Savona, buco alla Caritas: 2 preti condannati

SAVONA – Don Renato Rosso e don Carmelo Licciardello sono stati condannati rispettivamente a 3 anni e 8 mesi e un anno e 10 mesi e 700 euro di multa (pena sospesa) al termine del processo per gli ammanchi da un milione di euro dalle casse della Caritas di Albenga. Assolta Antonella Bellissimo. Don Rosso dovrà anche versare un risarcimento di 561 mila euro alla Diocesi di Albenga-Imperia ed è stato interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. Per quanto riguarda don Rosso sono cadute le accuse relative all’appropriazione indebita dei soldi destinati alle adozioni a distanza, mentre per entrambi i sacerdoti alcune contestazioni sono finite in prescrizione. Don Licciardello, soltanto in riferimento ai fatti commessi dopo il 2013, sempre in relazione all’accusa di appropriazione indebita di fondi destinati alle adozioni, è stato assolto per non aver commesso il fatto. Le accuse andavano da appropriazione indebita, malversazione, truffa.




Governo, ultima chiamata del presidente per M5s e Lega

Ore decisive per una probabile riapertura del governo pentaleghista. E secondo fonti M5s ci sarebbero contatti sempre più frequenti tra Di Maio e Salvini proprio in queste ore, dopo la proposta del leader pentastellato di “spostare” Paolo Savona dal Mef a un altro ministero per dare il via al governo.

Un ultimo, estremo, tentativo di dare all’Italia un governo politico

L’ipotesi di un Esecutivo giallo-verde, quasi fotocopia di quello che Giuseppe Conte avrebbe dovuto portare al Quirinale domenica scorsa, con l’economista della “discorda” Paolo Savona dentro, ma in un ruolo diverso da quello di responsabile del Mef. E’ la carta che prova a giocare Luigi Di Maio per non arrendersi all’ineluttabilità di un governo tecnico o di un immediato ritorno alle urne. E’ un’offerta su cui potrebbe riflettere anche Matteo Salvini, fin’ora irremovibile nel blindare Savona: “ne parlerò con Di Maio”, sembra aprire. Il ritorno al governo politico è una chance che Sergio Mattarella intende dare ai due partiti guardando con “grande attenzione”a questa soluzione, soprattutto dopo i timori sorti dal rischio di scaricare su un governo del Presidente sfiduciato la gestione della crisi dei mercati che potrebbe abbattersi sull’Italia nei prossimi mesi. Perché allo stato nessuno, compreso Salvini che pure si augura un voto “il prima possibile ma non a fine luglio”, sarebbe ancora convinto di dare la fiducia ad una compagine guidata da Cottarelli. Che dovrebbe quindi accompagnare l’Italia al voto e rappresentarla all’estero da una possibile debole posizione di governo in carica per i soli affari correnti. Sergio Mattarella quindi concede altro tempo. Il Capo dello Stato ha incontrato nel pomeriggio il leader del M5s, che da ieri continua a ripetere: “governo politico o urne”. Poi ha visto anche il premier tecnico in pectore, Carlo Cottarelli, per un incontro “informale” dopo il quale è stato deciso che il presidente del Consiglio incaricato non sarebbe tornato in serata per sciogliere la riserva.

“La battaglia non è con il Quirinale” si affretta a precisare Di Maio che domenica era arrivato a minacciare il presidente di impeachment per aver bloccato la partenza dell’esecutivo giallo-verde per l’insistenza dei due leader sulla presenza dell’euroscettico Savona. “Ci proveremo ancora, aspettiamo una risposta dalla Lega sulla proposta che abbiamo fatto”,spiega ai parlamentari riuniti di sera in assemblea dopo che nel pomeriggio, prima di salire al Colle, aveva perentoriamente chiarito: “il M5S voterà contro un governo non politico, ovvero quello già pronto di Carlo Cottarelli, e non si presterà a escamotage parlamentari come quello della non sfiducia tecnica”. In ogni caso, sono ore in cui la tensione tra M5s e Lega rimane sempre alta. Salvini dice di voler riflettere sulla proposta di Di Maio ma comunque avverte: “Se mi tirano via anche un solo uomo di quella squadra, il governo non ha senso che esista” mette in guardi escludendo ipotesi di governi “tenuti al guinzaglio”. In attesa che si chiarisca la reale opportunità di rinascita di un governo politico, intanto, resta l’opzione del governo Cottarelli che potrebbe partire grazie al voto di fiducia di una parte dei partiti, insieme a uscite dall’aula e astensioni. E su questo approccio praticamente tutti, al netto dei 5 stelle che hanno già annunciato voto contrario, sono ancora fortemente indecisi. Silvio Berlusconi, molto irritato per la partita che Salvini sta giocando in solitaria, ha riunito un vertice a palazzo Grazioli. Sulla fiducia Fi non voterà in dissenso dalle altre forze del centrodestra anche perché il Cav non ha nessuna intenzione di dare il destro a Salvini per rompere. Lo stesso Salvini, pur auspicando un esecutivo che porti al voto a ottobre, è molto perplesso circa il da farsi. Il Pd, anche nei contatti di giornata con il Quirinale, conferma, per ora, l’astensione “positiva”. E si prepara a ogni scenario, anche il voto a brevissimo con Gentiloni candidato premier di un fronte “largo, aperto, nuovo”.




Savona: intossicati 100 allievi della scuola di Polizia Penitenziaria

SAVONA – Un centinaio di allievi della scuola di polizia penitenziaria di Cairo Montenotte (Savona) sono stati soccorsi ieri sera per i sintomi di una infezione gastrointestinale. Visto l’alto numero di malori i medici del servizio d’emergenza hanno allestito sul posto un punto di primo intervento. Per alcuni allievi si è reso necessario il ricovero.
Sul posto anche l’Igiene Pubblica di Asl 2: l’ipotesi più probabile è quella di una intossicazione alimentare.

Uno dopo l’altro decine di giovani hanno accusato i sintomi di una infezione gastro intestinale. Le cause sono tutte da chiarire, ma pare evidente che siano legate all’ingestione di cibo, mentre sembrerebbe di escludere qualche conseguenza dovuta all’incendio e all’eventuale sprigionamento di sostanze tossica dalla non distante Fg riciclaggi. Fortunatamente questa mattina le condizioni di molti dei giovani soccorsi erano in via di miglioramento, visto che i sintomi dell’intossicazione si erano attenuati.




Savona, a fuoco rifiuti: nube di fumo denso e nero

SAVONA – Un vasto incendio è divampato questa sera intorno alle 21 all’interno di alcuni capannoni dell’azienda Fg Riciclaggi di Cairo Montenotte (Savona). La ditta opera nel settore del riciclo rifiuti. Secondo le prime informazioni a bruciare sarebbero due capannoni adibiti allo stoccaggio di materiale legnoso, di plastica e di pneumatici. Il timore tra gli abitanti è quello del disastro ambientale, a causa della densa colonna di fumo nero e del forte odore che si alza dai depositi. Sul posto stanno operando diverse squadre di vigili del fuoco e volontari della protezione civile.

I sindaci dei Comuni della zona hanno invitato i cittadini ad adottare una serie di precauzioni in via cautelativa. Le scuole oggi resteranno chiuse a Cosseria, Bragno, Ferrania e San Giuseppe di Cairo. Hanno poi raccomandato di evitare di esporre i bambini a fumi e polveri che potrebbero rivelarsi nocivi, anche se al momento non si ha alcuna certezza sulla loro potenziale tossicità, su cui si attende il responso dell’Arpal. I depositi contengono materiale da riciclo, tra cui plastica e pneumatici. Fortunatamente il sistema antincendio dei depositi ha permesso di limitare i danni. Lo scorso febbraio, in seguito ad un incendio simile a Cisano Sul Neva (Savona), i primi cittadini della zona avevano emesso ordinanze imponendo ai residenti per alcuni giorni di tenere chiuse le finestre




Savona: abusa sessualmente la figlia 14nne

SAVONA – Un uomo di 42 anni è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale aggravata sulla figlia di 14 anni. L’uomo, che vive nel savonese e non è il padre biologico della ragazzina, ma lo è a livello legale, è detenuto nel carcere di Sanremo. L’arresto è avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Gli abusi sarebbero avvenuti nel giugno scorso: dopo un periodo di silenzio la ragazzina si sarebbe confidata con la zia e poi con la madre. Così è scattata la denuncia che, dopo di accertamenti investigativi, ha portato all’arresto. All’uomo viene contestato di aver avuto, in due occasioni, un approccio fisico con la figlia che in un caso sarebbe sfociato in un rapporto completo. Dopo gli abusi, l’uomo avrebbe sviluppato una sorta di morbosa ossessione verso la ragazzina con comportamenti possessivi, come un fidanzato geloso, finendo per controllarle il telefono, il modo in cui si vestiva e gli amici che frequentava. Questo l’ha portata a raccontare cosa era accaduto




Savona, stuprata e uccisa da partigiani: scoppia il caso

SAVONA – Fa discutere a Noli l’iniziativa di un consigliere comunale di centrodestra di ricordare una ragazzina violentata e uccisa dai partigiani con una targa nella piazza dedicata ai fratelli Rosselli. La storia di Giuseppina Ghersi, 13/enne di Savona uccisa pochi giorni dopo la liberazione, torna di attualità. A proporre la targa, che sarà inaugurata il 30 settembre, Enrico Pollero, di centrodestra e con un padre partigiano. “Dopo aver letto la storia di Giuseppina ho pensato che bisognava fare qualcosa per ricordare una bambina di 13 anni uccisa senza motivo”. Pollero punta ad una “vera riappacificazione” sostenuto dal sindaco della cittadina del ponente ligure, medaglia d’oro della resistenza. L’associazione partigiani è insorta. “Siamo assolutamente contrari. Giuseppina Ghersi era una fascista. Protesteremo col Comune e la prefettura” dice Samuele Rago, presidente provinciale dell’Anpi.  “Eravamo alla fine della guerra, è ovvio che ci fossero condizioni che oggi possono sembrare incomprensibili”, sostiene.




Savona: incendio boschivo tra i comuni di Giusvalla e Pontinvrea

SAVONA – Intorno alle 14.30 del 31 agosto, sono divampate le fiamme nel bosco tra i comuni di Giusvalla e Pontinvrea. Ancora da accertare le cause del rogo. I Vigili del fuoco sono giunti sul posto con la prima partenza dal Comando di Savona e i volontari AIB subito dopo l’allarme lanciato dai residenti.

Il fortissimo vento e la siccità hanno fatto si che il fronte del rogo si ampliasse rapidamente distruggendo ben 4 ettari di bosco.  La zona interessata dalle fiamme é particolarmente impervia, ciò ha reso necessario l’utilizzo dell’elicottero.

L’incendio ha raggiunto il ciglio della Strada provinciale e per questo la sede stradale è stata chiusa al traffico. Durante la notte, i Vigili del fuoco, i Carabinieri e i volontari hanno mantenuto un presidio attivo a tutela di alcune abitazioni della zona.




Savona, tir travolge operai sull'A10: 2 morti. In manette l'autista

 

SAVONA – Due operai che lavoravano in un cantiere sulla A10, tra Albisola e Celle Ligure, sono morti dopo essere stati travolti da un tir. Altre nove persone sono rimaste ferite. Il conducente, un romeno di 44 anni, è stato arrestato.

Il tir spagnolo, con due autisti romeni a bordo, ha sbandato ed ha travolto il cantiere dove lavoravano operai di due ditte, una impegnata nei lavori e una nella segnalazione del cantiere. Sette i lavoratori coinvolti: due sono morti sul posto, un terzo ha subito l'amputazione di una gamba ed è ricoverato all'ospedale San Martino di Genova, altri quattro hanno riportato lesioni non gravi e sono stati medicati all'ospedale San Paolo di Savona. Feriti lievemente anche gli autisti del tir. Chi stava guidando è stato sottoposto ai test psicofisici. L'autoarticolato ha spinto fuori strada anche un'auto con a bordo due persone di Borghetto Santo Spirito (Savona) rimaste lievemente ferite.

L'incidente è avvenuto in un tratto a tre corsie: l'autostrada è ancora chiusa con uscita obbligatoria a Savona per chi è diretto a Genova. Chiusi anche il casello di Albisola in entrata per Genova e la rampa di immissione della A6 verso Genova.

L'arresto del conducente è avvenuto in applicazione della normativa sull'omicidio stradale colposo. Sono stati sequestrati, per le verifiche tecniche, cinque veicoli: il tir, l'auto in transito al momento dell'incidente e tre furgoni della ditta di manutenzione stradale parcheggiati all'interno del cantiere.

"Vicino alle famiglie delle vittime dello spaventoso incidente sull'A10. Bisogna lavorare insieme per dare alla Liguria autostrade più sicure", scrive su Twitter Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, commentando l'incidente mortale




Savona, pratiche in cambio di mazzette: in manette agente e funzionari

 

SAVONA – Un poliziotto e 2 funzionari del ministero dell'Intero sono stati arrestati con l'accusa di corruzione, dalla polizia. Avrebbero accettato denaro e regali in cambio di agevolazioni per rilascio di permessi di soggiorno, cambio di cognome, riduzione dei giorni di sospensione della patente. Arrestate anche altre tre persone: un marocchino, un albanese e una italiana. Il poliziotto, accusato anche di concorso in favoreggiamento della prostituzione, e il marocchino sono in carcere, i due funzionari agli arresti domiciliari, come l'italiana, accusata di sfruttamento della prostituzione, e l'albanese.

L'indagine è iniziata nel dicembre 2015, quando nell'ambito di un'altra inchiesta sono emersi contatti sospetti tra alcuni indagati e il poliziotto. Per gli investigatori, "il poliziotto e i funzionari avrebbero sistematicamente abusato delle loro funzioni agevolando pratiche in cambio di denaro, vestiti, schede telefoniche, cene, assunzioni di amici, visite mediche, spese gratis nei negozi".




SAVONA, VADO LIGURE AUTISMO E DISAGIO PSICHIATRICO: 12 ARRESTI PER MALTRATTAMENTI, AGGHIACCIANTI LE URLA DI DOLORE DEI PAZIENTI

Redazione

Savona – I finanzieri del Comando Provinciale di Savona hanno eseguito 12 provvedimenti cautelari (nove in carcere e tre ai domiciliari) e quattordici misure interdittive a carico di operatori socio-sanitari addetti alla cura di persone affette da problemi neurologici e psichiatrici ricoverate presso una struttura di degenza di Vado Ligure, nel reparto denominato 3D.
E' la fiducia dei cittadini nella Guardia di Finanza che ha portato agli arresti di oggi. Alcuni parenti di persone ricoverate avevano, infatti, telefonato al 117 del Comando Provinciale di Savona per segnalare i loro sospetti circa maltrattamenti sopportati dai loro cari.
Nelle telefonate al 117 i familiari dei ricoverati hanno riportato il disagio dei loro figli che vivevano nella paura e parlando di un operatore, dicevano: "con lui non ci voglio stare, quello mi massacra!".
Le indagini avviate hanno subito fatto intravvedere la possibile triste realtà e, sotto la direzione del Sostituto Procuratore Dott. Giovanni Battista Ferro, il Gruppo di Savona ha avviato accertamenti tecnici che hanno fissato, in circa cinquanta giorni di riprese, più di cento episodi di maltrattamenti (pugni calci schiaffi umiliazioni) resi evidenti dalla drammatica efficacia delle immagini e dei suoni registrati con l'ausilio delle microspie e telecamere collocati all'interno della struttura.

I finanzieri hanno purtroppo dovuto ripercorrere tutte le agghiaccianti immagini e urla di dolore provenienti dal "Nucleo 3D" al fine di attribuire a ciascuno le sue responsabilità. Alla fine degli accertamenti, il G.I.P. Fiorenza Giorgi, accogliendo l'istanza del Pubblico Ministero, ha ordinato l'arresto di dodici operatori di cui nove con responsabilità più gravi in carcere e tre ai domiciliari. Solo quattro operatori su sedici sono risultati del tutto estranei agli episodi accaduti.
Le aziende sanitarie pagano cifre ingenti per garantire l'assistenza umana e dignitosa di persone con disturbi che spaziano dall'autismo al grave disagio psichiatrico, certo magari difficili da trattare ma per questo ancor più bisognose di assistenza attenta e qualificata.