NDRANGHETA: SEQUESTRATI BENI PER UN VALORE DI 33 MILIONI DI EURO

Redazione
 
Reggio Calabria – La Guardia di Finanza sequestrato beni per un valore di 33 milioni di euro a persone ritenute appartenenti alla cosca Labate della ‘ndrangheta. I beni sequestrati sono: sei imprese, 97 immobili, sei autoveicoli, molteplici rapporti finanziari e assicurativi. La Guardia di Finanza riferisce attraverso un comunicato che “L'esistenza e l'operatività della cosca Labate nella zona sud di Reggio Calabria e, in particolare, nei quartieri Gebbione e Sbarre è stata più volte acclarata con più di una sentenza già passata in giudicato. Nello specifico, la cosca Labate aveva il controllo assoluto della gestione delle attività economiche, con particolare riferimento al settore del commercio della carne, oltre che a quello dell' edilizia e del movimento terra”. La nota continua “A seguito di una mirata attività di indagine e di analisi economico-finanziarie gli uomini della Guardia di finanza hanno accertato che tutti gli investimenti delle persone interessate dal provvedimento di sequestro e dei componenti dei loro nuclei familiari sono stati effettuati con denaro derivante da attività imprenditoriale svolta secondo modalità mafiose. Infatti, il potere mafioso della cosca Labate veniva sfruttato per sbaragliare la concorrenza, imporsi sul mercato e procurarsi clienti, con totale alterazione delle regole della concorrenza, finendo per operare nella zona di competenza in posizione sostanzialmente monopolistica”. 



COLPITA LA NDRANGHETA: SEQUESTRO BENI PER 500 MILIONI DI EURO AD AFFILIATI DELLA COSCA IANNAZZO

di Angelo Barraco
 
Catanzaro – Un’operazione del nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro della Guardia di Finanza ha portato al sequestro di beni per un valore di 500 milioni di euro. I beni sequestrati sono riconducibili agli affiliati della  cosca di Iannazzo di Lamezia Terme, cosca della Ndrangheta. Tanti i beni sequestrati, tra essi spicca il grande centro commerciale “Due Mari”, che si trova tra Catanzaro e Lamezia Terme ed è di proprietà dell’imprenditore Franco Perri. Nel mese di giugno del 2015, l’imprenditore Perri era stato coinvolto nell’operazione “Andromeda” e accusato di essere un appartenente della cosca di Iannazzo. L’attività investigativa ha fatto emergere che l’uomo non si sarebbe posto alcuno scrupolo nel chiedere la gambizzazione del fratello per motivi economici. L’operazione “Andromeda” citata poc’anzi ha avuto luogo nel maggio dello scorso anno e ha coinvolto 45 persone. Tornando alla recente operazione, il sequestro è stato disposto dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catanzaro e su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. I beni sequestrati si trovano in zone sparse della Calabria e si tratta di beni mobili e immobili, titoli bancari e varie società, ma anche appartamenti, fabbricati, aziende, attività commerciali, che sono riconducibili a 65 persone fisiche e 44 soggetti giuridici. E’ stato sequestrato dalla Guardia di Finanza anche un ipermercato che è riconducibile a Perri. Gli inquirenti ritengono che avrebbe stretto legami con il capo cosca Iannazzo e che il suo fosse “un solido e proficuo rapporto di natura sinallagmatica al punto tale da essere definito colluso”.