FIFA: NEL MIRINO I MONDIALI 2014 E IL FALLO DI HENRY

di M.L.S.

Houston – Continua la travolgente inchiesta americana sull'universo Fifa, tra tangenti e rassegne iridate pilotate. Secondo la stampa d'oltreoceano, infatti, l'FBI avrebbe puntato il dito sui Mondiali di Brasile 2014, aprendo un dossier sui rapporti tra il braccio destro di Sepp Blatter, nonché segretario generale Fifa Jérôme Valcke e l'ex presidente della Confederação Brasileira de Futebol, Ricardo Terra Teixeira. 

Inoltre, sotto la lente d'ingrandimento americana, sarebbe finito anche un episodio valevole per la qualificazione ai Mondiali in Sudafrica del 2010. Tangenti sarebbero state elargite dalla Fifa per “sotterrare” il fallo di mano di Thierry Henry nel match del 19 novembre 2009 tra Francia e Irlanda, costato l'eliminazione agli irlandesi. A confessare la tangente ci ha pensato John Delaney, presidente della federcalcio irlandese che, in un'intervista rilasciata alla Rte Radio1, poi ripresa da Apf, avrebbe denunciato la “bustarella” da 5 milioni di euro, pagata dalla Fifa per non portare in tribunale il fallo di mano di Henry, lasciato al caso dall'attento arbitraggio.
Dunque, cresce giorno dopo giorno la lista dei Mondiali sotto inchiesta: Qatar, Russia, Sudafrica, Francia ed ora anche Brasile.




FIFA: SEPP BLATTER SI DIMETTE

di Matteo La Stella

Zurigo – A quattro giorni dalla quinta incoronazione, il rieletto Joseph Blatter annuncia le dimissioni da presidente della Fifa. L'elvetico 79enne, spiazza tutti, levandosi composto dal suo trono a poche ore dall'implicazione del suo braccio destro, Jérôme Valcke, nell'inchiesta americana che, come uno tsunami, si è abbattuta 6 giorni fa sul regno della Fifa. Così, in una conferenza stampa dove non erano previste domande, Sepp Blatter fa la sua mossa. "La Fifa e i suoi interessi sono ciò che più ho a cuore e che mi è più caro, per questo ho preso questa decisione. Vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato e sostenuto in modo leale e chi ha fatto così tanto per uno sport che tutti noi amiamo. Quello che mi interessa in questo momento è che quando tutto questo sarà finito, il calcio sarà il vincitore"- ha spiegato Blatter da Zurigo, sottolineando come la Federazione Internazionale del calcio mondiale -” ha bisogno di essere ricostruita dalle fondamenta”. Blatter continua parlando della sua presidenza, sulla quale dice di aver: “ Riflettuto profondamente- come anche sui- 40 anni- in cui la sua vita è stata- indissolubilmente legata alla Fifa e al grande sport del calcio”. “Ho amato la Fifa piu' di ogni altra cosa e voglio fare solo cio' che e' meglio per la Fifa e per il calcio”,così si congeda il 79enne, spinto dalla baraonda che, come un fronte temporalesco, imperversa da giorni sulla vetta del “monte Fifa”, tra tangenti, malaffare e sospetti sulle assegnazioni degli ultimi campionati mondiali di calcio: da Germania 2006, a Russia 2018 e Qatar 2022. 

Le prime reazioni sulla decisione presa a Zurigo sono quelle di Michelle Platini, il presidente dell'Uefa che aveva esortato l'elvetico a mollare la presa, ora applaude la decisione “coraggiosa” e “giusta” di Joseph Blatter. Dello stesso tenore la reazione proveniente dalla Russia, dove il Ministro dello sport locale Vitali Mutko, sostenitore dell'elvetico nell'ultima rielezione, ha definito la sua scelta inaspettata e coraggiosa. Anche la Coca Cola, partner dell'organismo calcistico si è espressa in merito alla vicenda, dipingendo la scelta di Blatter come:”un passo positivo per il bene dello sport, del calcio e dei suoi tifosi”.
Dagli USA, sulla scia del coinvolgimento per una tangente milionaria del Segretario generale Fifa Jérôme Valcke, autore secondo il New York Times del trasferimento di 10 milioni di dollari dal conto della Fifa a quello di Jack Warner per l'assegnazione dei Mondiali in Sudafrica del 2010, trapela ora la notizia che la lente di ingrandimento della giustizia a Stelle e Strisce sarebbe puntata proprio sull'operato di Joseph Blatter, testa di serie dell'organismo mondiale dal 1998.
L'elvetico pensa poi al futuro:”Adesso sono libero dai vincoli di un'elezione e potro' concentrarmi sulle profonde riforme che sono necessarie”, poiché, a suo dire, alcune federazioni che fanno capo all'organismo calcistico non sono sotto il pieno controllo dello stesso e, i membri del Comitato Esecutivo, devono diminuire di numero ed essere controllati dall'organismo centrale e non dalle confederazioni.

Seppe Blatter depone le armi, ma continuerà ad esercitare il suo mandato fino alla prossima elezione, prevista, assieme al congresso ordinario, per il 13 maggio 2016 a Città del Messico. Questo creerebbe solo inutili ritardi secondo il 79enne che esorta:”il Comitato Esecutivo ad organizzare un Congresso Straordinario per l'elezione- del suo successore- alla prima occasione. Questo dovrà essere fatto in linea con gli statuti della Fifa e dobbiamo dare il tempo sufficiente ai candidati migliori per presentarsi e per la campagna elettorale”. Dunque, secondo Domenico Scala, presidente del Comitato di Controllo e di Vigilanza, il prossimo Congresso straordinario con annessa elezione potrebbe tenersi tra dicembre 2015 e marzo 2016. Intanto, il principe giordano Ali al-Hussein, unico sfidante di Blatter delle ultime elezioni, fa sapere che riprorrà la sua candidatura. 




FIFA: NEI GUAI ANCHE IL BRACCIO DESTRO DI BLATTER

di Matteo La Stella

New York – La mano della giustizia a Stelle e Strisce continua a tagliare teste ai vertici della Fifa. Dopo lo scandalo che aveva pervaso nei giorni scorsi l'organo di governo calcistico internazionale, destando scalpore a pochi giorni dalle elezioni che hanno poi riconfermato l'uscente Joseph Blatter alla presidenza Fifa, il pallone della giustizia americana continua a rotolare verso l'area di rigore del numero uno elvetico, ormai vicinissimo alla sua porta. Infatti, dopo i rinvii a giudizio, e le parole taglienti pronunciate al New York Times dalla testa di serie dell'IRS Richard Weber, la giustizia USA punta dritto al braccio destro di Blatter, Jérôme Valcke. Il francese, segretario generale dell'organizzazione nonché uomo spalla del “Signor Fifa”, avrebbe giocato un ruolo fondamentale nello scambio di una tangente milionaria. L'inchiesta americana infatti, aveva già acceso i riflettori su di una “donazione” da 10 milioni di dollari fatta dal Sudafrica a favore di Jack Warner, il capo della confederazione nordamericana e di quella caraibica. Secondo gli inquirenti, la presunta tangente sarebbe servita per ottenere in cambio l'assegnazione dei Mondiali di calcio del 2010, mentre, secondo i Sudafricani, si tratterebbe di un pagamento legittimo necessario alla partenza di un progetto per lo sviluppo del calcio nella regione caraibica. A rendere possibile il trasferimento dal conto dell'organizzazione a quello di Jack Warner sarebbe stato fondamentale l'intervento di un ancora sconosciuto “alto funzionario” Fifa che, uscito dall'anonimato, prenderebbe secondo indiscrezioni raccolte dal New York Times il nome di Jérôme Valcke. Alla luce di questo, una pioggia di interrogativi si sta abbattendo sulla cima del “monte Fifa”, alimentata dal coinvolgimento del segretario che, così vicino al presidente, fa dubitare che proprio quest'ultimo fosse all'oscuro di tutto.

Ieri Valcke ha dichiarato di non aver autorizzato alcun trasferimento di denaro perchè non ne aveva le facoltà, senza però chiarire il suo coinvolgimento nell'operazione, su cui ora, sono chiamati a fare chiarezza i magistrati d'oltreoceano.
Intanto, sul sito ufficiale della Fifa fa capolino la smentita dell'organizzazione:”Né il Segretario Generale Jérme Valcke, né alcun altro membro dei vertici Fifa sono stati coinvolti nella presentazione, approvazione e attuazione di quel progetto”, si legge nella nota volta a scagionare i vertici dalle accuse mosse dal quotidiano newyorchese. "Nel 2007 il governo sudafricano, d'intesa con la Federcalcio nazionale (Safa) – continua il comunicato – ha deciso di investire 10 milioni di dollari nel "Diaspora Legacy Programme” e alla Fifa fu richiesto di prendere questi 10 milioni di dollari dal bilancio del comitato organizzatore dei Mondiali sudafricani e di destinarli ai Caraibi per un progetto finalizzato allo sviluppo del calcio. La Safa fece sapere alla Fifa che il programma "Legacy Diaspora" doveva essere gestito e attuato direttamente dal presidente della Concacaf- caraibica- che a quel tempo era il vicepresidente del Comitato Finanza e che avrebbe dovuto agire come fiduciario. I pagamenti, per un totale di 10 milioni di dollari – puntualizzano dalla Fifa – sono stati autorizzati dall'allora presidente della Commissione Finanze ed eseguiti in conformità ai regolamenti. La Fifa non ha sostenuto alcun costo a seguito della richiesta del Sudafrica perché i fondi appartenevano al comitato organizzatore".