Senatore Scilipoti Isgrò: "Vogliamo essere un valore aggiunto alla politica laica"

 

di Roberto Ragone


Ci troviamo a Roma, nello studio del senatore Domenico Scilipoti Isgrò, Senatore della Repubblica, parlamentare di Forza Italia, per parlare del Movimento politico di cui lui è fondatore e presidente, l’Unione Cristiana’, che coinvolge non solo le chiese evangeliche, ma tutti coloro che, comunque, vedono in Gesù Cristo il loro personale salvatore.

 

Senatore Scilipoti, abbiamo letto sui media che lei ha fondato un nuovo Movimento politico, che si chiama Unione Cristiana. Lei è un politico di lungo corso, cosa l’ha spinta a fondare questo Movimento?

Mah, è un Movimento di pensiero, vogliamo dare un contributo alla politica attraverso le nostre competenze, le nostre capacità e il nostro cuore cristiano, vogliamo essere un valore aggiunto alla politica laica.

 

Quali sono gli scopi precipui che il movimento si prefigge? Faccio un’ipotesi, magari portare un po’ di moralità in un ambiente che eticamente lascia molto a desiderare?

Prima di tutto rispettare tutti quelli che non la pensano come noi attraverso il dialogo e attraverso le nostre testimonianze, e far capire qual è la strada migliore e per ottenere dei risultati nell’interesse del paese e della collettività. In più, far capire che rispettare le regole conviene sempre, perché a lungo andare chi rispetta le regole ne ha un qualcosa di positivo, per sé, per la propria famiglia, per tutta la comunità dove chi sa rispettare le regole vive.

 

Gli evangelici in Italia sono sempre stati ai margini della vita religiosa, tant’è che la maggior parte della gente non sa neanche che esista una Chiesa Cristiana Evangelica, ci considerano eretici, e quindi condannat all’inferno, ci confondono con sètte e altre aggregazioni pseudo-cristiane, e qualcuno ha perfino paura di noi perché ci considera indemoniati. Questo è certamente una conseguenza dei patti lateranensi, quando la Chiesa cattolica divenne religione di Stato, gli evangelici furono impediti nelle loro riunioni casalinghe, e il fascismo permise che i nostri fratelli fossero arrestati e mandati al confino. A questo proposito ricordiamo la famigerata circolare Buffarini Guidi, abrogata soltanto nel 1953. Pensa che questo Movimento potrà finalmente far conoscere al grosso pubblico la Chiesa Evangelica, nella sua dignità e nella sua realtà, dandole un nuovo impulso?

Io credo che tutti i cristiani, compresi gli evangelici, debbano scendere nell’attività, nella quotidianità, e quando dico attività, quotidianità, mi riferisco non soltanto all’opera che ognuno di noi compie giornalmente all’interno delle proprie competenze, ma allargare ed entrare anche nella gestione dell’amministrazione pubblica per poter dare un contributo personale ed essere valore aggiunto. Io credo che i cristiani possono essere valore aggiunto nell’attività amministrativa e politica, e questo valore aggiunto potrebbe essere determinante affinchè si possa avviare veramente un processo di cambiamento radicale, non mettendo una toppa su di un vestito vecchio, ma cercando di fare un vestito nuovo, cucito da un buon sarto, e il nostro sarto si chiama Gesù Cristo.

 

Ci parli degli argomenti che l’Unione Cristiana si prefigge di portare all’attenzione della politica e del paese.

Sono delle riflessioni che facciamo ad alta voce, per esempio far capire che la sanità pubblica nel paese Italia non può essere produttività, ma dev’essere solidarietà, cerchiamo di far capire che dovremmo comportarci in modo corretto sotto il profilo economico e finanziario, ci rivolgiamo ai banchieri e a quelli che hanno in mano il potere economico per dire: non pretendiamo che vi comportiate come Zaccheo [citazione biblica dai Vangeli, Zaccheo era un pubblicano ed essendo stato incaricato dai Romani di riscuotere le tasse del governo di Roma, riscuoteva dagli Ebrei più del dovuto. Convertito da Gesù, rese ai malcapitati il quadruplo del maltolto], ma quanto meno restituite e chiedete scusa. Noi chiediamo la restituzione della Banca d’Italia agli Italiani, chiediamo la separazione delle banche d’affari dalle banche commerciali, a proposito dell’emigrazione diciamo che ognuno deve vivere bene a casa propria, non a parole, ma facendo un programma e investendo sui territori da dove parte questa gente, nell’agroalimentare, nelle risorse idriche, e anche nella preparazione di governi più democratici che possano permettere una buona amministrazione, avere il pane e l’acqua in quei territori, e di conseguenza quelle persone non si muoveranno dalla propria terra, dove hanno tutti gli affetti, e quindi con il pane, l’acqua, un governo più democratico di quello che attualmente hanno, e quindi che nessuno abbia più l’esigenza di abbandonare quei luoghi. Quei luoghi vengono abbandonati perché c’è carestia, c’è fame, non c’è acqua, c’è un clima pesante, ci sono governi che non rispettano le regole della democrazia, o quanto meno dei governi che non agiscono in modo giusto, e reagiscono in modo non corretto nei confronti di quel popolo. Sono questi gli elementi che poi sommandosi determinano che le popolazioni di quei territori lascino quei luoghi e si avventurino in un percorso di sacrificio, che vede come terra promessa gran parte dell’Europa. Un’altra problematica è la tutela dell’ambiente. Non possiamo permettere che ognuno agisca secondo una pretesa personalissima libertà di coscienza, secondo la quale ad esempio si possono trivellare i mari, e perché pensiamo che sia utile, mettiamo a rischio le case dei nostri fratelli. Noi diciamo invece che dovremmo mettere in atto una libertà di coscienza che sia legata anche al nostro modo di vedere e di pensare. Per quando riguarda in particolare i cristiani, noi diciamo libertà di coscienza legata alla nostra dottrina cristiana, applicando la regola ‘fai agli altri ciò che vuoi che facciano a te’. Parliamo anche di giustizia, e la giustizia dev’essere a giudizio dell’uomo, perché su questa terra c’è una giustizia, che va anche  oltre, se noi crediamo nella vita eterna, oltre la quotidianità della vita terrena. Per la giustizia della vita terrena ci sono i magistrati, per l’altra giustizia ci sarà Qualcuno più grande di noi che un giorno ci chiamerà a render conto di ciò che facciamo. Noi predichiamo anche l’amore verso l’avversario politico, non siamo per l’insulto, per dire che chi non la pensa come noi dev’essere messo fuori della porta, ma chi la pensa diversamente da noi lo vogliamo incontrare, spiegargli quali dovrebbero essere i percorsi che potrebbero portare all’interesse della collettività. Questi sono solo alcuni temi, ma poi ce ne sono molti altri e molto  importanti che dovremo affrontare. Anche per esempio un dialogo a proposito delle problematiche del terrorismo. Il dialogo fra le religioni monoteiste è importante, fermo restando che esso va condotto fra le tre grandi religioni monoteiste con amore cristiano, facendo capire che a nostro giudizio l’unica strada che si potrà percorrere è quella dell’amore che Gesù ci ha insegnato. Perché attraverso l’amore di Cristo noi riusciamo a trovare la via, la verità e la salvezza, cioè, Lui che ci dona la vita eterna.  Dobbiamo avere la forza della testimonianza, la forza di parlare con gli altri, cercare di professare le nostre idee in maniera convincente, attraverso il Vecchio Testamento, il Nuovo Testamento, e anche attraverso Gesù cristo, quel  personaggio importantissimo, che per noi è il punto centrale di tutte le nostre riflessioni.  Attraverso il Quale la ragione ha testimoniato con grande forza che Dio esiste, oltre che all’amore verso Dio che ci può cambiare, e può avviare veramente un processo di miglioramento nelle situazioni drammatiche che viviamo oggi all’interno questo paese.

 

Di recente abbiamo seguito il suo intervento in Senato a favore della libertà di scelta per le vaccinazioni, e lei ha denunciato una situazione di poca chiarezza nel merito, della quale il ministro dalla Salute Lorenzin non si sarebbe sufficientemente fatta carico. Lei pensa che questa situazione di stallo dipenda da una acquiescenza del ministro nei confronti delle lobby del farmaco?

C’è qualcosa che non è chiara, e la Lorenzin dovrebbe intervenire per  fare chiarezza. Noi sappiamo che questo piano vaccinale è stato redatto da quattro multinazionali, due delle quali hanno finanziato una cattedra a favore di un professore universitario che oltre ad essere docente universitario, è un altissimo funzionario dell’istituto Superiore di Sanità. Perciò sono quattro le lobby farmaceutiche che hanno finanziato questa cattedra, le maggiori beneficiarie di questo piano vaccinale; l’altro personaggio coinvolto era stato sospeso per un conflitto d’interessi  all’interno del Ministero della Sanità, era stato allontanato, e oggi ce lo ritroviamo a fare il piano vaccinale. Uno di questi casi, a quello che si dice, è legato al marito della Lorenzin. Per cui ci sono tante cose che si dovrebbero chiarire. Abbiamo anche un altro problema, e questo la gente lo deve sapere: s’era detto che c’era l’urgenza, ma l’urgenza, se c’era, c’era fino a ieri. Oggi noi abbiamo applicato degli emendamenti in Senato che dicono che, intanto, chi non vaccina i figli, la famiglia viene convocata dalla ASL, la quale ASL dovrebbe convincere la famiglia a far vaccinare i propri figli. Ma c’è un secondo passaggio. Nel caso in cui queste persone non dovessero aderire, pagano una penale da 100 a 500 euro, e il figlio resta non vaccinato. Allora, se il governo ha fatto un decreto d’urgenza, il decreto d’urgenza ha una motivazione precisa. Ma se tu approvi degli emendamenti all’interno del senato, dove dici che non c’è l’urgenza, e se la famiglia non aderisce alla vaccinazione deve essere convocata dalla ASL perché ai genitori venga spiegato il motivo delle vaccinazioni, può passare un mese, tre mesi, sei mesi, possono passare due anni, tre anni. Poi, che succede? Se i genitori comunque non aderiscono, pagano una penale, e così possono passare ancora anni. Allora, dov’è più l’urgenza? Cioè, se noi attraverso un emendamento abbiamo affermato che si può aspettare ancora due o tre anni, l’urgenza non ha più senso. Queste sono delle riflessioni, come dicevo prima, da uomini che hanno il cuore di Cristo, non per condannare, non per giudicare, ma per chiedere chiarezza, affinchè chi sta fuori possa capire se effettivamente quel piano che loro hanno redatto è vero, oppure quell’urgenza non corrispondeva alla realtà. Poi ci siamo posti anche un altro problema. C’è qualche vaccino, fra quelli che prima erano dodici obbligatori, poi sono diventati dieci, e se si versa la penale non c’è obbligo di nessuno dei dieci, ma nel momento in cui dovesse consentire la vaccinazione, saranno restituite le somme versate. Abbiamo messo anche in discussione anche quei quattro vaccini che fino a ieri erano obbligatori. Oggi invece, con la penale, e con la discussione fra la ASL e la famiglia, abbiamo rimesso in discussione anche ciò che era stato stabilito, cioè quelli che avrebbero dovuto essere i quattro vaccini obbligatori. In pratica, la confusione che si crea va a danno delle famiglie e dei loro figli. Questa è la chiarezza che noi chiediamo al ministro.