essere tale ci deve TURBARE.
LA PASSIONE, ah scagli la prima pietra chi per sentirsi innamorato/a non pensa di doversi sentire arso di quel fuoco che divampa e arde, guardando con sospetto ed indifferenza la persona che semplicemente si lascia amare e ti ama.
Ma cosa è la passione? E quando compare in noi?
La passione è un fuoco che arde, divampa e brucia uccidendo tutto ciò che incontra, non lasciando tracce di ciò per cui si era accesa. E’ la pazzia che ci fa esiliare dentro emozioni vorticanti, che ci fa diventare ciechi e sordi. Quando questa si stabilisce in noi? quando non sapendo cosa sia il vero amore cerchiamo di sentirci vivi dentro turbamenti e eccitazioni che conducano le emozioni a dare forti pulsioni di vita, per sentirci braccati, funestati, tormentati e tutto ciò che la passione crea, ovviamente parlo della passione  mentale, che è fine a  se stessa e per questo si spegne, perché la mente è volubile e presto si annoia cercando nuove sfide, passione e dunque pulsioni!
Se io  dico che nel novanta per cento della vita non abbiamo mai veramente amato cosa pensiamo?
E perché lo affermo, perché se prima non amiamo noi stessi ‘’in e per tutto ciò che siamo’’ , cercando ciò che ci  manca, e trovandolo semplicemente dentro noi stessi,  avremo sempre la necessità di cercare negli altri ciò che ‘’pensiamo’’ mancarci.

Quindi l’amore che semplicemente ci ‘’dà’’ possiamo definirlo amore? No! Opportunità! Ma anche il contrario, perché spesso sentiamo l’irrefrenabile bisogno di dare, e dare, e  dare; anche il dare ossessivo è un impulso del nostro ego per sentirsi importante, unico e speciale, che dando si garantisce la riconoscenza dall’altro! Brutto vero? Fa riflettere? Volete mandarmi al diavolo? Fatelo pure ma tanto è così.
Cosa è l’amore lo abbiamo già scritto su, ma quali sono gli effetti che ci dona?
Amore è pace, serenità, condivisione, estasi di anime che si amano nel rispetto di ciò che sono, dandosi e ricevendo ciò che vogliono  condividere, senza imposizioni o reversioni.
Amare un’altra persona significa: essere due esseri completi che si danno tutto ciò che vogliono darsi … sorriso e benessere … Amore
Quanti sono gli esseri che si possono dire completi? Per scoprire se lo siamo dobbiamo domandarci se siamo felici e sereni stando soli con noi stessi, se è si, allora siamo pronti a condividere con altri ciò che siamo, se è no …. amate sempre, amate tanto, ma fate in modo che il vostro amore per voi stessi prima di tutto vi renda esseri completi, se così non fosse, cercatevi, ed innamoratevi di voi stessi, e soltanto dopo invitate chiunque a camminare insieme a voi … se non lo farete trascorrerete la vita ad inseguire l’amore non sapendo che invece state rincorrendo la parte di voi che vi manca, e che, però, si trova dentro di voi…

Quando ‘’ il nostro principe/principessa che desideriamo non ci giunge dobbiamo chiederci se ci stiamo dando amore, se ci stiamo rispettando, se   abbiamo fatto spazio nel nostro cuore all’amato che stiamo aspettando, se abbiamo creato in noi l’abitat meraviglioso per accoglierlo/a e, soprattutto, se stiamo amando e rispettando la vita.   

Niente e nessuno ci daranno mai qualche cosa che non  sia ciò che, inconsciamente, con il nostro comportamento, chiediamo all'universo  (desideri inconsci che riconosciamo in piccoli atteggiamenti che abbiamo nei confronti di noi stessi, gli altri e la vita)

Amore chiama amore, finzione chiama  finzione, raggiro chiama raggiro. Ogni nostra azione sarà decreto di ciò che riceveremo dalla vita…

Namastè dolci anime…

Siate Amore per incontrare l’Amore… Vi Amo, Mi amo… Amo… Amatevi… e così arriverà altro Amore per unirsi a noi…

La lealtà nei  confronti di noi stessi si specchia nella vita che ci ritorna come manifestazione da vivere…

Anche per oggi mi accomiato da voi, e vi do il prossimo appuntamento  alla prossima settimana, stesso giorno, stessa rubrica, uguale Amore, il mio per voi…




GIOIA E AMORE, MIRAGGI PER LE MENTI FALLACIā€¦

Sara Desirée Gàlea

Si, è proprio così, gioia e amore sono miraggi ‘’soltanto’’ per le menti fallaci, perché, invece, chi ha superato la barriera, ed il limite, che la mente riesce ad attuare nell’essere umano, entra in una  dimensione in cui la vita scorre nell’energia della gioia, e dell’Amore, in maniera costante. Vivere nella gioia, e nell’Amore, significa seguire le  ispirazioni, ed aspirazioni, insite nell’essere umano,  che non  si trovano nella mente razionale,  ma bensì risiedono dentro il cuore.

Le ispirazioni sono la richiesta di desideri inconsci, ovvero dell’anima, come anche le aspirazioni, e seguirle significa accettare  l’idea che dentro di noi c’è un essere che ha bisogno di vivere, a prescindere da ciò che la società, le istituzioni, le abitudini, e la cultura hanno imposto relegandolo in un corpo muto in cui lo status quo di vita è diventato il malessere, la sofferenza, e il sacrificio in nome di un ‘’falso Amore’’ che è stato preconfezionato per depistare l’essere umano dal seguire la propria vera natura…
Se io vi invitassi a cercare nella vostra memoria un ricordo a dimostrazione  che almeno una volta nella vita  una serie di  ‘’miracolose coincidenze’’ ( sincronicità)  vi ha regalato un desiderio, o un obiettivo molto sentito, voi non solo lo trovereste ma vi rendereste conto che soltanto un’intelligenza superiore potrebbe muovere un disegno così raffinato, nitido e che oltrepassa l’umana immaginazione. 

Usualmente, quando istintivamente seguiamo le sensazioni che il cuore ci invia,  otteniamo una serie di sincronicità, quindi eventi e persone che potrebbero favorire la materializzazione di ciò che abbiamo desiderato, in maniera quasi miracolosa,  ma spesso  non ce ne rendiamo conto perché distratti dai meccanismi illusori della mente che si azionano per tenerci dentro i nostri limiti,  o, se nel caso accettiamo ciò che sta accadendo,  sminuiamo l’evento creatosi etichettando le serie di sincronicità come coincidenze, dando alla mente il potere, quindi,  di nascondere, tenendoci  narcotizzati dentro la sua scatola,  la grande verità su chi siamo e possiamo fare,  ovvero esseri che hanno nel cuore un potere immenso per realizzare la propria vita, il potere dell’Energia Divina, o cosmica, o chiamiamola come vogliamo.
Ainoi, però, da un certo punto in poi, la vita della maggior parte degli esseri umani non vede più costellazioni di sincronicità e miracoli, ma  sequenze di eventi negativi che si realizzano per causa delle paure, e dei blocchi, che risiedono nel nostro subconscio, ed agiscono indisturbati grazie alle menzogne, ed illusioni, che la mente crea per tenerci  impegnati tra mille patimenti ed impedirci di ‘’risvegliarci’’.

Una reazione di ‘’autodifesa’’ che l’essere umano mette in atto per non sentirsi  responsabile dei propri continui fallimenti, è addossare l’intera responsabilità dei fallimenti a Dio o agli altri, quindi al  prossimo che non ci ha aiutato, rendendolo carnefice semplicemente per opportunità. Ma questa incapacità che abbiamo di ascoltare la profonda voce del divino è l’unica che abbiamo?  o ignoriamo completamente ogni  qual tipo di interazione con la nostra parte interiore e quindi con il divino?
Noi esseri umani abbiamo  chiuso ogni tipo di comunicazione con il nostro Sé, con Dio e  anche con quella del corpo.

Lo sapete che il corpo cerca di comunicare con noi attraverso malattie, malesseri etc?
La metamedicina studia proprio questi meccanismi, ovviamente è un discorso molto ampio che io non posso affrontare in quanto non è di mia competenza ma, attingendo dal sapere di chi preposto, ho estrapolato qualche dettaglio  per farvi rendere conto di come il corpo ci parla, e quindi:
Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE MicrosoftInternetExplorer4 Il corpo grida… Quello Che La Bocca Tace… La malattia è un conflitto tra la personalità e l'anima.

Molte volte…
Il raffreddore "cola" quando il corpo non piange…
Il dolore di gola "tampona" quando non è possibile comunicare le afflizioni.
Lo stomaco "arde" quando le rabbie non riescono ad uscire.
Il diabete "invade" quando la solitudine duole.
Il corpo "ingrassa" quando l'insoddisfazione stringe.
Il mal di testa "deprime" quando i dubbi aumentano.
Il cuore "allenta" quando il senso della vita sembra finire.
Il petto "stringe" quando l'orgoglio schiavizza.
La pressione "sale" quando la paura imprigiona.
Le nevrosi "paralizza" quando il bambino interno tiranneggia.
La febbre "scalda" quando le difese sfruttano le frontiere dell'immunità.
Le ginocchia "dolgono" quando il tuo orgoglio non si piega.
Il cancro "ammazza" quando ti stanchi di vivere.
Gli occhi non ‘’vedono’’ quando non vuoi guardare ciò che è intorno a te, quando quello che vedi ti fa paura.
Ed i tuoi dolori silenziosi? Come parlano nel tuo corpo? La malattia non è cattiva, ti avvisa che stai sbagliando cammino.


Ovviamente ho citato le più diffuse forme di malattie ma vi consiglio la lettura di questo testo: Metamedicina di Claudia Rainville ‘’ Ogni sintomo è un messaggio’’ guarigione a portata di mano, così da poter comprendere come il corpo ci parla, perché… ogni singola cellula lo fa. Ora sicuramente i medici che stanno leggendo schizzeranno in piedi gridando allo scandalo ma … io ho insegnato a mio figlio piccolo, 11 anni, quindi puro e non corrotto mentalmente, a farsi passare i dolori parlando con le cellule ( prima di questo mi chiedeva di imporgli le mani sulla parte dolente e  di farlo semplicemente guarire). Non sto dicendo che dovete abbandonare la medicina allopatica, anche se quel giorno giungerà, ma vi sto dicendo di credere che anche voi stessi potete essere la vostra pillola miracolosa. Quanti guariscono prendendo farmaci placebo? Vi siete chiesti perché? Si danno la guarigione pensando che sia il farmaco a farlo. Vi siete chiesti come hanno fatto alcuni esseri umani a guarire da tremendi mali soltanto cercando di vivere con gioia quella che pensavano dovesse essere l’ultima pagina della loro vita? Chi pensate che gli abbia dato la guarigione? Se stessi! la propria forza, voglia di vivere.  

Per tanto se individui normali, e ce ne sono tantissimi, riescono a riacquistare la salute, e a sanare la propria vita, ed il proprio corpo, semplicemente credendo in se stessi, chiunque può farlo, ed il famoso cambio di paradigma del 21.12.2012 ci vuole uomini divini, persone in grado di fare i propri miracoli, ed è questo che stiamo cercando di fare insieme, conoscere per credere, e quindi applicare. Cosa fare per recuperare il colloquio con Dio e con la parte interiore di noi, il Sè superiore, che ci farebbe riappropriare del nostro potere creativo di ricevere desideri, creazioni, guarigione e qualunque cosa vogliamo che sia giusta per noi? ( notate bene, che sia giusta per noi, non tutto ciò che desideriamo ci arriva perché non tutto sarebbe salutare, ed il nostro Io interiore lo sa):
1) sbarazziamoci di tutte le idee imposte
2) sbarazziamoci dell’idea che dobbiamo vivere secondo il desiderio di chiunque
3) concediamoci di recuperare l’idea che Dio, o energia intelligente, non sta chissà dove ma si trova con una sua scintilla dentro il nostro cuore, accanto alla scintilla dell’Anima.
4) … concediamoci di parlare con lui a voce, o mentalmente, come fosse un amico, mettendo le mani in mezzo al petto, sul chakra del cuore, ( posizione dei defunti) aspettandoci una risposta che giungerà sotto forma di emozione meravigliosa, ma anche di idee, di parole. Fidatevi di ciò che sentirete, o vedrete, affidatevi.
5) Cerchiamo di credere nuovamente ai miracoli aspettandoci che ci arrivino, ma… non aspettandoci che arrivino da chissà dove, ma sapendo che ci arriveranno attraverso delle sincronicità che ci coinvolgeranno, insieme ad altri, nella creazione degli stessi.
6) Siate voi stessi Dio, vivendo nella, e della, sua voce, e luce.

Non ho bestemmiato, non ho detto che voi siete Dio, egli è l’onnipotente, l’energia cosmica, vi sto dicendo però che egli vuole che noi canalizziamo il suo amore per  manifestare ciò che desideriamo.
Se lo farete, come   un’Apocalisse il bene toglierà  tutto quanto è  tossico nella vostra vita per riconsegnarvi in mano la vostra ‘’meravigliosa’’  esistenza.
Non riuscirete più ad ingannarvi per mezzo della vostra mente se vi affiderete al cuore, perché il cuore vi mostrerà gli inganni, e le trappole.
Cosa credete che sia il sesto senso, la veggenza,  doti degli stregoni wudù?… Ma su per favore! I poteri psichici esistono da sempre, siamo noi che non li sappiamo attivare,  perché la mente ci impedisce di farlo. Ci vuole schiavi della nostra stoltezza ed incapacità di vivere. Liberatevi dal falso benessere, quello che vi inscatola dentro una nebbia che vi corroderà fino a portarvi tra atroci patimenti fisici, e psicologici!
Datevi la gioia di assaporare nuovamente il  ‘’Carpe Diem’’  così  tutto diventerà più bello, puro, sincero, vero, appagante,  più tutto ciò che di bello desiderate.  La menzogna deve essere esiliata.  Gli occhi devono imparare a vedere non più dentro i limiti della mente razionale  ma devono andare oltre,  per acquisire la capacità di vedere i pericoli,  le possibilità, le paure, le proprie zone d’ombra.
-E’ questa la magia dell’Amore?   la verità più pura?  Il grande potere che rende l’uomo divino?
Si, è questo l’Amore, è l’integrità di vedere e accettare le proprie, e degli altri, zone d’ombra. Vedere le proprie possibilità ed assecondarle, sentirsi responsabili della propria vita,  del proprio corpo, delle malattie, delle gioie.
-Fa male amare?
No, il dolore lo manifesta la mente  perchè vuole stare dentro il suo senso,  non comprende la grandezza dell’Amore cosmico, solo quando ella si quieta  diventa tutto parte del tuo essere ciò che sei.
Chi sei?
Tu sei, non c’è altro da sapere, devi soltanto vivere in comunione con la tua Anima, e con il Maestro che vive nel tuo cuore.
-E se lui non ti sente?
Lui ti ascolta sempre, e ti parla anche, sei tu che lo ignori, per paura di dover cambiare …
Per avere dei cambiamenti positivi nella vita bisogna vivere  l’Apocalisse interiore, ed ora sta iniziando il nuovo mondo per te e per chiunque vorrà
 E  chi non vorrà?
Vivranno ciò che è giusto per loro, tu intanto sii il  cambiamento che vuoi vedere nel mondo, lo ha detto un illuminato, Ghandi, e risuona come una verità quasi assoluta … Ognuno di  noi fa la differenza…
L’Oceano è fatto di tante piccole gocce …
E’ stato un piacere essere qui con voi ma ora è giunto il momento di lasciarci, alla prossima settimana, stessa pagina, stessa gioia
Namastè