Presentato a Taranto il nuovo libro sul rapporto tra scienza, ragione e dogma

“La religione vede ciò che la scienza non può dimostrare”, sentenzia un noto aforisma. Di fatto per un tempo incalcolabile ogni volta che la scienza non ha potuto dimostrare una verità in quel momento apparentemente imperscrutabile, la religione è intervenuta con l’autorità dei suoi dogmi. Peraltro negli ultimi cinque secoli i progressi della scienza moderna, e cioè di quella scienza liberatasi da ogni condizionamento di tipo dogmatico, religioso o metafisico, svelando verità un tempo considerate imperscrutabili, hanno messo in discussione i dogmi. Tutto ebbe inizio nel 16* secolo, muovendo dall’astronomia, con la cosiddetta rivoluzione copernicana, per espandersi in breve tempo a tutti i settori della scienza e di tutto lo scibile umano. Prese così il via un percorso ricco di successi e conoscenze, destinati a migliorare la qualità della vita degli uomini, restituendo loro dignità e libertà di pensiero. Un percorso difficile, duro e non privo di ostacoli, come quelli posti dai difensori, e non sempre per soli motivi ideologici, dei dogmi. Un contenuto quindi alquanto interessante e da meditare quello del libro recentemente pubblicato dalla vivace casa editrice tarantina Scorpione, intitolato SCIENZA RAGIONE E DOGMA, il cui autore, Antonio Di Palma, uno stimato medico radiologo tarantino, affronta tematiche non facili e perciò stesso stimolanti.
Nelle pagine di “Scienza-Ragione-Dogma” l’autore ripercorre, come in un diario, le più importanti tappe di questo itinerario, con l’ intento di rendere omaggio ai sacrifici, alla tenacia del lavoro e della mente degli uomini di scienza che ne sono stati protagonisti.

Alla presentazione nel capoluogo ionico ne han parlato, con l’autore, l’ing. Luigi Prosperi, il prof. Paolo De Stefano e l’editore, il prof. Piero Massafra.

L’autore, Antonio Di Palma, medico chirurgo, primario radiologo. Ha insegnato alla Scuola di Specializzazione di Radiologia presso l’Università degli studi di Verona nonché nel Master post-laurea per “Esperti di Trasferimento dell’innovazione in sanità” presso l’Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo – Cittadella della ricerca – Brindisi. Nel 2002 nominato Cultore della materia nella disciplina “Diagnostica per immagini” dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università̀ di Foggia. Ha coltivato un proprio interesse in alcuni aspetti della religione, dell’esoterismo e della evoluzione della scienza e della tecnica.

Gianfranco Nitti




Stasera tutti con il naso all’insù, arriva la Superluna

Appassionati di astronomia, poeti, innamorati e sognatori, questa sera non dimenticate di guardare il cielo perché l’appuntamento più affascinante dell’anno è fra le stelle.

Quella del 3 dicembre 2017 è infatti la notte della “Superluna”, ossia una Luna piena, l’unica di quest’anno, che appare nel cielo circa il 7% più grande e il 16% più brillante perché si trova nel punto della sua orbita ellittica più vicino alla nostra terra (perigeo).

Questo fenomeno è avvenuto altre quattro volte nel corso del 2017, ma trattandosi di “Lune nuove” è stato impossibile vederle. Nuvole e pioggia permettendo, lo spettacolo è assicurato ovunque: basta alzare gli occhi al cielo.

Purtroppo le luci delle città potrebbero rendere più difficile apprezzare la maggiore brillantezza, ma si può comunque distinguere chiaramente la dimensione anomala del satellite naturale del nostro pianeta.

Parlando di numeri, stasera la distanza dalla Terra è infatti pari a 357.495 chilometri, contro la distanza media di poco più di 384mila chilometri.

Al confronto, la più piccola Luna piena nonché la meno brillante del 2017, quella del 9 giugno, era distante dalla Terra 406.268 chilometri, vale a dire la Superluna piena del 3 dicembre è circa 50mila chilometri più vicina.

Il prossimo appuntamento con la Superluna sarà nel 2018, precisamente la notte del 2 gennaio.

Il 31, sempre di gennaio, invece, sarà la volta della così detta “Luna Blu”, ossia la seconda luna piena dell’anno.

 

Come fotografarla? L’intensa luminosità di questa Luna dalle dimensioni extra, potrebbe non rendere abbastanza reale e nitide le fotografie.

Per questo motivo è consigliato usare al minimo la sensibilità ISO se si possiede un obiettivo zoom. Se si vuole fotografare non solo la Superluna ma anche uno spazio di cielo più ampio, è preferibile usare un obiettivo quadrangolare.

Non usando la giusta attrezzatura e nel modo più idoneo, si rischia di scattare foto dove l’immagine della Luna non è definita nei contorni, una raccomandazione, lo scatto deve essere fermo e rapido.

Il posto giusto dove osservare l’evento, è all’altezza di una collina o comunque nella parte più alta degli edifici, insomma, più in alto si è, meglio sarà la visione e più sarà reale la grandezza eccezionale della Luna.

Il fenomeno si potrà fotografare anche con lo smartphone, ma non uno con sensore e funzioni base, altrimenti il risultato sarebbe molto deludente. Per fare uno scatto degno di nota con il proprio cellulare è quindi necessario avere una fotocamera con un ottimo zoom ottico e con una messa a fuoco pressoché perfetta, ci vorrà anche una particolare abilità nel centrare l’attimo giusto del click per evitare un’immagine sfocata.

 

GUARDA LA DIRETTA STREAMING

 

Francesco Pellegrino Lise




FRASCATI, NOTTE EUROPEA DEI RICERCATORI: INVITO AI GIOVANI A MISURARSI CON LA SCIENZA

Redazione

Frascati (RM) – Un cortometraggio sul tema della ricerca scientifica e sul ruolo che i ricercatori svolgono nella società. Questo l’oggetto del bando “Ricerca per il futuro”, promosso dall’assessorato alla Cultura della Regione Lazio, in collaborazione con l’Associazione Frascati Scienza, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori, in programma il prossimo 27 settembre nell’ambito della Settimana della Scienza.  

“Spesso – spiega l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Lidia Ravera –  la Scienza è considerata disciplina fredda, distante, da specialisti. La conosciamo poco, e quindi non sappiamo goderne, appassionarci. Invece domina le nostre vite, è quella che, più di qualsiasi altro settore del sapere, può fornirci una visione di futuro, una chiarezza sul presente.

L’idea di invitare i giovani a misurarsi con la scienza  usando lo strumento del cinema è bellissima. Va nella direzione di ridurre la distanza fra chi ha fatto della scienza il suo terreno di approfondimento, e tutti gli altri. Tutti noi. Perché è un’ignoranza fra le più diffuse, quella dei “non scientifici”. E contrapporre gli “umanisti” agli “scienziati” è davvero una cattiva eredità del passato”.

Il concorso è aperto a tutti i videoamatori, film-maker e registi professionisti e non professionisti, che presenteranno un cortometraggio autoprodotto che tratti il tema della ricerca scientifica nelle sue diverse forme di espressione in maniera esplicita oppure simbolica. A titolo esemplificativo tra i temi da trattare: il futuro della tecnologia, la vita dei ricercatori, le emozioni legate alla passione scientifica, le scoperte, il ruolo della scienza nel futuro dell’Italia e del Mondo.

Sono ammessi alla selezione tutti i generi cinematografici, dalla fiction al documentario all’animazione. I cortometraggi saranno votati da una giuria web sul canale YouTube di Frascati Scienza. Saranno selezionati i dieci cortometraggi che riceveranno il maggior numero di voti dal web, i quali concorreranno per il premio finale che verrà aggiudicato da una Giuria composta da sei esperti in comunicazione, scienza e arti visive.

Il concorso è aperto fino al 30 agosto 2013 (ore 12) e la domanda di partecipazione potrà essere inoltrata esclusivamente online attraverso la compilazione di un form di iscrizione presente sul sito del’Associazione Frascati Scienza alla pagina http://www.frascatiscienza.it/pagine/iscrizione-concorso-corti-2013/