Commissione Bilancio: via libera al rendiconto generale della Regione Lazio

 

Redazione


REGIONE LAZIO – La quarta commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, presieduta da Simone Lupi, ha dato parere favorevole, a maggioranza, alla proposta di legge regionale n. 356/2016, d'iniziativa della Giunta, “Rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2015”, e alla proposta di deliberazione consiliare n. 68/2016, “Approvazione del rendiconto consolidato Giunta-Consiglio 2015”. Entrambi i provvedimenti, propedeutici alla manovra di bilancio 2017, sono dunque pronti per l’esame da parte dell’Aula consiliare.
 
Le entrate di competenza accertate ammontano (al netto del riaccertamento dei residui) a 27,255 miliardi di euro, le spese di competenza a 25,963 miliardi, con una differenza tra entrate e spese di 1,292 miliardi. Alla chiusura dell’esercizio finanziario 2015 risultano residui attivi (crediti) per 4,186 miliardi di euro, e residui passivi (debiti) per 6,645 miliardi. L’avanzo di cassa al 31 dicembre 2015 è pari a 827 milioni di euro. Il disavanzo è stato di 2,028 miliardi (al lordo del fondo pluriennale vincolato), in miglioramento rispetto al Rendiconto 2014, laddove il disavanzo era di quasi tre miliardi di euro.
 
Il Rendiconto ripercorre i numerosi interventi che nel 2015 hanno avuto un impatto sui conti regionali: la legge di stabilità, le leggi sulla soppressione di enti come Ardis e Agenzia per i trapianti, le anticipazioni di cassa da parte del Ministero dell’economia e delle finanze per il pagamento dei debiti commerciali pregressi, gli interventi per il recupero fiscale (tassa auto, ticket sanitari) e sull’addizionale regionale Irpef, le cessioni di spazi finanziari agli enti locali per il pagamento dei loro debiti, le operazioni sugli enti e sulle società regionali volte alla verifica dei debiti e dei crediti reciproci, le dismissioni di quote societarie laddove la Regione Lazio aveva quote di minoranza, la razionalizzazione delle sedi della Regione Lazio con la riduzione dei canoni di locazione, passati da circa 19 milioni annui a 13 e infine il piano di dismissioni immobiliari.
 
Un capitolo a parte del Rendiconto è dedicato alla gestione sanitaria, con un bilancio consolidato che si presenta ancora con un disavanzo di 332 milioni di euro e incide sul bilancio regionale per il 70 per cento degli incassi (11,6 miliardi) e per il 75 per cento dei pagamenti (11,4 miliardi). Il voto della commissione è stato preceduto dalla richiesta di alcuni chiarimenti, in merito ad alcune criticità evidenziate dalla Corte dei Conti nel giudizio di parifica sul Rendiconto generale, da parte della consigliera Valentina Corrado (M5s) alla quale ha risposto l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore.



BALLOTTAGGI ROMA E PROVINCIA: IL CONSIGLIERE REGIONALE LUPI (PD) RICHIAMA AL MASSIMO IMPEGNO

Red. Politica
Provincia di Roma
– “Le elezioni amministrative lasciano sul territorio un quadro di luci e ombre. Il risultato di Marino è sicuramente uno di quelli più positivi ed ora dobbiamo impegnarci al massimo per i ballottaggi!” Così in una nota il consigliere regionale del Partito Democratico Simone Lupi commenta i risultati delle elezioni tenutesi in molti comuni del territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale. “A Marino la scelta di privilegiare l’unità del centrosinistra e quella della candidatura unitaria di Eleonora Di Giulio per la figura di Sindaco si sono rivelate azzeccate. Lo spirito popolare e la competenza di Eleonora hanno raccolto il consenso di moltissimi cittadini e dimostrato che il centrosinistra può raccogliere quella richiesta di rinnovamento e legalità che viene dal territorio – sottolinea Lupi – L’esperienza di Marino ci dice che costruendo un sentire comune nel centrosinistra, puntando sull’entusiasmo degli uomini e delle donne del centrosinistra, sul rinnovamento interno e sulle competenze possiamo vincere! Serve un’ulteriore, gigantesco sforzo in queste due settimane, ma possiamo farcela!”

“Allo stesso modo auspico un grande impegno da parte di tutti per chiudere in maniera positiva i ballottaggi negli altri comuni della Provincia di Roma, da Genzano di Roma a Mentana e Bracciano, per aggiungersi alle belle e positive vittorie di Subiaco, Canale Monterano e tanti altri comuni della Città Metropolitana – esorta Lupi”.

“Infine, voglio esprimere una grande soddisfazione per il bellissimo risultato dei Valeria Baglio e Giovanni Zannola per l’Assemblea Capitolina. Due figure di rinnovamento, competenza e politica fatta tra i cittadini che hanno avuto un importante riconoscimento elettorale nelle urne ed a cui ho dato fortemente il mio sostegno nella campagna elettorale – afferma Lupi – Questo è il Pd che dobbiamo costruire e rafforzare e che può essere protagonista di una rinascita della Capitale con Giachetti Sindaco, dando visibilità alle nostre idee ed alle competenze della nostra squadra. A Roma dobbiamo mettercela tutta!”
 




NEMI PALAZZO RUSPOLI: MASSIMILIANO CONTE (PD), "…BASARE UN ARGOMENTO DESTRUENS SULLA BANALE DIFFERENZA SEMANTICA TRA MOZIONE E ACQUISIZIONE"

Redazione

Nemi (RM) – Ancora una nota in risposta ad una contro nota di Insieme per Nemi a seguito di due episodi che hanno acceso i riflettori, come già detto, su Palazzo Ruspoli. La settimana scorsa il consigliere regionale Pd Simone Lupi dirama alla stampa, tramite comunicato, l'avvenuta presentata mozione che sostanzialmente responsabilizza la Regione a prendere in mano la questione del Castello: deve essere messo in sicurezza perché pericolante e dovrebbe anche diventare un volano per il rilancio turistico del Paese, perciò è necessario istituire quanto prima un "tavolo" tra le parti.

Gli approfondimenti sulla questione sono arrivati con l'intervista al Segretario Pd Massimiliano Conte.

Non si è fatta attendere la replica di Insieme per Nemi, gruppo politico di centrodestra nemese, la quale ha ben evidenziato che fin'ora si parla di buone intenzioni e di "tavoli" tipico vocabolario "di sinistra" ma che sostanzialmente, almeno finora, sarebbe tutto un "bla, bla, bla".

Altrettanto puntuale arriva, dunque, la replica al gruppo Insieme per Nemi del Segretario Pd Massimiliano Conte che solletica anche il presunto "ghost writer", autore della nota del gruppo politico avverso. 

 

Ecco la nota del Segretario Pd Massimiliano Conte Pd:

 

Cara Direttrice,

confesso di essere particolarmente sorpreso  dalla nota pubblicata sul suo giornale dal gruppo “Insieme per Nemi”. Ne apprezzo l’ironia, un certo fair play, sicuramente l’intento di completare una narrazione ultradecennale sulla storia del recupero di Palazzo Ruspoli, nonchè l’impulso di cogliere l’attimo fuggente per avere visibilità in un paese, Nemi, purtroppo ancora condannato a vivere nella melmosità di un passato politico ingombrante e per molti imbarazzante.

E’ chiaro che non ho alcuna intenzione di fare l’avvocato d’ufficio delle persone che il proditorio ghost writer di questo aggregato politico ha richiamato nella citata missiva. Credo fermamente nel concetto di responsabilità individuale quale base etica di ogni azione personale, soprattutto se agita nel campo sociale e istituzionale. Per questo, sarei curioso di conoscere nome e cognome di chi, solo oggi, a seguito della Mozione del PD regionale e di quanto è stato detto sulla stampa, ha avuto l’imprudenza di scrivere un articolo che, seppur fornendo un tassello informativo come quello attinente ai “Patti Territoriali del Lazio” (chapeau!), sconfina nel puro autolesionismo, non accorgendosi delle macerie lasciate in eredità proprio da quel passato e da quei fatti che egli cita e del quale è stato protagonista indiscusso.

Il bla bla bla, mi si permetta di dirlo sommessamente, sta nel rievocare Congiure, Scissioni e Commissariamenti ormai collocati nell’immaginario collettivo come il frutto di un fare politica che si è rivelato fallimentare e che, personalmente, serve solo a ricordare, a me stesso e tutti, che da quella storia triste bisogna uscire con uno slancio politico diverso e su questioni davvero essenziali per il paese.

E tra queste, c’è Palazzo Ruspoli.

All’indubbiamente sagace e informato writer di “Insieme per Nemi”, non posso che rimarcargli che è una offesa alla sua intelligenza basare un argomento “destruens” dell’operato del PD locale e regionale sulla banale differenza semantica tra Mozione e Acquisizione (di un bene). Nella sostanza, la tanto vituperata Mozione regionale è stata necessitata dal vuoto pneumatico lasciato dalle Giunte di centrodestra  che, dal punto di vista di una trattativa – venduta come una presunta buona prassi amministrativa (“…la trattativa fu portata avanti in modo serio, concreto, …etc etc” si noti: avrei potuto dire bla bla bla”) – non ha lasciato alcuna traccia utile al ben più sagace ex sodale Alberto Bertucci, che avrebbe potuto recuperare il business plan del progetto, capace com’è di trarre vantaggio dai suoi oppositori di destra e, ahimè, anche di sinistra (e qui ci vuole un altro meritatissimo chapeau, non c’è che dire).

Se tutto questo non è successo dal 1999 ad oggi, dovrebbe convenire con me l’esponente senza nome di “Insieme per Nemi”, che sia stato obbligatorio sterilizzare ogni traccia di una presunta e mai realmente pubblica operazione di recupero del Palazzo, ancor più se concepita da una compagine politica allora come oggi – mi scuso nel dirlo – poco credibile. Per questo motivo, si è ripartiti da zero, cioè da una Mozione che rappresenta un primo  atto istitutivo di un percorso non certo immediato ma, vivaddio, limpido nella volontà reale di incidere concretamente nel nostro territorio.

Sarei davvero curioso di vedere l’istruttoria della pratica amministrativa, gli accordi contrattuali tra le parti interessate, il modello progettuale di recupero di un immobile di pregio che merita ben altro che una nostalgica rievocazione di quanto quelle Giunte siano state attente alle esigenze della comunità nemese ma sfortunate, guarda caso, per l’arrivo di un Commissario Prefettizio che ha dovuto gestire la disfatta senza appello di una Giunta implosa per la propria insufficienza.

Tutto ciò detto, un progetto per Nemi che vede il coinvolgimento di Enti sovracomunali, la Proprietà, forse altri Attori di rilievo, richiede di avere interlocutori credibili, affidabili, onesti sul versante locale. E qui mi associo alla garbata attestazione, indirizzatami dal mio gentilissimo interlocutore, di aver avuto almeno il merito di accendere “un faro di attenzione” sulla questione Ruspoli (come continueremo a fare, insieme ai cittadini di Nemi, su un altro oscuro capolavoro amministrativo qual è il Piano Integrato Corsi).

Per tutto questo, cara Direttrice, la prego di far giungere questo messaggio alle persone interessate: la storia del nostro piccolo paese evidenzia il limite di una politica nostalgica, familistica e autoreferenziale. Posso passare per ingenuo, ma non sono un’anima bella. Lo stato di declino di Nemi è stato accelerato dal centrodestra e non certo dal Partito che rappresento da pochi mesi. Palazzo Ruspoli ne è il simbolo indiscutibile!

I cittadini nemesi vogliono lasciarsi alle spalle una storia politica che ha portato questo paese in un vicolo cieco. La cosa più utile e concreta per Nemi non è se transennare o meno un Palazzo in stato di evidente  degrado (e sia meno imprudente il versatile ghost a caricare sulle mie dichiarazioni la responsabilità di un eventuale “commissariamento” della struttura), ma fare una seria bonifica di un territorio politico ancora infestato da odi, rancori e personalismi. Questo dovrebbe essere l’interesse primario di ogni gruppo o partito presente a Nemi. Fortunatamente non siamo soli, almeno sul versante politico opposto a quello che provocatoriamente si è materializzato dal nulla in questi pochi giorni.

Ognuno si prenda quindi le proprie responsabilità, faccia la sua parte per il bene del paese, altrimenti è meglio che spenda le proprie energie in una seria e onesta autoanalisi dalla quale riemergere rigenerato e pronto a vivere nuove e legittime esperienze, non certo politiche, verso le quali – lo dico umilmente e sottovoce  – ha dimostrato di possedere una visione asfittica e conservatrice.

[CLICCARE QUI PER SCARICARE E LEGGERE LA MOZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE PD SIMONE LUPI SU PALAZZO RUSPOLI ]

 

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NEMI, CASTELLO RUSPOLI: CROCE E DELIZIA DEL BORGO ANTICO DI NEMI

Redazione

Nemi (RM) – La vicenda del castello Ruspoli al centro dell'attenzione di una mozione presentata dal consigliere regionale Pd Simone Lupi è ancora al centro dell'attenzione. "Insieme per Nemi" ha inteso tornare sulla questione, commentando le presunte azioni del centrosinistra riferite al Castello. 

Ecco la nota di Insieme per Nemi

Caro Direttore,

il pamphlet sul Castello Ruspoli, pubblicato recentemente dal suo giornale ha riportato le lodevoli iniziative del Consigliere Simone Lupi e le ottime intenzioni del Segretario del PD di Nemi, Massimiliano Conte.

Nel turbinio di tante ovvie considerazioni e nell’accorato modo di rappresentare l’argomento, occorre collocare qualche punto fermo.

Innanzitutto sgombriamo il campo dalla considerazione che per ottenere dei risultati bisogna “costruire un tavolo”. È un modo antico di esprimersi, ma tanto caro alla Sinistra di sempre.

Di regola, purtroppo, quando si inaugura un “tavolo” si finisce in un “bla – bla – bla” senza fine e con la produzione di qualche documento condiviso da tutti i “commensali”.

“Mozione” significa segnalare a qualcuno l’esistenza di un problema unito all’auspicio che chi di dovere decida di intervenire. Pertanto “mozione” non significa “acquisizione”. È doverosa questa precisazione poiché qualche furbetto tenta di confondere i due termini, vendendo così aria più che fritta all’opinione pubblica.

Nella fattispecie il Consigliere regionale Pd Simone Lupi ha segnalato alla Regione Lazio fatti e circostanze che all’Ente, impersonalmente inteso, sono noti da decenni, attese le segnalazioni, le richieste, le proposte che anche negli anni in cui Massimiliano Conte è restato fuori di Nemi, gli Amministratori del Comune non hanno mai dimenticato di avanzare.

Tra i tanti esempi possibili, ricordiamo i “Patti Territoriali della Regione Lazio” in forza dei quali pubblico e privato avevano divisato di interagire per un notevolissimo investimento che aveva inserito Nemi, con il suo Castello Ruspoli e con parte del territorio, in un contesto progettuale di virtuosa ed auspicata crescita in termini di utilizzazione, capace di coniugare cultura ed impresa.

La Regione approvò.

Per una serie infinita di motivi, però, questo, come tanti altri progetti, non ebbe seguito. Segno evidente, purtroppo, che non bastano le buone intenzioni ed i sapidi auspici per ottenere ciò che si desidera. È opportuno segnalare in proposito che nel mancato raggiungimento del buon  fine di questo ambizioso e virtuoso progetto non vi è stata alcuna responsabilità od omissione da parte dell’Amministrazione Comunale del tempo che vi lavorò con passione, attenzione e professionalità.

Questo viene riferito per onestà intellettuale ed anche per rappresentare sia al Consigliere Simone Lupi e sia al Segretario Massimiliano Conte che le Giunte di centro-destra, tra il 1999 ed il 2011, hanno lavorato ed agito anche sul versante del Castello Ruspoli.

Lo stesso onorevole Zingaretti, al tempo Presidente della Provincia, lo potrebbe facilmente attestare.

Ma non basta.

È necessario indicare un altro punto di riferimento alla bussola delle buone intenzioni. Quando il Consigliere Lupi auspica che la Regione possa intervenire sul Castello Ruspoli di Nemi come ebbe a fare sul Palazzo Cesarini di Genzano, dimentica, o non lo sa, che Palazzo Sforza Cesarini, essendo di proprietà comunale, ha potuto con maggiore facilità attrarre l’investimento pubblico della Regione sul bene comunale, altrettanto pubblico.

Ma non basta.

A questo punto, ed in linea con quanto sopra riferito, si deve per forza far sapere al Consigliere Simone Lupi ed al Segretario Massimiliano Conte che le Giunte di centro-destra Biaggi e Cocchi erano talmente consapevoli della centralità del Castello Ruspoli sulla realtà culturale, ambientale e storica del territorio nemorense, che hanno lavorato a lungo ed in modo proficuo per realizzare un sogno collettivo e porre una pietra, non solo miliare, ma assolutamente fondamentale, per il risanamento del maniero e per la sua conseguente utilizzazione: l’acquisto in proprietà del medesimo.

Qualsiasi cosa possano dire i presunti ben informati di turno o quelli che in modo occhiuto possono maliziosamente negarlo, la trattativa ci fu, fu portata avanti in modo serio, concreto e con l’utile supporto della oggettività del reperimento delle risorse, garantite dal favorevole interessamento di un Istituto di Credito e dalla dismissione di altri beni del patrimonio comunale.

Quando la congiura di Alberto Bertucci, Renzo Colazza, Vairo Canterani e Company ebbe a far cadere la Giunta Cocchi (giugno 2011), dette trattative erano ad ottimo punto. E certo non potevano essere continuate dal Commissario Prefettizio, né tanto meno dall’insipienza di chi è sopravvenuto.

Vedi, caro Direttore, le buone intenzioni del Segretario Conte, nobili, ma ben note come l’acqua calda, non è detto che siano utili agli interessi di Nemi.

Non vi è chi non veda che il riferire di problemi statici esistenti a carico delle strutture ed il confermare che alcune delle parti del Castello sono normalmente aperte al pubblico, potrebbe innescare un circuito disastroso per gli interessi di Nemi ed obbligare l’Amministrazione Comunale ad intervenire come per legge, od a chiudere gli occhi.

Ammesso, ovviamente, che quanto riferito dal Segretario Conte corrisponda al vero. Il Conte, comunque, ha acceso sapientemente un faro di attenzione.

Ci risiamo, caro Direttore, il facile trionfalismo, gli annunzi roboanti, addirittura la prematura preoccupazione espressa dal Consigliere Lupi che nessuno si azzardi a scippargli “l’idea”, e l’assemblamento di operosi, quanto potenzialmente inutili, tavoli di lavoro, rischiano di creare nell’opinione pubblica l’impressione che i problemi, nonostante la loro serietà, si possano facilmente risolvere. Andrebbe tutto bene se, alle affermazioni (anche con un pochino di sana umiltà), dovessero seguire fatti concreti.

Saremmo i primi ad accoglierli con una coloratissima “OLA”.

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22/06/2014 NEMI DEGRADO PALAZZO RUSPOLI: INTERVIENE IL PD




NEMI DEGRADO PALAZZO RUSPOLI: INTERVIENE IL PD

 

Intanto, a riguardo, proponiamo una intervista al segretario Pd di Nemi Massimiliano Conte

 

Redazione

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Nemi (RM) – Un tavolo con Regione, proprietari, Beni Culturali, Comune di Nemi ed altri soggetti eventualmente competenti per avviare una discussione sul recupero e valorizzazione di Palazzo Ruspoli.

E' quanto chiede il Consigliere Regionale del Partito Democratico Simone Lupi, Vice Presidente della Commissione Bilancio, con una mozione presentata in Consiglio Regionale. “In occasione di una iniziativa con il circolo del Partito Democratico di Nemi ho avuto modo di conoscere meglio la storia e lo stato di conservazione di Palazzo Ruspoli – racconta Simone Lupi – e, prendendo atto dell'urgenza di un intervento complesso sulla struttura, ho voluto presentare la mozione per avviare un percorso che porti, coinvolgendo istituzioni e privati, al pieno recupero di uno dei gioielli architettonici dei Castelli Romani” “La notizia delle Langhe inserite nel patrimonio dell'UNESCO non può non farci pensare a quanto sia importante la valorizzazione della nostra storia e del nostro paesaggio, in tutta Italia e ancor di più nei Castelli Romani – sottolinea l'unico consigliere democratico proveniente dall'area dei Castelli Romani – In questo contesto noi dobbiamo investire sul recupero e miglior uso del nostro paesaggio e dei nostri edifici storici. In questo senso va il mio emendamento alla legge di spending review regionale approvato pochi giorni fa per sostenere il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani ed un esempio positivo è stato il recupero di Palazzo Sforza Cesarini e dei suoi giardini a Genzano di Roma, con la giunta di Enzo Ercolani, ora serve uno sforzo del territorio per Nemi”. “Infatti, Palazzo Ruspoli è uno degli elementi caratterizzanti dell'immaginario dei Castelli Romani per tutti i turisti che si avvicinano al Lago di Nemi, alla sua storia, al Museo, ai suoi prodotti. Non è possibile disgiungere il paesaggio del Lago di Nemi da Palazzo Ruspoli – rimarca Lupi – pertanto non possiamo lasciarlo in una deriva verso il degrado e l'abbandono, oppure limitandoci all'utilizzo di una sola piccola parte. Dobbiamo creare le condizioni per rendere Palazzo Ruspoli fulcro della vita culturale, sociale ed economica di Nemi e punto di riferimento anche per l'area vasta dei Castelli Romani.” “Lo sforzo necessario per un pieno recupero dell'edificio e per ideare e realizzare un progetto di valorizzazione, che renda efficace e sostenibile nel medio periodo il recupero stesso, è molto grande, insostenibile dal solo privato o dal solo comune di Nemi – continua Lupi – per questo penso sia necessario partire dalla Regione e coinvolgere quanti più soggetti possibile, istituzionali e non. Mi auguro che quanto prima sia possibile calendarizzare la discussione e intanto far partire un utile dibattito nel territorio, perché questo progetto sarà forte se risponderà alla visione di futuro di una comunità e non solo di qualche burocrate regionale o ministeriale. Su questo c'è il mio impegno!”

Dietro le quinte una mossa che forse nessuno si aspettava. "Recupero e valorizzazione di palazzo Ruspoli", questo è quanto richiede il consigliere regionale Simone Lupi attraverso una mozione che vuole impegnare il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ad istituire un tavolo di confronto tra Regione, Amministrazione Comunale e Beni Culturali al fine di arrestare il decadimento dell'imponente struttura che domina Nemi e che viene utilizzata di frequente dal Comune con il benestare del privato società Poligest pur con molte limitazioni e nonostante il visibile stato di precarietà dello stesso palazzo.

E' una iniziativa che porta la firma del Partito Democratico ma il rischio è che tale paternità potrebbe essere anche scippata in particolare da uno degli attori istituzionali che parteciperanno al tavolo promosso dal consigliere Lupi.

Comunque il Pd terrà, si presume gli occhi abbastanza aperti da evitare strane e imbarazzanti dinamiche.

Comunque, tra meriti, opportunità e demeriti, l'importante è che un bene del genere non continui a deteriorarsi sotto gli occhi di tutti senza che alcuno si muova. Intanto proponiamo una intervista al segretario Pd di Nemi Massimiliano Conte.

E’ uscito il comunicato del Gruppo PD del Consiglio Regionale del Lazio relativa alla Mozione presentata da Simone Lupi per la riqualificazione, promozione e recupero del Palazzo Ruspoli di Nemi. Come siete arrivati a questa importante azione?

E’ molto semplice. Si chiama “lavoro di squadra”. Come molti cominciano a capire, a Nemi il PD non è defunto ma esiste e lavora, nonostante le tantissime difficoltà, per la Comunità nemese. Tra gli obiettivi della mia segreteria e dell’attuale Direttivo, c’era, c’è e ci sarà sempre al centro dell’attenzione Palazzo Ruspoli. Abbiamo lavorato ad una istruttoria del caso, sensibilizzato i nostri referenti presso la Regione – Paris e Cesaroni – dello staff del Consigliere Lupi, e di qui la presentazione di una Mozione – che definisco una pietra miliare – indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, On.le Leodori. Il merito va sicuramente alla squadra ma in particolare a chi ci ha creduto e ha agito con convinzione nelle sedi istituzionali.

Perché solo ora una iniziativa del genere mentre in questi due decenni poco o nulla è stato fatto per il recupero del Palazzo?

Dovrei chiederlo io a lei! Io sono andato via nel 1996 da Nemi e sono ritornato non molto tempo fa. Nulla è cambiato, anzi, tutto è peggiorato! A parte la battuta che mi perdonerà, credo che questo immobilismo sia frutto della combinazione di tre fattori: l’idea che il Palazzo potesse diventare un oggetto commerciale come un albergo o qualcosa del genere, snaturando il suo valore simbolico di punto di aggregazione culturale e turistico. Il secondo aspetto riguarda sicuramente gli investimenti economici, significativi, che la proprietà forse non ha voluto rischiare. Il terzo, determinante, l’utilizzo parassitario da parte delle amministrazioni di centro-destra passate e presenti, che non hanno voluto “far curare” un gigante moribondo come il Palazzo, salvo chiedere il permesso alla proprietà per l’uso di alcune sale che, sembra, ancora si reggono in piedi. Basterebbe guardare i tetti del Castello e quasi tutte le facciate per porsi il problema della sicurezza dell’immobile. Chiederne lo stato di ripristino, immagino, creerebbe non pochi problemi, mi passi la parola, “relazionali” tra amministrazione comunale e proprietà.

Quindi, come pensate di procedere? Il PD nemese portabandiera di una nuova battaglia politica?

Direttrice, ancora mi devo abituare alle sue domande un po’ scivolose! Lei crede che il PD che io rappresento a Nemi abbia la vocazione bulgara e narcisa di dire “se non c’ero io” o del “grazie a me le cose si muovono” o “ghe pensi mi”? Le rispondo con franchezza: no. Sarebbe un atto di tracotanza che non mi appartiene e non appartiene al mio Direttivo ma forse ad altri. Certo, sono contento di dire, con assoluta modestia, che il gruppo ha lavorato bene dentro un percorso che non era a priori scontato. Perché negarlo? Ma non posso non ricordare che a Nemi c’è chi, meritoriamente, ha tentato negli ultimi anni di sensibilizzare il Comune e gli Enti preposti sulla questione. Mi riferisco alla sezione dei Castelli Romani di Italia Nostra che, con sforzo e competenza tecnica, ha studiato il caso ed evidenziato il grado di progressivo dissesto di Palazzo Ruspoli. Detto questo, ritengo sia giunto il momento di riannodare un filo rosso spezzato all’epoca del primo tentativo di acquisizione di questa perla di Nemi operato, guarda caso, da una giunta di sinistra. Quella di Palazzo Ruspoli è, a mio parere, la “madre di tutte le battaglie” che i cittadini di Nemi, insieme al PD e alle altre aggregazioni politiche progressiste locali – penso a Partecipazione Democratica – devono sostenere “senza sé e senza ma” per ridare lustro al nostro borgo.

Mi scusi Segretario, ma ancora non ho ancora capito dove vuole portare il “suo” PD nemese?

Glielo dico subito con estrema chiarezza: il “mio” PD ha messo un primo mattone o, se vuole, buttato un sasso nello stagno. La sua funzione è e sarà quella di sollecitare e vigilare affinchè il Comune di Nemi faccia finalmente la sua parte su cose serie e non su quisquilie da bassissimo impero. L’operazione di recupero non è una passeggiata e richiede una visione prospettica, razionalità, trasparenza, investimenti, garanzie, e attori convinti che il futuro culturale ed economico di Nemi passa inevitabilmente da Palazzo Ruspoli. Se l’attuale giunta comunale riuscirà a realizzare almeno lo start-up avrà fatto soltanto il suo dovere, e senza alcun merito aggiunto. E se riuscirà a far poco, stia certa che saremo noi e la futura compagine di centrosinistra, con o senza trattino, o di sinistra doc, a completare l’opera. Io voglio che i nostri ragazzi possano frequentare nelle sale del Palazzo un corso di avvio professionale, vorrei elevare la qualità delle mostre ad oggi realizzate dalla giunta, creare spazi per la convegnistica nazionale e internazionale, avere un centro di formazione, una sala concerti che non ci propini solo musica commerciale o da strapaese, avviare una stagione di teatro, una scuola di musica….e, perché no, utilizzare gli ambienti anche per delibare matrimoni! Potrei continuare nell’evidenziare l’indotto che ne deriverebbe da un restauro funzionale del Palazzo, ma mi fermo qui. I cittadini di Nemi devono sapere e convincersi che il futuro economico del nostro paese passa da Palazzo Ruspoli e non solo dalla “spremitura” stagionale di lombardi, tedeschi e russi. Nemi deve lavorare e dare un’offerta turistica e culturale dodici mesi all’anno, ai livelli di Comuni che visitiamo quando andiamo nel Chianti, o al lago di Garda o nel Tirolo. Chiedo a chi ci legge: cosa abbiamo da invidiare a tutte queste località? Abbiamo forse un limite culturale che ci impedisce di realizzare un sogno ? Nemi può essere il cuore del mondo, non una enclave di nostalgici che aspettano barricati l’arrivo dei Tartari. Diamoci una mossa, tutti quanti, lo chiedo per favore a tutti i cittadini nemesi di buona volontà !




CASTELLI ROMANI, SISTEMA BIBLIOTECARIO: LA REGIONE IMPEGNATA AL RICONOSCIMENTO E SOSTEGNO DEL SISTEMA "CULTURA"

Redazione

Castelli Romani (RM) – Il Consigliere Regionale Simone Lupi (Pd), Vice Presidente della Commissione Bilancio e membro della Commissione Ambiente, esprime “grande soddisfazione per l’inserimento nel collegato alla finanziaria regionale, vera e propria seconda spending review realizzata dalla Giunta Zingaretti, del suo emendamento per riconoscere il valore culturale del consorzio del Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani e per il suo sostegno nel triennio, garantendo così un nuovo impulso alla sua attività per rafforzare l’impegno nello sviluppo economico e culturale dei Castelli”.

“Con il parere favorevole espresso ieri sera dalla Commissione Bilancio – si cui Lupi è Vice Presidente – abbiamo inviato al voto dell’aula consiliare un atto importantissimo, con cui continuiamo l’azione di riduzione degli sprechi e maggiore efficienza nell’Amministrazione Regionale – spiega Lupi – come ben dimostrato dai provvedimenti sulla riduzione dei Revisori dei Conti per Asl ed altri enti regionali, oppure le norme più stringenti sulle nomine nelle ASL o la soppressione dell’ABECOL, ormai un inutile doppione”.

“Con questa legge non abbiamo solo migliorato la spesa pubblica regionale, ma anche inserito importanti interventi sociali come l’innalzamento della fascia di reddito esclusa dall’aumento dell’addizionale IRPEF, oppure gli oltre 30 milioni di euro destinati ai comuni per il riequilibrio territoriale del Lazio – sottolinea Lupi, unico consigliere democratico espressione dei Castelli Romani – ed in questo quadro di sviluppo siamo riusciti ad ottenere un riconoscimento formale dell’importante azione di valorizzazione e tutela del patrimonio culturale dei Castelli Romani svolta dal Consorzio SBCR, per cui destineremo dei fondi ad hoc, continuando a sostenere questa importante leva di sviluppo economico per i nostri comuni.”  




CIAMPINO ELEZIONI: INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO MAURO TESTA

di Daniele Rizzo
 

Ciampino (RM) – Ad una settimana dal voto abbiamo intervistato Mauro Testa, candidato sindaco per il Partito Socialista Italiano, Forza Italia, e le liste civiche Punto a capo, Adesso decidi tu, Ciampino now, Evoluzione per Mauro Testa, Cambiare Ciampino.
 

Mauro Testa, perché rispetto alle passate elezioni ha deciso di correre da solo e, quindi, a cosa è stata dovuta la scelta di uscire dalla maggioranza?
Innanzitutto non corro da solo, ma con me c’è una coalizione composta da due partiti politici e cinque liste civiche. La scelta di non essere nel centrosinistra è molto semplice. Tutto parte dal momento in cui c’era la mia candidatura alle Regionali condivisa inizialmente con il sindaco Lupi, il quale aveva dato una valutazione positiva a questa candidatura, poiché doveva essere la voce di Ciampino in Regione. Naturalmente prima ne avevamo parlato insieme e pensavamo potesse essere una buona candidatura, candidatura nata tre mesi prima delle regionali. Con grande sorpresa a sei giorni dalla consegna delle liste mi viene chiesto di ritirarmi perché Lupi aveva deciso di candidarsi (per motivi che deve spiegare lui e non certo io). Io sono rimasto al mio posto, e dopo le elezioni mi è stato tolto l’incarico di vicesindaco; con il PSI abbiamo allora chiesto una nuova spinta propulsiva per il programma, soprattutto per l’assessorato alle infrastrutture, che fino a quel momento non aveva ricevuto quasi alcun fondo; tutto ciò che facevamo era con i residui di altri appalti. Nonostante la richiesta non venne ascoltata noi tentammo comunque di andare avanti, fino a quando non abbiamo deciso di rompere gli indugi. Vorrei sottolineare che sono passati sei mesi dal momento in cui mi hanno tolto la carica di vicesindaco e io e il mio partito abbiamo abbandonato la maggioranza. Non prima però di aver chiesto al PD un’alternanza politica alla guida della città. La risposta è stata ovviamente negativa; ci hanno chiesto di fare le primarie, primarie che noi per statuto non facciamo, e allora abbiamo deciso con una mossa di grande coraggio di lanciare la mia candidatura. Abbiamo iniziato una serie di colloqui con le altre forze politiche; sono nate autonomamente cinque liste civiche con 104 candidati; è cominciato un dialogo con Forza Italia che aveva visto nel programma che stavamo studiando un’opportunità politica; a quel punto nasce questa unione, che è per il bene della città.
 

Dalle elezioni del 2011 a quelle del 2013 il PSI ha acquisito un punto percentuale. Cosa si aspetta da queste elezioni e chi ci rimetterà di più dalla frantumazione della coalizione del centrosinistra?
Secondo il mio punto di vista parlare di chi ci rimette o non ci rimette è difficile, perché le persone hanno ormai poca fiducia nei partiti e più nelle persone. Oggi la sfida è tra sei persone. Penso che i cittadini faranno la scelta in base all’autorevolezza che il candidato riesce a trasmettere. Certamente c’è chi ancora basa le sue candidature sulla vicinanza o meno di un leader politico a livello nazionale. Io non l’ho mai fatto, la mia forza non è il leader politico ma le persone che mi sono a fianco. E il fatto che io non sia un sindaco del PD non significa che non avrò il dialogo con il presidente della Regione Lazio o con il primo ministro. Pensare che avere un interlocutore più in alto dello stesso colore sia un vantaggio per la città è un grossissimo errore, perché se si pensa questo l’Italia non uscirà mai dallo impasse in cui le città si trovano. Nello specifico della domanda, io penso che intanto il centrosinistra non vincerà assolutamente al primo turno: dovrà molto faticare. E questo significa che perderanno molti dei consensi che hanno avuto nel 2011. Penso ci sarà un calo intorno al 18/20 % per il centrosinistra, vedrà che questi saranno i dati corretti.
 

Durante il confronto pubblico di mercoledì 14 lei ha criticato il PD, e quindi Giovanni Terzulli, per la questione Lupi, l’ex sindaco che dopo un anno e mezzo ha lasciato la sua carica per andare in Regione. Terzulli le ha risposto che Lupi è sì criticabile ma non da chi si è sempre candidato a tutte le ultime elezioni. Poi lei voleva rispondere nuovamente a Terzulli ma non le è stato dato modo. Vuole farlo ora?
Sì certo, volevo dire questo. Il mio partito è una forza consistente nel contesto ciampinese; tutte le volte che io mi sono candidato è perché il mio partito a livello nazionale me lo chiedeva; io non ero sempre d’accordo ma dovevo sottostare a queste logiche di partito. Quindi c’è una profonda differenza tra i due casi, perché Simone Lupi è stato eletto sindaco, e dopo un anno e mezzo ha lasciato nel completo caos la città, in un disorientamento amministrativo, politico ma soprattutto sociale. Dunque pensare che dopo un anno e mezzo un sindaco lasci la città e poi, credendo che questa gli appartenga, pensi di mettere un suo successore diretto (perché chiaro che Lupi e Terzulli sono espressamente legati)…. insomma, il mio discorso era come per dire a Terzulli che mi auguro che lui non faccia altrettanto. Questa comunque è l’accusa che muovevo a Lupi, il quale avrebbe dovuto fare un passo indietro e lasciare che Terzulli fosse autonomo, cosa che al momento non è. Io invece sono un uomo libero che non ha condizionamenti (se non quelli di logiche di partito legate alle elezioni), mentre la scelta di Lupi è quella di voler continuare all’interno del contesto comunale la sua politica. Ma io aggiungo un’altra cosa: una qualsiasi mia elezione in Regione non avrebbe portato alcun disorientamento in comune, mentre l’elezione di Lupi ha portato ad un anno di abulia amministrativa e sociale.
 

Sempre durante il confronto Bartolucci le ha mosso un’accusa, e cioè quella che il PRINT (presente nel suo programma) sia solo un escamotage per nascondere la situazione abusiva dei 62 immobili di Cavicchi. Vuole rispondere anche a Bartolucci?
Si, se devo dire la verità mi ero dimenticato la domanda (ride, ndr). Vede, il problema è che quelle erano strutture abusive, ma oggi non lo sono più, perché sono state condonate, quindi non c’è nessun abuso.
 

A me però risulta che solo a settembre il giudice deciderà sull’ordinanza di demolizione che al momento pende sulle 62 strutture…
Sì, però diciamo che fino ad oggi questa cosa non è ancora decisa. Fino a che non c’è una consapevolezza di colpa per me quelle strutture sono condonate, dal momento che sono anni che stanno lì. Certo che se dovesse esserci una valutazione diversa da parte del giudice e un’eventuale valutazione di abusivismo allora a quel punto dovremmo fare un altro tipo di considerazione. Comunque il Print (di cui parla anche il Partito Democratico) è uno strumento fondamentale, perché muove e dà la possibilità al sindaco di fare tutto ciò che non potrebbe fare con i fondi comunali. E vorrei dire un’altra cosa: un buon sindaco non deve aver paura di gestire risorse pubbliche.
 

Passiamo al programma, anche a lei pongo le stesse questioni programmatiche su cui ho interrogato gli altri candidati. Qual è il vostro piano sulle Aziende Partecipate?
Il primo punto di partenza è azzerare i vertici aziendali. Le partecipate sono in una situazione disastrosa. Io ho sentito la risposta di Giovanni Terzulli a Bartolucci al confronto, l’altro giorno; ebbene, diceva che il bilancio dell’ASP è apposto..
 

Terzulli ha detto che AMBIENTE ha il bilancio non in rosso, su ASP è stato onesto e ha ammesso che è in difficoltà…
No, non ha detto AMBIENTE, ha parlato delle partecipate, quindi nel momento in cui mi parla di ASP dobbiamo dire che l’azienda ha messo in contratto di solidarietà tutti i lavoratori tranne quelli in fascia dirigenziale, e già questo non ci può stare; ma poi consideri che se noi eliminiamo la figura del direttore generale dalle aziende risparmieremmo circa 300 mila euro da tutte e due le aziende; il sindaco deve rispondere in prima persona delle due aziende, eliminando quella figura che invece fa solo da “rimbalzino”. Per il resto vogliamo il mantenimento di tutta la struttura pubblica a partire dagli asili nido, l’ampliamento dell’offerta (riprendendo quei servizi che al momento sono appaltati all’esterno), la riconversione di tutte quelle figure di personale che sono in eccesso rispetto al numero massimo di persone che due aziende come ASP e AMBIENTE possono avere. Poi vorrei dire che io conosco città europee che fanno la differenziata e che hanno azzerate le tasse per lo smaltimento dei rifiuti; ecco, anche da noi la raccolta differenziata deve procurare degli utili.
(N.B. Per maggiore chiarezza abbiamo voluto controllare, nell’audio del confronto Terzulli dice: “la società AMBIENTE oggi non chiude il bilancio in rosso, mentre ASP ha una grossa difficoltà..”, ndr)
 

Parliamo della sicurezza, non dimenticando il legame che questa per i cittadini di Ciampino ha con il campo de La Barbuta.
Diciamo che quello del campo è un tema riguardo il quale i sindaci fino ad oggi hanno mancato di autorevolezza, e soprattutto l’ultimo sindaco. Essere autorevoli significa essere chiamati a trattare anche su questioni che non riguardano propriamente Ciampino ma i territori circostanti. Io ritengo che per quanto riguarda il campo purtroppo al momento vedo molte difficoltà rispetto al fatto di poterlo delocalizzare, ma noi dobbiamo tutelare la nostra città e adesso non c’è tutela né per i nostri abitanti ma neanche per quelli del campo. Forse applicare quello che è il progetto originario, che prevedeva un comando di polizia locale interno al campo, favorirebbe un mantenimento maggiore della sicurezza all’interno e fuori dal campo.
Per quanto riguarda la sicurezza della città dovremo lavorare ad un tavolo di concertazione permanente con le forze presenti sul nostro territorio, e poi dovremo lavorare sull’ampliamento dei fondi per le forze di polizia locale presenti sul territorio; poi naturalmente le telecamere non devono essere più solo uno spot elettorale, ma devono essere assolutamente poste sugli edifici comunali, e partendo dal progetto di telecamera di vicinato dobbiamo pensare a telecamere che possano essere messe sui condomini e usate per dare un volto ai criminali in caso di atti criminosi.
Sulle aree 167.
Abbiamo proposto una delocalizzazione in tre aree, ma possono diventare due o addirittura una se si fa un censimento di chi ancora oggi vuole prendere casa in cooperativa, perché secondo me oggi dei vecchi soci delle cooperative sono rimasti ben pochi e continueranno a calare se si facesse un censimento serio e una politica di restituzione delle risorse rimaste da parte delle cooperative stesse. Quindi delocalizzazione, e in quella zona istituire il Parco dei Casali. Vede, ora tutti parlano del Parco, è una cosa meravigliosa, perché io ho fatto il programma sei mesi fa quando nessuno parlava di questo.
 

Non è un’idea uscita fuori già da Ciampino Bene Comune?
L’idea è di Italia Nostra. Noi all’interno delle nostre liste abbiamo un candidato che fa parte di Italia Nostra, e abbiamo cominciato a parlare del Parco dei Casali molto tempo prima di Ciampino Bene Comune. Il Parco dei Casali è una nostra idea, che nasce dalle nostre riunioni e dopodiché se ne sono appropriati tutti; l’idea è quella di fare anche uno spazio barbecue, rendere il parco fruibile a tutti e mantenere i reperti archeologici a vista cosicché tutti possano gustarli.
 

Ultima questione: l’aeroporto.
L’aeroporto è un altro di quei luoghi dove l’amministrazione ha maggiormente fallito. Fino ad oggi il muro contro muro ha prodotto una cittadinanza arrabbiata e un aeroporto che non ha potuto aprire alcun dialogo. Io intendo aprire questo dialogo ovviamente nel rispetto completo delle norme di legge, e partendo da questo assunto cominciare a ragionare. Poi se si trova con un programma serio (che fino ad oggi ADR non ha potuto fare perché dall’altra parte non ha trovato l’interlocutore) la possibilità di tenere entro i limiti l’inquinamento acustico e ambientale e la possibilità per Ciampino di uno sviluppo legato all’aeroporto, allora in armonia possiamo arrivare ad una soluzione.
 

Un’ultima battuta. Qualora venisse eletto sindaco, quale sarebbe il primo atto della sua amministrazione?
Il primo atto non amministrativo sarà prendermi qualche giorno di riposo dopo lo sforzo elettorale. Scherzi a parte, prima di tutto aprirò i libri del comune, rendendoli pubblici, e rendendo edotta tutta la cittadinanza di quale è la situazione del comune. Il mio motto è “punto e a capo”, nel senso che chiudo una pagina e ne apro un'altra, ma se la pagina che apro è la continuazione di quella precedente, allora non ha senso. Voglio mettere un punto e ripartire da zero, ricominciando da un rapporto con la cittadinanza basato sulla trasparenza.

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MONTE PORZIO CATONE. CONVEGNO EXIT, USCITE DI SICUREZZA: CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE

Presentato al convegno il riordino delle disposizioni di legge per il completamento dell'iter di un “Testo Unico” proposto dal consigliere regionale e primo firmatario Simone Lupi sulla lotta alla violenza alle donne che integra normative precedenti e la recente sul  femminicidio del 2013

di Daniela Zannetti

Monte Porzio Catone (RM) – Dalle terre deserte alla Comunità educante le linee politiche per le politiche sociali della Regione Lazio scommettono su un percorso di integrazione socio sanitaria rivolto essenzialmente alla persona e la sua presa in carico. Terzultima regione a ratificare le Leggi nazionali, a 14 anni dalla L.328 del 2000 dell'allora ministro Lidia Turco al Welfare, l'attuale legislatura si è riproposta di recepire tutte le indicazioni a vario titolo provenienti dal territorio per il riordino dei servizi Socio Sanitari.

Dalla commissione consiliare che si consulta su 70 tabella e gli eventuali emendamenti alla bozza di legge– dice l'assessore Rita Visini (politiche sociali e sport regione Lazio) al Convegno di Monte Porzio Catone sul contrasto alla violenza di genere “Exit, Uscite di Sicurezza – vuole che quanto normato sia ricapitolato ai servizi alla persona. Secondo la Visini, oltre un vuoto progettuale sulla sanità, appunto le terre deserte, da una prima verifica dei fondi programmatici per i Distretti sanitari e Piani di Zona è emerso che della metà dei fondi, 108 milioni destinati alle Asl, che confluiscono nei Distretti e i relativi Piani di zona, a parte alcuni distretti virtuosi,  almeno 11 milioni di euro non sarebbero stati spesi bene per le politiche sociali che restano a credito per la cittadinanza in termini di denaro speso diversamente da servizi previsti o non utilizzati; che solo azioni congiunte tra Enti locali, ASL e Piani di zona con l'obbligo di ascoltare il Terzo settore possono realizzare appunto quell'integrazione socio sanitaria della persona nella comunità educante, con la parte civile stessa che indica quali i bisogni e si prende cura del proprio benessere.

Di pari passo, presentato al convegno il riordino delle disposizioni di legge per il completamento dell'iter di un “Testo Unico” proposto dal consigliere regionale e primo firmatario Simone Lupi sulla lotta alla violenza alle donne che integra normative precedenti e la recente sul  femminicidio del 2013. 
Tradotto in numeri, per la prevenzione e sostegno alle reti affettive e relazionali, agli interventi per contrastare la violenza di genere sono stati destinati fondi regionali (un milione di euro) per rafforzare gli sportelli antiviolenza e stalking per le vittime, l'istituzione di un primo Gay Center, una campagna di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno del cyberbullismo in rapporto alla violenza psicologica praticata in internet.

La rete diffusa di spazi (centri antiviolenza, case rifugio e ultime le stanze rosa al triage del pronto soccorso) permette un contributo importante al superamento delle problematiche attraverso un primo strumento di relazione e riconoscimento della violenza. Con venti anni di studi e sistematizzazione della violenza di genere  – spiegano le responsabili di “SOStegno Donna” l'associazione di donne del 1° distretto Roma H presente al convegno –  siamo in grado di aiutare una vittima di stupro, i cui disordini psicologici conseguenti sono paragonabili ai disagi di guerra e a ridefinire, rielaborare e ristabilire i suoi legami affettivi e sociali.

Con la ratifica della Convenzione di Istanbul 2011 e la legge 119 del 2013 sul femminicidio, l'Italia colma un gap normativo con procedimenti penali e civili che perfezionano il contrasto e il ripetersi della spirale di violenza, anche per famiglie di fatto: arresto in flagranza, patrocini gratuiti per i meno abbienti e processi con corsie preferenziali per violenza su donne e bambini; Ordini di Protezione, di cessazione, allontanamento e frequentazione e pagamento, ovvero riconoscimento di un risarcimento economico per le vittima di violenza di genere come quelle di mafia, della strada o di usura seppure quest'ultimo non ancora recepito dalla ratifica. Resta saliente il supporto e il recupero del “reo” recuperando la vittima ma anche il responsabile degli atti di violenza.
Daniela Zannetti
 




CIAMPINO, POLISPORTIVA VIA SUPERGA: LA CLUB HOUSE NON E' ABUSIVA

di Angelo Parca

Ciampino (RM) – La Club House di via Superga a Ciampino non è abusiva. Dopo un fiume di polemiche arriva la sentenza del Tar Lazio [ CLICCARE QUI PER LEGGERE LA SENTENZA DEL TAR LAZIO ] che dichiara legittime le due Dia concesse alla Polisportiva ciampinese per la realizzazione, tra l’altro, della sala intrattenimento soci. Vittoria per i membri della Polisportiva che hanno sempre sostenuto di aver operato con procedure legittime. L’allora sindaco di Ciampino Simone Lupi ne ordinò la demolizione ma adesso la giustizia amministrativa ha ribaltato l'ordinanza. Raggiunto al telefono l'avvocato Giuseppe Petrillo, legale della Polisportiva ha commentato: “Finalmente il Tar legittima la "club house", eliminando definitivamente dubbi sulle Dia, vero e proprio pomo della discordia tra Comune e società sportiva”.

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LAZIO, DISSERVIZI PENDOLARI: IN STALLO IL PIANO REGIONALE PER LA MOBILITA' E I TRASPORTI

Redazione

Lazio –  “Muoversi non può essere più un incubo quotidiano per migliaia di persone. – Questo è quanto affermato dal Consigliere regionale del Partito Democratico, vice presidente della IV Commissione Bilancio e componente della VI Commissione Mobilità, Simone Lupi – Bisogna lavorare subito a un programma di infrastrutture utili e ad un piano per la mobilità che sia coraggioso. Non ci servono progetti faraonici, ma interventi fattibili capaci di ridare ossigeno alle realtà del territorio che dovranno essere collegate degnamente ai grandi centri urbani. Tenere sempre a mente la quotidianità dei cittadini del Lazio, come il loro andare al lavoro, fare spesa, visitare un museo, fare sport o semplicemente godersi una passeggiata, perchè il fine ultimo è che tutto questo sia confortevole e sostenibile, per i cittadini e per l’ambiente”.

“Il Piano Regionale per la Mobilità ed i Trasporti – prosegue Simone Lupi – è ancora fermo alle linee guida del 2005 e ad una legge del 2003, un ritardo inaccettabile per una regione come il Lazio. E’ necessario quanto prima riprendere in mano la materia, adeguare la legge regionale ai nuovi obiettivi comunitari ed alle condizioni economiche della Regione, sapendo innovare e riorganizzare”.

“Il Lazio deve tornare a puntare fortemente sul ferro, in città e soprattutto nei collegamenti regionali, investendo sul miglioramento della qualità dei mezzi e puntanto sull’innovazione della rete. Penso, per esempio, agli interventi utili a potenziare la frequenza dei treni negli orari di punta dei pendolari, mirando ad una vera e propria trasformazione di alcune tratte in metropolitana leggera, come nel caso della proposta di raddoppio tra Ciampino e Velletri o verso Colleferro e Frosinone”.

“Dobbiamo riconsiderare il nostro tessuto territoriale – continua il Consigliere regionale Lupi – prendendo come elemento centrale gli snodi ferroviari e ripensare il servizio di trasporto pubblico locale in ottica territoriale e funzionale alla ferrovia. Non possiamo certo dimenticare il costo di tutto questo, sia per le Amministrazioni pubbliche, sia per i cittadini e, per questo, si dovranno trovare le risorse necessarie a garantire le agevolazioni agli abbonamenti per la rete Metrebus Lazio, perché il trasporto pubblico non è solo un diritto, ma la migliore opzione possibile per la qualità della nostra vita e del nostro ambiente. Certo è che sarà difficile per la Regione Lazio reperire le risorse necessarie vista la precedente gestione amministrativa, nell'ambito dei trasporti, della Giunta Polverini”.

“Come ho già detto tante volte in campagna elettorale, – conclude Lupi – il nostro territorio deve abituarsi all’idea che collegarsi con la Capitale sia una questione di minuti e non di ore”.




NEMI, CROSS COUNTRY: L’ISTRICE FRAGOLINA MASCOTTE UFFICIALE DELL’EVENTO TRICOLORE

Redazione

Nemi (RM) – Grazie al palcoscenico di Bici@RomaExpo, scelto per la presentazione ufficiale davanti alle autorità cittadine e sportive, il campionato italiano assoluto FCI di cross country (19-20-21 luglio 2013) vuole subito partire con le migliori premesse per offrire una kermesse dove lo spettacolo agonistico farà coppia con la suggestione dei tesori storico-naturalistici di Nemi e dei Castelli Romani.

“Noi di Bici@RomaExpo siamo stati onorati di avervi come ospiti perché la Fiera è una vetrina non solo della bicicletta ma anche un’opportunità irripetibile di promozione del vostro territorio e del vostro evento” ha commentato Marco Rossignoli, manager della Fiera capitolina delle biciclette. Le precedenti edizioni della gara Nemi-Le Piagge, a carattere regionale, sono servite da traino per arrivare al sogno tricolore come dichiarato dal sindaco Alberto Bertucci, nelle vesti di presidente del comitato organizzatore: “È stato l’inizio di un prestigioso cammino grazie agli amici biker che ci hanno coinvolto in queste iniziative. È un onore per me che sono il primo cittadino, per i Castelli Romani e anche per la vicina Roma in un territorio che si presta alla mountain bike con la valle del lago, i panorami mozzafiato e l’attiguo Museo delle Navi Romane”.  “Ciampino è una delle porte dei Castelli Romani – ha dichiarato il sindaco Simone Lupi – e sono certo che i numerosi praticanti della mountain bike della nostra penisola risponderanno nel migliore dei modi in termini di accoglienza e di calore sportivo”.  Il presidente FCI Lazio Antonio Pirone, il vice Tony Vernile e il direttore tecnico della nazionale italiana di ciclocross Fausto Scotti, nel corso del loro congiunto intervento, hanno messo in evidenza l’impegno per far riuscire ottimamente la manifestazione grazie all’amministrazione comunale molto vicina alle manifestazioni sportive a vantaggio dello spettacolo dal punto di vista tecnico e delle presenze turistiche nel week-end della gara e soprattutto nel pieno della stagione estiva. Federico Campoli (consigliere FCI Lazio) e Luciano Caucci (vice presidente della Scott RC-New Limits e presidente onorario de Il Biciclo Team New Limits) hanno sottolineato la forza dell’evento riposta nell’amministrazione comunale e nell’ente Parco Regionale dei Castelli Romani come esempio di promozione del territorio e dell’evento in sé facendo leva anche sulla collaudata esperienza organizzativa nel fuoristrada con la Marathon dei Colli Albani-La Via Sacra che il 5 maggio prossimo taglierà il traguardo delle 16 edizioni. Presenti nel corso del vernissage per il comune di Nemi il vice sindaco Edy Palazzi, l’assessore allo sport Elio Frison, il comandante dei Vigili Urbani Gabriele Di Bella e il delegato allo sport per il comune di Ciampino Franco Piccari.

La mascotte ufficiale dell’evento tricolore è l’istrice Fragolina che racchiude due simboli prestigiosi del territorio: le fragole, la cui qualità rende Nemi famosa, e l’istrice simbolo della fauna dei Castelli. Sponsor dell’evento tricolore 2013 saranno Scott, Autocarrozzeria-Officina Romagnoli, Gelati Sammontana, Syncros, Più Vista Fabbrica Italiana Occhiali, Ivo’s Bar Enoteca, Edil Romania, Ethic Sport, Finish Line, Eleven e Ciclo Promo Components.

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